25.434 erano i residenti nel comune di Vignola al 31 dicembre 2020. Il dato segna una diminuzione di 199 unità rispetto ad un anno prima, una delle conseguenze dell’epidemia in corso da SARS-CoV-2 e della conseguente contrazione del mercato del lavoro (l’aumento dei decessi, infatti, spiega solo in parte la diminuzione della popolazione residente). In ogni caso, ecco l’aggiornamento 2020 dei principali dati demografici del comune di Vignola.
[1] Al 31 dicembre 2020 la popolazione vignolese ammontava a 25.434 unità (era pari a 25.633 unità a fine 2019). I dati anagrafici ci dicono che si interrompe la lieve crescita degli ultimi anni (2018 e 2019). Nell’ultimo decennio la popolazione è risultata in lieve crescita (era pari a 25.132 alla fine del 2011), ma se confrontiamo l’andamento con quello del decennio precedente (+ 3.596 dal 2001 al 2010) risulta evidente l’impatto della crisi economica e della successiva stagnazione del mercato del lavoro. Questa parte dell’Emilia attrae ancora popolazione, ma assai meno del primo decennio del nuovo secolo.

[2] Il numero totale dei nati nel 2020 è pari a 201, il valore più basso dal 2003 (allora i nati furono 200). Un’analisi di lungo periodo (dal 1960 ad oggi) evidenzia una curva a U dei nati fino al 2012 (allora i nati furono 282 – vedi il grafico), ma nell’ultimo decennio si assiste di nuovo ad un declino conseguenza di diversi fattori (innalzamento dell’età del primo figlio; riduzione della componente migratoria, giovane, della popolazione; invecchiamento della popolazione). Nel 1964 l’apice del baby boom (come nel resto d’Italia), poi il declino fino al picco negativo del 1987, quindi di nuovo in crescita fino alla crisi economica del 2008-2009 (o poco dopo). Non ci si deve ingannare però: il confronto con gli anni del baby boom vignolese (296 nati nel 1964 e 286 nel 1963) deve tenere conto della diversa dimensione della popolazione (allora 17.000 circa, oggi più di 25.000), ovvero riflette un tasso di natalità significativamente diverso (allora assai più elevato). Ed un contributo significativo, in termini di nascite, è oggi dato dalle coppie straniere, come evidenziano sempre i dati degli ultimi anni (circa il 35-40% dei nati sono figli di stranieri).
[3] Il saldo naturale del 2020 (differenza tra il numero dei nati e quello dei morti) è fortemente negativo (-108; i morti sono 309 contro 201 nati). E’ il combinato di un’impennata dei decessi (erano stati 262 nel 2019), e di una significativa riduzione delle nascite (-30 rispetto al 2019). Negli anni 2000 il saldo naturale era positivo (gli immigrati hanno dato un contributo determinante alla ripresa della natalità). E’ tornato negativo nel 2015 (-12) e da allora è sempre rimasto di segno meno.
[4] Nel 2020 il saldo migratorio è negativo (-91) visto che gli iscritti all’anagrafe di Vignola sono stati 758, i cancellati 849. Anche questo è un dato eccezionale per la realtà vignolese, conseguenza probabilmente della contrazione economica conseguente al lockdown.
[5] Si conferma quanto già sappiamo da tempo: la popolazione di Vignola, dei comuni limitrofi e più in generale di questa parte dell’Emilia (la fascia pedemontana di Reggio Emilia, Modena e Bologna), non cresce per processi endogeni (ripresa della natalità e dunque recupero di un saldo naturale positivo), ma per processi esogeni, ovvero per i processi migratori (da altre zone d’Italia e dall’estero). Con un contributo rilevantissimo degli stranieri, cresciuti dai 1.484 del 31 dicembre 2003 (quando erano il 6,7% della popolazione residente) ai 4.450 del 31 dicembre 2020 (pari al 17,5% della popolazione residente). Tuttavia in valore assoluto gli stranieri sono diminuiti (-175 unità; erano 4.625 al 31 dicembre 2019, bisogna però considerare che non sono più considerati tali 290 stranieri che nel 2020 hanno ottenuto la cittadinanza italiana).
[6] Come già scritto in passato (non si tratta infatti di una realtà che cambia repentinamente): la percentuale degli stranieri sulla popolazione residente è ragguardevole (Vignola, assieme a Spilamberto, è ai primi posti in provincia di Modena per l’incidenza degli stranieri). Questo fatto ci deve far ritenere che il tema dell’integrazione non è eludibile e che le politiche per promuovere questa “integrazione” (ora da indirizzare sempre più verso le cosiddette “seconde generazioni”) non sono affatto un lusso, vanno dunque riprese dopo che sono state praticamente azzerate dalle ultime amministrazione comunali – non può essere una scusante il forte ridimensionamento dei fondi statali in materia.
[7] Per quanto riguarda la composizione per nazionalità dei cittadini stranieri presenti a Vignola è da registrarsi la riduzione del gruppo di nazionalità marocchina (al primo posto per consistenza per oltre vent’anni nel 2020 sono “solo” 800), un fatto che consente al gruppo albanese di diventare il più consistente (961 unità). Occorrerebbe in realtà considerare il movimento delle acquisizioni della cittadinanza italiana (oramai acquisita da molti marocchini). Seguono i cittadini di Tunisia (572), Sri Lanka (467), Romania (341), Ghana (249), Ucraina (183), Nigeria (166), Cina (162), Moldavia (90) – questi i dieci principali gruppi nazionali (nel grafico l’andamento nel periodo 2004-2020). L’alta percentuale di popolazione femminile per alcune nazionalità (Ucraina, Moldova) è chiaramente associata alla richiesta di personale assistenziale familiare (le cosiddette “badanti”). 290 cittadini stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel 2020 (erano stati 108 nel 2019 e 137 nel 2018), segno che anche questo momento di integrazione procede.