Villa Braglia e la nuova piazza

Dopo circa un anno di lavori la piazzetta davanti a Villa Braglia è oggi restituita alla città. Uno spazio di qualità e certamente suggestivo. Nella slideshow le immagini del cantiere e della piazza “riqualificata”. Le immagini anche dei giochi d’acqua e di luce delle fontane a raso (immagini delle prove tecniche del 18 marzo scorso).

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Alcune veloci riflessioni. [1] In primo luogo è indubitabile che l’assetto attuale della piazza (e pure l’eliminazione degli alberi che in passato vi stavano al centro) consente di valorizzare l’edificio di Villa Braglia, storica villa dell’ottocento. Oggi Villa Braglia, la sua presenza, può essere percepita nella sua interezza di edificio storico imponente. Questo significa ridare identità alla città, ad una sua parte. La nuova configurazione della piazza consente dunque una ri-significazione di quell’area, un recupero della percezione e dell’identità. [2] In secondo luogo è ugualmente indubitabile che l’intervento, dal progetto alla realizzazione, è un intervento di qualità. Può non piacere. Possono non piacere i singoli elementi del progetto (i nuovi lampioni piuttosto che le panchine in marmo). Ma occorre riconoscere che il progetto è di alta qualità. E’ un progetto che si colloca nella fase terminale dei dieci anni di governo Adani della città e, anche per questo, manifesta il risultato di un processo di apprendimento sulla qualità dei progetti di riqualificazione urbana. Illuminante è il confronto con l’altro lato di piazza Corso Italia dove si trova il parcheggio interrato (un progetto, in verità, ereditato da Adani dall’amministrazione Quartieri e su cui il nuovo sindaco è potuto intervenire solo in misura parziale). Non c’é dubbio che la differenza della qualità progettuale si percepisca tutta (si tralasci, per un attimo, il fatto che l’altro lato della piazza è un parcheggio). [3] Sappiamo però che la creazione della piazza “fisica” non significa automaticamente l’ottenimento della piazza “sociale”, ovvero il radunarsi della gente in piazza. Vi sono indubbiamente diverse realtà in cui la piazza “è morta”, ovvero non è riconosciuta, non è fruita come luogo di aggregazione (funzione che a Vignola è svolta dagli spazi di via Garibaldi e dallo sbocco di Viale Mazzini in via Corso Italia). Non è detto che il processo di aggregazione sociale sulla nuova piazza davanti a Villa Braglia debba essere lasciato solo alla spontaneità. Ma indubbiamente è anche rispetto alla funzionalità o meno come luogo di aggregazione che dovrà essere valutato il successo dell’intervento di riqualificazione.

Villa Braglia e la sua nuova piazza (foto del 27 marzo 2009)

Villa Braglia e la sua nuova piazza (foto del 27 marzo 2009)

[4] Ugualmente interessante sarà seguire l’evoluzione degli insediamenti e del turn over degli esercizi commerciali che si affacciano sulla piazza. La riqualificazione urbana produrrà anche riqualificazione commerciale? Anche in questo caso non è detto che tale processo debba essere lasciato alla spontaneità. In ogni caso sarà interessante fare un confronto, diciamo, tra cinque anni, in merito agli esercizi commerciali presenti. [5] Ogni intervento di trasformazione trova sostenitori ed oppositori, per le più diverse ragioni. Anche di fronte alla bellezza della nuova piazza c’é comunque chi si lamenta, che so, delle fontane, della spesa giudicata eccessiva (circa 1,3 milioni di euro). Ritengo che sia inevitabile la presenza di valutazioni diverse. Certamente è possibile fare di più per dare il senso di quest’opera rispetto alla trasformazione della città. E’ possibile incoraggiare una valutazione positiva dell’intervento se si riesce a comunicare la visione, il progetto della trasformazione della città che si persegue – un’attività su cui, purtroppo, l’amministrazione comunale si è impegnata poco in questi anni (nonostante, invece, la trasformazione perseguita sia assolutamente importante: vedi). [6] La nuova piazza, bella, di qualità, non significa necessariamente che essa abbia portato con sé solo benefici, per i residenti, per gli esercenti. Difficile valutare il disagio della perdita dell’ombra – un fatto indubitabile, però. Qualcuno lamenta del rumore dell’acqua delle fontane. Rimane, inoltre, l’imposizione di una nuova viabilità in via Borgo Vecchio (con unico punto di accesso e di uscita su via Panaro), non proprio agevole (ma forse neppure così disagevole come è stato rappresentato in passato). Sono i residenti, coloro che hanno negozi od attività professionali sulla piazza coloro che per primi possono esprimere una valutazione. Non sarebbe interessante provare a fare un “bilancio” dei benefici e dei disagi? Non sarebbe interessante testare una metodologia di “impatto sociale” per questo intervento di riqualificazione? Non potrebbe dire qualcosa di interessante agli amministratori ed ai residenti? L’amministrazione comunale potrebbe in tal modo provare a verificare se le aspettative ed i timori che hanno punteggiato l’avvio del cantiere dando luogo ad inediti “conflitti urbani” (vedi) erano giustificate oppure no. Sarebbe un’esperimento utile per una città in trasformazione come Vignola.

24 Responses to Villa Braglia e la nuova piazza

  1. Alvaro ha detto:

    E’ di una bruttezza sconcertante, addio.

  2. Alessandro ha detto:

    Io mi sono soffermato solo nella prima parte del tuo intervento poichè mi sembrava troppo carico di amore smodato verso un’opera che non è sufficiente definire : “Può non piacere. Possono non piacere i singoli elementi del progetto (i nuovi lampioni piuttosto che le panchine in marmo). Ma occorre riconoscere che il progetto è di alta qualità.”
    Come si fà a definire di alta qualità un progetto che nel 2009 monta lampioni che non si possono autoalimentare con una delle tante fonti di energia che fortunatamente baciano e cullano il nostro “bel” paese!?
    E’ forse di alta qualità una gettata di cemento e una 40 ina di fori di forma banalmente quadrata da dove esce acqua?
    E , cosa più importante dove mi trovo agli antipodi rispetto allo scrivente : “Alcune veloci riflessioni. [1] In primo luogo è indubitabile che l’assetto attuale della piazza (e pure l’eliminazione degli alberi che in passato vi stavano al centro) consente di valorizzare l’edificio di Villa Braglia, storica villa dell’ottocento.”
    Nulla che riguardi l’ELIMINAZIONE di verde, di piante, di terra o di qualsiasi altra forma che vive e di certo non rovina il decoro, a fronte di un guadagno in termini di cemento è aberrante e non di valorizzazione.
    Forse chi scrive non ricorda che un tempo, villabraglia partiva da li, e si estendeva fino all’ex cinema all’aperto verso lo sgabellatore. In quella reggia regnavano alberi stupendi, parchi e di certo non cemento. Alberi che sono stati decapitati per far posto a case , casine e casette, e anche gli ultimi rimasti son stati estirpati. Villa Braglia non si valorizza di certo spostandola in una falsa dimensione futuristica senza conservare ne lasciare intatto neppure un briciolo della sua storia e tradizione.
    Saluti

