E’ stata presentata al pubblico qualche giorno fa. E’ la nuova rete pubblica wi-fi della Regione Emilia-Romagna distribuita su larga parte del territorio regionale (vedi). La localizzazione dei nuovi punti di accesso (hotspot) è il risultato di un bando regionale appena chiuso rivolto agli enti locali e finanziato con un milione e 400 mila euro da Regione Emilia-Romagna e Lepida Spa. Il bando finanzia 1.103 nuovi hotspot wi-fi su 183 comuni (anche tramite Unioni di comuni). Solo che Vignola è rimasta fuori. I suoi punti wi-fi non sono stati ammessi al finanziamento (caso unico assieme al comune di Riccione). Non è dato sapere di chi la responsabilità, se dell’amministrazione Smeraldi o della gestione commissariale. Sta di fatto che Vignola “perde un giro”, perde un’opportunità. Leggi il seguito di questo post »
Diritto ad Internet e partecipazione dei cittadini al governo della città.
3 aprile 2011Nel dicembre 1994 nasce Iperbole la rete civica bolognese, allora la più importante in Italia. Dietro ad essa c’erano le visioni di Stefano Bonaga, ricercatore di filosofia all’Università di Bologna e, dal 1993, assessore ai rapporti con i cittadini e innovazione nella prima giunta Vitali (vedi). A fine 2010 il Comune di Venezia, con atto di giunta, ha riconosciuto Internet un diritto di cittadinanza (vedi). Ogni cittadino, cioè, deve essere messo nelle condizioni di accedere ad Internet – un mezzo ritenuto indispensabile per la vita sociale oggi. Un principio che verrà fissato nello Statuto Comunale della città che oggi sta realizzando le esperienze più interessanti, in Italia, in merito all’uso di Internet per la vita pubblica. Giovedì 7 aprile questo nuovo diritto, riflesso del vivere nella “società dell’informazione”, verrà ribadito da una conferenza di Stefano Rodotà (vedi). Dietro a questo programma di lavoro, perseguito oramai da qualche anno, ci sono le visioni di Gianfranco Bettin, assessore alla cittadinanza digitale del Comune di Venezia (vedi). Anche il comune di Vignola ha annunciato di voler mettere in campo una “amministrazione 2.0” (vedi). Solo che da noi, dietro a questo programma, al momento fatto essenzialmente di dichiarazioni d’intenti, stanno le “visioni” dell’assessore Maria Francesca Basile, assessore alla “Trasparenza della Pubblica Amministrazione” (una denominazione che sembrerebbe enfatica già per un ministro, figuriamoci per un assessore vignolese), magari coadiuvata nello sforzo immaginativo dall’assessore e vicesindaco Mauro Montanari, assessore alla “Innovazione della Pubblica Amministrazione” (idem come sopra). Detto questo potrei chiudere questo post, dicendo semplicemente che non c’è storia. Né ci sarà. Almeno a Vignola. Almeno nell’Unione Terre di Castelli. Ma il tema è un po’ troppo importante e conviene provare a dire qualcosa. Certo, non confido che gli amministratori di oggi sappiano raccogliere la parte di buono eventualmente presente in queste considerazioni. Diciamo allora che si tratta di un esercizio per il futuro. Speriamo prossimo. Leggi il seguito di questo post »