Cosa aspettiamo a mettere in piedi un adeguato sistema informativo sulla gestione dei rifiuti?

Qualità dell’aria; inquinamento delle falde acquifere e dei corsi d’acqua; consumi energetici; produzione di rifiuti, raccolta differenziata, riciclaggio – su questi ed altri temi ambientali l’informazione ai cittadini dell’Unione Terre di Castelli è paurosamente inadeguata. Eppure i temi ambientali sono fondamentali nel XXI secolo, così come è di grande importanza promuovere il cambiamento dei comportamenti e degli stili di vita. L’offerta di informazioni non è certo sufficiente per promuovere nei cittadini e nelle imprese l’adozione di comportamenti improntati a “sostenibilità”. Servono incentivi, norme (e sanzioni per chi non le rispetta), meccanismi di facilitazione, ecc. Ma un adeguato sistema di informazioni (user friendly e costantemente aggiornato) anche sui risultati conseguiti, l’impatto determinato, le convenienze economiche ed ambientali raggiunte è comunque di fondamentale importanza. Eppure nulla di tutto ciò è stato predisposto né dalle amministrazioni comunali, né dall’Unione Terre di Castelli. Non sulla qualità dell’aria e la presenza di sostanze inquinanti (vedi). Non sulla condizione delle acque di falda o di superficie (vedi). E neppure sul tema dei rifiuti (vedi). Eppure proprio sui dati della raccolta differenziata nei 47 comuni della provincia si è consumata, non molto tempo fa, una piccola polemica, accesa dal sindaco di Spilamberto (nonché assessore alle “politiche integrate per l’ambiente” dell’Unione Terre di Castelli) Francesco Lamandini. Un episodio che in realtà evidenzia l’inadeguatezza dell’impegno degli enti locali (comuni e Provincia) nell’informare i cittadini. E nel richiederne la collaborazione in termini di comportamenti a maggiore sostenibilità.

Percentuale di Raccolta Differenziata nei 47 comuni della provincia di Modena (2010-2012). La freccia gialla evidenzia la posizione di Vignola, molto al di sotto della media provinciale e comunque assai distante dall'obiettivo 2012 (65%).

Percentuale di Raccolta Differenziata nei 47 comuni della provincia di Modena (2010-2012). La freccia gialla evidenzia la posizione di Vignola, molto al di sotto della media provinciale e comunque assai distante dall’obiettivo 2012 (65%).

[1] Nell’agosto del 2013 la Provincia di Modena ha reso pubblici i dati sulla raccolta dei rifiuti nei 47 comuni della provincia. Tra questi quello più atteso: la percentuale di raccolta differenziata dei Rifiuti Urbani (RU). Sono solo 7 (su 47) i comuni che raggiungono l’obiettivo fissato dal piano provinciale e dalla legge n.296/2006 (65% di “raccolta differenziata” entro il 2012): Novi (74,3%), San Cesario (71,9%), Campogalliano (70,7%), Soliera (70,2%), Bomporto (68,8%), Bastiglia (66,1%), Castelvetro (65,8%). I restanti 40 comuni non centrano l’obiettivo. La media provinciale è pari al 56,6%. Vignola si colloca stabilmente da tempo al di sotto della media provinciale: nel 2012 raggiunge solo il 49,5% (addirittura in regressione rispetto al 2011, quando era pari al 50,9%). Nel medio periodo la percentuale di raccolta differenziata è cresciuta, ma assai più lentamente che in altri comuni!

Percentuale di Raccolta Differenziata nei comuni di Castelvetro, San Cesario e Vignola, a raffronto con la media provinciale (anni 2004-2012)

Percentuale di Raccolta Differenziata nei comuni di Castelvetro, San Cesario e Vignola, a raffronto con la media provinciale (anni 2004-2012)