    • Roberto Adani ha detto:

      Scusate, ma anche se è un pò che ho letto le vostre considerazioni su Piazza Braglia, non ero riuscito a trovare il tempo di rispondere. Provo a farlo ora anche se un pò di fretta, scusatemi se sarò disordinato. Cominciamo dall’inizio. L’idea di recuperare piazza braglia, che prima era un semplice parcheggio, nasce da un progetto di riqualificazione di corso Italia che a seguito dell’apertura della pedemontana potrebbe diventare sempre più un corso pedonale, magari alberato, e meno una strada di attraversamento. Il progetto parte dalla riqualificazione delle mura (il primo stralcio è appena partito) con la riqualificazione del marciapiede lungo la fossa in modo da valorizzare un elemento che è di grande fascino ma oggi completamente infestato da un verde che ne sta compromettendo la stabilità e che non c’entra nulla con le mura che erano mura di difesa in sasso e pietra. Poi l’idea era di allargare progressivamente i percorsi pedonali ampliando l’effetto corso pedonale con bar tavolini e quant’altro fino a trasformarla tutta in una piazza. Il parcheggio in corso Italia lo considero un passaggio intermedio. La città storica che conosciamo è diventata quella che oggi vogliamo tutelare attravero infiniti stravolgimenti e sovrapposizioni. Quindi la città fuori le mura ha ancora grandi possibilità di migliorare anche perchè si è sviluppata in modo infinitamente più veloce di quella storica nell’immediato dopoguerra. Se mi chiedete se dovessi io pensare oggi il parcheggio in corso Italia non lo penserei come è stato realizzato, per esempio non destinerei la superficie a parcheggio ma inserirei decisamente il verde (più che una piazza). Sarebbe però stato necessario non pensarlo come opera unica, ma all’interno di un sistema di interventi di riqualificazione urbana. Ad esempio se lo si fosse pensato assieme al vecchio mercato si poteva sfruttare tutto il sottosuolo come parcheggi e lasciare libere le superfici. Al vecchio mercato ad esempio io amplierei il parco della villa comunale realizzando una sorta di piazza verde attorniata di servizi che completino il centro commerciale naturale. Se per liberare più spazio bisogna andare in altezza non mi spaventa, non intendo un grattacielo ma 6 o 7 piani come i palazzi attorno mi sembra un modo per non sprecare territorio prezioso e liberare il massimo dello spazio per il parco (a ex enel non è previsto nessun grattacielo visto che l’altezza max è ora 12 metri e quando si era derogato a questa altezza ipotizzando un edificio autosufficiente dal punto di vista energetico si arrivava al max a 15 metri = 4 piani)
      Si può però considerare positivamente di aver portato 200 auto nel sottosuolo invece che lungo le vie del centro storico. D’altra parte la città storica nasce senza garage e se si vuole che la gente la abiti e la ristrutturi bisogna almeno tentare di darle servizi al passo con i tempi (sotto le pavimentazioni ci sono anche nuove reti tecnologiche ad esempio). C’è ancora molto da fare in questo senso, ma è un processo lungo che va continuamente coltivato. Tornando al parcheggio in corso Italia, penso che la superficie potrà essere rifunzionalizzata quando si saranno creati altri posti auto interrati. Un idea che veniva dal workshop delle università, era quello di un anfiteatro verde che coprisse la superficie, ma è solo una delle tante idee. Il corso a questo punto,avrebbe potuto terminare in una piazza, ed ecco quindi piazza Braglia. In realtà il progetto completo deve finire in un grande parco attraverso la via rivarino che scende da piazza Braglia nelle basse sottostanti. Il parco dei bambini e delle bambine è l’occasione di recuperare anche questa parte delle mura, di recuperare contemporaneamente l’ex-macello e di realizzare un grande parco agricolo che riconquistasse quell’affaccio al fiume che è diventato nel tempo un retro di Vignola, invece che un affaccio alla valle del panaro. Per completare il progetto bisogna anche considerare l’abbattimento dei magazzini retrostanti la zona di piazza braglia e la creazione quindi di una terrazza che guardi alle basse di Vignola. Ma veniamo nello specifico di piazza braglia. Noi andammo in sovraintendenza con un progetto che prevedeva due file di alberi (quercie o ciliegi) con al centro un segno d’acqua che richiamasse il panaro sottostante. La sovraintendenza lo bocciò per queste ragioni:
      1) storicamente il parco di villa Braglia era dietro e non davanti alla villa, davanti c’era la strada per Modena;
      2)le piazze medievali o rinascimentali italiane sono assolutamente senza verde;
      3) la villa per quanto deturpata, non deve essere coperta dal verde;
      4) la pavimentazione deve essere necessariamente in pietra (una di quelle già presenti in centro storico).
      A me piaccione le piazze alberate, in Spagna ce ne sono di bellissime con gli alberi di aranci, e trovo bella anche quella della foto di Alessandro, però è vero che le piazze storiche italiane sono generalmente senza verde come dice la sovraintendenza, che lo spazio per le piante in piazza Braglia era comunque poco, che le piante esistenti erano comunque alla fine del loro ciclo vitale e comunque di una varietà talmente infestante da renderne obbligatorio l’abbattimento.
      Alla fine il compromesso con la sovraintendenza dopo lunga discussione è stato di inserire tre piante che non interferissero con la facciata della villa.
      Le tre piante non trattiamole troppo male, sono tre esemplari di una certa importanza di Ginco Biloba , particolarmente longeve e che cresceranno parecchio, è la pianta più antica del mondo e presente con esemplari monumentali anche in certi giardini storici del centro di Vignola.
      Dopodichè vengono le considerazioni sull’architettura che dipendono anche dalle sensibilità personali e li rispetto, ma provo ugualmente a fare alcune considerazioni:
      1)è solitamente buona pratica, quando si interviene in un contesto storico non fare dei falsi storici, ma inserire gli elementi tipici del proprio tempo altrimenti non di distingue ciò che è veramente storico dal nuovo. Allora invece che le lanterne e la panchine in ghisa si sono scelti elementi moderni e lineari in modo da non aggiungere “stili”, quindi panchine lineari in pietra e lampioni fatti da semplici aste. (i cestini stanno per arrivare, c’è stato un problema con l’ordine, ma saranno dei semplici cilindri);
      2)lo spazio che doveva a questo punto essere piazza lastricata lo si è riempito con due fontane a pavimento, simmetriche rispetto alla struttura della villa, che però quando sono spente consentono ugualmente l’utilizzo di tutta la piazza.
      Ma aldilà dell’architettura mi interessa ancora di più l’utilizzo che i cittadini faranno di uno spazio. A me la Biblioteca piace dal punto di vista architettonico, ma mi interessa molto di più che venga utilizzata intensamente dalla mattina alla sera da ragazzi, bambini e anziani fino a diventare un vero e proprio pezzo di città, luogo d’incontro vivo e vivace. Fare una nuova piazza che funzioni realmente e non rimanga solo uno spazio vuoto, bello o brutto che sia, è una delle sfide più difficili che l’architettura moderna abbia affrontato spesso con insuccesso. Allora la piazza come io me la sono immaginata è una piazza in cui in estate i bambini vadano a giocare e a bagnarsi con le fontane, spero di vedere quanche mamma disperata che corre dietro al proprio figlio con un asciugamano. Dobbiamo riconquistare il piacere di vivere questi spazi pubblici, se vogliamo che tornino a essere percepiti come sicuri e luoghi d’incontro. Durante la festa della fioritura mi sono andato a sedere sulle panchine di piazza Braglia. I miei figli giocavano con i bambini cinesi del ristorante con i getti d’acqua con le spade di plastica. Non sono diventati dei piccoli samurai ma si sono divertiti. Al mio fianco sedeva un anziano che abita in un appartamento di piazza braglia che parlava con un signore ghanese che abita in centro il cui figlio passava con la bicicletta attraverso le fontane. Sono stato quasi due ore su quella panchina. L’anziano signore non ha smesso un solo minuto di fare domande all’extracomunitario sulla sua storia, da dove veniva, come era il Ghana, perchè era venuto in Italia, come si trovava. Il signore ghanese con grande gentilezza ha risposto a tutte quelle domande.
