1413, pellegrinaggio al Santo Sepolcro di Nicolò III d’Este

1 Maggio 2020

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L’anno 1413 adì 31 di marzo lo illustre signore messer Nicolò da Este si vestì da negro [di nero] con la † rossa nel pecto per andare al Sancto Sepolchro ultra il mare con la predeta compagnia …” segue l’elenco dei nobili e condottieri ferraresi che lo accompagnarono nel pellegrinaggio in Terra Santa. Inizia così il resoconto scritto da Luchino dal Campo, cancelliere del marchese Nicolò III d’Este (1383-1441), pubblicato non molto tempo fa (Luchino dal Campo, Viaggio del marchese Nicolò d’Este al Santo Sepolcro (1413), Leo S.Olschki Editore, Firenze, 2011, p.326, vedi; disponibile qui in pdf). Seppur scritto in un linguaggio quasi notarile è un documento prezioso non solo per gli aspetti materiali del viaggio, ma perché ci consente di conoscere alcuni elementi della cultura della corte di Nicolò III. Leggi il seguito di questo post »


Perché occuparsi oggi di Ugo Foscolo a Vignola nel 1799

17 dicembre 2017

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E’ lecito provare un certo orgoglio per il fatto che per la prima volta a Vignola si racconta la vicenda del passaggio di Ugo Foscolo nella primavera del 1799. Due associazioni vignolesi – Gruppo di Documentazione Vignolese “Mezaluna – Mario Menabue” e Archivivi – hanno creduto che dietro a questo episodio marginalissimo della vita di Ugo Foscolo ci fosse una storia interessante da raccontare. Ed è così. Anzi le storie sono due, per così dire. La prima è quella del passaggio vignolese di Ugo Foscolo, qui prigioniero di una pattuglia austriaca il 30 e 31 maggio 1799. Ugo Foscolo allora aveva 21 anni. Era già conosciuto come letterato, ma non era ancora l’Ugo Foscolo che abbiamo studiato sui banchi di scuola (le Ultime lettere di Jacopo Ortis furono pubblicate, nell’edizione riconosciuta dall’autore, nel 1802, le Poesie nel 1803, Dei Sepolcri nel 1807). Leggi il seguito di questo post »


1799 Ugo Foscolo prigioniero in Bazzano e Vignola: il video

6 dicembre 2017

In un video di pochi minuti la ricostruzione delle vicende che portarono Ugo Foscolo, allora ventunenne, prigioniero in Vignola il 30 e 31 maggio 1799. Realizzazione a cura di Morena Orsini.


1799 Ugo Foscolo prigioniero in Vignola. Un libro, una mostra, un video

3 dicembre 2017

Molte delle persone a cui riferisco del progetto di ricerca su Ugo Foscolo a Vignola – per comodità lo chiamo così – mi guardano stupite e poi dicono: “ma sarà poi vero”? Sì, è vero. Il 30 e 31 maggio 1799 Ugo Foscolo fu prigioniero in Vignola. La vicenda è stata ricostruita – non era la prima volta, in verità, ma in questa occasione lo si è fatto in modo più accurato ed approfondito che in passato – grazie ad un lavoro di indagine di ricercatori di storia locale. Tale indagine ha portato alla pubblicazione di un libro (sarà presentato in Rocca a Vignola giovedì 14 dicembre ore 20.30), alla realizzazione di una mostra (inaugurerà sabato 16 dicembre ore 15.30, anch’essa in Rocca) e di un video (lo trovate su you tube). Qui una breve introduzione alla vicenda che ha per sfondo quanto avveniva nel Nord Italia nella primavera del 1799, ovvero il disfacimento della Repubblica Cisalpina e la sconfitta dell’armata francese ad opera dell’esercito austro-russo.

