Il difficile compito di rilanciare l’Unione Terre di Castelli. E’ importante provarci.

18 ottobre 2020

Amarcord 2014: Francesco Lamandini posa la prima pietra del Tecnopolo dell’Unione Terre di Castelli. Peccato si sia rivelato un progetto fallimentare (foto del 5 aprile 2014)

Molto opportunamente e senza perdere tempo l’ex-sindaco di Spilamberto Francesco Lamandini ha richiamato l’attenzione sulla congiuntura favorevole che si è aperta per l’Unione Terre di Castelli con l’elezione di Emilia Muratori a sindaca di Vignola (vedi). Quella di Lamandini è anche un’ultima chiamata per gli amministratori locali ed in primis per i sindaci dei comuni dell’Unione (oggi tutti PD tranne il sindaco “civico” di Zocca): serve un rilancio del progetto dell’Unione, serve uno scatto per trascinarla fuori dalle sabbie mobili in cui è caduta nell’ultimo decennio, servono nuove idee, nuovi obiettivi, nuovi progetti. In questa situazione il tema delle materie che i comuni hanno conferito all’Unione (le “deleghe”), non può essere un tabù – se ne può ridiscutere, meglio se con il coinvolgimento delle minoranze (ovvero il centrodestra), se questo è utile per superare le improduttive polemiche del passato (es. su HERA, ASP, Polizia Municipale, PSC-PUG ovvero pianificazione urbanistica, ecc.). E quindi consentire di nuovo all’Unione Terre di Castelli di recuperare capacità di fare e tornare a divenire un’esperienza innovativa ed avanzata. Leggi il seguito di questo post »


Menù vegano nelle scuole. Come l’Unione ha perso la bussola

9 aprile 2017

La vicenda andrebbe iscritta d’ufficio nell’annuario del folklore della politica locale. Non meriterebbe dunque grande attenzione. Mi riferisco al dietro-front dell’Unione Terre di Castelli, per voce del presidente Emilia Muratori (nonché sindaco di Marano), in merito all’inserimento nel menù scolastico (scuole dell’infanzia e primaria) di una giornata a settimana con menù vegano (detto altrimenti: completamente privo di proteine animali). Non è la questione della lotta sulla dieta che qui preme enfatizzare (pur trattandosi di tema serissimo). Ma invece la leggerezza – per usare un eufemismo – dei processi decisionali dell’Unione Terre di Castelli che in questa vicenda si è palesata. L’impressione è che non si tratti di un unicum nell’Unione di questi anni di declino istituzionale (vedi). Solo che in questo caso il pasticcio è divenuto di pubblico dominio. In breve: prima il consiglio dell’Unione approva (praticamente all’unanimità: 25 voti favorevoli su 28) un ordine del giorno che modifica il menù scolastico introducendo la “giornata vegana” (la chiameremo così per chiarezza). Qualche mese dopo, quando la decisione diventa operativa (dal 3 aprile 2017), è bastata la prima protesta di qualche genitore (assolutamente legittima ed opportuna) e tutti gli amministratori sono caduti dalle nuvole. Accettando di fare retromarcia in gran fretta (saggiamente). Però la domanda sorge spontanea: è con questa leggerezza che si prendono le decisioni? Leggi il seguito di questo post »


Un convitato di pietra alle prossime elezioni comunali: l’Unione Terre di Castelli

16 marzo 2017

I candidati alle imminenti elezioni comunali faranno il possibile per distogliere l’attenzione da un problema irrisolto: il funzionamento dell’Unione Terre di Castelli. Sarà molto grande la tentazione di dimenticare il fatto che più del 50% della spesa corrente del comune di Vignola, come per gli altri comuni, è in realtà un grande trasferimento di denaro all’Unione Terre di Castelli (vedi). Ovvero il fatto che, come sindaco di Vignola, avrà un diretto controllo solo su metà del bilancio (parte corrente). Ricordarlo, infatti, significa anche dover dire qualcosa su come si pensa di far funzionare l’Unione, a partire dalla giunta in cui andrà a sedersi il futuro sindaco. Fino al 2019 il presidente dell’Unione sarà il sindaco di Marano, Emilia Muratori – e questo, visto i recenti trascorsi, è una garanzia. Ma il sindaco del comune capo distretto dovrà comunque dire ai cittadini vignolesi come pensa di far funzionare un’Unione che nel volgere di dieci anni è passata “dalle stelle alle stalle”, ovvero da una realtà dinamica ad una stagnante (vedi). Mauro Smeraldi ha già dimostrato, essendo stato presidente dell’Unione fino a quando non ha testardamente guidato la sua maggioranza al collasso (con conseguente termine anticipato della legislatura: vedi), di non essere in grado di cavare un ragno dal buco (vedi). Simone Pelloni, candidato di un raggruppamento di centrodestra, dovrà dimostrare di avere una visione un po’ più sofisticata rispetto al diktat “o fate come vogliamo noi oppure usciamo”. E il fantomatico candidato del PD (prima o poi dovrà emergere un nome!) non potrà più accontentarsi – come fatto in questi anni – di dire “va tutto bene”. Perché così non è più da tempo. Da tempo l’Unione ha perso il dinamismo dei primi anni, quando macinava progetto su progetto, ed è diventata una palude immobile, in cui ogni progetto ambizioso è bloccato dalle tensioni interne, dagli egoismi di campanile o anche più semplicemente dal non percepire che l’Unione è più della somma delle sue parti. Insomma, chi si candida a sindaco di Vignola dovrà dire qualcosa su come pensa di ottenere l’auspicato “cambio di passo”. Leggi il seguito di questo post »


Consegnata la versione definitiva dello studio di fattibilità sulla fusione dei comuni. Inizia il gioco duro?

