“Stop a nuove aree di espansione edilizia”/2. Tre risposte evasive

La mia richiesta di chiarimento circa lo “stop a nuove aree di espansione edilizia” annunciato dal programma del PD e di Daria Denti ha avuto tre diverse risposte. Nessuna di queste è soddisfacente. Vediamo perché. Ricordo che la questione ha origine dal fatto che nel programma elettorale, in un passaggio in verità striminzito, si trova appunto l’affermazione “stop a nuove aree di espansione edilizia” (poi convertita in “non consumeremo territorio non compromesso”), ma questa affermazione è in contraddizione con il Documento preliminare del PSC approvato dalla giunta municipale di Vignola (Daria Denti inclusa) il 25 settembre 2008. Il Documento preliminare infatti pone uno stop “condizionato”, ovvero prevede la possibilità di un’ulteriore espansione edilizia di Vignola, ovvero di ulteriore consumo di territorio “agricolo”, legata a due “obiettivi”: (1) la de-localizzazione di attività produttive oggi presenti nel tessuto urbano (es. lo spostamento di capannoni in cui si svolgono attività artigianali visto che oggi, in conseguenza dello sviluppo della città, si ritrovano circondati da case); (2) il finanziamento della cosiddetta “città pubblica” (es. il nuovo Polo scolastico). In tal caso si consentono nuove edificazioni per finanziare, tramite i “corrispettivi” garantiti dai privati proprietari, la realizzazione di infrastrutture e servizi per la collettività (ne ho trattato più diffusamente in un precedente post: vedi). Il Documento preliminare ipotizza, in realtà, anche un terzo obiettivo per cui “consumare” ancora territorio: la realizzazione di edilizia sociale (social housing). Ma fermiamoci qui. E’ evidente, per chiunque sa leggere, che il Documento preliminare del PSC dice cose diverse da quelle, seppure un po’ vaghe, che sono scritte su questo tema nel programma di legislatura di Daria Denti. Per questo motivo chiunque ha conoscenza degli atti dell’amministrazione uscente, delle dichiarazioni fatte sul tema dal sindaco uscente Roberto Adani, della discussione svoltasi ad ottobre 2008 nel comitato direttivo del PD … insomma chi conosce queste cose coglie la non-coerenza tra quegli atti (e quella discussione) e la formula “stop a nuove aree di espansione edilizia” – specie se il termine “stop” lo si vuole intendere in senso letterale: basta, fine, punto, crescita ZERO. Ho dunque sollevato questa questione dapprima, il 25 maggio 2009, su questo blog (vedi). Quindi, non avendo avuto alcuna risposta, con un comunicato stampa (vedi) ripreso dalla Gazzetta di Modena il 5 giugno 2009 (vedi). L’articolo sulla Gazzetta contiene anche una breve replica di Daria Denti. Sempre il 5 giugno il Comitato esecutivo del PD di Vignola (ovvero la segreteria) diffondeva una e-mail dove riprendeva questo tema (una e-mail ad oggetto “la verità” – un’affermazione particolarmente ambiziosa per un partito politico, in genere in grado di produrre verità di parte). Qualche altra risposta era stata fornita da sostenitori di Daria Denti nei commenti e negli interventi ai dibattiti sui siti web approntati per questa campagna elettorale ed in particolare sul blog di Vignola Cambia, uno dei più attivi. Da questa ricognizione delle risposte al quesito è possibile raggruppare tre tipi di risposte. Nessuna di queste è soddisfacente. Ma questo dibattito un po’ disarticolato su uno dei temi più importanti del futuro di Vignola (motivo per cui ho cercato di ottenere chiarezza laddove chiarezza non c’era – e non c’è ancora) ha anche evidenziato quello che sarà lo stile di comunicazione, di rapporto con la città del probabile futuro primo cittadino. Chiarezza zero – si potrebbe commentare. Vediamo perché.

