2019, anno della Fondazione di Vignola. Forse

6 aprile 2019

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Entro il 30 aprile dovranno essere designati i nuovi vertici della Fondazione di Vignola: presidente, vicepresidente, comitato di gestione. Scade infatti a norma del nuovo statuto con due anni di anticipo la presidenza di Valerio Massimo Manfredi, presidente per due mandati (2013-2017 e 2017-2019). Non ne sentiremo la mancanza. Con Manfredi la presidenza della Fondazione ha raggiunto il punto più basso (precedenti presidenti sono stati il notaio Giorgio Cariani e l’avv. Giovanni Zanasi): nessun legame con il territorio (Manfredi risiede a San Cesario ed in questi 6 anni ha dimostrato che preferisce fare altro), nessuna visione strategica del ruolo che la Fondazione di Vignola può giocare, dunque una presidenza “catturata” dalla struttura interna. Questi 6 anni ci consegnano comunque cose positive: il nuovo polo archivistico (vedi), la faticosissima acquisizione di Palazzo Barozzi in dirittura d’arrivo (vedi), la bella esperienza di “Tracce in luce” ovvero le videoproiezioni delle antiche decorazioni affrescate sulle pareti esterne della Rocca (vedi); ma questo – è bene essere chiari – è per merito del vicepresidente 2013-2017 Giuseppe Pesci (vedi). Non a caso non appena è subentrata alla vicepresidenza Gloria Vignali (2017-2019) la capacità realizzativa della Fondazione è crollata. Il 2019, dunque, può davvero essere un punto di svolta per la Fondazione di Vignola. Oppure rivelarsi un’occasione mancata. Leggi il seguito di questo post »


L’immagine della resurrezione di Cristo nella Cappella Contrari. Pillola di iconografia

28 ottobre 2016

n_contrari-3mar2016-026L’immagine della resurrezione di Cristo affrescata su una delle pareti della Cappella Contrari nella Rocca di Vignola è una raffigurazione per noi del tutto familiare. Come spesso succede, tuttavia, ciò che è familiare non è propriamente conosciuto. E’ infatti un’immagine che diamo per scontata e che non problematizziamo. In realtà la raffigurazione di Gesù nell’atto del risorgere, ovvero che fuoriesce dal sepolcro, così come è raffigurato negli affreschi della Cappella Contrari, è un’invenzione iconografica del XIII-XIV secolo. Dunque data di poco più di un secolo, un secolo e mezzo, rispetto agli anni in cui l’affresco venne realizzato (all’incirca nel 1425) (vedi). Per lungo tempo, fino al Trecento, la raffigurazione della resurrezione seguiva il racconto evangelico. Questo, pur nella diversità dei racconti dei quattro vangeli canonici (il più diverso è quello di Giovanni, ma ci sono differenze non trascurabili anche negli altri tre), non descrive l’atto della resurrezione, ma il ritrovamento del sepolcro vuoto (un sepolcro scavato nella roccia), custodito dalle guardie (questo secondo la sola versione di Matteo) da parte di una, due o più donne (tra di loro c’è sempre Maria di Magdala), con la presenza di uno o due angeli in veste bianca. Solo Giovanni aggiunge l’episodio dell’incontro di Maria di Magdala con il Gesù risorto che le dice “non mi trattenere” e la invita a riferire agli altri discepoli (è l’episodio del “noli me tangere”: vedi). Leggi il seguito di questo post »


Cappella Contrari: così familiare, così sconosciuta

31 luglio 2016
Manca l'asta del labaro che Cristo regge scendendo nel Limbo. Senza di questo lo stenderdo fluttua nell'aria! (foto del 30 luglio 2016)

Manca l’asta del labaro che Cristo regge scendendo nel Limbo. Senza di questa il drappo con la croce fluttua nell’aria! (foto del 30 luglio 2016)