      Me ne sono andato che parlavano ancora.
      Cosa volete che vi dica, queste sono le soddisfazioni che porto con me da questo esperienza da Sindaco, mi emoziono ancora se vedo sulla pista ciclabile Vignola-Modena un anziano che cammina con il deambulatore o un portatore di handicap che con la sua bicicletta speciale la percorre, oppure se un anziano che legge il giornale in biblioteca si alza per dare una mano ad un bambino per cercare un libro. Penso sia più importante delle architeture, che hanno lo scopo invece di rendere possibili e di facilitare queste situazioni.
      Vado sempre in ordine sparso, sulla manutenzione, ci sono pavimentazioni e interventi terminati ormai da 6 o 7 anni e non hanno avuto bisogno di nessuna manutenzione, (es piazza Boncompagni). Si tratta di farli bene non risparmiando sulla qualità dei materiali e se la lotteria degli appalti pubblici lo consente di realizzarli a dovere. Noi abbiamo cercato di farlo al meglio, piuttosto un opera in m eno ma fatta bene e ad oggi in dieci anni di opere non abbiamo avuto problemi (grazie anche a degli ottimi e seri uffici comunali consentitemi di dirlo e di ringraziarli). Le prime pavimentazioni di viale mazzini, via garibaldi, piazza dei contrari e pedonali di corso italia hanno degli evidenti problemi. Ma bisogna anche contestualizzare le opere, eravamo allora in piena tangentopoli, vinse l’appalto una ditta di Afragola che fino ad allora aveva fatto solo sottopassi ferroviari in cemento armato e quindi il problema è all’origine, si sbagliarono anche i materiali e i loro spessori…
      Guardate io ho sempre cercato di avere molta più attenzione a spendere i soldi pubblici di quanto non ne abbia avuto a casa mia, però a casa mia ho messo un pavimento che a distanza di anni non metterei più per i problemi che mi ha dato, allora mi sembrava perfetto. Se riportate questo alla dimensione delle grandi opere forse si capisce la complessità del realizzare al meglio e nei tempi un opera pubblica.
      Comunque sono certo che le opere realizzate in questi anni sono state realizzate al meglio, da ditte locali specializzate e generalmente preparate.
      A proposito della STU, gli studi se ben fatti sono sempre molto importanti, per avere una visione generale e per potere verificare la fattibilità anche di idee ardite. Per esempio abbiamo anche valutato la possibilità di abbattere tutte le case che sono state costruite nel parco di villa Braglia, compreso l’abbattimento del K2, ricostruendo il vecchio parco. Pensate che non piacerebbe anche a me come ad ogni vignolese riavere quel parco? Diciamo che sarebbe piuttosto complicato, ma non totalmente impossibile, per tutto c’è però un prezzo e ai cittadini spetta decidere se è accettabile. Non facciamo però l’errore di giudicare con gli occhi di oggi, scelte fatte in contesti economici e sociali completamente diversi.
      Sull’energia e sulla bioedilizia voglio dire ad Edoardo se non sbaglio, che ha talmente ragione che quel progetto di sostituire tutti i lampioni di Vignola incentrato sul risparmio energetico e sul telecontrollo degli apparati di illuminazione, lo abbiamo fatto con un operazione di project finance (finanza di progetto che coinvolge i privati) durata due anni a cui hanno partecipato le società più importanti del paese, tutto finanziato dal risparmio energetico e comprensivo del rinnovo completo degli apparati e delle linee. Dovevamo cominciare i lavori a Gennaio di quest’anno, stavamo per fare il contratto, quando abbiamo saputo che il giudice di Lecce aveva sottoposto ad indagini la società vincitrice. Abbiamo rescisso immediatamente il contratto. La legalità è sempre venuta prima di tutto. Era un progetto importante e mi è dispiaciuto molto ma…A proposito la ditta è stata prosciolta dal procedimento in seguito. Ora siamo al TAR e aspettiamo che il giudice decida. Questo per dirti Edoardo che non sempre si riesce a fare ciò che si vuole e che 5 apparati particolari in una piazza vincolata o in progetto speciale ci possono stare, ma il grosso dell’illuminazione pubblica dovrebbe avere le caratteristiche energetiche e di omogeneità che tu richiami. Con l’architetto De Lucchi, il Comune di Torino e la Guzzini stiamo studiando un apparato a led con pannello solare, progettato da uno dei “guru” del design ma anche particolarmente avanzato dal punto di vista energetico. Voglio poi citare la realizzazione di due centraline idroelettriche, e un bando appena pubblicato per rendere fotovoltaici i tetti delle proprietà comunali (migliaia di metri quadri).
      Il progetto più importante è però il progetto mete che prevede una centrale a cippato di legno e un cogeneratore per produrre energia elettrica che servirà tutte le strutture pubbliche, la piscina, l’asp, le scuole e l’ospedale.E’ come se spegnessimo le caldaie di un paese di oltre 1000 abitanti per avere una sola centrale infinitamente meno inquinante e più efficiente. Quindi mi sembra di poter dire che cerchiamo di copiare bene da qualche paese, magari dell’alto adige, più che fare operazioni prevalentemente di immagine con qualche lampione con attaccato un pannello su una pista ciclabile. Le ricordo poi che tutte le nuove strutture da noi realizzate (asili o scuole in particolare) o quelle progettate per il futuro sono in bioedilizia e utilizzano, la geotermia, i pannelli solari, il solare termico, il riutilizzo dell’acqua, il recupero di quella piovana e le soluzioni più avanzate dal punto di vista dell’isolamento.
      Certo c’è ancora tanto da fare, ad esempio è previsto un piano energetico dell’unione che costringa anche i privati a muoversi in questa direzione. Comunque mi hanno fatto piacere le tue sollecitazioni anche critiche, ma vanno nella direzione giusta. A Laura vorrei dire che, abbiamo comunque aumentato e cercato di riqualificare le aree verdi, e tutte le volte che abbiamo rifatto una strada o una piazza (non vincolata) abbiamo inserito le piante, se c’era lo spazio perchè potessero vivere (es le quercie in via caselline, in via cimarosa, nel nuovo viale ghandi oppure, poca cosa, ma simbolica i ciliegi in corso Italia…)
      Il vecchio mercato come le dicevo io lo immagino come estensione del parco della villa comunale come piazza verde.
      A Brodano in via di mezzo demoliremo una strada per realizzare un unico parco di 14000 metri tra le case. Mi rendo conto che si potrebbe fare di più, ma ci sono tante cose che si possono fare in questa direzione se non si parte prevenuti e si ha fiducia nel proprio impegno e negli altri.
      Ringrazio Alessandro, Edoardo e Laura.
      Ringrazio soprattutto Andrea per avere aperto questa discussione.
      Oltre che su questo Blog vi ribadisco la mia disponibilità a incontrarvi direttamente se volete discuterne liberamente… anche a fine mandato
      Grazie

