Nella seduta consiliare dello scorso 25 maggio l’assessore alla formazione ed al sociale del Comune di Vignola ha riferito del progetto Piedibus, il progetto di accompagnamento collettivo a scuola a piedi di alunni del plesso elementare G.Mazzini. Il progetto ha preso il via sperimentalmente il 3 maggio con un discreto successo in termini di adesioni. Ma dal punto di vista organizzativo è stato un flop. Le adesioni “teoriche” dei volontari-accompagnatori (genitori, nonni, parenti) non si sono tradotte in una presenza effettiva, per cui per l’accompagnamento dei bambini si è dovuto ricorrere a personale comunale o ad assessori! Va dato merito all’assessore alla formazione ed al vicesindaco di essersi prestati a fare da volontari-accompagnatori. Un gesto che magari accrescerà anche le simpatie dei cittadini vignolesi nei loro confronti. Ma sta di fatto che un progetto non certo complesso come quello del Piedibus, per un aspetto importante ha fatto flop. Forse già gli ultimi giorni di questa “fase sperimentale” potranno essere introdotti correttivi. Probabilmente a settembre il Piedibus partirà perfettamente funzionante. Io me lo auguro, perché il progetto va nella giusta direzione: quella di contribuire a cambiare i comportamenti dei cittadini per renderli socialmente ed ambientalmente più attenti. Ma questo episodio fa emergere in modo chiaro – se evitiamo di cancellare troppo frettolosamente l’episodio attribuendone la responsabilità tutta alle “forze” esterne (genitori che hanno dato una disponibilità teorica, ma non una presenza reale) – un problema di performance, un problema di capacità di portare a compimento un progetto peraltro solo minimamente complesso. Se fa flop l’organizzazione del Piedibus, cosa dobbiamo attenderci per progetti assai più complessi come il dimensionamento e la realizzazione del nuovo Polo Scolastico, per la riqualificazione dell’ex-mercato ortofrutticolo, per le azioni di marketing territoriale o per il nuovo PSC? Leggi il seguito di questo post »
La “rivoluzione” della trasparenza: arriverà mai in Comune a Vignola?
24 Maggio 2010“Trasparenza e partecipazione sono le parole d’ordine di questa Amministrazione” – così recita il comunicato stampa n.66 del 28 aprile 2010 del Comune di Vignola (si tratta di una replica ad un comunicato della lista Vignola Cambia in cui veniva presentata una propria mozione in tema di trasparenza). Verrebbe voglia di crederci, tanto il tema è importante. Ma non è il caso. Della partecipazione abbiamo visto com’è andata. Leggi il seguito di questo post »
Vignola ha perso il rapporto con la sua collina
23 Maggio 2010Al giorno d’oggi abitare in città significa sempre più perdere il contatto con l’ambiente circostante, con la campagna ed il resto del territorio. Le cause di ciò sono molteplici. Il complesso dei bisogni alimentari è soddisfatto da pochissime grandi strutture: supermercati ed ipermercati. Le relazioni punto-punto con le aziende agricole del territorio non ci sono più da tempo, né sembra potersi affidare per ricostruirle ad una “Strada dei vini e dei sapori” in crisi economica e di idee (vedi1; vedi2). Oltre a ciò una mobilità tutta centrata sull’automobile porta a conoscere il territorio come se questo fosse limitato alla porzione immediatamente a ridosso delle strade. Il paesaggio più “frequentato” è quello che si vede dal finestrino dell’automobile – come se esso fosse in realtà null’altro che una serie di fondali di cartone che costeggiano la strada. Questi ed altri tratti della vita moderna hanno come conseguenza una conoscenza molto selettiva del territorio ed una generale perdita di consapevolezza e di significato di una rilevante parte dei “segni” storici della presenza dell’uomo. Anche Vignola ed i suoi abitanti soffrono di questa sindrome. Leggi il seguito di questo post »
Buchi nell’acqua. Il PD e i tre referendum
20 Maggio 2010Il PD ha deciso di non aderire alla campagna referendaria sull’acqua. Si limita a “guardare con simpatia” i movimenti che contrastano l’impostazione del governo in tema di acqua, che contrastano cioè la norma che ne dispone la privatizzazione della gestione entro il 2015. “Guarda con simpatia” chi, secondo quanto esso stesso dichiara, sta lanciando … un boomerang. Secondo questa formulazione l’azione referendaria sarebbe dannosa (vedi). Una insinuazione che si affianca a quella un po’ più benevola che afferma che l’azione referendaria è “solo” inutile: “sono 15 anni che il referendum non raggiunge gli obiettivi prefissati” e, oltre a questo, “il referendum per sua stessa natura ha una natura abrogativa, va contro qualcosa e non ha nulla di propositivo”. Già il conciliare questi elementi – il referendum è inutile, il referendum è dannoso, ma ad esso guardiamo con “simpatia” – è cosa impegnativa. Ma il PD vorrebbe anche convincere che la raccolta di un milione di firme per una legge di iniziativa popolare è decisamente più efficace. Leggi il seguito di questo post »
Pedemontana verso Bologna (“Nuova bazzanese”): pronta per il 2014?
