Cappella Contrari: così familiare, così sconosciuta

31 luglio 2016
Manca l'asta del labaro che Cristo regge scendendo nel Limbo. Senza di questo lo stenderdo fluttua nell'aria! (foto del 30 luglio 2016)

Manca l’asta del labaro che Cristo regge scendendo nel Limbo. Senza di questa il drappo con la croce fluttua nell’aria! (foto del 30 luglio 2016)

Per i vignolesi è talmente familiare da risultare assai poco “conosciuta”, pur essendo una tra le più importanti espressioni della pittura tardogotica emiliana. Il riferimento è alla Cappella Contrari (vedi), la cappella fatta edificare da Uguccione Contrari, signore di Vignola (amico e “vassallo” di Nicolò III d’Este), nell’ambito della riedificazione della Rocca nei primi anni del ‘400. Ma se questo succede è anche perché turisti e visitatori non trovano un adeguato “apparato informativo” volto alla sua “fruizione” e conoscenza (speriamo che al più presto la Fondazione di Vignola prenda sul serio il tema). Basti considerare che al bookshop della Rocca si trova in vendita solo il volume da 70 euro edito da Jaca Book, inaccessibile ai più (e che invece un piccolo opuscolo del 2011 – per quanto limitato alle fonti letterarie dell’iconografia – non è messo a disposizione dei visitatori; qui il pdf). Pochi sanno, ad esempio, che il cantiere venne abbandonato lasciando il ciclo pittorico incompiuto (una volta interrotti i lavori per un motivo che non conosciamo, Uguccione non intese comunque riprenderli). Pochi “vedono” le parti mancanti quando guardano gli affreschi. E senza una guida adeguata è molto difficile “leggere” gli affreschi, ovvero intendere il senso di quelle immagini. Leggi il seguito di questo post »


Verso gli ‘stati generali’ dell’Unione Terre di Castelli

24 luglio 2016

Tra le poche iniziative politiche nel caotico quadro locale una in particolare merita di essere seguita e incoraggiata. Prende il via da una mozione presentata dai due capigruppo della “strana maggioranza” (vedi), ovvero Iacopo Lagazzi (gruppo consiliare PD ecc.) e Mauro Minozzi (gruppo liste civiche – dopo l’uscita del M5S che ha costituito un proprio autonomo gruppo) e che verrà posta in approvazione al consiglio dell’Unione nella prossima seduta, il 28 luglio (qui l’ordine del giorno – si tratta del punto 8: pdf). Con l’obiettivo di rimettere in moto, innanzitutto in termini di elaborazione programmatica (ma anche in termini di “condivisione del potere”) una delle Unioni di comuni più importanti d’Italia. Che l’Unione Terre di Castelli passi un momento di grave difficoltà è cosa nota (vedi). Ed è anche noto che le difficoltà sono responsabilità diffusa – dal presidente, il civico Mauro Smeraldi, agli assessori (gli altri 7 sindaci dei comuni che ne fanno parte), ai consiglieri tutti (sino ad ora incapaci di giocare un ruolo minimamente significativo e, sperabilmente, positivo). Insomma, non esiste “un cattivo”, ma un sistema di “incapacità” diffuse. Ed è questo che occorre scardinare – sapendo che gli “attori” sono questi e che, a breve, non possono essere sostituiti (almeno sino alle prossime elezioni comunali del 2019 – del 2017 per Castelnuovo Rangone). Leggi il seguito di questo post »


Percorso Sole allo sbando? Ottimisti

23 luglio 2016

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Droga e balordi di notte: Percorso Sole allo sbando” – è il titolo che campeggia sulla Gazzetta di Modena di oggi, sabato 23 luglio 2016. Un articolo originato da un recente controllo dei Carabinieri che, in realtà, non è che abbia messo in luce granché. Una coppia di “ragazzi” (lei italiana, lui magrebino) con un’accetta in uno zaino – denunciati, così pare, per il “possesso di strumenti atti ad offendere”. E automaticamente definiti “due balordi” dall’articolista (peraltro anonimo, visto che il pezzo non è firmato). Ma anche tre ragazzi (età 20-22 anni) scoperti non lungo il Percorso Sole, ma “nei pressi … a ridosso della piscina, con modiche quantità di hascisc.Leggi il seguito di questo post »


Comuni incapaci di accedere ai finanziamenti del Piano biblioteche e musei

19 luglio 2016

Angelo Varni, presidente dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali dell’Emilia-Romagna, ha espresso soddisfazione per “la straordinaria attenzione riservata dagli Enti pubblici regionali allo sviluppo della propria dimensione culturale intesa quale fattore di crescita collettiva” – è il commento all’esito dell’ultimo bando per l’erogazione di contributi regionali alla cultura (Piano per biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali) (vedi). Ma non dappertutto l’attenzione è stata “straordinaria”. Non così, ad esempio, sul territorio dell’Unione Terre di Castelli, dove un po’ troppi comuni si sono distratti, dimenticando di partecipare al bando, o dove hanno presentato progetti poi non ammessi al finanziamento (cosa che può succedere, ma se succede ti devi chiedere perché). Sarebbe interessante analizzare in modo dettagliato la partecipazione a bandi per l’ottenimento di finanziamenti da parte dei comuni dell’Unione Terre di Castelli. Fornirebbe, plausibilmente, argomenti a chi teme che comuni di queste dimensioni stiano perdendo in modo preoccupante la capacità di procacciarsi finanziamenti. Comunque, vediamo intanto cosa ci dice quest’ultimo bando regionale per il finanziamento di biblioteche, archivi, musei. Leggi il seguito di questo post »


