Fondazione di Vignola: le crepe della nuova procedura di nomina

La Fondazione di Vignola ha reso pubblico l’elenco delle candidature pervenute per la nomina di 4 componenti il nuovo Consiglio (il consiglio uscente, secondo quanto previsto dallo statuto, ha il potere di nominare 4 dei 15 componenti del nuovo Consiglio). Purtroppo però si limita a pubblicare l’elenco dei nomi e non invece a rendere pubblici i curricula dei candidati. O, meglio, i curricula sono a disposizione (e dunque, sembra di capire, consultabili da chiunque), ma solo recandosi presso la sede della fondazione stessa: “i curricula sono disponibili per la consultazione, presso gli uffici della Fondazione, via L.A.Muratori, 3, dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 13 e dalle 14:30 alle 18, sino al 29/04/2013” – così sta scritto nel sito web dell’ente. Nell’era di Internet e degli open data questa soluzione ha un sapore … da Rocca medioevale.

La Rocca di Vignola vista dalla campagna vignolese (foto del 13 aprile 2013)

La Rocca di Vignola vista dalla campagna vignolese (foto del 13 aprile 2013)

Comunque, sono pervenute 42 candidature. 39 di queste sono state rese pubbliche (evidentemente 3 candidati hanno preferito non rendere pubblica la loro richiesta – cosa possibile visto che il bando della Fondazione di Vignola, diversamente da quello degli enti locali, non prevedeva sin dall’inizio la pubblicazione del CV dei candidati!). Si tratta di un’ulteriore testimonianza dello scarsissimo coordinamento con cui la rinnovata procedura di selezione dei componenti del nuovo Consiglio è stata messa in atto:

  • delle 7 entità a cui spettano le nomine (4 enti locali, il Consiglio uscente, la Camera di Commercio, l’Università di Modena e Reggio Emilia) solo 5 (enti locali e Consiglio uscente) hanno adottato il dispositivo del “bando” (non è così per Camera di Commercio e Università);
  • tra le 5 entità che hanno adottato il dispositivo del bando è mancato un coordinamento sui termini temporali per la presentazione: Vignola e Spilamberto hanno fissato il termine per la presentazione delle domande al 15 marzo; Savignano e Marano al 21 marzo; il Consiglio della Fondazione al 29 marzo;
  • dal 29 marzo sono pubblici i nominati degli enti locali. Solo dopo il 29 aprile si saprà l’intera composizione del nuovo Consiglio;
  • solo gli enti locali hanno previsto sin dall’inizio la pubblicizzazione dei CV (tra l’altro tramite pubblicazione sul sito web dell’ente) mentre la Fondazione di Vignola rende pubblico solo l’elenco e deve gestire a posteriori l’ottenimento dell’autorizzazione a rendere pubblico sia il nome che il CV (insomma, un po’ di pasticcio è stato fatto).

Dire che la procedura è scoordinata e pure pasticciata risponde dunque al vero. Dire che si tratta in larga parte di un’operazione “di facciata”, invece, è una responsabilità che mi assumo io (per le ragioni esposte qui: vedi).

La Rocca di Vignola. In primo piano la "Rocchetta" che, dopo un esteso intervento di restauro, verrà presentata al pubblico il 20 aprile prossimo (foto del 17 giugno 2010)

La Rocca di Vignola. In primo piano la “Rocchetta” che, dopo un esteso intervento di restauro, verrà presentata al pubblico il 20 aprile prossimo (foto del 17 giugno 2010)

In ogni caso ad oggi sappiamo che sono pervenute alla Fondazione 42 proposte di candidature (nell’elenco ne trovate 39, plausibilmente solo di quelli che ne hanno autorizzato la divulgazione). Di questi 39