13 Maggio 2010Di qua dal Samoggia l’opera è stata presentata pubblicamente ieri, mercoledì 12 maggio, in un incontro promosso dal PD di Savignano presso il Teatro La Venere. Presenti gli assessori regionali Muzzarelli e Peri, il vicesindaco della Provincia di Bologna Venturi, l’assessore ai lavori pubblici della Provincia di Modena Pagani. Stiamo parlando della cosiddetta “nuova bazzanese”, il tratto di pedemontana mancante in direzione Bologna. Quello che dovrà collegare la “pedemontana modenese”, che ora arriva subito prima di Bazzano, al tratto bolognese che invece inizia a via Lunga, prima di Ponte Ronca. Consentendo in tal modo di oltrepassare, a Nord, i centri abitati di Bazzano e di Crespellano. In realtà del fatto che, finalmente, ci si avvicinava al traguardo del completamento della pedemontana in direzione Bologna era noto dal 30 luglio 2009, quando venne firmato l’accordo di programma tra Regione, Autostrade per l’Italia Spa, Provincia di Bologna e Comuni di Bazzano e Crespellano, appunto per realizzare la “nuova bazzanese” e il cavalcavia autostradale per il collegamento con il nuovo casello dell’A1 a Crespellano (vedi).
Energia da biomasse e filiera corta, di Paolo Romagnoli
12 Maggio 2010Nel dibattito sulla sostenibilità e sulla green economy occorre prestare attenzione ai significati. C’è ad esempio il rischio che venga modificato il significato della “filiera corta” intendendolo riferito solo ad una ipotetica distanza. C’è il rischio che passi l’idea che la coogenerazione da metano (combustibile fossile) sia intesa come “rinnovabile”, in contrasto con gli impegni presi. C’è il rischio che venga modificato anche il significato della green economy – non più il ripensare il nostro sistema produttivo in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, ma – da quello che ho ascoltato in alcune esposizioni di politici – semplicemente il lavorare in attività legate al verde. Forse anche tutta l’agricoltura chimica diventerà green economy? Anche chi deforesta l’Ammazzonia sarà green economy? Perchè non definire green economy anche chi libera il sottosuolo di quel liquido inquinante che si chiama petrolio? Leggi il seguito di questo post »
Referendum sull’acqua? Martedì 11 maggio un incontro pubblico per approfondire
9 Maggio 2010Dal 24 aprile il Forum italiano dei movimenti per l’acqua (vedi) ha avviato la raccolta di firme per indire tre ferendum sul tema dell’acqua. Obiettivo: cancellare alcune norme contenute nella legge n.133/2008 e nel Codice dell’ambiente che impongono o favoriscono la privatizzazione della gestione dell’acqua e delle reti idriche in Italia. Con il primo quesito referendario si cancella la norma che impone la “privatizzazione”, ovvero l’affidamento tramite gara della gestione dell’acqua ad aziende in cui la parte privata abbia almeno il 70% del capitale (entro il 2015).