Un ciclo di “riflessioni” sulla guerra. Alla Fondazione di Vignola serve una bussola

2 giugno 2015

La Fondazione di Vignola promuove un ciclo di incontri dedicato alla guerra. Debolmente motivato dalla ricorrenza della Prima Guerra Mondiale. Ma soprattutto … debolmente motivato. Punto. Ed in questo modo interviene direttamente nell’offerta di conferenze e serate “culturali” alla città di Vignola. Cosa che, se la memoria non mi tradisce, non era mai successa negli otto anni della presidenza Zanasi (2005-2013). Lo dico subito: se questa deve essere l’offerta di “riflessione” alla città meglio non fare nulla (e riservare ad altro le pur limitate risorse assorbite dall’iniziativa). Meglio lasciare l’iniziativa ai privati ed alle associazioni locali, visto che qualitativamente non si distingue da quella. Il programma è stato messo a punto dalla prof.ssa Claudia Baracchi, consigliere della Fondazione (il pieghevole ci fa graziosamente sapere che il tutto è avvenuto “con la collaborazione di Roberto Alperoli” – evidentemente esperto di guerre), ma ciò nonostante non convince. Sotto almeno tre aspetti. Non convince come riflessione sulla guerra (mancano gli ingredienti decisivi). Non convince, in realtà, in primo luogo la scelta del tema guerra (dalle istituzioni come la Fondazione di Vignola ci si aspetterebbe una migliore considerazione della rilevanza). Non convince, infine, la decisione di tenere tutti gli incontri del ciclo a Vignola (visto che, da statuto, le comunità di riferimento sono anche Spilamberto, Savignano, Marano). Vediamo. Leggi il seguito di questo post »