Sulle due più importanti linee ferroviarie gestite da FER Srl (la Bologna-Portomaggiore e la Bologna-Vignola) da lunedì 16 maggio è partita una sorta di campagna “tolleranza zero” nei confronti di chi non è in regola con i titoli di viaggio (FER Play, il nome della campagna: vedi). Ben fatto! Anche se la campagna mette un’enfasi eccessiva sul tema sicurezza (hanno assoldato anche alcuni “vigilantes” impiegati, temporaneamente, presso le stazioni) e lascia in ombra, invece, il tema delle facilitazioni necessarie per mettere tutti in condizione di acquistare ed obliterare il biglietto (faccio solo un esempio: la macchina emettitrice di biglietti alla stazione di Vignola è stata tolta un anno fa e poi mai più rimessa). Comunque su queste cose l’associazione degli utenti ha avanzato diverse osservazioni confidando che vengano recepite e tradotte operativamente con tempestività. In questo post mi vorrei però soffermare su un tema minore, a partire da un episodio di cui sono stato testimone in questi giorni, quando ad un utente presentatosi alla stazione (se ben ricordo Zola Comune) con la bicicletta è stato impedito di salire sul treno perché non aveva prenotato. Leggi il seguito di questo post »
Una modesta proposta/6. Tolleranza Zoro con chi viaggia con bici+treno sulla linea Vignola-Bologna
29 Maggio 2011Paesaggi del degrado lungo il medio fiume Panaro, di Francesco Uccellari
28 Maggio 2011Ho chiesto a Francesco Uccellari, neo-laureato residente a Guiglia, di scrivere per AmareVignola un breve testo che prenda spunto dalla sua tesi di laurea sui “paesaggi del degrado”, visto che il caso da lui studiato è quello del paesaggio fluviale e perifluviale del fiume Panaro nel tratto tra Spilamberto e Marano (sostanzialmente il tratto interessato dal Contratto di fiume). Francesco mi aveva contattato per avere alcune mie foto utili per la tesi (vedi). Gli ho quindi proposto questo “scambio”, ritenendo che il tema fosse assai interessante per i residenti a Vignola e dintorni. Colgo l’occasione per ringraziarlo e per augurargli buon lavoro.
Il tema da cui sono partito per le ricerche per la mia tesi di laurea è stato quello dei paesaggi del degrado, suscitatomi da una serie di riflessioni che la Regione Emilia-Romagna sta affrontando per adeguare i suoi strumenti di pianificazione agli indirizzi in materia di livello europeo e nazionale. La scelta di occuparmi di un paesaggio vicino alla mia esperienza (sono residente nel comune di Guiglia) è conseguente quindi alla volontà di sperimentare una modalità di ricerca in merito alla trasformazione dei paesaggi contemporanei ed al loro degrado; ho scelto l’ambito del fiume Panaro come “caso studio” in quanto poteva presentare una serie di situazioni-tipo, che mi avrebbero permesso di effettuare diversi ragionamenti. Leggi il seguito di questo post »
Code di paglia. Ecco perché l’amministrazione comunale non accoglie la richiesta di progettazione partecipata del parco di via di Mezzo
26 Maggio 2011All’ultimo punto del consiglio comunale del 25 maggio scorso era posto all’ordine del giorno la mozione di Vignola Cambia intitolata “Progettazione partecipata per il parco di via di Mezzo!”. La vicenda dovrebbe essere nota: dopo un po’ di tribolazioni parte finalmente la realizzazione del percorso ciclo-pedonale che andrà a sostituire l’attuale via di Mezzo (in parte), con annessa area di verde pubblico. Il progetto è stato ridimensionato per far fronte alla riduzione delle risorse (da 1 milione a 310.000 euro). Ci sarebbero buone ragioni per coinvolgere i cittadini nella progettazione del nuovo parco. Io ne ho parlato in un post (vedi) e Vignola Cambia ha tradotto quella prospettiva in una richiesta vincolante per la giunta, insomma una “mozione”. Che appunto è stata presentata e discussa nel consiglio del 25 maggio. Risultato: non se ne farà nulla. Ma come? Non è questa l’amministrazione comunale che non tralascia mai di dire di essere per la partecipazione? Non è questa l’amministrazione che ha tanta ansia di dimostrare l’impegno a promuovere la partecipazione dei cittadini da scrivere in un comunicato stampa (n.55/2010) che avrebbe convocato un “incontro partecipato (sic!) tra amministratori e cittadini”? Non è Daria Denti quel sindaco che definendo le sue priorità nella prima fase