Da alcuni mesi è operativo un grande cantiere a valle del ponte della ferrovia, sul fiume Panaro. Un cartello ai margini dell’area di cantiere informa: “Ripristino della briglia fluviale sul fiume Panaro in località Casella con realizzazione di una centrale idroelettrica – Atto di determina dirigenziale n. 007195 del 20-06-2008 – Regione Emilia-Romagna”. Committente è la società Centro Elettrica Spa di Salò (BS). Durata dei lavori: 450 giorni. Anche oggi, sabato 17 ottobre, il cantiere è attivo, diversi mezzi e numerosi operai sono al lavoro. Dunque si lavora per il ripristino della traversa in alveo travolta dalla piena del fiume nel novembre 2005 – un intervento che consentirà di mettere in sicurezza in modo definitivo anche il ponte della ferrovia (uno dei piloni era stato ampiamente scoperto dall’erosione del fiume: vedi). Anzi, l’intervento consentirà di realizzare, oltre alla traversa, anche una centrale idroelettrica (e di produrre così energia pulita). Rimangono però da rimarginare le ferite inferte al fiume in questi anni di incuria e disastri: l’abbattimento della traversa nel 2005 ha portato ad una profonda erosione del letto del fiume che si è abbassato di parecchi metri. Oggi, proprio in prossimità del ponte della ferrovia, il fiume è incanalato in profondi canyon che lo rendono assai meno sicuro che in passato (per i cittadini che volessero frequentarlo). Proviamo a ricostruire questa vicenda (prevalentemente con l’aiuto della stampa, visto che gli atti ufficiali non sono facilmente accessibili, seppure con qualche eccezione; qui c’è una foto aerea dell’area, del 2008, ottenuta dal SIT dell’Unione Terre di Castelli).
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