  • una parte (13) ha presentato il CV anche al bando degli enti locali (Anceschi Anna; Ascari Manuela; Baccolini Giuseppe; Baldini Gianfranco; Fregni Angelo; Montanari Maurizio; Nasi Milena; Quintavalli Flavio; Smeraldi Mauro; Tinarelli Claudio; Trenti Maria Giovanna; Vicini Rosaria; Zagnoni Antonia),
  • mentre il grosso ha fatto domanda solo presso la Fondazione (Armaroli Maurizio; Baldaccini Angelo; Baldi Adriano Primo; Balugani Amos; Baracchi Claudia; Barbieri Stefano; Bazzani Massimo; Borghi Daniele; Bulgarelli Davide; Burzacchini Savio; Caretta Francesca; Cavazzuti Sandra; Corsi Fabrizio; Donini Federico; Fioraio Michele; Gozzoli Silvia; Marchi Dimer; Masotti Giorgio; Pancaldi Elena; Piani Carla; Pighi Francesco; Plessi Maria; Riccovolti Maria Letizia; Salda Elena; Selmi Stefano; Tabellini Cristiano).
La Rocca di Vignola vista dal parcheggio di via Zenzano (foto del 13 aprile 2013)

La Rocca di Vignola vista dal parcheggio di via Zenzano (foto del 13 aprile 2013)

Insomma la nuova procedura per la nomina dei componenti del Consiglio non ha risolto nessuno dei due grandi nodi sul tavolo. Non ha risolto il nodo della trasparenza, visto che non sono trasparenti le motivazioni della scelta dell’uno piuttosto che dell’altro candidato. La nuova procedura risulta sì aperta (chiunque può concorrere, se ritiene di averne i titoli), ma non c’è alcun dispositivo che offre la garanzia della scelta delle persone con maggiore competenza (o con le competenze più appropriate), visto che rimane assoluta l’arbitrarietà di chi nomina, come risulta già evidente dall’analisi delle nomine di spettanza degli enti locali (vedi). Ma assieme a questo si presenta il nodo della formazione della volontà dell’istituzione, ovvero della formazione di un orientamento del Consiglio in merito alla mission della Fondazione (l’individuazione degli ambiti privilegiati d’intervento). La scelta dei componenti del consiglio precostituisce in una qualche misura un tale orientamento. Certo, è condivisibile l’impostazione che vede l’assenza di un “vincolo di mandato”. Ma la formazione della volontà degli organi di direzione della Fondazione non può derivare da un confronto e da una discussione tutta interna ad un ambito così ristretto come un consiglio di 15 persone! Ovvero tagliando fuori l’intera comunità di riferimento. Se dunque formalmente questo potere sta in capo a chi siede nel Consiglio, occorre però che la formazione di un orientamento avvenga in rapporto ad una discussione pubblica, basata su argomenti, intavolata con le diverse articolazioni della comunità di riferimento (i cittadini di Marano, Savignano, Spilamberto e Vignola). In assenza di un tale gioco argomentativo allargato anche la formazione del nuovo Consiglio, tramite nomina da parte degli enti a tal fine individuati dallo statuto, rischia di assumere un profilo di casualità o di lasciare troppo spazio ad accordi assunti a monte in modo opaco. Già solo invertire la sequenza che oggi ci viene presentata – prima discutere pubblicamente del “bilancio di mandato” e solo dopo aver fatto questo selezionare i nuovi componenti del Consiglio – accresce le chances di una Fondazione maggiormente in sintonia con i bisogni espressi dal territorio.

PS Qui l’elenco dei 39 candidati che hanno presentato domanda alla Fondazione di Vignola e ne hanno autorizzato la divulgazione (pdf).

15 Responses to Fondazione di Vignola: le crepe della nuova procedura di nomina

  1. Stefano ha detto:

    I curricula deboli non possono essere resi pubblici. Perchè come fai poi a motivare di averli scelti? La politica fuori dalla porta, entra dalla finestra.