  3. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Apprezzo la schiettezza di Alvaro e di Alessandro. Nelle mie considerazioni non c’é alcun amore smodato verso la nuova piazza. Vi chiedo però di fare un confronto con la realtà precedente. E’ indubitabile che l’attuale configurazione è decisamente migliore (nonostante la perdita dell’ombra che però, dobbiamo ricordarlo, era a beneficio di auto parcheggiate). Ma anche se facciamo il confronto con altre piazze analoghe, realizzate in altri comuni, ho l’impressione che la piazza davanti a Villa Braglia ne esca, tutto sommato, abbastanza bene. Mi farebbe piacere avere da parte vostra indicazioni precise su piazze, di dimensioni comparabili, che ritenete migliori. Lo dico con lo spirito di colui che vuole confrontarsi davvero e che è disposto ad apprendere. Sulla “valorizzazione” di Villa Braglia … anche qui mi sembrava di aver detto una cosa tutto sommato banale. Prima l’unitarietà della facciata non si coglieva. Mancava lo spazio per coglierla. Oggi la facciata della villa si coglie, si percepisce. Per questo dico che Villa Braglia è stata restituita alla città. Lo spazio (maggiore) altera, in positivo, la percezione. Sulle fontane posso anche essere d’accordo. Questa mattina mi sono fermato a guardarle per dieci minuti e mi sono interrogato sulla loro “bellezza” in quel contesto. Qualche dubbio l’ho anch’io. Ma il concetto di bello ha indubbiamente una componente soggettiva – tanto per l’architettura, quanto per l’arte. Mi chiedo, però, se non sia possibile riconoscere che l’intervento è di qualità, anche se esteticamente non piace (a me nel complesso piace; avrei voluto ragionare solo sulla tipologia di fontane). E’ davvero così paradossale affermare cio?

  4. Alessandro ha detto:

    Dunque, ho scritto “amore smodato”, per il fatto che nell’articolo si ripete e si sottolinea varie volte che “l’intervento è di indubitabile qualità” e in alcuni punti sembra quasi una pubblicità cit. ” La nuova piazza, bella, di qualità, non significa necessariamente che essa abbia portato con sé solo benefici, per i residenti, per gli esercenti.”.
    Ora io non voglio entrare nello specifico di piazza con scopo sociale o dei benefici che la nuova può dare… Però vorrei innanzitutto sottolineare che, le lamentele per la mancanza di parcheggio dei residenti non le considero neppure, le macchine son una cosa che va abbandonata e non di certo fomentata quindi… ma in ogni caso non si può affermare che la nuova piazza non necessariamente deve portare con se dei benefici..
    Se fra i benefici si considerano i parcheggi beh certo, la nuova piazza non ne ha portati e più che una perdita è un guadagno. Ma io non mi fermo solo li, per benefici intendo molti altri aspetti.
    Ribadisco e lo pongo nel primo punto, il fatto che TECNOLOGICAMENTE non c’è nulla da apprezzare. Le fontane si alimentano da sole? no, i lampioni no. Seppur a livelli forse minimi ( non conosco i consumi) è comunque una piazza energivora e non che si sostiene da sola,e questo per me riguarda la piazza di QUALITÀ. Dove altro la si nota la qualità?
    Gli angoli sono in squadro? i lampioni sono a piombo e non sono storti? gli ugelli da dove fuorisce acqua sono disposti a x centrimetri di distanza l’uno e senza sbalzi di distanza? Lo sclerometro nell’analizzare il cemento ha decretato un : ” ok purissimo cemento qualità 100% ” ?
    No la qualità per me è quella che risiede nel primo punto e sicuramente nel discorso importantissimo del verde, V e R d E.
    Allora io non mi riferivo agli alberi per l’ombra, chi se ne importa dell’ombra, gli alberi hanno un ben altro valore!!! E spero che non debba dilungarmi in questa sede a spiegarlo.
    Gli alberi che c’erano li erano vecchi, non andavano bene ( come scrivi in un ‘altro articolo ? Ottimo, se ne piantavano degli altri, ancora più di quelli che c’erano prima. Ma alberi veri, non quella sorta di schifo che ormai hanno infilato oltre che a villa braglia, in molte altre parti di vignola.
    In aggiunta la piazza si sarebbe dovuta notare per il suo verde! Ripeto che il parco di VillaBraglia non era un parco in cemento, era un parco verde! Con alberi belli e grandi, gli ultimi abbattuti una 60/70 ina di anni fa per far spazio alle ultime case.
    Ergo, una piazza che si voglia allineare a quello che era un tempo villa braglia, coniugando antico con moderno, poteva attorniarsi di verde. Un bel verde che dia colore e felicità, aiuole ordinate con fiori, oppure io ad esempio avrei se mai ( visto che proprio questa fontana sembra esser una cosa vitale), posto gli ugelli magari con una disposizione perimetrale ( con le dovute distanze dai negozi) e al centro una bella aiuola verde. Ma non sono io che devo progettare le cose, non sono io che devo pensare , quella è la prima cosa che mi è venuta in mente, ma di certo di modi per limitare il cemento e rendere la piazza un pò verde e un pò bella, ce n’erano all’infinito.
    Io non vado a paragonare le altre piazze in rapporto a vignola. Io magari posso considerare le altre zone in rapporto a vignola.
    Esempio , poniamo il parco di villa Trenti che ora ha un verde curato belle panchine ( moderne) e alcuni marciapiedi che spiccano tra il verde, ma che non stonano, moderni e carini.
    Bene, se avessimo rasato gli alberi e cementificato pure li? avremmo valorizzato Villa Trenti magari.. ma sarebbe stato bene?!
    Non dico di certo che la piazza di VillaBraglia debba somigliare a una giungla, ma di certo il commento prevalente che ho sentito ( parlando di un range di età dai 20 agli over 60), è di una piazza anonima e monotona.
    Io in altri tuoi articoli più volte ho visto sottolineare anche la bellezza del parcheggio in via Corso Italia.
    Ora, io non voglio apparire come un contestatore, ma penso che a vignola, non ci sia un solo cittadino che reputi BELLO quel “lavoro” li. Non è bello, è una accozzaglia ancora peggiore di villabraglia, di schifoso cemento e qualche spruzzata di aiuole ridicole sopra a una capanna mangia soldi.
    Ma come si fa a piazzare un pugno così a Vignola? mi rendo conto solo io della cementificazione folle di Vignola? Facciamo un giro non so, a Castelvetro. Chissa perchè ma li mi sento molto più attorniato dal verde, mi sento in una dimensione più accogliente. Poi invece sono ancora a Vignola, giro l’occhio e noto il teatro di Fabbri, UNA colata di cemento che si estende perfino in cubatura e per poco, non si incolla ai dirimpettai. Ma è meglio non spingerci troppo lontano dalla discussione sulla piazza.
    Preciso però che anche per la piazza di Corso Italia sono stati rimossi tutti gli alberi per MASSIMIZZARE Il posto per le auto. Ma è così che funziona? è veramente questa la strada?
    Non ci resta che aspettare che la STU piazzi un bel grattacielo nella ex Enel e stravolga di cemento pure l’ex mercato ortofrutticolo e dopo siamo una MIlano2.
    Saluti

