Ancora una petizione in difesa dell’ospedale di Vignola!

7 dicembre 2016

Anche il sindaco Mauro Smeraldi non ha resistito alla tentazione di lanciare la sua petizione in difesa dell’ospedale di Vignola. Ennesimo amministratore di lotta e di governo (forse più di lotta che di governo). E così siamo a 3 petizioni in poco meno di tre anni. Dopo quella promossa dal sindaco Daria Denti in difesa del pronto soccorso (era l’inverno 2013-2014: vedi) e quella promossa da un gruppo di cittadini ed operatori nel giugno 2015 (vedi). Ora arriva quella dell’amministrazione Smeraldi (vedi), con raccolta firme da effettuarsi entro il 20 gennaio 2017. E poiché siamo solo a metà legislatura nulla vieta che se ne riproponga un’altra entro la fine della legislatura, magari come avvio della prossima campagna elettorale (calzerebbe a pennello!). In ogni caso è bene chiedersi cosa succede (visto che nessuno parla di rischio chiusura per l’ospedale di Vignola), così come è bene chiedersi se gli amministratori locali non abbiano davvero altri strumenti (più efficaci) per “difendere” (o in realtà promuovere) la sanità del territorio (che è cosa più ampia dei soli servizi ospedalieri – senza con questo far pensare che anche questi non debbano essere continuamente migliorati). Leggi il seguito di questo post »


Cambia il Servizio Sanitario Regionale. Mettiamo i cittadini in cabina di regia!

30 novembre 2013

Noi proponiamo un patto con i professionisti della sanità, con gli operatori, con i cittadini”. Sono le parole di Vasco Errani, presidente della giunta regionale dell’Emilia-Romagna, pronunciate ieri durante un intervento improntato all’orgoglio di chi vuol comunque governare il cambiamento pur in un contesto di grandissima difficoltà. Nel corso di un convegno sul forte cambiamento che attende il Servizio Sanitario Regionale a partire dal 2014 (vedi). Non un convegno ordinario, dunque. Il senso politico dell’iniziativa (più di 700 i presenti dal mondo della sanità regionale) era appunto questo: l’annuncio del “patto”, oltre alla delineazione del programma di riorganizzazione. Le anticipazioni erano andate sui quotidiani nei giorni scorsi ed ovviamente i titoli richiamavano le notizie più sensazionali: “chiusura” (in realtà riconversione in “ospedali di comunità”) di 25 dei 61 ospedali della regione. Riconversione di 1.700 posti letto ospedalieri. Unificazione delle centrali del 118 (così da averne solo 3 in tutta la regione) e dei servizi amministrativi delle aziende sanitarie. Azienda USL unica della Romagna. E così via. E’ chiaro che anche Vignola ne sarà toccata (con il suo ospedale, con i suoi servizi). Conviene dunque “guardarci dentro”. Leggi il seguito di questo post »


Sanità a Vignola. Solo tagli o anche nuovi servizi?

4 settembre 2012

Doppio stress per la sanità modenese. Chiamata a “reggere” da un lato il taglio dei finanziamenti disposti con il decreto legge n.95/2012, cosiddetto decreto “spending review” (stimati dall’assessore regionale Lusenti in 65 milioni di euro in meno a livello regionale nel 2012, ma in 2 miliardi di euro in meno nel 2013), dall’altro gli effetti del sisma del 20 e 29 maggio e le conseguenti esigenze di nuovi investimenti per rimettere in funzione le strutture rese inagibili dal terremoto. Tempi di “riorganizzazione” ed anche di “razionalizzazioni”, dopo l’approvazione di un Piano Attuativo Locale (PAL) i cui effetti su Vignola e territori circostanti nessuno si è preso la briga di illustrare ai cittadini (e la delega alla “governance socio-sanitaria” sta in capo al sindaco Daria Denti). In effetti il PAL ha provveduto a “classificare” gli ospedali, gerarchizzandoli: mentre Policlinico e Baggiovara sono “hub” provinciali (il livello più importante), Carpi e Sassuolo sono “ospedali di area” (secondo livello), Mirandola, Pavullo, Vignola e Castelfranco sono invece “ospedali di prossimità” (terzo livello). Cosa comporta questo? E cosa succede ai servizi sanitari “territoriali”? Iniziamo con il porre alcune domande. Leggi il seguito di questo post »


29 febbraio 2008: un’occasione per riflettere sulla sanità

1 marzo 2008

Il 29 febbraio 2008 si è celebrata la prima giornata europea delle malattie rare, ovvero quelle malattie che hanno una prevalenza inferiore a 5 casi su 10.000 persone. Si tratta di malattie in genere croniche e progressive, spesso degenerative e fatali. Pur risultando “rare”, riguardano in Italia, essendocene circa 6.000, qualche centinaia di migliaia di persone (nel 75% dei casi si manifestano sin dalla prima infanzia). Negli ultimi anni, grazie soprattutto alle associazioni di malati (www.uniamo.it), anche il Servizio Sanitario Nazionale ha iniziato a prestare maggiore attenzione al tema delle malattie rare (ad esempio con una migliore definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici presso centri di riferimento regionali) ed ai problemi delle persone che ne sono affette. Leggi il seguito di questo post »