  2. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Basta vedere cosa stà accadendo per la nomina del Presidente,per rendersi conto che questi non sono che epigoni in sedicesimo di un modo consolidato ,a cui fino ad oggi nessuno si è mai effettivamente ribellato

  3. Enrico Zocca ha detto:

    Quindi, anche se spero di avere capito male, anche qui la politica la fa da padrone. “Dietro le tende” e non alla luce del sole. Mi esprimo meglio, da una parte si lascia a chiunque di candidarsi….tanto poi alla fine ancora una volta si rischia di avere delle persone elette non per meritocrazia ma per appartenenza politica….spero di sbagliarmi, ma allora si rischia che una persona autorevole come Valerio Massimo venga non eletto…ho capito bene?

  4. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Caro Enrico,purtroppo non hai capito male ,è tutto vero e Valerio Massimo non verrà mai nominato,in quanto “loro” non si possono permettere di accettare,competenze e capacità conclamate all’interno dei loro organismi direttivi.
    In tal caso tutti ( il popolo ) si accorgerebbero della loro (in ) capacità.
    Devono far finta di essere gli unici ” guerci in un mondo di ciechi”
    o come dicevano gli antichi :”Beati monoculi in regno caecorum.”
    L’unica speranza che rimane è augurarsi che non possano fare più danni di tanto, nel tempo che mancano da oggi alle prossime elezioni.
    A Vignola come a Ferrara,che ne sembra la FOTOCOPIA,quanto a competenze e voglia di rinnovarsi, nella quotidianità.
    vedi http://www.estense.com/

  5. Stefano ha detto:

    La vostra analisi politica, è un poco ingenua.
    Il Pd è in disfacimento quasi totale. Come si fa a impedire di perdere le elezioni Vignolesi? Su, un poco di fantasia

  6. Enrico Zocca ha detto:

    La mia politica sarà anche ingenua, premetto che il mio voto è sempre andato a chi a cercato di fare il meglio per il cittadino….ma a parte questo ritengo che sia ancora una volta un’occasione persa non votare Valerio Massimo, sia come competenza che come persona. Ma ritengo che se questo non avviene, bisognerà avere il coraggio, come cittadino di chiedere spiegazioni…e sinceramente mi auguro che vengano date

  7. Stefano ha detto:

    Bah…le lascio le sue idee. Ma come si fermeranno le nuove realtà politiche ( Grillo etc) se non offrendo loro un patto di non belligeranza?

    • Enrico Zocca ha detto:

      La ringrazio caro Stefano di lasciarmi almeno le mie idee…ma sinceramente è ora di finirla con questi patti di beligeranza…per far tacere il nuovo…o chi non la pensa in una determinata maniera. Se non lo fanno i politici, di chiedere spiegazioni su quello che succede in città…bisogna che impariamo, noi cittadini a prendere parte alla vita cittadina…e a chiedere spiegazioni (nel nostro piccolo). Tanto che cosa possono fare…al massimo non rispondere o mandarmi a quel paese. Ma intanto rimane la richiesta di spiegazione. Nell’era multimediale è ben difficile imbavagliare il cittadino..lo si poteva fare una volta quando c’erano solo i giornali che scrivevano quello che faceva comodo. Ora non è così…infatti la primavera islamica ne è un esempio tangibile…almeno per quello che la penso io. Poi bisogna chiedere spiegazioni con educazione, senza scendere in piazza, ma chiedere spiegazioni ad un politico o ad una fondazione ritango che sia un DIRITTO di qualsiasi cittadino che ama la propria città

      • Stefano ha detto:

        Caro Enrico. Lei non capisce davvero. Io parlo di realpolitik. Come si tiene bada l’opposizione vignolese in vista delle prossime elezioni, probabilmente rovinose per il Pd di Vignola?

        • Luciano Credi ha detto:

          Non so se rovinose le prossime elezioni vignolesi per il PD (Andrea Paltrinieri dice la mia é solo una speranza che la Denti non sia più sindaco; io non mi permetto di dirlo perché nella mia vita mi é piaciuto sempre trovarmi fra l’incudine ed il martello… forse psicologicamente per essere stimolato a lavorare, a fare ricerca… ho bisogno d’adrenalina “stressante”, oh forse più semplicemente perché sono uno dei tanti Don Abbondi: un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro)…

          In generale le opposizioni si tengono a bada con il bastone e la carota; il problema é quando ti fanno credere che dopo le bastonate ci saranno le carote, quando in realtà ci saranno di nuovo le bastonate.

