Un po’ di coraggio. Ed una piccola rivoluzione è possibile: quella dei comportamenti quotidiani. A partire da uno dei nodi critici della mobilità vignolese: l’accesso alle scuole. Per riuscirci ciascuno deve fare la propria parte: l’amministrazione comunale proponendo soluzioni a tutela della salute e dell’incolumità dei bambini e dei ragazzi e realizzando i conseguenti interventi (segnaletica, protezioni, ecc.); i genitori partecipando alla progettazione delle soluzioni di accesso protetto per ciascun plesso e poi attenendosi alle regole individuate; residenti ed automobilisti collaborando a ridefinire la mobilità nelle aree attorno alle scuole; le scuole nel richiamare il valore di una corretta mobilità urbana come tema educativo (anche verso le famiglie!). E’ una delle proposte contenute nel programma delle tre liste civiche che sostengono la candidatura a sindaco di Mauro Smeraldi: Vignola Cambia, Città di Vignola, Vignola per tutti. Qui il testo del programma. Leggi il seguito di questo post »
Rivedere le modalità di accesso alle scuole vignolesi. Una proposta delle tre liste civiche
19 Maggio 2014Vorrei un sindaco che va in bici, non che trasforma il giardino del municipio in parcheggio per la sua auto!
8 dicembre 2013Dopo aver letto l’annuncio a mezzo stampa ero pronto a fare i complimenti al sindaco di Vignola, Daria Denti. Invece si trattava dell’ennesimo proclama a cui non sono seguiti i fatti. Mi riferisco al progetto di promozione dell’uso di bici ed altri veicoli elettrici promosso dall’assessorato all’ambiente della Provincia di Modena (assessore era Stefano Vaccari), a cui il comune di Vignola aveva aderito (assieme ad altri 20 comuni modenesi). Il cui pezzo forte, se così si può dire, stava nel fatto che i sindaci si impegnavano a fare da testimonial della mobilità sostenibile utilizzando le “bici elettriche” nei loro spostamenti casa-ufficio. Così almeno era annunciato nel comunicato stampa dell’11 novembre 2011 (vedi) – più di due anni fa. Nulla di tutto ciò è avvenuto, invece. Anzi, a Vignola, anziché vedere il sindaco che usa la “bici elettrica” per i suoi spostamenti quotidiani, l’abbiamo visto usare sistematicamente il giardino del municipio come parcheggio della propria auto (vedi). Non male come esempio ai cittadini. Leggi il seguito di questo post »
Una modesta proposta/9. Istituire la consulta comunale della bicicletta
3 Maggio 2013Vorrei essere smentito, ma non ricordo una sola azione significativa condotta dall’amministrazione Denti per la promozione dell’uso della bicicletta. In ciò l’amministrazione vignolese si muove in controtendenza, almeno rispetto alle città ecologicamente più attente (tra cui Ferrara, Reggio Emilia, Bolzano, Bologna e Modena). Invece la promozione di un sistema alternativo di mobilità urbana è un obiettivo assai importante, per ragioni ecologiche, economiche e di salute. Non che non se ne parli nei documenti programmatici. E’ che, semplicemente, alle parole non seguono fatti. E le parole sono poi così generiche da fare dubitare che dietro ad esse ci siano idee vere. Ma se l’assessore alla “viabilità” (Mauro Montanari) o quello al “benessere” (Daniele Santi) non sanno che pesci pigliare, perché non mobilitare cittadini ed associazioni, ad esempio tramite una “consulta comunale della bicicletta”? Lo sta facendo proprio in questi giorni il comune di Bologna (vedi) e potrebbe essere il caso di seguirne l’esempio. Vediamo perché. Leggi il seguito di questo post »
Ladri di biciclette. Incentivare l’uso della bici nonostante i mariuoli urbani
23 agosto 2011Mi hanno rubato la bicicletta. Non proprio a me, ma a mia figlia Sara. Chiusa con lucchetto, fissata alla rastrelliera, in centro a Vignola. E’ successo sabato 20 agosto, all’incirca alle 17. “Nel tornare a riprenderla mi accorgevo che, ignoti, durante la mia assenza, la avevano asportata.” Così ha messo per iscritto l’appuntato della Tenenza dei Carabinieri di Vignola quando abbiamo fatto denuncia del furto. Il fatto è che neppure quattro mesi prima lo stesso era successo alla bicicletta usata dall’altra figlia, Anna. Stesso copione: bicicletta chiusa con lucchetto, fissata alla rastrelliera davanti alla biblioteca Auris (lato di via C.Plessi), al momento di riprenderla non c’era più. In quel caso il brigadiere che ha raccolto la nostra denuncia ha “verbalizzato” così le dichiarazioni di mia figlia: “Sono stata vittima di furto in parcheggio incustodito generico.” Tutto vero, anche se in realtà il furto è stato compiuto sotto l’occhio “vigile” (?) delle telecamere installate a protezione della biblioteca. Sarebbe dunque bastato visionare le registrazioni per raccogliere qualche informazione sull’asportatore (il “ladro”, per usare un termine politicamente scorretto). Ma in biblioteca non sono autorizzati a farlo (ho telefonato per capire cosa potevo fare). Alla polizia municipale non hanno accesso diretto a quelle immagini (le immagini della biblioteca non fanno parte del sistema di videosorveglianza centrato sugli uffici della locale PM; certo questa può acquisire le registrazioni). Ai Carabinieri erano troppo indaffarati per occuparsene. Insomma, nonostante il furto sia stato “videoripreso” nessuno ha visionato le immagini e le indagini sulla bici rubata si sono fermate ancora prima di iniziare. Ordinaria (e piccola) burocrazia nei rapporti interforze. Leggi il seguito di questo post »
Una modesta proposta/6. Tolleranza Zoro con chi viaggia con bici+treno sulla linea Vignola-Bologna
29 Maggio 2011Sulle due più importanti linee ferroviarie gestite da FER Srl (la Bologna-Portomaggiore e la Bologna-Vignola) da lunedì 16 maggio è partita una sorta di campagna “tolleranza zero” nei confronti di chi non è in regola con i titoli di viaggio (FER Play, il nome della campagna: vedi). Ben fatto! Anche se la campagna mette un’enfasi eccessiva sul tema sicurezza (hanno assoldato anche alcuni “vigilantes” impiegati, temporaneamente, presso le stazioni) e lascia in ombra, invece, il tema delle facilitazioni necessarie per mettere tutti in condizione di acquistare ed obliterare il biglietto (faccio solo un esempio: la macchina emettitrice di biglietti alla stazione di Vignola è stata tolta un anno fa e poi mai più rimessa). Comunque su queste cose l’associazione degli utenti ha avanzato diverse osservazioni confidando che vengano recepite e tradotte operativamente con tempestività. In questo post mi vorrei però soffermare su un tema minore, a partire da un episodio di cui sono stato testimone in questi giorni, quando ad un utente presentatosi alla stazione (se ben ricordo Zola Comune) con la bicicletta è stato impedito di salire sul treno perché non aveva prenotato. Leggi il seguito di questo post »
Il piano della sosta del 2006. Perché non è stato approvato e perché resta indispensabile adottarne uno
18 marzo 2011Nel corso del 2005 l’amministrazione comunale di Vignola commissionò a Saba Italia (vedi), la società assegnataria della gestione del parcheggio interrato di Corso Italia (il primo parcheggio interrato sotto una piazza in provincia di Modena; un intervento accompagnato anche da polemiche: vedi), la redazione di un nuovo “piano della sosta” per Vignola. Sino ad allora erano stati realizzati interventi importanti come il nuovo parcheggio di Corso Italia (209 posti auto interrati e 84 in superficie), la sistemazione a parcheggio dell’area della stazione ferroviaria, l’introduzione della sosta a pagamento su Viale Trento Trieste, Corso Italia e Piazza Carducci. Mancava però un piano organico e complessivo che affrontasse il tema della sosta a Vignola, con particolare riferimento al centro storico ed alle zone in prossimità. Lo studio venne terminato all’inizio del 2006 e fu quindi presentato in due incontri di maggioranza all’inizio dell’estate (il 29 giugno ed il 25 luglio). Dopo di allora scomparve dall’agenda politica. Confesso di non conoscerne il motivo preciso; posso dunque solo ipotizzare che al suo eclissarsi contribuì il “deteriorarsi” della maggioranza politica con il rimpasto di giunta dell’ottobre 2006 che vide “dimissionati” gli assessori Morselli (vicesindaco ed assessore alla mobilità e polizia municipale) e Orlando (assessore al bilancio e sanità), ma anche l’uscita dell’ottimo assessore Francesco Galli (con deleghe ai lavori pubblici, ambiente, agricoltura). E forse anche l’approssimarsi delle elezioni (che in genere sconsigliano gli amministratori dall’affrontare temi non proprio popolari). Comunque sia, il progetto di Saba Italia conteneva proposte interessanti ed alcuni limiti. E’ interessante rileggerlo ora, perché l’esigenza di una riorganizzazione della sosta delle auto (e più in generale, un ripensamento del rapporto tra auto e città e, dunque, della mobilità complessiva) è oggi anche più forte di allora. Solo che l’attuale giunta comunale risulta politicamente troppo fragile per gestire un tema così impegnativo (e che non assicura affatto un incremento dei consensi), oltre che priva di competenze e capacità di visione. Vediamo. Leggi il seguito di questo post »