Promuovere il turismo norvegese a Vignola e nelle Terre di Castelli

4 gennaio 2017
c_oslo-city-hall_web

Oslo City Hall

Una piccola impresa locale di servizi turistici, Made in Emilia Travel, sarà nei prossimi giorni in Norvegia nel tentativo di promuovere il turismo a Vignola e dintorni. L’iniziativa è interessante e merita di essere raccontata e seguita. «Per la prima volta sono stata invitata da tour operator norvegesi ad Oslo, dal 16 al 20 gennaio, per tenere due conferenze in cui spiegherò le particolarità e le tipicità del nostro territorio. Una conferenza, in particolare, sarà rivolta a rappresentanti di aziende norvegesi, che magari premiano i loro dipendenti con viaggi premio di quattro – cinque giorni, mentre la seconda conferenza sarà dedicata alle famiglie, interessate a trascorrere dalle nostre parti circa una settimana. A queste conferenze parlerò quindi del nostro territorio e delle tante cose che offre, calibrando il tutto sul pubblico norvegese, che ama il vino, l’aceto balsamico, le lasagne e preferisce i tortelli ai tortellini. E ovviamente non racconterò solo di gastronomia e prodotti tipici ma anche del territorio in sé, delle attività che si possono svolgere sulle nostre colline e nei comuni limitrofi, spaziando da Vignola a Fanano, da Castelvetro a Castello di Serravalle, dal mercato Albinelli di Modena al paesaggio di Villa Bianca di Marano. Non c’è nulla da inventarsi, ma solo da raccontare: il nostro territorio, del resto, ha una grande potenzialità» – così la titolare, Elisabetta Gilioli, alla Gazzetta di Modena che ha raccontato l’iniziativa (articolo uscito il 30 dicembre 2016: vedi). Leggi il seguito di questo post »


Promozione turistica, qualche idea?

23 agosto 2016

L’industria del turismo sembra essere una delle poche a crescere in Italia, almeno secondo i mass media. In realtà il turismo italiano è in contrazione o stagnante (plausibilmente sente gli effetti della crisi economica), mentre crescono arrivi e presenze di stranieri (basta consultare i dati pubblicati annualmente dall’Istat: vedi). Per l’Italia è soprattutto l’Europa a rappresentare il bacino di domanda estera più importante, anche se non ha più le potenzialità di crescita quantitativa di un tempo o che adesso mostrano le “economie emergenti” (vedi). Interrogarsi sul potenziale turistico dei comuni dell’Unione Terre di Castelli può sembrare velleitario – ed in effetti si tratta di una micro realtà (nulla a che vedere con le città d’arte in regione; men che meno con la costiera romagnola o anche l’entroterra romagnolo). Ma è altrettanto vero che il potenziale esistente è tutt’altro che sfruttato. Politiche di promozione turistica non sono mai decollate – gli unici soggetti che si muovono sono i privati che operano nell’incoming e nella promozione di eventi. Si affaccia un certo protagonismo della Fondazione di Vignola, in primis con “tracce in luce” (vedi). Si tratta di un progetto promettente certo, ma embrionale. Le iniziative a livello di Unione Terre di Castelli sono state sino ad oggi solamente simboliche, quelle comunali insignificanti (anche se va riconosciuto il discreto posizionamento di Castelvetro in ambito provinciale: nel 2015 6° per gli arrivi, 8° per le presenze). A ciò si aggiunga che da oltre un anno il soggetto gestore delle politiche di promozione del territorio (la Strada dei vini e dei sapori “Città Castelli Ciliegi”) è fuorigioco (vedi), il nuovo IAT non è ancora decollato, manca un adeguato sito web di promozione turistica – ma qualcuno se n’è accorto? Leggi il seguito di questo post »


Vignola finalmente città d’arte. E ora?

30 aprile 2016

La notizia è passata sostanzialmente inosservata. Poche righe sui quotidiani locali. Con delibera della Giunta Regionale n.485 dell’11 aprile 2016 la città di Vignola è stata riconosciuta “città d’arte”. In passato tale riconoscimento era particolarmente rilevante perché consentiva, nei comuni che l’ottenevano, di derogare dall’obbligo di chiusura festiva degli esercizi commerciali. Per questo motivo la legge regionale prevedeva un procedimento concertativo con associazioni imprenditoriali, sindacali e dei consumatori – procedimento che di fatto aveva sempre bloccato la richiesta dell’amministrazione comunale di Vignola (ci aveva provato senza successo l’assessore Carla Franchini nella legislatura 2004-2009) (vedi). La liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali (introdotta nel 2011) ha fatto venire meno l’oggetto del contendere, “banalizzando” il riconoscimento. Oggi dunque Vignola è città d’arte. Il provvedimento in realtà è stato promosso per poter accedere al bando per i fondi POR-FESR 2014-2020 Asse 5 (qualificazione dei beni ambientali e culturali), fondi europei erogati dalla Regione. Con l’obiettivo di finanziare un progetto di recupero e rifunzionalizzazione di Palazzo Barozzi del valore di 3,3 milioni di euro (si vedano le delibere della giunta municipale n. 41 del 19 aprile e n.45 del 26 aprile 2016), nell’ambito di un “più ampio Piano Strategico per la Città storica” (ad oggi, in verità, frutto più di elaborazioni della Fondazione di Vignola che dell’amministrazione comunale). E’ bene chiedersi se anche questo titolo recentemente acquisito può aiutare la comunità vignolese a percepire in modo diverso la propria città. Leggi il seguito di questo post »


Unire marketing territoriale e promozione culturale. Spunti da un progetto sull’origine di Venezia