  8. Luciano Credi ha detto:

    Le critiche da fare sono tante, insomma siamo in tempo di crisi e una certa animazione artistica (kitch/pop… ma anche “formalista”…) poteva essere importante a livello economico.

    L’ opportunità che qualcuno possa fare la macchietta artistica, in modo da coinvolgere le persone, é stata una ricetta vincente nell’ambito del boom economico post guerra. Ora é un ruolo che spetta alla casta. Oggi l’arte povera (solo al Castello di Rivoli?) non viene considerata importante per riavviare il paese. Oggi si passa dall’establishment anche per sapere a chi a fare o non fare l’elemosina, chi salutare o non salutare… Paradossalmente anche questo é un’aspetto del grillismo/l’altra faccia della medaglia (che a volte guardo con interesse)…

    Si potrebbe dire che la carica istituzionale trasforma positivamente le persone meritevoli (cosa non voluta dalla casta), oppure che il “genietto” di scuderia non deve essere messo in ombra da gente valida, oppure che la minaccia della delegittimazione verso l’avversario é sempre presente (per il PD il compagno di coalizione, no anzi per il PD il compagno di coalizione non é solo l’avversario interno, ma é anche il peggior nemico)… Insomma cose che apparentemente sono sotto agli occhi di tutti.

    Questo punto di vista é logico, ma casomai qualche psichiatra (Foucault si chiedeva inciuciato con il potere?) potrebbe dire che questo é punto vista paranoico; quindi meglio mettersi dalla parte della ragione istituzionale per non aver guai.

    Un punto di vista più diplomatico potrebbe semplicemente indurci a dire, che al di là delle tante finte opportunità della rete, socialmente parlando, siamo di fronte ad una società che anche a causa della globalizzazione, ci mette in condizioni di fare i nostri percorsi, spesso in cui tutti abbiamo i 15 minuti di popolarità (Warhol/Pop-art: io bevo coca cola come Obama), quindi a tutti viene dato un minimo di riconoscimento (voglio essere ottimista); ma oggi 2013 questo passa sempre e solo attraverso trafile burocratiche e strutturali, che ci hanno tolto l’apparenza-l’illusione della spontaneità post guerra, caratteristica della società occidentale in pieno boom.

    Maledetto Orwell(quarto potere; 1984…)!!!

  9. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Troppi intervengono per far sfoggio solo del proprio “politichese” evitando accuratamente di entrare nel merito dei PROBLEMI,nella speranza di potere comunque in futuro salvare il cu….rriculum, e potersi riciclare.
    Vedere http://www.estense.com/p=294755
    Titolo del QN Carlino ediz di Ferrara di oggi 22/04
    “Riecco i turisti,benedetta primavera.Invasione russa per il I° maggio.
    I ponti richiamano gli stranieri. Boom di prenotazioni dalla Germania”
    Poichè ragionevolmente non arrivano in italia per andare al mare,sarebbe opportuno che qualche membro del precedente Consiglio provasse a fare mente locale su quante pagine descrittive del Castello dei Contrari e del Centro Storico di Vignola sono presenti in Russo ed in Tedesco sul WEB,per raccontarne l’ESISTENZA
    Diventa sempre più difficile trattenersi dall’urlare imprecazioni via WEB.

  10. Luciano Credi ha detto:

    All’architétto Viola,

    vorrei dire che il distretto di Vignola é abbastanza piccolo e per chi lo conosce bene anche nelle pietre (decenni di conoscenze, modalità di fare, presa di decisioni all’interno della comunità da decenni…), non ha bisogno di difendere CV in maniera riciclante, parlando il politichese.