Una riflessione a partire dai fatti di Nizza, di Simone Pelloni

17 luglio 2016

È sempre difficile, e imbarazzante, rivolgere messaggi ufficiali di fronte a fatti come quelli di Nizza, che forse richiederebbero, più delle parole, un silenzio partecipato, seguito da riflessioni non destinate a esaurirsi nel breve periodo. Il rischio di scadere nella retorica, nelle frasi di circostanza abusate, è sempre in agguato. Dire che i fatti di Nizza mi hanno provocato un dolore umano immenso è scontato. Come è scontato che, per quel poco che conta, mi sento profondamente vicino alle vittime. Leggi il seguito di questo post »


Marano capitale del luppolo? Boh

16 luglio 2016

La vicenda di “Marano capitale del luppolo” è esemplificativa di un modo di fare politica dove la retorica prevale sulla realtà. E’ la politica ridotta a narrazione. Il fenomeno è interessante. Non solo perché mette in scena un modo di fare politica sempre più diffuso. Ma anche perché evidenzia una radicata disponibilità dei cittadini ad acconsentire a queste “narrazioni” che evidentemente contengono i giusti ingredienti: un po’ di storia locale, la promozione di un’identità di paese artificialmente costruita sul passato (qualcosa che ha a che fare con l’“invenzione della tradizione” di cui parla E.J.Hobsbawm: vedi), un illusorio messaggio di speranza nel futuro (in sintesi: sarà il luppolo a “salvare” questo paese, comunque già pomposamente definito “la porta del Cimone”). Va dunque dato atto a due consiglieri di opposizione, Gianni Manzini e Virginio Leonelli, di essere stati i primi a dire a voce alta, pubblicamente, che “il re è nudo”. Il luppoleto di Marano – campo di sperimentazione gestito dall’Università di Parma – è davvero poca cosa. Per questo propongono, non senza un certo gusto per la provocazione, di trasformarlo in orti per anziani. E della capitale del luppolo, che ne facciamo? Leggi il seguito di questo post »


Economia ed occupazione in sofferenza. Ma la politica locale fa fatica a mettere a fuoco il problema

11 luglio 2016

Negli anni della crisi sono spariti milioni di posti di lavoro, posti che siamo lungi dal recuperare al ritmo attuale nonostante gli indubbi segnali di ripresa, e comunque non nelle stesse imprese e neppure negli stessi settori in cui sono stati persi. (…) In particolare, si continuano a perdere imprese, e posti di lavoro, nei settori primario e secondario, solo parzialmente compensati dalla espansione del terziario” – sono parole di Chiara Saraceno, sociologa, a commento del rapporto annuale Inps 2016 (vedi). Leggi il seguito di questo post »


La Chiesa della Sagra (Santa Maria in Castello) a Carpi

9 luglio 2016
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La facciata rinascimentale della chiesa della Sagra a Carpi il cui progetto è attribuito a Baldassarre Peruzzi (foto del 19 giugno 2016)

La chiesa di S.Maria in Castello di Carpi, detta chiesa “della Sagra”, è un monumento di straordinario valore artistico che conserva ancora oggi opere d’arte che vanno dall’inizio del XII secolo (con attribuzioni a Wiligelmo) alla prima metà del XVI. Oggi si presenta – frutto della sua singolare storia di chiesa pievana (collocata sopra una villa rustica di epoca romana, come evidenziato dagli scavi dell’originaria cripta, e forse elemento aggregatore del borgo di Carpi nell’alto medioevo) – come una chiesa romanica “ridimensionata” per ragioni urbanistiche nel 1515 e dunque dotata di una facciata rinascimentale (ma con portale Romanico “riadattato”). Al suo interno, inoltre, nelle due cappelle rimaste si trovano affreschi tardogotici coevi di quelli realizzati nella Cappella Contrari nella Rocca di Vignola (vedi) – fatto che ha indotto gli studiosi di storia dell’arte a fare interessanti confronti. Merita indubbiamente una visita. E stimola riflessioni sull’attivazione di un “circuito del tardogotico emiliano”. Leggi il seguito di questo post »


Tracce in luce 2016. Nuove straordinarie videoproiezioni alla Rocca di Vignola

8 luglio 2016

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Sembrava impossibile. Eppure le videoproiezioni 2016 sulla Rocca di Vignola sono ancora più belle di quelle del 2015 (vedi)! Uno straordinario videoracconto che narra del cantiere che nei primi anni del ‘400 portò ad intonacare e poi affrescare le pareti esterne della Rocca e che infine ci restituisce le immagini di quelle straordinarie pareti affrescate, come apparivano allora. 400-500 persone ad assistere alla prima serata di “Tracce in luce”, il ciclo di eventi, musica e spettacoli, ma non solo (Moni Ovadia sarà in piazza dei Contrari domenica 10 luglio; Salvatore Settis sabato 16 luglio – qui il programma completo della manifestazione che va dall’8 al 17 luglio: vedi) che accompagna le videoproiezioni. Leggi il seguito di questo post »


Novità in arrivo con le cartelle esattoriali del Consorzio della Bonifica Burana, di Stefano Pellicciari

5 luglio 2016

In questi giorni sono in arrivo le cartelle esattoriali del contributo di bonifica (vedi), dovuto dai contribuenti possessori di immobili della provincia situati nelle zone definite dal nuovo piano di classifica (vedi; qui l’apposito video di presentazione realizzato dal Consorzio: vedi), approvato proprio quest’anno dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Burana (vedi). Leggi il seguito di questo post »