10 agosto 2014
Mosaico con il Giudizio universale (sec XII-XIII). Controfacciata della Basilica di Santa Maria assunta, Torcello (foto del 2 agosto 2014)

Particolare del mosaico con il Giudizio universale (sec XII-XIII). Controfacciata della Basilica di Santa Maria assunta, Torcello (foto del 2 agosto 2014)

Il Metadistretto Veneto dei Beni Culturali, con il sostegno della Fondazione Telecom Italia, sta sviluppando un progetto  per promuovere la conoscenza del patrimonio storico-culturale di Altino e Torcello, due località legate alla storia  delle origini di Venezia (qui un video di presentazione: vedi). Si tratta di una delle numerose iniziative locali di promozione del turismo culturale, in questo caso focalizzato su alcuni aspetti meno noti della storia di Venezia, ma assai importanti per comprendere la città. Per quanto il progetto sia da ritenersi tutt’altro che ottimale offre spunti per realizzare finalmente anche nell’Unione Terre di Castelli un “sistema informativo” articolato (ed intelligente) in grado di unire finalità di marketing territoriale e di promozione culturale. Leggi il seguito di questo post »


Accoglienza turistica a Vignola? Ancora all’anno zero!

16 agosto 2012

Quattro turisti tedeschi, di Magonza, che vagavano sconsolati tra il portone (chiuso) della Rocca di Vignola e quello (altrettanto chiuso) di Palazzo Barozzi. Li ho incontrati questa mattina ed a loro richiesta ho cercato alla meno peggio di improvvisarmi cicerone. E’ vero, oggi è ferragosto. E dunque, tedeschi, inglesi, francesi, ma anche italiani di varia provenienza che giungono a Vignola, sappiano di farlo a loro rischio e pericolo (andrebbe solo aggiornata la segnaletica: Willkommen, aber nicht für Ferragosto). Ma fossero arrivati ieri o domani, le cose non sarebbero state diverse. In modo davvero singolare, per un’intera settimana (per alcuni anche di più), tutti i luoghi della cultura vignolesi sono chiusi! Unica “istituzione culturale” aperta stamattina in centro a Vignola lo storico Caffè Gollini. Eppure questa città e questo territorio dovevano costituire il “parco europeo dell’ospitalità” – secondo il “piano delle strategie” (sic) del 2006! Sospettavo – e l’ho pure scritto (vedi) – si trattasse di una bufala. Dunque, ospitalità singolare. E singolarissima accoglienza turistica! Leggi il seguito di questo post »


Perché Vignola non è città d’arte?

20 gennaio 2011

Casalecchio è città turistica e d’arte. Lo ha decretato la Regione Emilia-Romagna, come riporta Il Resto del Carlino di pochi giorni fa (domenica 16 gennaio, edizione di Bologna, pag. 22). Avete letto bene: Casalecchio di Reno. Città turistica e d’arte. Invece Vignola non è città d’arte (men che meno turistica). Nonostante da almeno 5 o 6 anni l’amministrazione comunale stia provando ad ottenere questo riconoscimento. Possiamo risalire indietro nel tempo almeno fino al 2005. Alle dichiarazioni dell’allora assessore alla cultura Daria Denti: “nuovi lavori a Vignola per essere città d’arte” (era l’1 febbraio 2005, Il Resto del Carlino: pdf). Allora l’assessore Denti annunciava interventi per la valorizzazione del centro storico: “il museo all’aperto nel Centro storico, dedicato ad esposizioni temporanee di sculture, fotografie e opere pittoriche”. Ed anche nuovi ed originali spazi giovanili: il “parco dei Miti, il primo esempio di luogo all’aperto multimediale sul territorio vignolese che ospiterà installazioni con immagini, musica, filmati relativi agli avvenimenti ed alle persone più significative per il mondo giovanile nel XX secolo.” Ovviamente tutte cose mai realizzate. E dopo poco pure cancellate dai programmi. Comunque il fatto è che persino il comune di Marano s.P. ha ottenuto il riconoscimento di città ad economia prevalentemente turistica! E, sempre per stare vicino a noi, anche Spilamberto. Vignola no. Come mai? Leggi il seguito di questo post »


Futuro passato. Obiettivi centrati e mancati dal “piano strategico” del 1994

31 luglio 2008

Rileggere i documenti preliminari al Piano Regolatore Generale (PRG) di Vignola degli anni ’90 produce un effetto singolare. Si ritorna indietro nel tempo ad un momento in cui, grazie al lavoro di tecnici, esperti, amministratori e politici, si delineava un futuro per Vignola ed il suo territorio. Un futuro che oggi è passato. Ma il fascino di questa operazione sta proprio nel mettere a confronto il futuro che allora veniva delineato ed il futuro che, in questi anni, si è invece progressivamente realizzato (e che oggi è presente o, addirittura, passato recente). Questo esercizio è salutare anche perché interroga alla radice la capacità degli amministratori e delle forze politiche di pianificare, cioè di progettare lo sviluppo del territorio ed in tal modo il suo sviluppo sociale ed economico (oltre ad interrogare sulla capacità di implementare effettivamente quello che si è fissato nei documenti di piano). Recuperare la memoria di quel “futuro passato” getta dunque una luce nuova sull’operazione che stiamo compiendo oggi con l’attuale processo di pianificazione – la redazione, in corso d’opera, del nuovo Piano Strutturale interComunale (PSC) dell’Unione Terre di Castelli – in cui si prova a disegnare un futuro (“futuro futuro”) di questo territorio. Leggi il seguito di questo post »