Un sasso nello stagno della campagna elettorale/2. Tre provocazioni sulla cultura

1 aprile 2014

Certo, se dicessi che vorrei sull’Unione Terre di Castelli un museo del rango del MART di Rovereto, città trentina di 38mila abitanti, mi fareste una pernacchia. Parliamo in effetti del più grande museo di arte contemporanea costruito in Italia in tutto il Novecento, ospitato in una struttura progettata dall’architetto ticinese Mario Botta (vedi). E che nel 2012, anno “disastroso”, ha avuto comunque circa 150mila visitatori (vedi). Da noi il museo o comunque il “luogo della cultura” che ha avuto più visitatori è il Parco archeologico della Terramare di Montale (13.629 visitatori nel 2012). 9.821 ne ha avuti il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto. Va un po’ meglio la Rocca di Vignola, visto che oscilla tra i 27 ed i 28mila visitatori all’anno (ma forse nel conto sono inseriti anche i numerosi partecipanti agli eventi). Forse però questo territorio è in grado di fare meglio – se solo fosse in grado di unire le forze e di impegnarsi in un vero processo di pianificazione “strategica” dei luoghi e degli eventi culturali. Sino ad ora questa capacità è completamente mancata (nonostante inviti che vanno indietro nel tempo al 2006: vedi). Magari le nuove amministrazioni sapranno fare meglio? Leggi il seguito di questo post »


A Legnano la più importante mostra italiana su Rodin. E a Vignola? Riflessioni sulle “città creative”

3 gennaio 2011

Dal 20 novembre 2010 al 20 marzo 2011 è allestita a Palazzo Leone da Perego a Legnano (MI) la mostra Auguste Rodin. Le origini del genio (1864-1884) (vedi). “Per celebrare i dieci anni di attività espositiva la Città di Legnano dedica ad Auguste Rodin, geniale innovatore del linguaggio scultoreo, la più grande mostra mai realizzata in Italia.” La mostra, composta da 65 sculture, 26 disegni, 19 dipinti, oltre a lettere, documenti e fotografie originali, viene introdotta con queste parole.

Auguste Rodin, L’eterna primavera, 1884 (Legnano, 28 dicembre 2010)

Legnano, la città che la ospita (presso la sede SALE – Spazi Arte Legnano: vedi), ha poco più di 58.000 abitanti, una superficie di 18 kmq, una densità di più di 3.000 abitanti per kmq (quasi tre volte la densità abitativa di Vignola che pure è una delle più alte in Emilia-Romagna!) (vedi). Morfologicamente fa parte di un’unica grande conurbazione che ingloba i centri dell’Alto Milanese e si estende da Milano fino a Gallarate (VA). Che un tale luogo (tutt’altro che “bello” o “di qualità”) si proponga per una importante mostra d’arte è già un fatto degno di nota. Che poi la mostra in questione, vista la sua importanza, emerga nel panorama italiano degli eventi d’arte a cavallo tra 2010 e 2011 è un fatto che testimonia come sempre più spesso l’arte venga utilizzata in senso “strategico” come fattore di visibilità, di produzione di turismo, di volano economico. Partiamo da qui per riflettere sulle “città d’arte”, sulle “città della cultura” o, per usare un termine comprensivo, sulle “città creative”. Leggi il seguito di questo post »