Quartiere "Le Coorti" a Brodano (300 alloggi)

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[1] Strategia n.1: minimizzare. E’ la posizione espressa da Regina Casolari capolista di VignolaNoi, lista civica nata in appoggio a Daria Denti. Afferma infatti in risposta ad un mio intervento: “il documento a cui lei fa riferimento, è un testo preliminare, firmato sì da alcune persone della coalizione, ma risottolineo “preliminare”, dell’ottobre 2008.” (Regina Casolari, capolista di VignolaNoi in un commento del 29 maggio 2009, ore 10.39, sul blog Vignola Cambia). Regina Casolari non ha consapevolezza degli atti amministrativi. Immagino, dunque, che abbia chiesto chiarimenti e poi abbia riportato, nel suo intervento, quello che le è stato riferito. Il problema è che la stessa risposta me l’ha data, nel corso di una conversazione telefonica, Giancarlo Gasparini, attuale segretario e capogruppo PD. A testimonianza del fatto che sono in tanti a non aver consapevolezza del punto. Che è questo. Il Documento preliminare è il documento di intenti politici dell’amministrazione. E’ il documento che contiene gli obiettivi e le scelte strategiche e serve, una volta approvato dalla giunta, a convocare la Conferenza di Pianificazione per un suo esame congiunto, condiviso e concertato. Da questo punto di vista non è preliminare ad un documento conclusivo della stessa amministrazione. La strategia è già definita lì in modo compiuto. Nel caso non ricevesse osservazioni (da parte di altri), verrebbe portato all’approvazione del Consiglio comunale così com’é. L’iter che segue per l’approvazione è abbastanza lungo e complesso, e nelle fasi successive potrà essere modificato in risposta alle osservazioni degli altri enti titolati a partecipare formalmente alla Conferenza (può essere cambiato in reazione ad interventi di altri). Ma esso esprime, sin dall’inizio, la volontà politica dell’amministrazione. Non si deve confondere questo iter con quello di progettazione di un’opera pubblica: prima progetto preliminare, poi progetto definitivo, poi progetto esecutivo – un percorso di progressivo affinamento che lascia spazio anche a modifiche significative volute dall’amministrazione stessa. Per questo motivo ha terribilmente senso chiedere a Daria Denti perché ha approvato, con il suo voto favorevole in giunta, un Documento preliminare del PSC che dice cose diverse da quelle che, in modo non chiarissimo, scrive nel programma di legislatura. Per una che promette sui manifesti elettorali di “essere pronta a rendere conto a 24.000 datori di lavoro” dovrebbe essere un punto d’onore rispondere e chiarire questi comportamenti contraddittori.

Centro direzionale e commerciale "Marco Polo" in costruzione (aprile 2009)

Centro direzionale e commerciale "Marco Polo" in costruzione (aprile 2009)

[2] Strategia n.2: eludere (ovvero il problema non c’è, è già tutto risolto). “Il percorso del PSC è stato sospeso perché lo vogliamo ridiscutere a livello di Unione, va rivisto.” (dichiarazione di Daria Denti alla Gazzetta di Modena, 5 giugno 2009) Dire che il percorso del PSC è stato sospeso e che si vogliono ridiscutere i contenuti è una cosa. Però Daria Denti, pur affermando che “va rivisto”, non dice in modo inequivocabile come, dove, perché sarà rivisto. Ulteriore esempio: “Con riguardo al PSC, è ben noto a Paltrinieri che le Amministrazioni Comunali ed il PD hanno deciso, a conclusione di un’ampia discussione, di riconsiderare le linee dello sviluppo urbanistico. Quello che il PD insieme a Daria Denti propongono per il futuro di Vignola è scritto nel programma: non consumeremo territorio non compromesso e tuteleremo spazi ed attività agricoli.” (e-mail a firma de Il comitato esecutivo PD Vignola del 5 giugno 2009) Qui c’è qualcosa di singolare, anzi, le cose singolari sono due. In primo luogo si deve dire che l’ampia discussione andava fatta prima, prima di approvare il Documento preliminare. E’ singolare che lo stesso partito – il PD – prima approvi, con il voto favorevole della giunta dell’Unione e delle giunte di 5 comuni (Vignola inclusa), un documento per poi, qualche mese dopo, arrivare alla conclusione che va modificato. Un percorso decisionale particolarmente tortuoso. E’ evidente l’effetto del ciclo elettorale (forse questo è uno dei benefici di questo voto). Ma c’è una seconda cosa singolare: ovvero che dell’ampia discussione io non ne ho alcuna traccia (e sono rimasto negli organi dirigenti del PD fino al 18 aprile). O meglio, una discussione del Comitato direttivo, in ben due serate, c’è effettivamente stata ad ottobre 2008. In quella sede io sono stato uno dei critici più accesi dell’ipotesi di sviluppo demografico (+ altri 4.000 residenti in quindici anni) contemplata per Vignola. Altre persone hanno critica questo ed altri aspetti. Ma in quell’occasione non si è approvato alcuno “stop a nuove aree di espansione edilizia” a Vignola. Dunque non può essere quella la discussione a cui si riferisce l’e-mail del 5 giugno. Aggiungo anche che al termine di un’ampia discussione svolta in un partito di solito si approva un documento di indirizzo – che non c’è (ed infatti non ne trovate traccia da alcuna parte). Visto che così stanno le cose la richiesta di chiarimento è alquanto opportuna.

