Riprende la lenta crescita della popolazione residente a Vignola dopo la battuta d’arresto e anzi la riduzione del 2020. Al 31 dicembre 2021 i residenti a Vignola erano 25.655 (25.679 al 31 marzo 2022, ultimo dato disponibile sul sito web comunale); si tratta del valore più alto di sempre. Di seguito l’aggiornamento 2021 dei principali dati demografici del comune di Vignola.
[1] 25.655 sono i residenti a Vignola al 31 dicembre 2021, con un incremento rispetto al 2020 di 221 unità (erano 25.434 al 31 dicembre 2020). Siamo ritornati, in sostanza, alla situazione del 31 dicembre 2019 quando i residenti erano 25.633. Dopo gli anni 2018 e 2019 segnati da una lieve crescita demografica si è avuto l’inversione di tendenza del 2020 (effetto COVID-19), con una diminuzione di 199 unità, quindi la ripresa del 2021. Comunque negli ultimi dieci anni la popolazione vignolese è cresciuta “solo” di quattrocento unità: era pari a 25.132 alla fine del 2011. Nulla a che vedere con l’imponente crescita del decennio precedente (+ 3.596 residenti dal 2001 al 2010). Ci se ne può anche rallegrare, ma è l’effetto della crisi economica scatenatasi nel 2008 e della conseguente stagnazione del mercato del lavoro. Questa parte dell’Emilia attrae ancora popolazione, ma assai meno del primo decennio del nuovo secolo.
[2] Sono 210 i nati del 2021, appena un po’ di più rispetto al 2020 quando furono 201 (il valore più basso dal 2003 quando i nati furono 200). Un’analisi di lungo periodo (dal 1960 ad oggi) evidenzia una curva a U dei nati fino al 2012 (allora i nati furono 282 – vedi il grafico sopra), ma nell’ultimo decennio si assiste di nuovo ad un declino conseguenza di diversi fattori (innalzamento dell’età del primo figlio; riduzione della componente migratoria, giovane, della popolazione; invecchiamento della popolazione). Nel 1964 si è raggiunto l’apice del baby boom (come nel resto d’Italia), poi il declino fino al picco negativo del 1987, quindi di nuovo in crescita fino alla crisi economica del 2008-2009 (o poco dopo). Non ci si deve ingannare però: il confronto con gli anni del baby boom vignolese (296 nati nel 1964 e 286 nel 1963) deve tenere conto della diversa dimensione della popolazione (allora 17.000 circa, oggi più di 25.000), ovvero riflette un tasso di natalità significativamente più basso. Ed un contributo significativo, in termini di nascite, è oggi dato dalle coppie straniere, come evidenziano sempre i dati degli ultimi anni (nel 2021 il 42,4% dei nati sono figli di stranieri).
[3] Il saldo naturale del 2021 (differenza tra il numero dei nati e quello dei morti) è fortemente negativo (-121; i morti sono 331 contro 210 nati). Come nel 2020 è il combinato di una crescita dei decessi (331; erano stati 309 nel 2020 e 262 nel 2019), e di una stagnazione delle nascite (210; 201 nel 2020, 231 nel 2019). Negli anni 2000 il saldo naturale era positivo (gli immigrati hanno dato un contributo determinante alla ripresa della natalità). E’ tornato negativo nel 2015 (-12) e da allora è sempre rimasto di segno meno.
[4] Nel 2020 il saldo migratorio torna positivo (+342 unità; era risultato negativo nel 2020: -91) visto che gli iscritti all’anagrafe di Vignola sono stati 1.303, i cancellati 961. Il ritorno al segno + del saldo migratorio spiega l’incremento della popolazione, visto che da tempo il saldo naturale risulta negativo.
[5] Si conferma quanto già sappiamo da tempo: la popolazione di Vignola, dei comuni limitrofi e più in generale di questa parte dell’Emilia (la fascia pedemontana di Reggio Emilia, Modena e Bologna), non cresce per processi endogeni (ripresa della natalità e dunque recupero di un saldo naturale positivo), ma per processi esogeni, ovvero per i processi migratori (da altre zone d’Italia e dall’estero). Con un contributo rilevantissimo degli stranieri, cresciuti dai 1.484 del 31 dicembre 2003 (quando erano il 6,7% della popolazione residente) ai 4.646 del 31 dicembre 2021 (18,1% della popolazione residente). Un anno prima erano 4.450 (17,5% della popolazione residente). Bisogna inoltre considerare che una parte di cittadini stranieri, immigrati in Italia nei decenni scorsi, non risultano più giuridicamente stranieri per aver acquisito la cittadinanza italiana (133 nel 2021; 1.441 nel periodo 2013-2021).
[6] Come già scritto in passato (non si tratta infatti di una realtà che cambia repentinamente): la percentuale degli stranieri sulla popolazione residente è ragguardevole (Vignola, assieme a Spilamberto, è ai primi posti in provincia di Modena per l’incidenza degli stranieri). Questo fatto ci deve far ritenere che il tema dell’integrazione non è eludibile e che le politiche per promuovere questa “integrazione” (ora da indirizzare sempre più verso le cosiddette “seconde generazioni” – risse ed episodi di “guerra per bande” in centro ne sono una testimonianza) non sono affatto un lusso, vanno dunque riprese dopo che sono state praticamente azzerate dalle ultime amministrazione comunali – non può essere una scusante il forte ridimensionamento dei fondi statali in materia.
[7] Per quanto riguarda la composizione per nazionalità dei cittadini stranieri presenti a Vignola si conferma al primo posto il gruppo di nazionalità albanese (così dal 2020) con 1.030 residenti. Il gruppo di nazionalità marocchina (al primo posto per consistenza fino al 2019, nel 2021 sono “solo” 809). Occorrerebbe in realtà considerare il movimento delle acquisizioni della cittadinanza italiana (oramai acquisita da molti marocchini). Seguono i cittadini di Tunisia (570), Sri Lanka (499), Romania (345), Ghana (266), Ucraina (197), Nigeria (182), Cina (167), Moldavia (99) – questi i dieci principali gruppi nazionali (nel grafico l’andamento nel periodo 2004-2021). L’alta percentuale di popolazione femminile per alcune nazionalità (Ucraina, Moldova) è chiaramente associata alla richiesta di personale assistenziale familiare (le cosiddette “badanti”). 133 cittadini stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel 2021 (erano stati 290 nel 2020, 108 nel 2019, 137 nel 2018), segno che anche questo momento di integrazione procede.