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Una statua di Jacopo Barozzi. Ma la raffigurazione non convince

7 Maggio 2017

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L’idea di realizzare una statua di Jacopo Barozzi da collocare nel cortile di Palazzo Barozzi (la denominazione che si è infine imposta per Palazzo Contrari-Boncompagni) è senz’ombra di dubbio assolutamente condivisibile. Fa parte di quelle azioni che si iniziano finalmente a dispiegare, grazie alla Fondazione di Vignola, al fine di valorizzare la figura dell’illustre architetto vignolese (1507-1573). Detto questo debbo però rilevare che la realizzazione, affidata all’artista Nicola Zamboni (vedi), è problematica visto che si discosta in modo significativo dalle poche immagini che abbiamo di Barozzi. Più fedele risulta invece la scultura – un altorilievo – realizzato da Giuseppe Graziosi nel 1907 in occasione del quarto centenario della nascita di Barozzi ed ora collocata sulla facciata di Palazzo Barozzi. Leggi il seguito di questo post »


Domenica 23 aprile ore 16.30 visita guidata alla chiesa di San Michele Arcangelo di Campiglio

22 aprile 2017

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Il 2 maggio 1845, in un tripudio di festa, la chiesa fu benedetta dall’arciprete di Vignola, don Angelo Cervi, con solennità e con la presenza di altri nove sacerdoti. Alla festa seguì, per alcuni giorni, un corso di sacre missioni, con “un numerosissimo concorso di individui” e con copiosi frutti spirituali.” Era la chiesa di San Michele Arcangelo di Campiglio, da poco ricostruita dopo il crollo del 1841 (causato da un intervento che doveva essere riparativo, ma che condotto da muratori di Marano che “operarono ignorantemente”, provocò il crollo del coperchio del presbiterio). La chiesa venne ricostruita in una diversa posizione, appoggiandosi a quanto rimaneva della rocca di Campiglio. Ed è così che noi la vediamo oggi – singolare chiesa con l’abside appoggiata al torrione dell’antica rocca. Domenica 23 aprile, ore 16.30, sarà possibile visitarla (la chiesa è di norma chiusa) e venire a conoscenza della sua storia, dei suoi parroci, degli arredi e delle opere d’arte che contiene. La visita guidata sarà condotta da Maria Cristina Vecchi, cultrice di storia locale (nonché socia fondatrice di Archivivi). La visita è gratuita, basta trovarsi alle 16.30 all’ingresso della chiesa. Occasione da non lasciarsi scappare per chi vuol conoscere davvero la vecchia chiesa parrocchiale di Campiglio. Leggi il seguito di questo post »


1799. Ugo Foscolo dalla battaglia di Cento alla prigione in Vignola

17 aprile 2017

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Il 27 aprile 1799 a Cassano d’Adda gli Austro-Russi, comandati dal maresciallo russo Suvorov, battono l’esercito francese ed il 28 aprile entrano a Milano determinando la caduta della Repubblica Cisalpina (per le vicende militari del periodo: vedi). Qualche giorno prima la notizia della discesa dell’esercito austriaco verso il Po aveva acceso la miccia ad una serie di insurrezioni in provincia di Ferrara, prima, e poi nel mantovano, nella bassa modenese, in Romagna (qui importanti episodi di “insorgenza” – moti di protesta alla dominazione francese ed alle idee repubblicane ed anticattoliche – si erano verificati sin dal 1796: vedi). Tra queste si colloca anche l’episodio di Cento (in provincia di Ferrara). Il 17 aprile 1799 “insorgenti” anti-francesi si impadroniscono di Cento (FE) e Pieve di Cento (BO). Il comandante generale della Guardia Nazionale bolognese, Sebastiano Tattini, organizza subito un battaglione (“700 guardie e 500 soldati di linea fra cui cisalpini, francesi e piemontesi”) per riconquistare Cento. E’ in quei giorni – esattamente il 2 Fiorile dell’anno VIII (21 aprile 1799) – che Foscolo lascia il suo ufficio presso il Dipartimento del Reno a Bologna per rientrare volontario nei ranghi dell’esercito come luogotenente della Guardia Nazionale di Bologna e partecipare alla riconquista di Cento. Leggi il seguito di questo post »