  5. Alessandro ha detto:

    Aggiungo una cosa che avevo dimenticato. L’intervento se è veramente di qualità lo si vedrà fra 5 anni e non ora.
    Non mancano a Vignola appunto questi esempi , centro storico, via cbattisti. Dove si è intervenuto spendendo milioni su milioni per vedere dopo qualche anno, il precoce degrado delle cose.
    Comunque la cosa che più mi dispiace e che più mi da fastidio. E la freddezza di questa piazza. Saranno gli alberi, le aiuole… ma prima se uno si fermava a parlare li, si sentiva più a casa. Ora tutto così aperto, così scoperto, così freddo, uguale e costante… il senso, e garantisco, che è il senso dei più, è quello. E non è solo di rabbia per le qualità tecniche che magari posso avere io, e non un’altro. Ma è un senso di freddezza che penetra.
    Risaluti

  6. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Nonostante l’evidente disaccordo apprezzo l’opinione di Alessandro proprio perchè propone un punto di vista alternativo. Non mi sembra corretto “trasportare” l’operazione della piazza di Villa Braglia nel contesto di Villa Trenti. Là un parco c’era ed andava riqualificato, cosa che è stata fatta. Davanti a Villa Braglia un parco non c’era più da tempo. La scelta fatta è stata quella di riqualificarla come piazza. Il parco sarà – e molto più grande – nelle immediate vicinanze, ovvero negli spazi sottostanti (tra la “costa” e via Zenzano). Per quanto riguarda il parcheggio di Corso Italia ho certamente detto che è utile. Che il suo valore sta nell’aggiungere 200 posti auto, sottoterra, nelle immediate adiancenze del centro storico. Non mi risulta di aver detto che è anche bello.

  7. edoardo ha detto:

    Salve a tutti,
    mi permetto di intervenire sulla piazza Braglia.
    Sono d’accordo con Paltrinieri nel constatare un miglioramento rispetto alla situazione precedente, però a che prezzo?
    Alessandro rimprovera la mancanza di verde e di energie alternative, e lo appoggio al 100%.
    Il discorso fondamentale di questa discussione mi sembra però la faccenda del “lo vedremo fra 5 anni”.
    Credo che molte opere Adaniane, come lo sono state alla fine degli anni 90 le Quartieriane, daranno problemi di manutenzione. Una caratteristica intrinseca della progettualità vignolese degli ultimi anni mi è parsa la DISCONTINUITA. L’arredo urbano e la pianificazione urbanistica sono trattate alla stregua di una fiera campionaria. Sul versante illuminotecnica poi è quantomeno imbarazzante. Ogni progetto prevede un tipo di illuminazione, panchine, finiture e selciato diverse. I lampioni, costosissimi, tutti diversi e che richiederanno manitenzioni diverse. Le illuminazione a terra delle nuove vie del centro storico (passate in via barozzi e contate quante non funzionano). Credo che il sindaco e i progettisti dovrebbero lavorare sprecando meno risorse e ottimizzando i materiali e i costi. Vi segnalo quello che secondo me è un buon esempio, piazza fontanesi a Reggio Emilia. http://static.panoramio.com/photos/original/5880477.jpg la foto fa schifo, dal vivo è un’altra cosa. Hanno usato il solito lastricato che va di moda anche da noi, ma in modo meno spregiudicato, e soprattutto mantenendo gli alberi e ingabbiandomi in protezioni di ghisa molto interessanti, che proteggono e fanno passare l’acqua, evitando quell’orrenda mistura di corteccia che fiene sparpagliata regolarmente da cani e persone per la piazza (sia davanti a viale mazzini che nella nuova piazza). Le liste civiche (mi pare molte delle quali incompetenti) dovrebbero vedere davvero quanto viene speso e come negli appalti pubbliici. E’ giusto spendere tanto per interventi concentrati o è meglio risparmiare dei 100.000 € alla volta e fare dei banali marciapiedi (ben fatti si intende) e illuminare a basso consumo una strada intera? I lampioni non potevano essere appaltati 5-6 anni fa ad una sola azienda e farseli fare tutti uguali e magari risparmiando? io credo che tutta questa lungimiranza e capacità di gestione non ci sia, e che ci siano solo grandi budget da spendere e speculazioni per arrivare ad avere tali budget. Vorrei una città meno spendacciona o cmq dove le spese sono più spalmate, dove la progettazione è veramente pianificata e dove energia solare, risparmio energetico e verde la facciano da padrone. Poi ORRENDA SPECULAZIONE ARCHITETTONICA, liberare la piazza per rendere visibile villa braglia e poi non incentivare o sposorizzare almeno una ritinteggiatura omogenea è stata una vergogna. Sono stati spesi migliaia di euro per rivitalizzare una piazza con un edificio storico deturpato a partire daglia ni 30′ e irrimediabilmente compromesso. A quel punto non era meglio conservare gli alberi? oppure metterne dei nuovi al centro o aumentarli? Se i vignolesi fossero svegli (e non lo sono per niente) andrebbero a chieder conto al nostro sindaco. Cordialmente.