Per i vignolesi è talmente familiare da risultare assai poco “conosciuta”, pur essendo una tra le più importanti espressioni della pittura tardogotica emiliana. Il riferimento è alla Cappella Contrari (vedi), la cappella fatta edificare da Uguccione Contrari, signore di Vignola (amico e “vassallo” di Nicolò III d’Este), nell’ambito della riedificazione della Rocca nei primi anni del ‘400. Ma se questo succede è anche perché turisti e visitatori non trovano un adeguato “apparato informativo” volto alla sua “fruizione” e conoscenza (speriamo che al più presto la Fondazione di Vignola prenda sul serio il tema). Basti considerare che al bookshop della Rocca si trova in vendita solo il volume da 70 euro edito da Jaca Book, inaccessibile ai più (e che invece un piccolo opuscolo del 2011 – per quanto limitato alle fonti letterarie dell’iconografia – non è messo a disposizione dei visitatori; qui il pdf). Pochi sanno, ad esempio, che il cantiere venne abbandonato lasciando il ciclo pittorico incompiuto (una volta interrotti i lavori per un motivo che non conosciamo, Uguccione non intese comunque riprenderli). Pochi “vedono” le parti mancanti quando guardano gli affreschi. E senza una guida adeguata è molto difficile “leggere” gli affreschi, ovvero intendere il senso di quelle immagini. Leggi il seguito di questo post »


Tracce in luce 2016. Nuove straordinarie videoproiezioni alla Rocca di Vignola

8 luglio 2016

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Sembrava impossibile. Eppure le videoproiezioni 2016 sulla Rocca di Vignola sono ancora più belle di quelle del 2015 (vedi)! Uno straordinario videoracconto che narra del cantiere che nei primi anni del ‘400 portò ad intonacare e poi affrescare le pareti esterne della Rocca e che infine ci restituisce le immagini di quelle straordinarie pareti affrescate, come apparivano allora. 400-500 persone ad assistere alla prima serata di “Tracce in luce”, il ciclo di eventi, musica e spettacoli, ma non solo (Moni Ovadia sarà in piazza dei Contrari domenica 10 luglio; Salvatore Settis sabato 16 luglio – qui il programma completo della manifestazione che va dall’8 al 17 luglio: vedi) che accompagna le videoproiezioni. Leggi il seguito di questo post »


Dal 5 settembre una nuova veste per la Rocca di Vignola!

1 settembre 2015

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Non prendete impegni per il 5 settembre ed i giorni successivi. In quei giorni, infatti, è d’obbligo essere a Vignola per assistere al ripristino dell’antica veste della Rocca di Vignola: gli affreschi che decoravano le pareti esterne. Al seguito di un intenso lavoro durato un anno e mezzo gli affreschi quattrocenteschi che decoravano le sommità della Rocca di Vignola verranno ripristinati, sotto forma di videoproiezioni. Se tutto va per il verso giusto l’anno 2015 potrà segnare una svolta nella storia della città: non solo perché cittadini e visitatori avranno la possibilità di un tuffo nel passato, potendo vedere la Rocca come appariva 600 anni fa, ma anche perché grazie a questo “restauro virtuale”, tra i primi in Italia, la Rocca di Vignola potrà emergere divenendo un’importante attrazione su scala nazionale. Un’occasione di conoscenza – non solo di loisir – sugli esordi del Rinascimento. Leggi il seguito di questo post »


Nuove indagini sulla prigionia di Ugo Foscolo nella Rocca di Vignola

9 ottobre 2014

La ricostruzione della vicenda della prigionia di Ugo Foscolo nella Rocca di Vignola è ben lungi dall’essere compiuta in modo definitivo. L’analisi delle biografie di Foscolo, peraltro tutt’altro che recenti, e di alcuni interessanti documenti poco noti risalenti all’800 portano a ritenere poco credibile la versione offerta da Pietro Brighenti che testimoniava della permanenza di Foscolo nella Rocca per otto giorni (vedi). Nonostante incertezze e contraddizioni nelle fonti lo sforzo per chiarire quegli avvenimenti merita di essere compiuto. Anche un fatto marginale come questo può infatti “dischiudere un mondo” ed aiutare a comprendere un po’ di più uno dei letterati italiani più importanti, le prime manifestazioni di “patriottismo”, aspettative e delusioni dell’Italia napoleonica. Leggi il seguito di questo post »


