Il 15 marzo scorso l’Istat ha pubblicato un breve report con i risultati di un’indagine sull’integrazione scolastica e sociale delle “seconde generazioni” (vedi), ovvero degli stranieri nati in Italia o arrivati da piccoli nel nostro paese. Il risultato è inequivocabile: nonostante l’impegno all’integrazione delle istituzioni scolastiche permangono significative disuguaglianze tra alunni italiani e stranieri. L’indagine, di ambito nazionale, ha coinvolto 1.427 scuole secondarie di I e II grado. Vale la pena richiamare alcuni dati emersi visto che, plausibilmente, un’indagine svolta a livello locale metterebbe in luce risultati non troppo dissimili. E’ significativo però che la carriera scolastica degli alunni stranieri non sia conosciuta a livello locale. Sembra quasi che si possa fare a meno di avere una conoscenza sistematica del fenomeno, confidando che le scuole del territorio siano in grado di svolgere al meglio una funzione di “integrazione” (ovvero di forte riduzione delle disuguaglianze, offrendo effettivamente uguali opportunità a tutti) – ma sappiamo che così non è, nonostante l’impegno di tanti docenti. Leggi il seguito di questo post »
Rapporto Istat sull’integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni. E a livello locale?
18 marzo 2016Politiche per l’integrazione degli stranieri: alcune cose da fare
27 gennaio 2016L’episodio sciagurato della vigilia dell’Epifania (vedi) ha riacceso l’attenzione degli amministratori locali sul “che fare” per facilitare l’integrazione della popolazione straniera, complessivamente pari ad oltre il 17% della popolazione totale vignolese (vedi) – un dato che ci pone ai primi posti nella “graduatoria” provinciale. Non tutte le idee abbozzate in questi giorni sono però ugualmente valide – non lo è ad esempio la proposta del “consigliere aggiunto” (straniero) al consiglio comunale avanzata dagli organizzatori della manifestazione di sabato 23 gennaio (vedi). Anche il PD di Vignola prova a riprendere a pensare sul tema – questo vorrebbe testimoniare il comunicato del neosegretario Federico Clò e del consigliere comunale Niccolò Pesci – dopo che per almeno cinque anni ha assistito muto allo smantellamento delle politiche per l’integrazione da parte dei suoi amministratori (vedi). Ma se l’intenzione è encomiabile, il risultato è striminzito. Non basta infatti la volontà per progettare buone politiche per l’integrazione – servirebbe anche la competenza. Comunque, prima che l’attenzione al tema svanisca (dirottata su altro), sarebbe bene provare a fissare alcuni obiettivi e modalità operative che diano la misura di un rinnovato impegno dell’Unione Terre di Castelli (visto che è a questo livello che bisognerebbe muoversi) su un tema che ci accompagnerà ancora per molto tempo. Leggi il seguito di questo post »
Integrazione degli stranieri: cosa significa?
17 gennaio 2016“Quando da molte parti s’invoca verso gli immigrati una politica volta all’integrazione, di che cosa parliamo in realtà? Che cosa intendiamo esattamente? E per cominciare: in che cosa pensiamo che gli immigrati debbano integrarsi?” Inizia così un recente articolo di Ernesto Galli Della Loggia che mi è stato segnalato da un amico (con il titolo “Integrare senza sensi di colpa” è apparso sul Corriere della Sera del 10 gennaio scorso: vedi). Si tratta di un tema di grande rilevanza visto che la concezione dell’integrazione che facciamo nostra ha conseguenze significative sulle politiche da implementare, tanto a livello nazionale, quanto a livello locale. Comunque, esso intreccia due svolgimenti interconnessi. In positivo illustra cosa si deve correttamente intendere per “integrazione”. In negativo assume il “multiculturalismo” come bersaglio polemico (per una presentazione del concetto: vedi). Due linee argomentative complementari, ma entrambe poco convincenti (seppure per ragioni diverse). Leggi il seguito di questo post »
Episodio grave a Vignola. Ma la politica locale ha un’idea del ‘che fare’?