  8. edoardo ha detto:

    P.s. : e i cestini dei rifiuti? La piazza è una bomboniera da guardare con le sue fontanelle pazze oppure da usare? (tra l’altro semplicemente non si poteva fare una fontana sola al centro e risparmiare? e quanto costera di manutenzione – doppia – con led colorati e 36 ugelli x 2?

  9. Laura ha detto:

    Concordo con chi mi ha preceduto. Nessuna lungimiranza in un intervento simile. Nessun amore per il futuro, nessun rispetto per il verde. Gli alberi, quei pochi superstiti nelle nostre città cementificate, andrebbero salvaguardati a tutti i costi. L’amministrazione Adani è stata miope, non ha saputo cogliere la vera essenza di Vignola. E so che la candidata del pd non farà meglio.
    I vignolesi sono scontenti, delusi. Lo politica è alla frutta, lo dimostra il fatto che si siano presentate tante liste. Ognuno bada a coltivare il suo orticello e non ci si occupa più del bene comune, men che meno del futuro che stiamo preparando per i nostri figli.

  10. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Guardate, provo a rispondere ad Edoardo ed a Laura, stiamo parlando di una piazza. Gli alberi possono starci, ma anche no. E’ stata la Soprintendenza ai Beni Architettoni e Paesaggistici che ha richiesto uno spostamento degli alberi, collocati (di nuovo) al centro anche nel progetto originale. E questo per rendere pienamente visibile la facciata di Villa Braglia, assolutamente da valorizzare. Poi se vogliamo parlare di parchi pubblici non ben curati e di eccessiva crescita edilizia di Vignola, facciamolo pure. Io non mi sono sottratto in passato, non lo farò neppure ora. Sottolineo ancora che la “nuova piazza” davanti a Villa Braglia va confrontata innanzitutto con la piazza vecchia, quella precedente (con i suoi alberi alianto, che certo davano ombra, ma alle auto parcheggiate sotto). Va confrontata, quindi, con altre piazze riqualificate di dimensioni analoghe. A me sembra che la nuova piazza sia indubbiamente migliorativa dello stato preesistente. Mi sembra anche che l’intervento sia di qualità. Poi se vogliamo discutere dei pali dell’illuminazione, della tipologia di fontane, ecc. facciamolo. Ma non mi sembra che il dissenso su questi elementi possano giustificare una bocciatura. A meno che non si sia deciso a priori di bocciare Adani e la (sua) nuova piazza! Aggiungo, per rispondere ad Edoardo, che l’ipotesi di incentivare (anche con un contributo) la ritinteggiatura della facciata di Villa Braglia è stata presa in considerazione dall’amministrazione comunale. Sono io, però, a questo punto che vorrei esprimere qualche riserva su questo (ulteriore) intervento. Intendiamoci. La facciata va tinteggiata. I proprietari dell’edificio già beneficiano della riqualificazione dell’area (che accresce di valore le loro proprietà). Dobbiamo anche dare loro un contributo? Qualche perplessità ce l’ho.

  11. Laura ha detto:

    Grazie per la risposta. E’ bello confrontarsi a viso aperto, come stiamo facendo qui. Credo che la politica dovrebbe ricominciare a spiegare, come sta facendo lei.
    Si può non essere d’accordo, ma almeno facciamo conoscere ai cittadini in modo trasparente le motivazioni di un agire.
    Ritornando alla nuova piazza, si sarebbero potuti lasciare in vita i vecchi alberi, cercando di sfruttarli al meglio per fare ombra alle panchine e non alle auto. Credo che con un piccolo sforzo ci si sarebbe riusciti, integrando l’esistente con nuove strutture.
    E, mi scusi se lo scrivo qui, la pubblicazione per i dieci anni di amministrazione Adani la trovo di cattivo gusto, in un periodo di crisi come questo. Vanno bene le foto patinate, ma la realtà i vignolesi la vivono e la vedono tutti i giorni. Come chi prende il treno ogni giorno per bologna sa che non è tutto oro quel che luccica.
    Complimenti per il blog, comunque, mi sembra davvero un buon strumento di confronto.

  12. Roberto Adani ha detto:

    Mi scuso con tutti, ma mi sono reso conto solo a posteriori della lunghezza della mia risposta

  13. edoardo ha detto:

    Salve,
    ringrazio il sindaco Adani per la risposta. Dobbiamo dargli atto che dirante il suo mandato ha creato nuove importanti infrastutture per Vignola (cosa che il predecessore Quartieri non ha fatto..) Speriamo che la Denti prosegua un cammino, incentrato sulla sobrietà, la durabilità e l’attenzione per le politiche energetiche. Mi piacerebbe però un piccolo post del sindaco riguardo le spese di gestione di queste nuove attrazioni di arredo urbano. Ho notato diverse volte le difficoltà di manutenzione delle lampade a pavimento delle “nuove” vie del centro storico e dello slargo di viale mazzini. Mi chiedo, non sarebbe più razionale mettere illuminazioni meno “pittoresce” e più usabili. Capisco il segnale di innovazione e riqualificazione, ma allora perchè non eliminare le orrende installazioni temporanee di cavi e prolunghe per le forniture delle bancarelle? Anche il sistema di illuminazione del portico della pasticceria Gollini, non è troppo modernista? Spero cmq che l’amministrazione, nel valorizzare villa Braglia, possa valutare un contributo per la sistemazione della facciata, almeno la tinteggiatura unitaria! Il famoso k2 basterebbe tagliarlo di 3 piani, e portarlo all’altezza di palazzo dallay. Facendo un commento sul parco delle bambine e dei bambini, mi permetto un commento: non sarebbe meglio, cercando di aumentare la percezione del verde, inserire parchi, anche piccoli ma senza tanti fronzoli, negli nuclei abitati? (es., la famosa ex enel..) Io credo che convertire aree rimaste agricole in parco semplicemente muti l’uso della zona ma non aumenti l’incisività delle aree verdi per la città. Se una persona vuole il verde, va a fare una passeggiata al percorso sole piuttosto, e il verde c’è già. Per un’area già verde intorno al centro, basta impedire l’edificazione in modo definitivo. L’area percorso sole (oltre alla nuova ciclabile della piscina) è un po’ abbandonata negli ultimi anni, non è meglio reinvestire sul tratto ponte ferrovia – marano s.p.? Mi è recentemente capitato di fare quel tratto in bici: niente cestini dei rifiuti, panchine quasi assenti, rifiuti sparsi. Non sarebbe piuttosto possibile sistemare con spese relative le aree vicine all’ostello e trasformarle in un parco sul fiume come a Marano s.p.? In modo da creare così un’unica area seriamente gestita di acque naturali e artificiali (piscina)? I vignolesi secondo me ne sarebbero ben più felici, e poi piazzare del verde in centro a vignola o nei quartieri dormitorio (vescovada, brodano, bettolino). Credo che ogni quartiere dovrebbe avere il suo parco rinnovato e riqualificato (come il parco dei bambini in via pace). Meglio la campagna e i parchi curati dentro i quartieri, non nella campagna già presente). L’ex macello poi è una struttura pregevolissima, potrebbe diventare un presidio naturale per chi frequenta il percorso natura, oppure semplicemente un luogo per attività culturali insieme all’ex lavatoio, magari integrando le due strutture. Credo che la fascia ostello-piscina-macello dovrebbe diventare una specie di “spiaggia vignolese”. Ha due parcheggi (macello e piscina) un bellissimo accesso al centro storico (via pusterla). Non convertiamo la campagna in parco, ma convertiamo dove possibile aree edificate in parco e gestiamo meglio il polmone verde del fiume.. Saluti!