10 dicembre 2016

Egregio Dottor Sapienza, sono con la presente ad inviare in allegato la documentazione finale relativa al Progetto Fusione Comuni “Terre di Castelli”, offerta 005045. Nello specifico di seguito l’elenco dei file allegati [segue elenco dei 13 allegati]. RingraziandoVi e auspicando che il lavoro da noi espletato sia risultato di Vostro gradimento, invio i migliori saluti.” E’ il testo della lettera di accompagnamento dei materiali finali dello studio di fattibilità sulla “fusione dei comuni” dell’Unione Terre di Castelli. Firmata dal consigliere delegato di Nomisma. Non so cosa pensa il “Dottor Sapienza” (segretario generale dell’Unione), ma io non ho dubbi: il risultato non è di mio gradimento. Il risultato, infatti, è una stratificazione di versioni, correzioni, aggiornamenti su una struttura che mantiene ancora oggi tutte le manchevolezze iniziali (vedi). Con l’aggiunta, conseguente al lavoro continuo di rivisitazione, della completa illeggibilità del testo (ed incomprensibilità di alcuni passaggi chiave). Leggi il seguito di questo post »


Studio di fattibilità sulla fusione dei comuni/2. Analisi superficiale su mappa servizi, proposte nuovo statuto, nuova fusione in rapporto all’Unione, ecc.

7 novembre 2016

Prosegue l’analisi della documentazione prodotta da Nomisma e MIPA sulla fusione dei comuni dell’Unione Terre di Castelli. Dopo l’Analisi socio-economica (vedi) prendiamo in considerazione i documenti 2, 3 e 4. Si tratta di documenti di analisi della realtà attuale e che dovrebbero iniziare a fornire ragioni e prospettive per la fusione (o le fusioni). Purtroppo non è così. Quando ci sono dati utili non vengono adeguatamente “valorizzati”. Ma in genere mancano analisi convincenti (ovvero approfondite, non limitate agli slogan pro-fusione). Anche questi tre documenti testimoniano della superficialità dell’analisi. Del cattivo lavoro di “studio” svolto. Leggi il seguito di questo post »


Studio di fattibilità sulla fusione dei comuni/1. Analisi socio-economica

1 novembre 2016

Anche chi come me non nutre alcuna diffidenza o contrarietà preliminare all’ipotesi di una “fusione dei comuni” dell’Unione Terre di Castelli deve riconoscere che lo studio di fattibilità realizzato da Nomisma & soci è fatto male e non offre alcuna solida base per un ragionamento sul che fare. Se le cose sono andate così non è colpa dei “comitati per il no” (ultimo nato quello di Vignola: vedi), ma piuttosto degli amministratori locali (e, per essere precisi, dei sindaci – con in testa il presidente dell’Unione Mauro Smeraldi). Incapaci di commissionare e poi pretendere uno studio di qualità. Peccato. Un’occasione mancata – di questo si tratta. Di fusione o meno si tornerà (forse) a parlare tra qualche anno (il mio pronostico: non prima della prossima legislatura), perlomeno se questo “studio” condotto davvero male non avrà affossato definitivamente il tema. Per spiegare a cittadini perplessi (per usare un eufemismo) che il tema va preso sul serio, specie dopo dieci anni di crisi economica (di cui non si vede la fine), servirà l’intelligenza politica sino a qui mancata. Comunque, lo studio di fattibilità è costituito da 9 documenti. Iniziamo in questo post un’analisi critica puntuale (per ora limitata ad uno dei 9). Uno dei documenti più corposi (secondo solo alle “conclusioni”, 51 pagine) è quello sull’analisi del contesto socio-economico (qui il testo: pdf). Non è certo quello più rilevante (o strategico), anzi è il più banale (eppure anche questo fatto male). Cosa ci dice? E soprattutto è utile per maturare un orientamento decisionale sul che fare? Leggi il seguito di questo post »


Fusione dei comuni: esortazione agli amministratori locali, di Roberto Adani

17 settembre 2016

Le difficoltà ed anzi le insufficienze dello studio di fattibilità sulla fusione dei comuni dell’Unione Terre di Castelli erano ampiamente prevedibili (vedi). Già la conoscenza della macchina amministrativa è spesso ignota anche alle migliori università italiane e ancor di più alle varie società di consulenza. Se a questo si aggiunge che ogni amministrazione ha una propria storia e un’organizzazione peculiare, l’ignoranza di uno studioso esterno diventa completa. Le consulenze esterne hanno senso quando ci si voglia confrontare con elementi esterni alle amministrazioni, quando si vogliono trasferire meccanismi e cultura in uso nelle imprese all’interno delle amministrazioni, per esempio, oppure quando è necessario investigare gli effetti sul territorio o sull’architettura istituzionale delle proprie scelte organizzative. Leggi il seguito di questo post »