della legislatura dichiarava: “maggiore partecipazione dei cittadini, tutela del territorio, sicurezza” (Comunica, n.4, 2009, p.34). Dunque: “maggiore partecipazione dei cittadini”. Addirittura al primo posto! Eppure appena si presenta un’occasione un minimo importante – un parco da 9.500 mq – e neanche troppo impegnativa (non ci sono conflitti da gestire), l’amministrazione se la lascia scappare! No, in effetti non è così. E che questi vanno dove volge il vento e, soprattutto, la convenienza. Delle impegnative dichiarazioni di qualche mese prima (“maggiore partecipazione dei cittadini”) se ne sono già dimenticati, come capita a tutti coloro che ragionano non in base a convinzioni, ma a convenienze. Guardiamo un attimo il castello argomentativo messo in campo per respingere una richiesta (progettazione partecipata del parco) che non fa altro che esplicitare impegni che la giunta stessa aveva affermato. Leggi il seguito di questo post »
Si arriva a un punto che la misura è colma, di Roberto Adani
22 Maggio 2011Si arriva a un punto che la misura è colma. Va bene assumersi ogni responsabilità e colpe relative ad un PRG che non hai fatto. Ho dovuto chiudere mio malgrado la sola fase delle osservazioni proponendo l’accoglimento di quelle che la precedente amministrazione si era già impegnata a portare in consiglio con parere favorevole, mediando con le nuove forze politiche presenti in maggioranza. Pazienza. Capita, a fare il sindaco, di dovere agire e dare continuità ad atti amministrativi precedenti. Poi arriva una fase di grande boom del settore edilizio e il PRG che doveva durare 20 anni rischia di essere bruciato in alcuni anni. Pazienza ancora, le regole sono regole, una volta fissati i diritti edificatori diventano intoccabili. Pazienza per il “sindaco basta cemento”. Pazienza per il fatto che non ci sia stato nessuno di nessuna forza politica, per verità nemmeno del partito a cui appartengo, a dire che c’erano anche gli altri, che tutte le decisioni sono state vagliate da tutti i partiti della maggioranza e che sono state regolarmente approvate dai consigli comunali. Pazienza se sono rimasto solo a dire che qualcosa nel vecchio piano andava cambiato. Pazienza se i partiti della maggioranza non hanno gradito che i sindaci uscenti volessero approvare a fine legislatura e il più in fretta possibile un nuovo PSC, anche se questo aveva l’obiettivo di fermare l’ulteriore consumo di territorio. Pazienza per le ville a Campiglio, gli attici al Mulino Marmi e – “notizia” di qualche giorno fa – ben 7 appartamenti. Leggi il seguito di questo post »
Cacciatori di petrolio nella valle del Panaro. Cresce la protesta
21 Maggio 2011Come indigeni che armati di arco e frecce cercano di fermare i bulldozer che spianano la foresta amazzonica, numerosi cittadini ed anche tanti amministratori locali stanno cercando di bloccare il progetto di ricerca di idrocarburi denominato “Fiume Panaro” presentato alla Regione dalla Hunt Oil Company (Hunt Oil significa “cacciatori di petrolio”), con sede a Dallas nel Texas (vedi). L’attività di esplorazione non riguarderà direttamente il territorio vignolese, ma quello confinante di Savignano, Marano, Guiglia, Zocca, Montese e di altri comuni dell’Appennino a cavallo tra la provincia di Modena e Bologna. Questa vicenda è interessante per diversi motivi. Si può iniziare, in primo luogo, affermando: “è la globalizzazione, bellezza!”. Una grande compagnia texana, da decenni impegnata su scala mondiale nella ricerca di petrolio e gas metano (la prima ad ottenere permessi di esplorazione nel Kurdistan, nel Nord Iraq: vedi), viene in Italia alla ricerca di giacimenti da sfruttare (“coltivare” è il termine tecnico usato nella legislazione nazionale!). Inserendosi nella maglie larghe di una politica energetica nazionale contraddittoria, fatta di “minacce” di centrali nucleari e nuova ricerca e sfruttamento degli idrocarburi, ma che non ha ancora deciso di investire con forza sulle fonti energetiche rinnovabili. Il secondo motivo di interesse è il movimento di protesta che questo progetto ha scatenato. Come le popolazioni indigene dei paesi “non ancora sviluppati” reagiscono alla colonizzazione di potenze straniere – oggi sempre più aziende private multinazionali, non stati imperialisti – anche qui le popolazioni residenti (una assai ristretta minoranza in verità) , ma anche tanti sindaci ed amministratori, non ci stanno ad accettare i rischi (della fase esplorativa) e le prospettive future (l’eventuale installazione di impianti di estrazione) in un territorio che vorrebbero incamminare su un diverso sentiero di sviluppo. Leggi il seguito di questo post »