    Ci conosciamo noi, anche se litighiamo.

    Il problema é che bisogna prendere decisioni quasi famigliari, che socioeconomicamente sono importanti… Poi vada come vada… Veda architétto noi vignolesi siamo strani (sono ancora vignolese? forse lo sarò anche dopo 50 di vita all’estero, ho i miei cari sepolti); ma a livello economico anche quando facciamo grossi “casini” dialettici non siamo gli ultimi. La ricchezza che lei vede é sicuramente inferiore al nostro reale deposito bancario, ora si tratta di fare delle scelte “da gruppi sociali” che ci conosciamo bene.

    Vede se io devo fare l’elemosina o mettermi a servizio della comunità, o godermi la vita non é detto che abbia un indirizzo civico localizzato a Vignola.

    Essere culturalmente vignolese é una cosa d’origine e non di domicilio, e a volte soprattutto quando i nostri cari non ci sono più, in una realtà locale etnoantropologica che ragiona per sfumature socio-antropologiche, uno é chiamato a prendersi responsabilità, quantomeno per questioni sociofamigliari…

    Poi se si vuole parlare quando fa comodo il vignolese, e quando fa comodo il romano… faccendo i furbi e non pensando alla drammaticità del prossimo futuro non posso farci nulla. Il senso di responsabilità deve prevalere soprattutto da chi ha ruoli di rilievo nella comunità e bisogna conoscere certe nostre dinamiche sociali prima di accusare.

    DINAMICHE CHE NON HO INVENTATO IO.

    Vignola é stata ricca perché non é mai stata storicamente luogo per cercatori d’oro, anzi é sempre stato il contrario, cioé deposito di ricchezza venuta da fuori (i grandi palazzi degli anni 70 furono costruti da rabbini per esempio dove ora c’é la CGIL, che poi hanno lasciato la loro ricchezza in città e loro chi sa dove sono finiti/cosa eticamente discutibile ma é successo così… in città avevamo quasi i migliori ragionieri d’Italia, che sapevano trasformare le ciliegie in Bot, la prima vera scuola superiore per la media borghesia a Vignola fu ragioneria e non il liceo, che anzi é stato assorbito dalla scuola di contabili).

    Il problema ripeto non é quello del politichese o dei CV ma quello di far scivolare le cose in modo retorico (mi riferisco alla retorica classica cioé in modo seguenziale), in maniera che le cose evolvano in modo graduale per le normali esigenze della vita quotidiana, quindi che non sia una comunità stagnante, questo sarebbe contrario alla sua conservazione. Ci vuole senso di responsabilità e delicatezza per fare questo.

    Poi se ci sono amministratori che non adempiono a certe esigenze, o sono sottoposti a critiche per la tutela del centro storico, questo non ha nulla a che vedere con le dinamiche di lungo corso caratteristiche di una comunità, se proprio sono delle frane al massimo non sono eletti, ma indipendentemente da chi ci governa, una comunità ha una sua propria fisionomia che non rientra pari pari ai CV pubblici, e non é l’esatta fotocopia del mondo WEB dei cibernautici a Vignola.

  11. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Sono stato presso la Fondazione di Vignola a consultare i curricula autorizzati alla pubblicizzazione (39 su 42, visto che 3 candidati su 42 non hanno autorizzato la pubblicizzazione del CV). Ecco qua dunque un po’ di informazioni (decisamente sintetiche, visto che sono state trascritte a mano) sui 26 candidati, ricordati sopra, che hanno fatto domanda esclusivamente presso la Fondazione di Vignola. Degli altri il CV è accessibile in pdf nei siti web degli enti locali oltre che, in modo riepilogativo, qui su AmareVignola:

    Valerio Massimo Manfredi nuovo presidente della Fondazione di Vignola

    1. MAURIZIO ARMAROLI, nato a Palermo nel 1955. Laureato in storia dell’arte nel 1980 all’Università di Bologna. Manager di aziende del settore dell’editoria (Franco Cosimo Panini, Marsilio Editore, Electa-Elemond Spa). Componente del comitato direttivo dell’Associazione Vignola Jazz dal 2012.

