“Questo non è un post che invita a votare Partito Democratico. Questo è un post che prende atto con enorme preoccupazione del fatto che oggi in Italia la democrazia sia mutilata non dai presunti “poteri forti” – semmai dalla loro pavida abdicazione – bensì dall’impossibilità di esercitare una vera scelta tra opzioni politiche anche molto diverse ma che non facciano temere tragedie. Perché di questo si parla, e se non ne avete la percezione forse pensate che un governo Salvini o uno Salvini-Meloni-Di Maio non possano davvero accadere (in questo caso chiedete agli americani) oppure siete come me, privilegiati quanto basta da sapere che ve la caverete in ogni caso.” E’ un passo di un post scritto qualche giorno fa da Francesco Costa, opinionista politico, sul suo blog (vedi). Io come lui sono convinto che le elezioni politiche 2018 saranno elezioni decisive per stabilire la traiettoria di sviluppo (o di involuzione) del paese, visto che vengono dopo vent’anni di difficoltà economiche (prima crescita zero, poi la crisi: le analisi dell’Istat confermano che nel 2015 il reddito famigliare medio è ancora 10 punti percentuali al di sotto di quello del 2007, anche se, per la prima volta, ha ripreso a crescere: vedi), con una società sempre più a soqquadro, in un quadro politico che manifesta irresponsabilità ed alimenta pulsioni autoritarie, con un’Unione Europea in cui si accentuano spinte centrifughe (non solo Brexit), mentre servirebbero politiche di rafforzamento della coesione. Leggi il seguito di questo post »
Forza senza legittimità. Il vicolo cieco dei partiti, un libro di Piero Ignazi
7 novembre 2012Piero Ignazi ha messo in un linguaggio accessibile a tutti i risultati di più di vent’anni di studi sui partiti politici. Il libro che ha scritto (Forza senza legittimità. Il vicolo cieco dei partiti, Laterza, Bari, 2012: vedi) prova a rispondere alla domanda “perché i partiti hanno così cattiva fama?”. Guardando alle loro vicende retrospettivamente, a quanto avvenuto nel corso del XX secolo, egli coglie un elemento di paradosso: dopo aver impiegato decenni e decenni per essere riconosciuti una parte indispensabile dei sistemi politici moderni, anzi delle moderne democrazie (tutti oggi si affrettano a riconoscere che non è possibile avere una democrazia senza partiti, ma certo anche una democrazia con questi partiti è cosa assai improbabile!), oggi i partiti soffrono di una fortissima crisi di legittimità. Specie in Italia. Come testimoniato dai bassissimi livelli di fiducia che essi riscuotono e dalla costante perdita di iscritti, militanti, elettori. E’ importante seguire le argomentazioni di Ignazi perché mettono in luce le tribolazioni dei partiti, al di là degli scandali ricorrenti che pure caratterizzano l’esperienza italiana. Io lo farò anche con un occhio particolare verso il PD (ed anche verso vicende locali), non solo perché mi colloco “a sinistra”, ma anche perché ritengo conclusa, per fortuna, la vicenda del “partito padronale” del centrodestra. Leggi il seguito di questo post »
La querelle sindaci-partito nel PD: un affare estivo?
7 settembre 2008Se quest’estate non avete rinunciato, pur trovandovi sotto l’ombrellone, a dare un’occhiata, anche fugace, alle pagine di politica dei quotidiani, avrete certamente notato diversi articoli che parlavano delle tensioni o dei conflitti sorti tra amministratori (sindaci e “governatori”) e dirigenti di partito. Il partito è ovviamente il Partito Democratico, da cui provengono i sindaci e, ovviamente, gli esponenti politici impegnati nelle contese. Leggi il seguito di questo post »
2008 Odissea nello spazio (elettorale)
16 aprile 2008Le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008 segnano indubbiamente un’importante trasformazione del sistema politico italiano. E’ importante cercare di capire nel modo più preciso che cosa è successo, specie sul fronte degli spostamenti dell’elettorato. Il dato politico principale è assolutamente evidente: ha vinto in modo nitido la coalizione guidata da Berlusconi (Pdl e Lega Nord), conquistando la maggioranza dei seggi tanto alla Camera che al Senato. Inoltre, soprattutto grazie alla scelta del PD di Veltroni di correre da solo, si riduce in modo drastico il numero dei gruppi parlamentari. Leggi il seguito di questo post »