[2] La pubblicazione dei dati provinciali, un evento che si riscontra ogni anno, quest’anno ha provocato però una piccola polemica. E’ stato il sindaco di Spilamberto, Francesco Lamandini, ad innescarla, lamentando il fatto che l’enfasi sulla percentuale di raccolta differenziata è fuorviante. Secondo Lamandini servirebbe anche pubblicare “la produzione pro capite del rifiuto indifferenziato” (Prima Pagina del 20 agosto 2013: pdf). Anzi, la pubblicazione anche di questo dato avrebbe fatto vedere “qualche sorpresa”. La lagnanza del sindaco di Spilamberto è da un lato decisamente singolare – vista la carica che ricopre (e visto che le sue osservazioni sono state “trasmesse” alla Provincia a mezzo stampa!). Dall’altro lato è il sintomo di questa penuria ed inadeguatezza dell’informazione in campo ambientale. Non sarebbe stato male impostare ad inizio legislatura un serio programma di lavoro per l’informazione ai cittadini sui temi ambientali (rifiuti, aria, ecc.). Ma gli amministratori del nostro territorio se ne sono “dimenticati”. Oggi, dunque, se i dati sui rifiuti sono ritenuti parziali e comunque inadeguati (e scarsamente comprensibili) per gli amministratori. Figuriamoci per i cittadini!

Produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato (quadratini rossi) nei 47 comuni della provincia di Modena (ordinati per % di Raccolta Differenziata). Risulta evidente la correlazione: più è alta la percentuale di Raccolta Differenziata minore è la produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato. Risulta evidente la posizione anomala di Fanano e Sestola (i due quadratini rossi in alto a dx).

Produzione pro-capite (kg/ab) di rifiuto indifferenziato (quadratini rossi) nei 47 comuni della provincia di Modena (ordinati per % di Raccolta Differenziata). Risulta evidente la correlazione: più è alta la percentuale di Raccolta Differenziata minore è la produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato. Risulta evidente la posizione anomala di Fanano e Sestola (i due quadratini rossi in alto a dx) (anno 2012).

[3] In realtà anche una “classifica” relativa alla produzione pro capite di rifiuti indifferenziati (come chiesto dal sindaco di Spilamberto) non si discosta in modo significativo da quella che si ottiene in base alle percentuali di raccolta differenziata. Nei posti di vertice rimangono sostanzialmente gli stessi comuni: Novi (128,1 kg/ab), Soliera (138,0 kg/ab), San Cesario (171,9 kg/ab), Nonantola (178,1 kg/ab), Bastiglia (184,5 kg/ab), Castelvetro (195,7 kg/ab). Solo dopo questo gruppo di testa si assiste a qualche spostamento più significativo nella “classifica” (agevolato, però, da differenze abbastanza ridotte nei valori assoluti – kg/ab – di quei comuni che occupano la parte centrale della classifica). Si evidenzia comunque una buona correlazione tra “percentuale di raccolta differenziata” e “produzione pro capite di rifiuto indifferenziato” (come evidenzia il grafico sopra).

Produzione totale di Rifiuto Urbano (kg/ab) nei 47 comuni della provincia di Modena (ordinati in modo decrescente in base alla percentuale di Raccolta Differenziata). Il grafico evidenzia la mancanza di correlazione: percentuali più elevate di RD non si accompagnano ad una minore produzione di rifiuti (complessivi) (anno 2012).

Produzione totale di Rifiuto Urbano (kg/ab) nei 47 comuni della provincia di Modena (ordinati in modo decrescente in base alla percentuale di Raccolta Differenziata). Il grafico evidenzia la mancanza di correlazione: percentuali più elevate di RD non si accompagnano ad una minore produzione di rifiuti (complessivi) (anno 2012).

[4]  In realtà neppure con l’integrazione di questo ulteriore dato il quadro provinciale risulta più facilmente interpretabile. Risultano anzi evidenti alcune distorsioni: i valori massimi si riscontrano per i comuni di Fanano (520,9 kg/ab) e Sestola (591,6 kg/ab), ma, plausibilmente, solo perché si tratta dei due principali comuni turistici della provincia di Modena! E ciò influisce chiaramente nel calcolo della “produzione pro capite”, visto che al numeratore viene messa la popolazione residente (senza tener conto, cioè, dei flussi turistici). Oltre a ciò occorre rilevare che il dato sulla raccolta differenziata non è affatto “trasparente”, visto che in alcune realtà include anche i conferimenti da parte delle attività produttive. Nulla si dice, poi, circa i metodi di raccolta utilizzati nei diversi comuni (un dato che sarebbe importante conoscere per verificare se, come sembra, le percentuali più elevate di Raccolta Differenziata sono ottenute solo laddove si ricorre alla raccolta “porta a porta”: vedi). Il “sistema informativo” (sic) oggi in uso a livello provinciale in tema di rifiuti risulta pertanto del tutto inadeguato a “spiegare” il diverso posizionamento dei comuni. I cittadini non sono dunque posti nella condizione di valutare la performance del proprio comune dal punto di vista delle politiche dei rifiuti e neppure di apprezzare i risultati del proprio impegno. Forse la costruzione di un adeguato sistema di monitoraggio delle politiche dei rifiuti (così come di altri temi ambientali) è ritenuto troppo scomodo per gli amministratori dei comuni meno virtuosi? In ogni caso l’assessore Lamandini ha tutti gli strumenti per offrire ai cittadini dell’Unione Terre di Castelli una puntuale rappresentazione delle performance nelle politiche ambientali locali e della situazione dei principali parametri ambientali: perché non si è dato da fare in questi anni? Perché non si dà da fare in questi ultimi mesi del suo mandato?

