Al via il cantiere del tecnopolo dell’Unione Terre di Castelli

Da tre anni presidia l'area: "Il Tecnopolo: allora si può fare!". L'avvio del cantiere era stato annunciato entro dicembre 2011 (foto del 10 marzo 2014)

Da tre anni presidia l’area: “Il Tecnopolo: allora si può fare!”. L’avvio del cantiere era stato annunciato entro dicembre 2011 (foto del 10 marzo 2014)

Al momento hanno solo recintato l’area del cantiere. Neppure un comunicato stampa ne annuncia l’imminente avvio dei lavori, ma di certo non mancherà a breve la “posa della prima pietra” (siamo pur sempre in campagna elettorale!). Eppure qualcosa si muove – almeno così pare. Dopo che da più di tre anni un cartellone 6×3 annuncia “Il Tecnopolo: allora si può fare!”, ora si fa davvero. Sto parlando infatti del “tecnopolo” o, meglio, di quel pezzettino del tecnopolo di Modena che verrà realizzato a Spilamberto, sul confine con Vignola (in via Confine, appunto), al margine dell’area produttiva realizzata più di dieci anni fa nella zona Sipe Alte.

L'area di cantiere, dove verrà realizzato l'edificio del tecnopolo (foto del 10 marzo 2014)

L’area di cantiere, dove verrà realizzato l’edificio del tecnopolo (foto del 10 marzo 2014)

[1] Ne parla la Relazione Previsionale e Programmatica 2014-2016 che accompagna il bilancio di previsione 2014 del comune di Vignola (andrà in consiglio comunale prossimamente). L’avvio dei lavori era già stato annunciato “entro il 2011”, ma evidentemente qualcuno si era fatto prendere dalla foga degli annunci. Dopo, per giustificare il ritardo, si è ricorso alle scuse più improbabili (vedi). Forse queste sono davvero le settimane in cui il cantiere prende il via. Comunque, ecco il testo dalla RPP 2014-2016.

La sede del consorzio Democenter-Sipe a Spilamberto, in via Confine, dove è attualmente ospitato l'incubatore di startup Knowbel (foto dell'11 maggio 2013)

La sede del consorzio Democenter-Sipe a Spilamberto, in via Confine, dove è attualmente ospitato l’incubatore di startup Knowbel (foto dell’11 maggio 2013)