Medici del ‘400 e ‘500 tra Ferrara, Spilamberto e Vignola. Se ne parla venerdì 31 marzo in Rocca a Vignola

25 marzo 2017

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Venerdì 31 marzo, ore 20.30 presso la Sala Grassoni nella Rocca di Vignola (ingresso da via Ponte Muratori) Uliano Morandi e Achille Lodovisi parlano di medici vissuti tra Ferrara, Vignola e Spilamberto tra Quattrocento e Cinquecento. L’iniziativa è promossa dall’associazione Archivivi. Le ricerche d’archivio condotte da Uliano Morandi sono alla base della romanzo storico dedicato al medico spilambertese Nicolaus Machella (1494-1554) – il libro è pubblicato da Grandi e Grandi Editore, Savignano s.P., 2016 (vedi). Nelle ricerche storiche sui Contrari Achille Lodovisi ha invece più volte incrociato le vicende di Michele Savonarola (1384-1468) e Antonio Brasavola (1500-1555), medici al servizio della casa Estense, ma intervenuti anche a Vignola presso i Contrari. Come introduzione alla serata di venerdì 31 pubblichiamo qui questo schizzo, curato da Achille Lodovisi, su questi due medici al servizio dei signori di Ferrara. Leggi il seguito di questo post »


Nel Duecento la contesa tra Modena e Nonantola porta alla costruzione di due chiese contrapposte a Spilamberto. Una conferenza di Matteo Al Kalak

13 marzo 2017

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Spilamberto, un castello per due vescovi. La chiesa di San Giovanni e la chiesa di Sant’Adriano nella contesa tra Modena e Nonantola: nuovi documenti d’archivio – è questo il titolo della conferenza che Matteo Al Kalak, ricercatore e docente a contratto all’Università di Modena e Reggio Emilia (vedi), terrà mercoledì 15 marzo, ore 20.30, alla Spazio eventi L.Famigli di Spilamberto. L’iniziativa è promossa dall’associazione Archivivi e vuole dare evidenza all’importanza dei documenti d’archivio per la conoscenza della storia locale. A Spilamberto la chiesa di San Giovanni Battista e la chiesa di Sant’Adriano quasi si fronteggiano, collocate sulla medesima via a pochi metri l’una dall’altra. Si tratta di una collocazione singolare a cui non prestiamo più attenzione assuefatti dalla familiarità di questa conformazione. Eppure questa peculiare collocazione testimonia di un intento di presidio del territorio tra due fazioni in lotta. Da un lato Modena, dall’altro Nonantola (appoggiata a Bologna). Nuovi documenti d’archivio gettano nuova luce su quelle vicende – è di questo che parlerà Matteo Al Kalak nell’incontro spilambertese. Leggi il seguito di questo post »


Ricerche genealogiche nell’archivio storico comunale. I Paltrinieri a Vignola tra fine Ottocento ed inizio Novecento

26 dicembre 2016

Il cognome Paltrinieri è particolarmente diffuso nella bassa modenese (lo si ritrova soprattutto nei comuni di Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Carpi) e con ogni probabilità ha origine in quell’area. La concentrazione in un’area geografica ristretta può far pensare ad uno sviluppo relativamente recente (forse tra Seicento e Settecento). E’ dunque facile ipotizzare un movimento migratorio che ad un certo punto ha portato una o più persone di cognome Paltrinieri nella zona di Vignola. Alcune ricerche fatte nell’Archivio Storico Comunale, assolutamente preliminari, consentono di ricostruirne la storia fino agli inizi dell’Ottocento. Un compito facilitato dal nuovo Polo Archivistico (vedi). Leggi il seguito di questo post »