PS Dall’1 luglio 2013 il comune di Vignola ha introdotto la raccolta dei rifiuti “porta a porta” nel quartiere di Pratomavore (vedi). Ciò farà certamente crescere la percentuale della Raccolta Differenziata, ma con ogni probabilità la percentuale del 65% (obiettivo 2012!) non sarà comunque raggiunto entro la fine della legislatura (giugno 2014).

4 Responses to Cosa aspettiamo a mettere in piedi un adeguato sistema informativo sulla gestione dei rifiuti?

  1. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Cari abitanti di Vignola , vorrei che non vi faceste infinocchiare dalla propaganda della RACCOLTA DIFFERENZIATA.
    A FerrHERA , Hera,si è fatta autorizzare ad importare rifiuti da FUORI PROVINCIA , per cui risulta che viene utilizzato il senso civico dei cittadini, per procurarsi la materia prima dalladifferenziata ,che viene venduta ( vetro -alluminio- carta ) aumentando i propri ricavi, e poi ,bruciando IMMONDIZIA forestiera, ancora per aumentare ulteriormente il proprio fatturato,senza che i cittadini ne abbiano alcun vantaggio.
    “Cornuti e mazziati !” vedi
    http://www.estense.com/?p=326160
    http://www.estense.com/?p=323240
    http://www.estense.com/?p=321496
    se siete interessati al tema leggeteli attentamente; scoprirete la verità vera.

  2. itappens ha detto:

    La cosa interessante e che non tutti sanno è che con un buon progetto la raccolta porta a porta costa più o meno quanto la raccolta stradale. E ovviamente rende di più in termini sia qualitativi sia quantitativi. Il vantaggio si vede prendendo come indicatore il costo per abitante, mentre spesso si utilizza il costo per tonnellata di rifiuto che porta a valutazioni contrastanti.

  3. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Se queste amministrazioni vogliono davvero offrire un ausilio al cambiamento di comportamenti e stili di vita dei cittadini (più raccolta differenziata, minor uso dell’automobile, uso dell’acqua del rubinetto, ecc.) debbono rinnovare completamente gli strumenti di informazione ai cittadini. So bene che l’informazione da sola difficilmente induce un cambiamento dei comportamenti. Ma non si può prescindere da nuovi strumenti informativi, da nuove modalità informative, da più informazione: più dettagliata e più tempestiva. Basta farsi un giro nei siti web dei comuni del territorio per vedere che su questi aspetti siamo ancora all’anno zero. Significa, molto chiaramente, che le tematiche ambientali non sono ritenute prioritarie.
    Qui invece un aggiornamento in merito alla raccolta differenziata nei 47 comuni della provincia di Modena nel primo semestre 2013:
    http://www.lacarbonarablog.it/?p=28956

  4. Alessio ha detto:

    Ma xche non mandarli tutti in vacanza a San Candido oppure a Corvara??? Bene in Sudtirolo non esistono x strada i bidoni dell’indifferenziato. Esistono solo quelli che raccolgono la carta, plastica, vetro….ecc. Tutto quello che non si può riciclare i cittadini lo accumulano a casa nei loro bidoni privati. Quando sono pieni, chiamano il camion della nettezza urbana che gli svuota il bidone e gli pesa i rifiuti. Quindi più differenzi meno paghi di tasse. E’ difficile?

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