Al fine di evitare confusioni e fraintendimenti, le persone sottoscritte desiderano comunicare che non fanno più parte della lista Vignola Cambia, lista che abbiamo contribuito a far nascere nel 2009 ed a far vincere alle elezioni del 2014. Leggi il seguito di questo post »
Il ritorno del Glifosato, di Stefano Corazza
20 Maggio 2017Ho già segnalato in passato quello che ritengo un abuso degli erbicidi al glifosato nelle nostre campagne. Proprio nello stesso luogo di cui ho documentato in precedenza la situazione, anche quest’anno “qualcuno” (di cui è facile conoscere nome e cognome) ha riempito i campi e soprattutto i fossi di disseccante. Questi fossi si trovano nella parte terminale degli scoli che servono all’irrigazione a scorrimento delle campagne proprio in prossimità (poche decine di metri) del loro ritorno nell’alveo fluviale. In questo caso specifico le acque sono sversate in una lanca fossile dell’alveo (ove probabilmente un tempo scorreva il canale dei mulini) in cui, per la presenza stabile di acque, si è insediata una interessante vegetazione igrofila e in cui si possono spesso osservare (nelle fasi di secca) caprioli all’abbeverata. L’International Agency for Research on Cancer (IARC), con sede a Lione (Francia), ha condotto un’analisi delle ricerche sulla cancerogeneità del glifosato (pubblicato su The Lancet Oncology: vedi) evidenziando un legame tra il glifosato e i suoi metaboliti nelle acque e l’insorgenza tumorale negli animali. Il glifosato è stato dunque inserito nella scala IARC 2A, probably carcinogenic to humans (qui la presentazione dello stato della ricerca e delle valutazioni IARC su Nature: vedi). Leggi il seguito di questo post »
Nuovi vertici della Fondazione di Vignola. Possiamo indignarci?
3 Maggio 2017E’ avvenuta oggi, nel tardo pomeriggio, l’elezione dei vertici della Fondazione di Vignola. Valerio Massimo Manfredi è presidente (come previsto: vedi). Gloria Vignali vicepresidente. Per chi scrive è il punto più basso toccato dalla Fondazione di Vignola dalla sua istituzione – bisognerà dirlo apertamente. Si può essere un ottimo archeologo e buon romanziere, ma non sono titoli che bastano per guidare adeguatamente una fondazione, foss’anche di piccole dimensioni come la Fondazione di Vignola. Ed in effetti nei quattro anni appena trascorsi il presidente Manfredi è stato di fatto presidente “onorario”: qualche discorso e qualche nastro tagliato. La funzione di governo, quella sostanziale, è stata svolta dal vicepresidente Giuseppe Pesci (vedi). Ma sono ripieghi che hanno un prezzo. Il fatto singolarissimo che al vicepresidente uscente (e non più “rinnovabile”) la Fondazione assegnerà un incarico per seguire alcuni progetti è il segno evidente che c’è un problema di vertici – altrimenti di questo non ci sarebbe bisogno (come di solito non c’è bisogno di tali espedienti nelle istituzioni). Discorso simile per quanto riguarda il nuovo vicepresidente. Difficile pensare che esprima al massimo livello – come sarebbe opportuno, anzi necessario (ancora di più viste le caratteristiche del presidente) – i requisiti di professionalità fissati dall’art.13 dello Statuto (vedi). E’ vero che i nuovi vertici rimarranno in carica solo due anni (vedi), ma nulla toglie che si tratti di un’occasione mancata. Leggi il seguito di questo post »