[2] “Per dare attuazione all’Accordo di programma siglato tra Unione Terre di Castelli, Regione Emilia-Romagna e Università di Modena Reggio-Emilia per la realizzazione del Tecnopolo per attività di ricerca nell’ambito della rete alta tecnologia organizzata in Aster, l’Unione il 10 novembre 2011 ha acquistato l’area edificabile situata presso il comparto denominato Le Alte ex Sipe Nobel nel comune di Spilamberto. Si tratta di un’area collocata tra via Confine e via Coccola, equidistante dai centri di Vignola e Spilamberto, a 20 km da Modena e a 25 km dall’aeroporto Marconi di Bologna, raggiungibile grazie ad arterie importanti come la Pedemontana e la SP 623.
Il Tecnopolo, progettato su due piani per una superficie complessiva di 1350 mq., ospiterà spazi e servizi per lo sviluppo di spin-off da ricerca e nuove imprese high tech, in particolare gli obiettivi saranno: sollecitare progetti di ricerca e sviluppo delle imprese locali, favorire la qualificazione delle strutture e delle competenze di ricerca presenti sul territorio, favorire lo sviluppo di nuove attività di ricerca collaborativi, determinare la nascita di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico.
Il finanziamento europeo erogato dalla Regione all’Unione per l’attuazione dell’attività I.1.1 POR FESR 2007-2013 per la creazione di Tecnopoli per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico è di € 750.000,00.
Il progetto del Tecnopolo è stato sviluppato internamente all’Amministrazione, ad eccezione del progetto degli impianti tecnologici, grazie alla collaborazione delle strutture lavori pubblici del comune di Spilamberto e del comune di Vignola che hanno messo a disposizione i propri tecnici per le specifiche competenze. Il 12/07/2012 con deliberazione GU n. 66 è stato approvato il progetto definitivo trasmesso alla Regione Emilia Romagna – Servizio Politiche di Sviluppo Economico, Ricerca Industriale e Innovazione Tecnologica che ne ha comunicato l’avvenuta verifica il 22 gennaio 2013. Con deliberazione Giunta Unione n. 41, dell’11 aprile 2013 è stato approvato il Progetto Esecutivo poi inviato alla Regione per le verifiche di competenza. Il quadro economico di progetto prevedeva un costo complessivo dell’intervento pari a € 1.870.000,00 di cui € 1.151.949,24 per lavori e forniture in opera comprensivo degli oneri per la sicurezza e € 718.505,76 per somme a disposizione tra cui le risorse già utilizzate per l’acquisto del terreno.
Nel mese di agosto del 2013 è stata sottoscritta con la Regione la Convenzione per l’attuazione dell’intervento,. attività che ha consentito nello stesso mese di avviare l’affidamento dei lavori mediante procedura negoziata. A seguito dell’esperimento della procedura di gara i lavori sono stati definitivamente aggiudicati nel mese di novembre mentre il giorno 9 del mese di gennaio 2014 è stato firmato il contratto. I lavori hanno avuto inizio con la consegna del cantiere avvenuta lo scorso 22 gennaio. L’ultimazione è prevista entro il 17 gennaio 2015. Nel frattempo è stato individuato il collaudatore statico delle strutture mentre rimane da individuare il collaudatore tecnico amministrativo. Nel corso dell’anno quindi si proseguirà con l’esecuzione dei lavori e con l’esperimento delle tre gare d’appalto per la fornitura in opera dei serramenti, dell’ascensore e dei pannelli fotovoltaici.”

Il logo di Knowbel, sul totem all'ingresso della sede di Democenter-Sipe a Spilamberto (foto del 27 luglio 2013)

Il logo di Knowbel, sul totem all’ingresso della sede di Democenter-Sipe a Spilamberto (foto del 27 luglio 2013)

[3] L’attività di incubazione di imprese è comunque già operativa da quasi un anno (venne inaugurato il 13 aprile 2013: vedi). Knowbel è il nome di questo pezzo locale della Rete Regionale per l’Alta Tecnologia (vedi). E’ questa la denominazione ufficiale della rete dei dieci tecnopoli lanciata nel 2009 dall’allora assessore regionale Duccio Campagnoli – uno per provincia, ad eccezione di Bologna che vedeva individuati due distinti “tecnopoli”. Il programma della rete regionale va avanti stentatamente (sulla vicenda del tecnopolo bolognese presso l’ex-Manifattura Tabacchi: vedi). Nel frattempo si è aggiunto un ulteriore “tecnopolo” a Mirandola, dedicato al biomedicale, al centro del “cratere”, l’area colpita dal terremoto del 2012, recentemente finanziato dalla Regione con 3,8 milioni di euro (vedi). Ed è probabilmente meno “rete” di quello che si era ipotizzato in inizio. In ogni caso è un fatto positivo che tra le prime sedi a divenire operative si collochi quella dell’Unione Terre di Castelli. Ma bisogna subito aggiungere che, per come è configurato e per le sue dimensioni (assai ridotte), non sarà certo questo “tecnopolo” a cambiare la traiettoria di sviluppo (oggi sarebbe forse più opportuno parlare di “involuzione”) di questo territorio. Troppo piccolo e con poche risorse (ad oggi non è neppure ben chiaro come impiegarle). Manca ovviamente – purtroppo – un documento pubblico che ne presenti il progetto: modalità operative, risorse, obiettivi (misurabili) da conseguire a 3 e 5 anni. Magari cogliere l’occasione del primo anno di vita per fare un primo bilancio (alto è il turnover delle startup incubate, inoltre la loro mortalità è in genere superiore al 50%) sarebbe una cosa opportuna. Non possiamo più permetterci politiche realizzate con risorse pubbliche che non superino un test di efficacia. E che dunque non vengano adeguatamente rendicontate. Anche su questo serve una vera “rivoluzione” rispetto alla triste prassi dell’amministrazione Denti.