La Cappella Contrari (1425 circa) nella Rocca di Vignola

16 agosto 2014


La Cappella Contrari è un gioiello dell’arte tardogotica dell’Italia settentrionale. Commissionata da Uguccione Contrari, nobile ferrarese, signore del castello e delle terre del contado di Vignola dal 1401, fu affrescata attorno al 1425. Le testimonianze documentali sinora rinvenute, tuttavia, non fanno cenno esplicito né ai frescanti, né alla loro opera. L’esemplare ciclo di affreschi “tardogotici” della Cappella Contrari rappresenta un episodio fondamentale ed originale nella cultura figurativa di ambito estense della prima metà del XV secolo. Leggi il seguito di questo post »


1799. Ugo Foscolo in prigione nella Rocca di Vignola

20 luglio 2014

J_home 19lug2014 098Nella torre Nonantolana della Rocca di Vignola, sulla porta d’ingresso di una cella, è apposto il cartello “Prigione di Ugo Foscolo”. Non si sa molto dell’episodio e non esistono, all’interno della Rocca, informazioni ad uso dei visitatori. Eppure Foscolo è uno dei principali personaggi della letteratura italiana e, volendo fare dell’ironia, potremmo anche aggiungere che la sua presenza a Vignola, sebbene in prigione e sebbene solo per pochi giorni, costituisce l’unico episodio vignolese che “legittima” il PoesiaFestival (vedi)! In attesa che gli organizzatori del Festival si ricordino di celebrare l’evento, databile ai primi di giugno del 1799 (con qualche approssimazione), vediamo che cosa possiamo sapere di quella vicenda. Leggi il seguito di questo post »


Al via il progetto per ridare alla Rocca di Vignola gli affreschi esterni del ‘400

12 luglio 2014

Perché non riportare la Rocca ai suoi colori originari, visto che siamo in grado di ricreare al PC quegli affreschi in ogni dettaglio? Dopo un attento studio su colori, decorazioni e proporzioni effettuato su enormi tavole 1:10, grazie a dei macchinari proietteremo sulla Rocca i suoi antichi affreschi. Prima per pochi giorni, come prova, ma se tutto andasse bene, quella della Rocca ‘a colori’ potrebbe diventare un’immagine costante” – sono le parole di Giuseppe Pesci, vicepresidente della Fondazione di Vignola, rilasciate a Il Resto del Carlino del 10 luglio (pdf). Il progetto è strepitoso perché mira a centrare contemporaneamente due obiettivi ambiziosi: uno culturale, l’altro di promozione turistica. Un plauso dunque alla Fondazione di Vignola. E qualche considerazione. Leggi il seguito di questo post »


Una modesta proposta/12. Foto libere alla Rocca di Vignola!

30 dicembre 2013

Il divieto di scattare foto all’interno della Rocca di Vignola è anacronistico. Non solo perché oggi proliferano gli scatti digitali a corredo del peregrinare per luoghi artistici, esotici o semplicemente inusuali. Ma anche perché la circolazione di tali immagini, grazie ai social network, diventa sempre più un importante mezzo di promozione del luogo e dell’evento. Per questo sempre più spesso anche in Italia, seguendo una tendenza assai marcata in Europa, musei e luoghi d’arte consentono lo “scatto libero” (senza flash). E’ così al Museo Guggenheim di Venezia come alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) di Roma, come alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, oltre ad un numero crescente di musei, mostre e luoghi d’arte. Sarebbe dunque ora di aggiornare le norme in vigore presso la Rocca di Vignola. Leggi il seguito di questo post »