Ecco perché non si farà la fusione dei comuni (anche se fosse la cosa giusta)

13 settembre 2016

La bozza dello studio di fattibilità sulla fusione dei comuni nel territorio dell’Unione Terre di Castelli è stata presentata e discussa dalla Commissione consultiva nella seduta di ieri, lunedì 12 settembre (pdf). Non vi sono grandi novità rispetto a quanto già visto ad inizio agosto. Qualche aggiustamento e perfezionamento del documento. Che però rimane viziato da impostazioni metodologiche fortemente errate (spiegate qui: vedi) – lo riconoscono tutti, anche i redattori, che però provano comunque a giustificare (relativizzandola) la scelta strampalata di utilizzare la spesa media nazionale come benchmark per le ipotesi di fusione al vaglio. Oltre a questo grave vulnus vi sono altri aspetti trattati in modo approssimativo ed altre questioni di capitale importanza a cui non si è neppure cercato di dare una risposta convincente (che sarebbe stata alla portata di studiosi competenti). E’ così per l’architettura della rappresentanza, per il raccordo tra i nuovi comuni-fusi e l’Unione che rimarrà, per le stime delle economie di personale (anche si voglia poi semplicemente impiegare gli “esuberi” in funzioni oggi non presidiate), ecc. Insomma chi si aspettava – come me – un documento di qualità che potesse aiutare l’avvio di un serio dibattito locale (superando la fase delle prese di posizione aprioristiche: vedi) non può che essere deluso. Facile dunque arrivare alla conclusione che non se ne farà nulla. Leggi il seguito di questo post »


Prima bozza dello studio di fattibilità sulla fusione dei comuni. Nomisma rimandata a settembre

6 agosto 2016

Seduta agostana (il 3 agosto scorso: pdf) della commissione consultiva per il progetto di riorganizzazione istituzionale (fusione dei comuni ecc. ecc. vedi). Giustificata dal fatto che le prima bozze dei diversi documenti che compongono lo “studio di fattibilità” sono pronte e meritano di essere distribuite ai consiglieri (e sperabilmente anche di essere rese pubbliche). Diciamo subito che il lavoro fatto da Nomisma è tutt’altro che soddisfacente (non è una bocciatura, ma un “rinvio a settembre” sì). In alcuni casi, anzi, vi sono impostazioni metodologiche davvero strampalate che in effetti conducono “fuori strada”. Ovviamente lo studio non fornisce una risposta in termini sì/no alla domanda sull’opportunità di una fusione dei comuni dell’Unione Terre di Castelli. Dovrebbe però mettere a disposizione dei decision maker un po’ di dati ed argomenti di ausilio alla decisione. Un lavoro ad oggi fatto solo a metà. E, come si diceva, con parti nient’affatto convincenti. E’ bene dunque che la giunta dell’Unione, i componenti della “commissione consultiva”, i consiglieri tutti – e pure i cittadini interessati – inizino a vagliare criticamente il materiale. Che per essere ritenuto accettabile (nel senso, innanzitutto, di corretto dal punto di vista metodologico) necessita di una significativa “rilavorazione”. Qui limitiamo le considerazioni a tre punti. Leggi il seguito di questo post »


Si complica ulteriormente il governo dell’Unione Terre di Castelli

8 giugno 2016

Anche le elezioni comunali di Zocca riguardano i cittadini vignolesi, così come quelli degli altri comuni dell’Unione Terre di Castelli. In una situazione in cui più della metà del bilancio comunale (parte corrente) è costituita da trasferimenti all’Unione è evidente che occorre prestare particolare attenzione a ciò che succede a quel “tavolo”. Anche perché la situazione dell’Unione è oggettivamente “complicata”, come hanno evidenziato i primi due anni di questa legislatura – tutt’altro che entusiasmanti. Come già detto: l’Unione Terre di Castelli sta passando un grave momento di difficoltà. Il peggiore da quando è nata (vedi). Ed ulteriori “sviluppi” sono attesi a breve: nel 2017 si vota a Castelnuovo Rangone e, soprattutto, dall’1 gennaio 2017 è previsto l’ingresso in Unione del comune di Montese. Risulta allora evidente quanto grave sia stato l’errore strategico commesso nella passata legislatura dai presidenti Lamandini e Denti: il non aver impostato un metodo di lavoro che accettasse come un dato di fatto l’eterogeneità politica e territoriale. Eterogeneità che da allora è ulteriormente cresciuta. Una politica incapace di un’adeguata visione strategica presenta inevitabilmente il conto a tutti, anche se magari con qualche anno di ritardo. Ora siamo nella palude senza che alcuno (neppure il presidente Mauro Smeraldi) sappia bene cosa fare. Leggi il seguito di questo post »