Ugo Mattei a Vignola per parlare di referendum contro la privatizzazione dell’acqua
17 Maggio 2011Domenica 15 maggio a Vignola, nel salone di Casa Frate Leone presso il Convento dei Cappuccini, si è tenuta la Festa dell’acqua organizzata dalle liste civiche Vignola Cambia e Città di Vignola (vedi). In quell’occasione Ugo Mattei, docente di diritto civile all’Università di Torino (vedi), ha tenuto una bellissima conferenza dove ha parlato del “senso” dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua. Mattei ha innanzitutto richiamato l’attenzione sulla non piena reversibilità dei processi di privatizzazione, nel senso che la strada della privatizzazione è facilmente percorribile, ma una volta che sono stati ceduti diritti di proprietà il percorso inverso – da attuarsi, ad esempio, perché ci si accorge degli “effetti collaterali” negativi della gestione privata – è assai più impegnativo (mi viene in mente il paragone con i diritti edificatori: una volta concessi ad un privato non possono di fatto più essere revocati, se non a seguito di un forte indennizzo). A ciò si associa il fatto che i “benefici” che dovrebbero essere prodotti dalla privatizzazione sono in larga parte fittizi. Insomma, opera qui l’ideologia neoliberista che è stata assorbita da larga parte della società e del sistema politico (anche a sinistra). L’affidamento della gestione a privati non aumenta nella misura sperata gli investimenti (specie quelli a lungo termine) (vedi); fa crescere le tariffe con l’obiettivo di produrre utili (e remunerare il capitale finanziario in modo scollegato dagli investimenti); fa crescere i compensi degli amministratori; fa crescere le spese di pubblicità (anche come leva di condizionamento dei media e dell’informazione). Insomma, ci vogliamo fermare un attimo a riflettere? Qui un brano della conferenza del prof. Mattei.
Nuovo parco di via di Mezzo. Perché non coinvolgere i cittadini nella progettazione?
15 Maggio 2011Il progetto preliminare era stato approvato dal consiglio comunale di Vignola il 5 marzo 2009 (vedi). Poi una lunga fase di “gestazione” e rivisitazione delle scelte prospettate allora. Dovuta certamente ad una drastica riduzione delle risorse disponibili (da 1 milione a 300.000 euro). E anche ad un mutamento della “filosofia” progettuale, imposta dal budget ristretto, ma anche, forse, da una diversa considerazione dei valori in campo. Meno effetti speciali e più “natura” – si potrebbe sintetizzare. Comunque, ora, a più di due anni di distanza, il parco di via di Mezzo – il “central park” vignolese, l’aveva battezzato il sindaco Adani nel consiglio comunale del marzo 2009 – sta per riemergere da un’iter progettuale complesso e tribolato. Nel giro di qualche settimana, forse ancora meno, si aprirà la fase realizzativa. Si aprirà il cantiere – e si chiuderà via di Mezzo, destinata ad essere trasformata in una pista ciclopedonale. Attorno a cui sorgerà, appunto, il nuovo parco. Però … C’è un però. Che parte dal modo in cui l’amministrazione Denti prova a “raccontarsi”: come di un’amministrazione che ha fatto della partecipazione dei cittadini il proprio cavallo di battaglia. Invece proprio sulla partecipazione l’amministrazione Denti ha evidenziato “poche idee e ben confuse”, per sintetizzare (per un’articolazione del giudizio: vedi). Qui ne abbiamo l’ennesima conferma. Cosa c’era di più facile dell’organizzare un percorso di progettazione partecipata sul parco di via di Mezzo, in cui coinvolgere i residenti del quartiere ed i cittadini interessati? E cosa c’era di più intelligente per cercare di costruire relazioni sociali (tra residenti, ma anche tra residenti ed amministrazione) in un quartiere di recente formazione? E per cercare di istituire un legame tra la nuova area verde ed i cittadini, in vista di futuri percorsi di animazione, cura, sorveglianza, manutenzione? Insomma, un vero “patto con i cittadini”? (vedi). Leggi il seguito di questo post »