3 Responses to Al via il cantiere del tecnopolo dell’Unione Terre di Castelli

  1. boschi arcadio ha detto:

    A 20 metri dal cartello che indica “Tecnopolo allora si puo’ fare”, in pratica dall’altra parte della strada c’e’ la sede del CRIT. Il CRIT e’ un centro di ricerca interaziendale e ne fanno parte le piu’ importanti aziende dell’Emila: IMA, GD, Tetrapack, Sacmi, Sitma, Gruppo Fabbri ecc. Il CRIT collabora con le Universita’ di Modena-Reggio e Bologna.
    Il paradosso e’ che proprio martedi 18 marzo alla fiera MC4 di Bologna ho saputo che il CRIT traslochera’ nel bolognese. Come inizio per il Tecnopolo di Spilamberto non c’e’ male.
    Di nuovo i miei complimenti ai nostri politicanti che spendono e spandono senza avere un’idea di quello che stanno facendo. Ma sanno cosa vuol dire fare ricerca e innovazione? Credono che basti tirare su quattro muri e mettere fuori un cartello?
    Di nuovo Marketing politico prelettorale.

  2. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Ecco infine l’annuncio: si poserà la prima pietra! “Alle ore 10:00 del 5 Aprile 2014 nei pressi dell’Incubatore Knowbel in Via Bachelet, 4 a Spilamberto (Modena) ci sarà la cerimonia ufficiale di posa della prima pietra del tecnopolo di Modena – Unione Terre di Castelli! Subito dopo all’interno dell’incubatore Knowbel ci sarà un CAMP in cui presenteremo molte startup, idee e progetti innovativi! Al termine del CAMP sarà possibile visitare l’incubatore Knowbel e ci sarà un party con rinfresco aperto a tutti!”
    http://www.knowbel.org/

  3. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Intanto il 25 marzo scorso “E’ stata inaugurata a Ferrara la nuova sede del Tecnopolo – TekneHub, uno dei quattro laboratori del Tecnopolo di Ferrara, appartenente alla piattaforma tematica ‘Costruzioni’ della Rete alta tecnologia dell’Emilia-Romagna e specializzato nello sviluppo di nuove metodologie, materiali e competenze connesse al recupero, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
    TekneHub è una struttura con autonomia scientifica, funzionale, organizzativa e gestionale, che fa riferimento all’Università di Ferrara per offrire supporto e servizi alle piccole e medie imprese che hanno interesse a incrementare o a sviluppare nuove metodologie, materiali e competenze connesse al settore del patrimonio culturale. Interviene nei settori legati alle metodologie e tecnologie avanzate per il restauro, alle tecnologie per la conservazione e diagnostica dell’architettura e dell’opera d’arte moderna e contemporanea, alla conservazione e gestione del patrimonio culturale e ambientale, alle metodologie di indagine non distruttive sui beni culturali.
    Il tecnopolo di Ferrara, cofinanziato dal Programma Fesr, vede un investimento complessivo in attrezzature e programmi di ricerca pari a 19,8 milioni di euro, di cui 9,8 erogati dalla Regione Emilia-Romagna tra risorse Fesr e altri contributi diretti. Per la realizzazione delle infrastrutture l’investimento totale ammonta a 7,5 milioni di euro, di cui 5,2 di contributo Por. Parte del tecnopolo – presso cui operano quasi 150 ricercatori, di cui 71 nuovi ricercatori – sono, oltre a Teknehub, i laboratori Terraeacquatech, Mech-Lav e Terapie Avanzate.”
    Qui la notizia completa:
    http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/ricerca-e-innovazione-a-ferrara-inaugurato-il-tecnopolo-teknehub

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