9 gennaio 2016Vignola è oggi un caso nazionale. Un fatto di violenza avvenuto la vigilia dell’Epifania tra alcuni giovani stranieri ed alcuni adolescenti italiani ha avuto rilievo nazionale, entrando in risonanza con il frame “guerra all’occidente da parte del terrorismo islamico”. Poco importa che in realtà all’opera non fossero né terroristi, né fondamentalisti, ma semplicemente alcuni giovani stranieri (un marocchino, due tunisini, un albanese di età 20-24 anni) convinti che il loro gesto fosse semplicemente una “bravata” (si sono infatti presentati spontaneamente alle autorità, nella giornata di ieri, a seguito del clamore esploso una volta che l’episodio è stato raccontato alla stampa). Lega Nord e centrodestra hanno prontamente cavalcato il caso, con interventi di esponenti locali, ma anche nazionali. Ovviamente, anche se per gli autori era solo uno “scherzo”, si è trattato di un atto di violenza verso persone, peraltro minorenni – e per questo è giusto che siano puniti secondo la legge. Né di più, né di meno. Non è il caso di evocare pene “esemplari” (se con ciò si intende straordinarie – tutte le pene comminate devono essere “esemplari” allo stesso modo se vogliamo parlare di “giustizia”), né immediate “espulsioni” (le invoca a mezzo stampa il leghista Roberto Calderoli). In questa situazione la politica locale sembra smarrita, magari non priva di un giudizio adeguato sull’episodio, ma priva certamente della consapevolezza circa il “che fare”. Non che politiche di integrazione anche perseguite con determinazione possano azzerare il rischio di episodi di questo tipo. Ma è però vero che nell’Unione Terre di Castelli tali politiche sono state dismesse nella passata legislatura commettendo un grave errore. Che sarebbe bene rimediare. Leggi il seguito di questo post »
La popolazione straniera a Vignola. Tre grafici ed un commento
30 gennaio 2011Dalla fine degli anni ’80 l’Italia è stata interessata da intensi processi di immigrazione straniera. L’Emilia-Romagna, ed in particolar modo la sua parte centrale (le province di Reggio Emilia, Modena e Bologna), essendo caratterizzata da un buon dinamismo economico e da una forte crescita del mercato del lavoro, ha attirato immigrati più che altre zone della nostra regione e del nostro paese (per la situazione al 2009: vedi). La popolazione straniera è quindi progressivamente cresciuta anno dopo anno. Anche la forte crisi economica manifestatasi dal 2008 non sembra aver ostacolato questi processi migratori che segnano appena un lieve rallentamento nell’ultimo anno. Anche Vignola risulta contrassegnata da questo fenomeno. La popolazione straniera è progressivamente aumentata dai 271 stranieri residenti al 31 dicembre 1994 (il dato più vecchio di cui dispongo), agli 813 del 31 dicembre 2000, ai 3.938 del 31 dicembre 2010. Negli ultimi dieci anni la popolazione straniera residente a Vignola è cresciuta del 384%. Era pari al 3,9% nel 2000 (813 stranieri su 20.944 residenti); oggi (al 31 dicembre 2010) è pari al 15,9% della popolazione complessiva (3.938 su 24.802). Leggi il seguito di questo post »
Cittadini stranieri a Modena e provincia. Dati e considerazioni sulle politiche locali
2 dicembre 2010Il rapporto 2010 dell’Osservatorio sull’immigrazione – L’immigrazione nella provincia di Modena – è stato presentato questa mattina nella sala del consiglio provinciale, realizzando un vero e proprio seminario (vedi). Numerosi gli interventi in programma da parte delle istituzioni pubbliche modenesi. Il rapporto è ricco di dati relativi al cambiamento demografico, alla popolazione scolastica, al mercato del lavoro. Poiché una “buona politica” non può prescindere dalla conoscenza del fenomeno è bene dargli un’occhiata. Io, in particolare, focalizzo l’attenzione su tre aspetti: (1) la crescita della popolazione straniera nonostante la crisi economica; (2) le difficoltà che i giovani stranieri incontrano nei percorsi scolastici; (3) cosa succede nel mercato del lavoro. Chiude una riflessione sulla perdita di “presa” delle politiche di integrazione nel nostro territorio – il territorio dell’Unione Terre di Castelli. Non si tratta solo di difficoltà a mobilitare risorse. Ma di un vero e proprio downsizing concettuale. Mancano idee e volontà politica. Leggi il seguito di questo post »
Una modesta proposta/3. Un rito per la consegna della cittadinanza agli stranieri
24 ottobre 2009Qualche giorno fa, mentre ero al supermercato a fare la spesa, ho incontrato Fatima. Sposata con figli, marocchina, da diversi anni risiede a Vignola. Io l’ho conosciuta quando ero assessore alle politiche sociali. Era felice perché, dopo “solo” tre anni dalla presentazione della domanda, le è stata concessa la cittadinanza italiana. E rideva perché è riuscita ad ottenerla prima di suo marito che ne ha fatto richiesta quattro anni fa. Mi ha anche raccontato del momento in cui ha ritirato l’attestato presso l’ufficio anagrafe del Comune di Vignola. Un passaggio assai sbrigativo ed un po’ burocratico. Senza alcun significativo momento cerimoniale, senza nessun rito o atto che, sollecitando le emozioni, fosse in grado di dare il senso della rilevanza, non solo per l’interessata, ma per tutta la comunità vignolese, di quel momento. Si può fare meglio. Si deve fare meglio. Leggi il seguito di questo post »