I cosiddetti "Cento alloggi", edilizia convenzionata a Brodano

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[3] Strategia n.3: screditare l’interlocutore (ovvero mettere in dubbio la legittimità del suo richiedere chiarimenti). “Ricordo che ciò che è stato fatto in questi anni è frutto del PRG approvato quando era in Giunta anche Paltrinieri.” (dichiarazione di Daria Denti alla Gazzetta di Modena, 5 giugno 2009) Ed anche: “Quello che Paltrinieri critica è stato fatto con il suo contributo, prima da vice-sindaco, poi da assessore ed infine da capogruppo in 15 anni di ininterrotta presenza nell’Amministrazione Comunale. Imbarazzante vuoto di memoria.” (e-mail a firma de Il comitato esecutivo PD Vignola del 5 giugno 2009) Nessun vuoto di memoria, ma qualche distinguo, sì. Non ho mai inteso sottrarmi a responsabilità che anche io porto per aver fatto parte di un partito (allora PDS-DS) che ha “prodotto”, tramite i propri rappresentanti nell’amministrazione, un PRG che oggi tutti riconoscono come inadeguato per i contenuti (ed inadeguato come “strumento” di pianificazione e, per questo, oggi la Regione ha approvato “strumenti” diversi, ovvero PSC, POC, RUE: vedi). Io sono stato assessore alle politiche sociali ed alla scuola. Non sono stato sindaco, né assessore all’urbanistica; ma neppure segretario di quel partito o presidente dell’Unione comunale DS – tutti ruoli che sul tema hanno certamente maggiore potere. Io però provo, nel modo più serio possibile, a mettere in luce le ragioni ed anche le “percezioni sbagliate” che hanno condotto a quel PRG. Provo ad argomentare “cosa ho, cosa abbiamo imparato” da questa esperienza amministrativa di pianificazione e gestione del territorio. Non è mia intenzione minimizzare, eludere o negare il problema. Vorrei però provare anche ad introdurre qualche distinzione, altrimenti diventa difficile capire come funziona una “macchina” amministrativa (e dove stanno responsabilità che sono al tempo stesso collettive, ma anche individualmente differenziate). Innanzitutto adozione ed approvazione del PRG sono atti del consiglio comunale ed io non ho fatto parte dei consigli comunali che hanno prima adottato e poi approvato il PRG. Daria Denti sì (avendo approvato il PRG nel 2001 ed anche la variante ex-art.15 nel 2002). Lei poi ha anche approvato il Documento Preliminare del PSC – ed è di questo (e di quello che in tale documento è prospettato: un consumo condizionato di territorio agricolo) che stiamo discutendo. Altra differenza che non è proprio insignificante: non sono io che si è proposto come candidato a Sindaco. E, soprattutto, non sono io che deve giustificare posizioni contraddittorie assunte nell’arco di sei mesi. Questo è il tema.

3 Responses to “Stop a nuove aree di espansione edilizia”/2. Tre risposte evasive

  1. Sara Michelassi ha detto:

    Buongiorno,
    mi accodo alla schiera di cittadini che guardano perplessi nuove costruzioni ad alto impatto visivo che sembrano piovute giù dal cielo, tanto sono slegate all’ ambiente e al territorio.
    Sinceramente anche le proposte che ho visto per la riqualificazione del corso in centro mi hanno lasciato molto perplessa.
    Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti da Bologna a Vignola da 2 anni e sto vedendo sorgere centri commerciali, direzionali, residenziali che vorrebbero avere la velleità di costruzioni da “città”, ma riescono solo di fatto a far somigliare le zone alle periferie dormitorio delle grandi città a cui vorrebbero assomigliare.
    Sembrare una grande città, sinceramente, non è un bel primato, visto che ogni indagine istat rivela che la maggior qualità della vita si trova nei piccoli centri…

    Penso che vignola abbia una sua identità e un suo dna intessuto col territorio, con la campagna ed in armonia e rispetto a questa vocazione le amministrazioni dovrebbero agire, secondo me RECUPERANDO le aree già utilizzate e smettendo di erodere il territorio.

  2. maurizia ha detto:

    SONO PIENAMENTE D’ACCORDO.

    GRAZIE

  3. paolo ha detto:

    gli argomenti di Andrea sono ineccepibili!

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