    2. ANGELO BALDACCINI, consigliere uscente (allora fu nominato dalla Camera di Commercio di Modena in quanto dirigente Lapam-Federimpresa di Modena, dove era presidente del Settore provinciale installazione impianti).

    3. ADRIANO PRIMO BALDI, nato nel 1941. Diplomato in violino al Conservatorio G.B.Martini di Bologna nel 1964. Affidatario della produzione di Sandro Luporini. Collaboratore di Philippe Daverio.

    4. AMOS BALUGANI, nato nel 1951. Laureato in lettere e filosofia nel 1974. Già responsabile dell’ufficio sociale del comune di Vignola, direttore del COISS e dell’ASP G.Gasparini. (Dal novembre 2011 è responsabile del Forum provinciale “Welfare” del PD).

    5. CLAUDIA BARACCHI, nata nel 1962. Professore associato confermato di filosofia morale all’Università di Milano-Bicocca. E’ stata associate professor alla New School for Social Research di New York.

    6. STEFANO BARBIERI, nato nel 1976. Diploma di maturità all’Istituto di agraria L.Spallanzani di Vignola. Assistente PM presso l’Unione Terre di Castelli. Attuale presidente della Pubblica Assistenza Vignola.

    7. MASSIMO BAZZANI, nato nel 1954. Laureato in medicina e chirurgia nel 1981 all’Università di Firenze. Medico. Presidente del Gruppo di documentazione “Mezaluna” di Vignola dal 1998.

    8. DANIELE BORGHI, nato nel 1970. Laureato in lettere classiche nel 1995 all’Università di Bologna. Diplomato in pianoforte e clavicembalo. Già insegnante di pianoforte. Attualmente insegnante di italiano e latino presso il Liceo M.Allegretti di Vignola (IIS A.Paradisi).

    9. DAVIDE BULGARELLI, nato nel 1982. Laureato in giurisprudenza (laurea specialistica) all’Università di Modena e Reggio Emilia nel 2006. Abilitazione alla professione forense nel 2010. Collabora con lo studio notarile Smeraldi di Vignola. Già socio del Leo Club di Modena.

    10. SAVIO BURZACCHINI, nato nel 1939. Diploma magistrale (1958). Già dipendente dell’Azienda USL di Modena. Già presidente dell’AVIS di Vignola.

    11. FRANCESCA CARETTA, nata nel 1977 a Guastalla (RE). Laureata in giurisprudenza all’Università di Parma. Iscritta all’ordine degli avvocati di Modena dal 2006 e con studio forense a Vignola dal 2012. Già socio del Leo Club Canossa Val d’Enza (1998-2005).

    12. SANDRA CAVAZZUTI, nata nel 1971 a Carpi (MO). Laureata in Scienze Politiche all’Università di Bologna nel 2002. Consulente e ricercatrice aziendale. Già coordinatrice ente di formazione CESCOT (2009-2012). Già presidente della Commissione pari opportunità dell’Unione Terre d’Argine (2009-2011).

    13. FABRIZIO CORSI, nato nel 1982. Laurea specialistica in ingegneria informatica all’Università di Modena e Reggio Emilia nel 2007. Project manager e analista sistemi informativi presso Intertaba di Zola Predosa (BO). Dal 2010 è membro del Gruppo giovanile della Delegazione Emilia Occidentale del Sovrano Militare Ordine di Malta (di cui dal 2012 è consigliere e segretario).

    14. FEDERICO DONINI, nato il 17 aprile 1975. Laureato in ingegneria elettronica all’Università di Modena e Reggio Emilia nel 2006. Progettista, consulente di R&S di Phema Srl dal 2011. Presidente di AVIS Vignola dal 2008. Presidente della Consulta del volontariato di Vignola dal 2012. Direttore di “Polis”, giornale dell’Università della Libera Età N.Ginzburg di Vignola, dal 2012.

