Dal 20 novembre 2010 al 20 marzo 2011 è allestita a Palazzo Leone da Perego a Legnano (MI) la mostra Auguste Rodin. Le origini del genio (1864-1884) (vedi). “Per celebrare i dieci anni di attività espositiva la Città di Legnano dedica ad Auguste Rodin, geniale innovatore del linguaggio scultoreo, la più grande mostra mai realizzata in Italia.” La mostra, composta da 65 sculture, 26 disegni, 19 dipinti, oltre a lettere, documenti e fotografie originali, viene introdotta con queste parole.
Legnano, la città che la ospita (presso la sede SALE – Spazi Arte Legnano: vedi), ha poco più di 58.000 abitanti, una superficie di 18 kmq, una densità di più di 3.000 abitanti per kmq (quasi tre volte la densità abitativa di Vignola che pure è una delle più alte in Emilia-Romagna!) (vedi). Morfologicamente fa parte di un’unica grande conurbazione che ingloba i centri dell’Alto Milanese e si estende da Milano fino a Gallarate (VA). Che un tale luogo (tutt’altro che “bello” o “di qualità”) si proponga per una importante mostra d’arte è già un fatto degno di nota. Che poi la mostra in questione, vista la sua importanza, emerga nel panorama italiano degli eventi d’arte a cavallo tra 2010 e 2011 è un fatto che testimonia come sempre più spesso l’arte venga utilizzata in senso “strategico” come fattore di visibilità, di produzione di turismo, di volano economico. Partiamo da qui per riflettere sulle “città d’arte”, sulle “città della cultura” o, per usare un termine comprensivo, sulle “città creative”. Leggi il seguito di questo post »