Zero consumo di territorio? Era solo una promessa da campagna elettorale!

E’ davvero stupefacente il dietro-front realizzato dal sindaco Daria Denti sul “consumo di territorio”! In campagna elettorale promette una cosa (“stop al consumo di territorio non compromesso”), ma da sindaco ne fa un’altra (i documenti del PSC appena adottato prevedono a Vignola 189.000 mq di “nuovo territorio rurale urbanizzabile”, ovvero la possibilità di consumare ancora territorio non compromesso) (vedi). E’ bene dunque rinfrescare la memoria, ripassando gli impegni assunti dall’allora candidato a sindaco Daria Denti e dal PD. Anche per chiedere conto di questi comportamenti contraddittori. Di queste promesse da marinaio.

Manifesto della campagna elettorale 2009: "non prometto ciò che non posso mantenere". Davvero? (foto del 24 aprile 2009)

Manifesto della campagna elettorale 2009: “Non prometto ciò che non posso mantenere”. Davvero? (foto del 24 aprile 2009)

[1] Iniziamo dal programma elettorale. Sia quello del PD che quello della coalizione che sosteneva Daria Denti (PD, IdV, PRC, PdCI, lista Vignola Noi) parlavano chiaro. L’impegno assunto era “stop al consumo di territorio non compromesso” (si trova a p.16 del programma di coalizione – potete controllare qui: pdf; la stessa cosa è detta – pari pari – a p.15 del programma elettorale del PD). A pagina 15 l’impegno è ancora più stringente: “stop a nuove aree di espansione edilizia”. E’ singolare, ma nelle prime righe (p.1) qualcuno (inconsapevole?) aveva scritto: “siamo un partito che ha il coraggio di promettere cose concrete e di impegnarsi a realizzarle.” I documenti del PSC da poco approvati prevedono invece possibilità di consumare territorio (non compromesso) a Vignola per 189.000 mq (vedi)! Dunque, una promessa disattesa (altro che impegno a realizzarla!) e cittadini presi per il naso.

Manifesto della campagna elettorale 2009: "Un concetto di futuro basato sulle idee e non sul cemento". Davvero? (foto del 28 aprile 2009)

Manifesto della campagna elettorale 2009: “Un concetto di futuro basato sulle idee e non sul cemento”. Davvero? (foto del 28 aprile 2009)

[2] Forse solo in pochi ricordano che durante la campagna elettorale del 2009 il consumo o meno di territorio (in una Vignola che in molti consideravano già troppo “cementificata”) era diventato un tema caldo. AmareVignola aveva dato il suo contributo con tre post.

  1. Uno del 25 maggio 2009 (vedi) dove si ricordava che in contraddizione con le (allora) recenti promesse elettorali il candidato a sindaco Daria Denti aveva in precedenza approvato documenti del PSC (anche allora!), dove si prevedeva ancora consumo di territorio a Vignola (ci si chiedeva, dunque: dove stava la coerenza? Visto che in campagna elettorale andava promettendo “stop al consumo di territorio non compromesso”?).
  2. Un secondo post del 7 giugno 2009 (vedi), dove si commentavano le “tre risposte evasive” fornite dal PD alle critiche di incoerenza. Nel tentativo di risultare convincenti, il “comitato esecutivo del PD di Vignola” aveva trasmesso un’e-mail agli iscritti dove era affermato: “Quello che il PD insieme a Daria Denti propongono per il futuro di Vignola è scritto nel programma: non consumeremo territorio non compromesso e tuteleremo spazi ed attività agricoli.” Oggi constatiamo che non è così!
  3. Un terzo post del 18 giugno 2009 (vedi), di nuovo a commento delle ulteriori dichiarazioni sul tema da parte del candidato sindaco e del PD. Tra queste una dichiarazione poi riportata da Il Resto del Carlino del 17 giugno 2009: “La Denti, dopo aver ricordato la propria estraneità al piano regolatore attuale risalente a due legislature fa  [cosa peraltro non vera: vedi], ha evidenziato come nel programma della sua coalizione sia scritto a chiare lettere stop al consumo di territorio” (vedi il pdf). Già in precedenza, sempre a Il Resto del Carlino (il 6 maggio 2009, p.17), aveva dichiarato: “Sempre in tema di vivibilità non si potrà più edificare se non su aree già compromesse e chi costruirà dovrà rispettare precisi parametri di standard energetici e rispetto ambientale” (pdf).
Un manifesto della campagna elettorale 2009: "La campagna tornerà ad essere il giardino di Vignola". Proprio così! (foto del 28 aprile 2009)

Un manifesto della campagna elettorale 2009: “La campagna tornerà ad essere il giardino di Vignola”. Proprio così! (foto del 28 aprile 2009)

[3] Questa è la politica che passa il convento sotto l’amministrazione Denti. Con grande disinvoltura gli impegni assunti in campagna elettorale finiscono sotto il tappeto. I cittadini vengono presi per il naso. Il PD imbarazzato non sa cosa dire. E intanto i documenti di piano, adottati con delibera di giunta (n. 84) dell’Unione Terre di Castelli il 18 luglio scorso prevede 189.000 mq di “nuovo territorio rurale urbanizzabile”. Ovvero campagna che potrà essere cementificata e trasformata in città. Ovvero “consumo di territorio non compromesso”. Nuove case, nuovi palazzi, nuovi capannoni al posto di terreno agricolo (vedi). Una città che si prevede cresca fino a 28.000 abitanti nei prossimi quindici anni e così via. Forse è ora di dire basta.

2 Responses to Zero consumo di territorio? Era solo una promessa da campagna elettorale!

  1. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Le città non crescono ORDINATAMENTE, se non cresce contemporaneamente anche la loro Economia e l’Occupazione.
    Oppure possono crescere DISORDINATAMENTE in alcune zone, che vengono progressivamente abbandonate dai residenti storici, e diventano nuove Favelas che non sono altro che ricoveri per diseredati e disoccupati o sottoccupati.
    Questo è ciò che sta progressivamente avvenendo nel Centro Storico di Vignola, mentre a Ferrara avviene in alcune zone semi periferiche come la zona FF:SS , o altre anche di più recente urbanizzazione.
    vedi http://www.estense.com/?p=322213
    Fortunatamente il Centro Storico a Ferrara si è salvato dal progressivo degrado, solo per via della domanda di residenze in affitto da parte degli studenti Universitari.
    Come oramai è noto a tutti prima o poi, una metà delle industrie di produzione di beni materiali si trasferirà all’estero.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/16/modena-lazienda-manda-lavoratori-in-ferie-e-intanto-si-trasferisce-in-polonia/685516/
    Rimane però ancora da VENDERE al mondo del TURISMO internazionale (che cresce ogni anno) i nostri castelli e tutto ciò che essi rappresentano simbolicamente in termini di Storia -Cultura-Tradizioni-Gastronomia ecc.
    Purtroppo abbiamo al comando una classe dirigente che non lo capisce ,esattamente come gli imperatori Atzechi non capirono di cosa erano armati le poche centinaia di spagnoli di Cortes e se ne lasciarono distruggere.
    E’ il destino di ogni “cultura ” ( si fa per dire ) giunta alla sua fine.
    Bisognerebbe mandarli tutti a casa domani, ma siccome non è possibile ,non ci rimane che documentare on line, la loro insipienza.
    Vaya con Dios!

  2. Vittorio ha detto:

    cose concrete (cioè di cemento)

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