    15. MICHELE FIORAIO, nato nel 1957. Laurea in sociologia all’Università di Napoli nel 1984. Quadro dirigente di APMI dal 2006. Consigliere di amministrazione di PMI Servizi Associati e API Servizi Srl. Già consigliere comunale a Vignola.

    16. SILVIA GOZZOLI, nata nel 1980. Laureata in Comunicazione, Marketing, Sociologia, Facoltà di Scienze Politiche, Bologna, 2005. Responsabile dell’ufficio stampa della Strada dei vini e dei sapori “Città Castelli Ciliegi”. Referente Ufficio IAT dell’Unione Terre di Castelli e del Museo dell’aceto balsamico di Spilamberto. Volontaria del Comitato gemellaggi di Vignola.

    17. DIMER MARCHI, nato nel 1955. Laureato in Pedagogia all’Università di Bologna nel 1978. Insegnante di materie letterarie nella scuola secondaria di 2° grado. Già assessore a Savignano sul Panaro.

    18. GIORGIO MASOTTI, nato nel 1964. Laureato in Scienze geologiche all’Università di Modena nel 1990. Geologo libero professionista. Presidente del Lions Club Vignola e Castelli Medioevali (2010-2012).

    19. ELENA PANCALDI, nata nel 1970. Laureata in architettura al Politecnico di Milano nel 1996. Architetto libero professionista.

    20. CARLA PIANI, nata nel 1964. Laurea triennale in tecniche di radiologia medica all’Università di Siena nel 2004. E’ CPETS radiologo presso l’Azienda Ospedaliera-Universitaria Policlinico di Modena. Dal 2010 è presidente del Comitato gemellaggi di Vignola.

    21 FRANCESCO PIGHI, nato nel 1973. Laureato in giurisprudenza all’Università di Modena nel 1997. Dottore di ricerca all’Università di Firenze nel 2005. Ricercatore di diritto privato all’Università di Modena e Reggio Emilia. Collabora con lo Studio Legale Pighi di Modena.

    22. MARIA PLESSI, nata nel 1946. Laureata in farmacia all’Università di Modena. Professore associato di chimica all’Università di Modena e Reggio Emilia.

    23. MARIA LETIZIA RICCOVOLTI, nata nel 1960. Laureata in architettura. Architetto libero professionista. Già consigliere della Libera Associazione Genitori (LAG).

    24. ELENA SALDA, nata nel 1973. Maturità scientifica presso Liceo Tassoni di Modena. Vicepresidente gruppo CMS Spa di Marano. Con la costruzione di uno dei primi nidi aziendali ha conseguito il premio Responsabilità sociale d’impresa della Provincia di Modena nel 2007. E’ presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Modena.

    25. STEFANO SELMI, nato nel 1960. Laureato in Economia e Commercio all’Università di Modena nel 1984. Dottore commercialista e revisore contabile. Già consigliere comunale a Vignola. Consigliere economico della Parrocchia di Vignola.

    26. CRISTIANO TABELLINI, nato nel 1979. Laureato in giurisprudenza nel 2006. Avvocato con studio in Modena.

  12. lanfrancoviola2011 ha detto:

    E’ difficile spieegare ,a chi non vuol sentire,a Vignola come a Ferrara, che con il III Millennio è finito,non solo un secolo,ma un CICLO DELLA STORIA ECONOMICA a Vignola, come a Ferrara.
    Tutte le vecchie categorie mentali e politiche di cui quì i più fanno sfoggio,sono diventati fumo PER SEMPRE
    Dalla metà di aprile quando è apparsa questa notizia,è accaduto di tutto ,sia politicamente che socialmente.
    Oggi 1° Maggio,sembra trascorsa una era geologica e nonostante ciò,c’è ancora qualcuno che si auto-propone per essere nominato,ma nasconde il proprio Curriculum.
    Vergognoso,ma sopratutto incredibile!

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