Piccole oscillazioni in su ed in giù della popolazione vignolese degli ultimi anni, senza una direzione precisa. Insomma stagnazione. Al 31 dicembre 2022 i residenti a Vignola sono 25.503, ovvero -0,6% rispetto ad un anno prima quando i residenti erano 25.655. Di seguito l’aggiornamento 2022 dei principali dati demografici del comune di Vignola.
[1] 25.503 sono i residenti a Vignola al 31 dicembre 2022, con una diminuzione rispetto al 2021 di 152 unità (erano 25.655 al 31 dicembre 2021 e 25.434 al 31 dicembre 2020). Siamo ritornati, in sostanza, alla situazione del 31 dicembre 2018 quando i residenti erano 25.493. L’effetto COVID-19 prima (diminuzione di 199 residenti nel 2020), la guerra in Ucraina poi (con conseguente aumento della bolletta energetica e dell’inflazione) hanno reso meno dinamica l’economia ed il mercato del lavoro del territorio, con conseguente stagnazione demografica. Ma si tratta in realtà di un fenomeno di lungo corso che risale almeno alla grande crisi del 2008-2009. Lo si vede dai dati demografici del decennio 2013-2022: la popolazione vignolese cresce del 2,0% (ma è una crescita tutta concentrata nella prima parte del periodo), la popolazione del territorio dell’Unione Terre di Castelli cresce dell’1,4% (tre dei nove comuni, Montese e Zocca in Appennino, ma anche Castelvetro nella fascia pedemontana, hanno però diminuito il numero dei residenti).

Per Vignola e l’Unione, quindi, crescita lenta, anzi lentissima e, negli ultimi anni, stagnazione. Nulla a che vedere con l’imponente crescita del decennio 2001-2010 (+ 3.596 residenti per Vignola). Questa parte dell’Emilia attrae ancora popolazione, ma assai meno del primo decennio del nuovo secolo. La popolazione è oggi in calo in provincia di Modena, nella regione Emilia-Romagna, in Italia.

[2] Sono 183 i nati del 2022, in netto calo rispetto ai 210 del 2021 ed anche ai 201 del 2020. Un’analisi di lungo periodo (dal 1960 ad oggi) evidenzia una curva a U dei nati fino al 2012 (allora i nati furono 282 – vedi il grafico), ma nell’ultimo decennio si assiste di nuovo ad un declino conseguenza di diversi fattori: innalzamento dell’età del primo figlio, riduzione della componente migratoria (più giovane) della popolazione, invecchiamento della popolazione in generale. Nel 1964 si è raggiunto l’apice del baby boom (come nel resto d’Italia), poi il declino fino al picco negativo del 1987, quindi di nuovo in crescita fino alla crisi economica del 2008-2009 (o poco dopo). Non ci si deve ingannare però: il confronto con gli anni del baby boom vignolese (296 nati nel 1964 e 286 nel 1963) deve tenere conto della diversa dimensione della popolazione (allora 17.000 circa, oggi più di 25.000), ovvero riflette un tasso di natalità assai diverso (oggi significativamente più basso). Ed un contributo significativo, in termini di nascite, è oggi dato dalle coppie straniere, come evidenziano sempre i dati degli ultimi anni (nel 2022 63 dei 183 nati, ovvero il 34,4%, sono stranieri).
[3] Il saldo naturale del 2022 (differenza tra il numero dei nati e quello dei morti) è fortemente negativo (-78; i morti sono 261 contro 183 nati). Si registra però una forte diminuzione del numero dei morti (erano 331 nel 2021) effetto del contenimento degli effetti della pandemia. Negli anni 2000 il saldo naturale era positivo (gli immigrati hanno dato un contributo determinante alla ripresa della natalità). E’ tornato negativo nel 2015 (-12) e da allora è sempre rimasto di segno meno.
[4] Nel 2020 il saldo migratorio torna negativo (-74 unità, gli iscritti all’anagrafe sono 753, i cancellati 827), un risultato sostanzialmente determinato dalla componente straniera (saldo migratorio pari a -68). Il saldo migratorio era risultato positivo nel 2021 (+342 unità), mentre era risultato negativo l’anno precedente (-91 nel 2020). Il ritorno al segno – del saldo migratorio (a cui si aggiunge un saldo naturale da tempo negativo) spiega la diminuzione della popolazione.
[5] Si conferma quanto già sappiamo da tempo: la popolazione di Vignola, dei comuni limitrofi e più in generale di questa parte dell’Emilia (la fascia pedemontana di Reggio Emilia, Modena e Bologna), non cresce per processi endogeni (ripresa della natalità e dunque recupero di un saldo naturale positivo), ma per processi esogeni, ovvero per i processi migratori (da altre zone d’Italia e dall’estero). Con un contributo rilevantissimo degli stranieri, cresciuti dai 1.484 del 31 dicembre 2003 (quando erano il 6,7% della popolazione residente) ai 4.639 del 31 dicembre 2022 (18,2% della popolazione residente). Bisogna inoltre considerare che una parte di cittadini stranieri, immigrati in Italia nei decenni scorsi, non risultano più giuridicamente stranieri per aver acquisito la cittadinanza italiana (179 nel 2022 e 133 nel 2021; 1.620 negli ultimi dieci anni, 2013-2022).
[6] Come già scritto in passato (non si tratta infatti di una realtà che cambia repentinamente): la percentuale degli stranieri sulla popolazione residente è ragguardevole (Vignola, assieme a Spilamberto, è ai primi posti in provincia di Modena per l’incidenza degli stranieri). Questo fatto deve far ritenere che il tema delle politiche per l’integrazione non è eludibile (ora da indirizzare sempre più verso le cosiddette “seconde generazioni”, vista la fenomenologia emergente degli ultimi anni: risse ed episodi di “guerra per bande” in centro, ma anche aggressioni al personale dei servizi ferroviari). Tali politiche vanno dunque riprese dopo che sono state praticamente azzerate dalle ultime amministrazione comunali – non può essere una scusante il forte ridimensionamento dei fondi statali in materia.
[7] Per quanto riguarda la composizione per nazionalità dei cittadini stranieri presenti a Vignola si conferma al primo posto il gruppo di nazionalità albanese (così dal 2020) con 1.065 residenti. Il gruppo di nazionalità marocchina, ora al secondo posto (nel 2022 sono “solo” 769), è risultato al primo posto per consistenza fino al 2019 (anche qui occorre in realtà considerare anche il movimento delle acquisizioni della cittadinanza italiana, ma mancano dati per nazionalità). Seguono i cittadini di Tunisia (568), Sri Lanka (502), Romania (339), Ghana (284), Ucraina (196), Nigeria (164), Cina (159), Moldavia (97) – questi i dieci principali gruppi nazionali (nel grafico l’andamento nel periodo 2004-2022). L’alta percentuale di popolazione femminile per alcune nazionalità (Ucraina, Moldova) è chiaramente associata alla richiesta di personale assistenziale familiare (le cosiddette “badanti”). 179 cittadini stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel 2022 (erano stati 133 nel 2021 e 290 nel 2020), segno che anche questo momento di integrazione procede.
