Il vicesindaco Angelo Pasini, indicato oggi come candidato a sindaco per il centrodestra nelle prossime elezioni comunali (autunno 2020), ha messo per iscritto su Facebook il proprio pensiero per la Festa della Liberazione del 25 aprile. Fa piacere leggere le sue parole quando esprime riconoscenza e gratitudine per chi combatté il nazi-fascismo e diede vita alla Resistenza. Non era cosa scontata per chi appartiene ad uno schieramento di centrodestra ed è dunque importante rimarcarlo. Certo, l’incipit è irrituale, non facilmente comprensibile e anzi certamente discutibile: “Il lassismo alimenta gli ideali dell’estremismo.”

Angelo Pasini, vicesindaco “civico” (sic) a Vignola, sul palco della “festa del ringraziamento” della Lega a Vignola, 1 febbraio 2020.
E’ tutto da dimostrare che il “lassismo” sia la fonte da cui l’estremismo trae nutrimento (io avrei opinioni diverse). E dietro a questa espressione – lassismo – si potrebbe intravvedere una polemica contro aspetti della modernità verso cui la destra nutre da sempre un certo sospetto, quando non una vera e propria ostilità: i diritti degli individui (i diritti delle donne, di chi ha orientamenti sessuali differenti dalla maggioranza, modalità non autoritarie di educazione, ecc.) contro la “tradizione”. Insomma, una sorta di richiamo all’ordine (conservatore). Si tratterebbe comunque di un peccato veniale – per così dire; di un argomento da dibattere. Ma poi si legge altro:
“Uno Stato gestito da una classe politica e dirigenziale inefficiente, lassista [di nuovo!] e disattenta, riaccenderà gli ideali peggiori fomentati dalla rabbia che acceca il buon senso e apre alla violenza verbale e fisica.
L’individualismo ha preso pericolosamente il sopravvento nell’unione Europea e porta alla divisione e disgregazione tra gli Stati. Uno spettacolo impietoso!”
E qui un commento è d’obbligo. L’attacco alla “classe politica” è il ritornello insistente degli ultimi vent’anni. E’ in realtà un tema di fondo, una sorta di basso continuo, della storia del Paese dall’Unità ad oggi, che in alcuni particolari periodi (oggi è uno di questi) diventa maggioritario negli umori dei cittadini. E ci sono certamente delle valide ragioni per guardare con occhio critico chi è al governo oggi e chi lo è stato negli ultimi vent’anni (più o meno ugualmente ripartiti tra centrodestra e centrosinistra). Ma è un po’ troppo facile mettere sotto accusa “uno Stato gestito da una classe politica e dirigenziale inefficiente, lassista e disattenta” senza fare alcuna distinzione o almeno graduare le responsabilità (non è questa la notte in cui tutte le vacche sono nere). Ma ancora di più tutto questo suona come decisamente incoerente – se qualche settimana prima il vicesindaco Angelo Pasini (che pure si atteggia a “civico”) non ha avuto remore a stare sul palco con Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni in occasione della vignolese “festa del ringraziamento” della Lega, dopo l’insuccesso delle elezioni regionali del 26 gennaio (era sabato 1 febbraio 2020). Perché è difficile escludere Matteo Salvini e l’establishment della Lega da quella “classe politica” che anche il vicesindaco mette sotto accusa. Inefficiente, lassista (sì, lassista, ad esempio per quanto riguarda l’evasione fiscale, le tutele dell’ambiente, i diritti delle minoranze o anche solo la tolleranza verso gli “odiatori” che sui social media si scagliano contro i bersagli da lui indicati), disattenta. E che certamente ha contribuito, assieme agli altri leader sovranisti (Marine Le Pen, Viktor Orbán, ecc.), a rafforzare quello che semplicisticamente è definito l’individualismo in Europa – che sconfina con una ripresa del nazionalismo aggressivo (quello che sbeffeggia o insulta chi, pur tra difficoltà e contraddizioni, è impegnato a tenere in piedi il progetto europeo – vedere i numerosi post di insulti ad Angela Merkel o Emmanuel Macron circolati su Facebook in questi due mesi di emergenza covid-19). Ecco, è difficile non vedere una contraddizione tra le parole sul 25 aprile e la presenza del vicesindaco sul palco della Lega l’1 febbraio scorso. Tutto qua. Andava detto, proprio perché non è escluso che Angelo Pasini diventi il nuovo sindaco di Vignola.

Dall’intervista al sindaco Simone Pelloni (ora ex-sindaco) su Il Resto del Carlino – Modena del 25 aprile 2020

La dichiarazione sulla Festa della Liberazione, su Facebook, del vicesindaco Angelo Pasini.