Il vicesindaco Angelo Pasini, indicato oggi come candidato a sindaco per il centrodestra nelle prossime elezioni comunali (autunno 2020), ha messo per iscritto su Facebook il proprio pensiero per la Festa della Liberazione del 25 aprile. Fa piacere leggere le sue parole quando esprime riconoscenza e gratitudine per chi combatté il nazi-fascismo e diede vita alla Resistenza. Non era cosa scontata per chi appartiene ad uno schieramento di centrodestra ed è dunque importante rimarcarlo. Certo, l’incipit è irrituale, non facilmente comprensibile e anzi certamente discutibile: “Il lassismo alimenta gli ideali dell’estremismo.” Leggi il seguito di questo post »
Dresden mitte. Giovani, Erasmus, Europa
28 gennaio 2018Dresden Mitte è il nome di una delle fermate cittadine della linea ferroviaria S2 che collega l’aeroporto (flughafen) con la città di Dresda. Sta appunto per “Dresda centro”. Una corsa ogni mezz’ora, 27 minuti di percorrenza, grande puntualità – ho avuto occasione di sperimentarlo nel novembre scorso. Dresda è la capitale del land della Sassonia ed ha una Staatliche Akademie der Bildenden Künste che dal 2 ottobre 2017 ospita Sara Paltrinieri, studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. La possibilità di frequentare l’Accademia a Dresda per un semestre o poco meno, con borsa di studio di 230 euro mensili (non proprio tantissimo – qualche università, come Unibo, aggiunge un proprio contributo), è garantita dal programma Erasmus+, la nuova versione 2014-2020 del programma Erasmus che dal 1987 consente la circolazione degli studenti nelle diverse università europee. Erasmus è l’acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, ma è anche un riferimento ad Erasmo da Rotterdam, che nel 1506 si laureò all’Università di Torino (la libera circolazione degli studenti sta alla base dell’idea di università, ovvero universalità, come ci ricorda la storia della prima università al mondo, lo studium di Bologna: vedi). Dal 1987 al 2017 il programma Erasmus ha coinvolto oltre 3 milioni di studenti europei (circa 400mila quelli italiani). E’ l’Europa che ci piace. Quella che offre nuove opportunità ed amplifica chances di vita. Ma è un’Europa che riguarda ancora un numero troppo piccolo di giovani, anche se negli ultimi anni è raddoppiato. Sarebbe bene che il potenziamento del programma (e magari anche un servizio civile europeo come a suo tempo proposto da Ulrich Beck e Daniel Cohn-Bendit: vedi) fosse uno dei punti in agenda per le prossime elezioni europee, nel 2019. Leggi il seguito di questo post »
Leggere Habermas, leggere Varoufakis
24 giugno 2015In prima pagina su la Repubblica del 23 giugno un articolo di Jürgen Habermas, uno dei pochi intellettuali di livello europeo, denunciava un “errore di fondo della costruzione europea: quello di aver costituito un’unione monetaria senza un’unione politica” (pdf). Nulla di nuovo, in verità. E’ una diagnosi che oramai è acquisita – almeno da parte di chi cerca di capire le cause della crisi in atto e l’incapacità dell’Europa di fronteggiarla adeguatamente. Eppure sembra si sia affermato un clima di generale disattenzione e distrazione, almeno in Italia. Si continua come niente fosse, o quasi. L’azione delle minoranze attive e l’appello di qualche intellettuale (nuove Cassandre?) non sono riusciti a dare vigore ad una nuova consapevolezza dei nostri “mali” (ovvero dei malanni delle istituzioni europee e del fallimento delle politiche di austerity) e, conseguentemente, a produrre mobilitazione (vedi). A ciò si aggiunga la perfetta distrazione delle istituzioni “pubbliche”, anche localmente (vedi). Leggi il seguito di questo post »