    • Roberto Adani ha detto:

      Devo dire che i tuoi interventi Edoardo sono piuttosto stimolanti, son a fine mandato, altrimenti…quasi, quasi ti chiederei di fare l’assessore, ma forse ti va meglio così. Battute a parte sono questi i contributi di cui a mio parere ha bisogno Vignola, ma non ti chiedo di fare l’ennesima lista. Però il tuo potrebbe essere un programma elettorale infinitamente più interessante di tanti assolutamente vuoti che vedo circolare in questi giorni. Parto da una bella suggestione che condivido, la spiaggia dal macello alla piscina. Il bello è che una volta quella era la spiaggia dei Vignolesi, ci facevano addirittura la colonia ma ce ne siamo dimenticati e quindi va recuperata. Per me un modo per recuperarla è quello di non girare le spalle al fiume, il parco dei bambini e delle bambine, è un modo per mettere in collegamento (attraverso piazza Braglia e via rivarino altrettanto bella quanto la pusterla per non dimenticare il recupero delle mura sotto piazza braglia) il centro con il fiume in modo da tornare ad essere città sul fiume. Un fiume come elemento ambientale e del benessere. Un unico parco che cinge Vignola dalla piscina al comune. E’ un modo, lo hanno fatto in inghilterra ad esempio, per delimitare definitivamente con una cintura verde pubblica il centro costruito, in modo che non si possa andare oltre, nemmeno in futuro. Se ci aggiungi il parco del gessiere, il poggio … anche verso la collina potrebbe essere qualcosa di simile. Ha una funzione diversa dal parco urbano, è un parco di transizione tra la città e la campagna. Se poi lo vedi accoppiato con l’area dell’ex-frantoio della Formica (ormai se ne è andato) e il ponte che diventa un balcone sul fiume (vedi progetto arch. Fontana)allora la città sul fiume prende forma. Se poi si riqualifica e si amplia il parco della piscina, si riqualifica il percorso natura fino a Spilamberto si arriva al parco della Sipe (oltre 200.000 mq) e al parco della rocca di Spilamberto e tutto ha più senso. Guarda capisco le tue perplessità ma aggiungi anche che è in corso lo studio per il parco agricolo della valle del panaro dal parco dei Sassi alle casse di espansione. E’ stato poi redatto un Masterplan del verde che ha proprio come obiettivo quello di dotare ogni quartiere di un sufficiente numero di aree verdi specializzate per i diversi utenti collegate tra loro dai percorsi ciclabili, L’obiettivo è muoversi nei quartieri potendo rimanere dentro ad un area verde. (è un piano decennale, ma va nella direzione che tu dici). A Brodano verrà anche demolita un intera strada per far posto ad un parco di 13000 mq tra le case. Sulla fiera dell’arredo, tocchi dove il dente duole, abbiamo fatto un piano dell’arredo unitario ma non sempre siamo riusciti a essere coerenti. Quindi devo ammettere che c’è ancora da lavorare, hai ragione. Come hai ragione sullo sforzo da mettere in campo sui temi energetici, in tutte le direzioni, con intelligenza e poca demagogia. Sulla facciata di Villa Braglia manderò a questo blog il progetto che abbiamo fatto di recupero della facciata, ci ho provato diverse volte, ma la proprietà è molto parcellizzata, intanto abbiamo ottenuto circa 200.000 euro dalla regione per progetti di recupero come questo, il nuovo sindaco dovrà continuare a lavorarci, anche su questo non posso che darti ragione. Come sul K2 del resto, la stu aveva studiato la fattibilità alla fine di quello che tu suggerisci (3 piani in meno).
      Sugli alberi di piazza Braglia ritengo non ci fosse niente da fare e sarebbero stati mal spesi i soldi per mantenere quelle piante. Abbiamo tagliato in questi giorni anche gli Ailanto davanti all’acquerello, uno dei due stava per schiantarsi al suolo (totalmente marcito all’interno), l’altro stava iniziando lo stesso processo degenerativo. Verranno sostituiti con un cerro (quercia) monumentale, pianta autoctona piuttosto longeva.
      Sui cestini e gli altri arredi siamo noi ad avere avuto problemi con il fornitore…hai ragione quindi ad evidenziarlo. Sulla gestione degli apparati di pubblica illuminazione, il progetto di ristrutturazione complessiva prevedeva anche la gestione in telecontrollo e la sostituzione programmata (sui tempi di vita) delle varie lampade, in questo modo i costi si abbattono significativamente, riprenderemo quel progetto in breve tempo. Sui tubi rossi, servono, quando ci riusciremo per portare nel sottosuolo le varie linee aeree, nel frattempo raccolgo il suo suggerimento, ci studiamo. Grazie Cordiali saluti

      • edoardo ha detto:

        Caro Adani, la ringrazio delle risposte. A parte tutto, ripeto, non posso che darle atto che in questi 10 anni la nostra amata città è stata dotata di tante infrastrutture nuove e interessanti. Il mio forte dubbio, parlando genericamente, è l’atteggiamento etico dei progetti, che mi pare abbiano sempre caratteristiche, oltre che strutturali, decorative. sarà il mio amore per il modernismo americano e il razionalismo tedesco, ma amo percepire l’architettura come contenitore del vivere umano, quindi spogliati di elementi aggiuntivi all’essenza del progetto. Devo anche ammettere che una riqualificazione di una piazza braglia senza l’inserimento di un elemento caratterizzante (fontana) si sarebbe creato una specie di nonluogo. A proposito, ci sarà un’intervento sulla toponomastica? Verrà cambiata da Corso Italia a Piazza Braglia? Spero che la Denti faccia un piano urbanistico meditato e con delle linee guida da mantere in tutto il mandato. Se mi posso permettere, anche sui suggerimenti di amici e colleghi che vengono in visita a vignola, la cosa che manca proprio è un segno di unitarietà. Buon lavoro e tutti.

  14. edoardo ha detto:

    p.s. Noto che in ogni cantiere , compresa la piazza braglia, vengono lasciati quegli orrendi tubi rossi che spuntano vicino alle pareti ai limiti dei selciati. Non sarebbe possibile eliminarli e chiuderli con dei tappi decenti? Anche a opere finite sembra sempre un cantiere aperto..

  15. edoardo ha detto:

    Mi scuso per certe ripetizioni, nona vendo letto la rispsta di Andrea al mio vecchio post. Per la tinteggiatura, chiaramente è un “regalo” ai proprietari che sicuramente non si meritano a fronte di nulla (viste anche le inutili polemiche del comitato piazza braglia sui parcheggi – la gente deve non usare la macchina e non avere più parcheggi! Che poi anche i negozi (di scarpe) vendono di più…-) ma piuttosto diciamo un contributino per farlo subito ( che fra 2 anni si vedra cmq la differenza tra parte nuova e nuovissima) . Però signori, anche la polemica sugli alberi, è una polemica (per me) sulla razionalità della spesa e sulal politica. Escludendo il problema sovraintendenza, un cittadino, se avesse visto costruire la piazza intorno agli alberi, magari potati per bene, avrebbero letto un’intenzione di far bene con le risorse presenti… poi se non si poteva, amen (ma gli alberi di fronte al bar acquarello?) Poi, più attenzione all’arredo urbano che aumenta l’usabilità della piazza! Subito bidoni, subito portabiciclette (roba semplice, magari come quelli del centro storico…non mettiamo altri 10 tipi di arredoooooooo….che sembra fierarredo vignolaaa). Anche in biblioteca per 2 anni fuori c’è stato un bidone da vernice con un sacchetto nero come cestino: ve lo regalo io la prossima volta… Più economici, più razionali! Saluti!

  16. roberta ha detto:

    Se l’amministrazione comunale ha veramente questa attenzione per il verde, perchè i nuovi asili nido (vedi cappuccetto rosso) sono stati concepiti con pochissimi alberi (e quelli che ci sono fanno pochissima ombra). Se poi queste strutture nuovissime concepite in teoria con le più moderne tecniche (vedi il riciclo naturale dell’aria) sono risultate dei buchi nell’acqua visto che nei mesi più caldi all’interno dell’asilo si boccheggia, a maggior ragione un’elevata presenza di alberi avrebbe sicuramente aiutato a tenere più fresca la struttura? o per lo meno avrebbe consentito ai bimbi l’utilizzo del bel giardino che hanno a disposizione e che praticamente non usano per il troppo caldo. Si devono accontentare di frequentare il giardino a nord dell’asilo nelle prime ore del mattino quando possono sfruttare l’ombra dell’edificio. Quindi oltre alle opere pubbliche più importanti occorre una maggiore attenzione anche agli interventi più piccoli, ma che hanno un ritorno immediato al cittadino. Finisco chiedendo se qualcuno mi può confermare un intervento che dovrebbe iniziare a settembre e che prevede l’abbattimento degli alberi presenti in via Barella (per una ciclabile?) alla faccia del grande interesse verso il verde.
    Grazie.
    Cordiali Saluti

  17. Alessio ha detto:

    Ormai che piaccia o no la piazza di Villa Braglia è stata fatta,ma anche io spero di vedere una Vignola sempre più verde,visto che gli spazi piantumabili non ci mancano,per respirare aria più sana e riqualificare il paesaggio che senza alberi risulta a mio parere piatto.Inoltre,scusate la vena polemica,spero di vedere nella mia città, piste ciclabili sempre più numerose e strade più sicure….non posso che citare via Modenese che nel tratto da via N.Bruni al Laghetto è scandalosa, manca di dossi segnaletica e protezioni….dico questo perchè questo tratto di strada panoramico si potrebbe riqualificare ed abbellire con una pista ciclabile,delle siepi,ecc. Ricordiamoci che Vignola non è solo il centro… Brodano merita gli stessi investimenti di piazze come la Braglia…

  18. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Ciao Alessio, una delle cose che dici nel tuo intervento è davvero importante e vorrei riprenderla. “Ricordiamoci che Vignola non è solo il centro ….” Giustissimo. Da tempo sono convinto che occorra mettere in campo un nuovo rapporto con i quartieri (Brodano, Vescovada, Pratomavore … area Tunnel). All’inizio della legislatura (meglio se già in campagna elettorale) il sindaco e la giunta propongono, dopo essersi confrontati con i cittadini del quartiere, un “patto di quartiere”, concordando le opere da realizzare (e gli investimenti da sostenere) nel corso della legislatura. Da verificare anno dopo anno al momento dell’approvazione del bilancio di previsione. E’ una cosa che manca, ad esempio, nel programma presentato dal PD, come ho evidenziato in questo post:

    Il programma elettorale di Daria Denti e del PD di Vignola. Un’analisi

  19. edoardo ha detto:

    Credo che Alessio abbia centrato un problema grave. Infatti ogni quartiere nel nuovo piano del prossimo mandato dovrebbe avere il suo centro di riferimento, con inteventi urbanistici molto mirati e concordati con gli abitanti. Il futuro sindaco dovra andarci a passeggiare e parlare con la gente nei quartieri, di stare in giro per intere giornate. Il centro di vignola è molto spersonalizzato, bisogna recuperare una forte identità dei luoghi, ma mi sa che ci vogliono persone esperte che lavorino insieme ai cittadini comuni e attenti al proprio territorio, e non purtroppo i soliti politici.

  20. […] timori) sempre in merito all’intervento di Villa Braglia (in coda al post sulla nuova piazza: vedi). Possiamo apprendere qualcosa da queste esperienze? Possiamo tradurle in una strutturazione di […]

  21. […] Si parla di un incontro tra il Sindaco Daria Denti e i commercianti di Piazza Braglia, recentemente ristrutturata e dotata di fontane, secondo un progetto che ha convinto alcuni e scontentato altri (per alcune opinioni al riguardo rimando a questo vivace post sul blog “Amare Vignola”: vedi). […]

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