Todo cambia, canta Mercedes Sosa, ma certo non vale per l’atteggiamento verso gli alberi degli amministratori comunali di Vignola di qualunque parte essi siano. E’ così che il primo vero intervento su un’area verde della città di questa amministrazione non si discosta molto da quanto fatto dalle precedenti. Nell’area attorno al campo da tennis coperto, in zona piscina, sono stati tagliati, tra ieri e oggi, almeno una trentina di alberi, una dozzina dei quali pioppi di grande dimensione alti fino a 20 metri e disposti principalmente in filare lungo il canale che delimita l’area. Due di essi, tra i più grandi, si trovavano accanto al Casale della Mora. Non dubito che si leveranno immediatamente a motivare l’intervento giustificazioni quali “messa in sicurezza”, “pulizia e sistemazione del verde pubblico”, addirittura “riqualificazione del verde”.
Ma … le condizioni strutturali osservabili dai tronchi tagliati non sembrano tali da giustificare un taglio per la loro “pericolosità” e per molti degli alberi più piccoli che si trovavano su una scarpata tra il tendone e il canale in una zona in cui mai ho visto presenze umane certo non si può invocare tale criterio. Anzi proprio per le particolari condizioni di copertura, ombreggiamento, temperatura e morfologia del terreno in quell’area avevano una densità e sviluppo limitati. Tutto ciò ne faceva un piccolo ambiente isolato frequentato da piccola fauna terrestre e da uccelli. Inoltre occorre sempre operare valutazioni anche di tipo estetico e senza dubbio i filari di pioppi cipressini lungo il canale costituiscono un indubbio valore di bellezza non meno che di memoria storica del luogo. Un operaio al lavoro da me intervistato ha definito il lavoro che stava facendo “una porcata”.
Non mi stancherò infine di ripetere che l’impoverimento di servizi ecosistemici che comporta una operazione di tal fatta non viene certo compensata da altri valori (e davvero vorrei capire quali) prodotti dall’operazione (qui una rassegna di articoli sul tema). Non vorrei che si rispondesse che da alcuni tronchi tagliati si è ricavato un “valore di servizio ed estetico” perché trasformati in sedili (vedi foto successiva). Che tristezza!
Quindi anche oggi siamo, come cittadini di Vignola un po’ più poveri di ieri e non lo dico riferendomi alla spesa, prelevata da un bilancio che si presenta avaro, occorsa per l’operazione (che magari, si ribatterà, non è costata niente, perché compensata dal materiale ligneo asportato).
Un secondo operaio con cui ho scambiato alcune opinioni manifestandogli alcune perplessità (anche di tipo tecnico che non sto qui a ripetere) ha affermato che gli alberi più grandi avevano “dei problemi alla base” anche se non tali da porli a “rischio immediato di caduta” e che da domani verranno messe a dimora piante a compensare i tagli effettuati. Questa sarebbe una novità! A parte alcune perplessità sul suo esito in alcune zone, staremo a vedere se verrà ricostituita la continuità dei filari di pioppi e la densità nelle aree più appartate.
Mentre ieri sera alle ultime luci del giorno seghe e bobcat lavoravano nell’area compresa tra il tendone del campo e gli spogliatoi erano parcheggiate ben 17 (diciassette) automobili, alcune con mamme e papa in attesa di figli penso di ritorno da attività sportive. I parcheggi sono tutt’intorno ma lontani almeno … 50 metri! Una situazione non contingente ma che da almeno due anni si verifica quotidianamente. Quell’area non sarebbe accessibile da automobili ma nessuno si preoccupa di fare osservare il divieto. Forse anche questo, per gli amministratori, serve a “riqualificare il verde pubblico”.
Stefano Corazza
Una nota del Comune di Vignola (postata sulla pagina facebook del Comune) chiarisce l’intervento effettuato in zona piscina. E’ giusto riportarla qui.
“Per ragioni di manutenzione del verde pubblico e di pubblica sicurezza, il Comune ha provveduto in questi giorni, tramite regolare appalto, all’eradicazione di 31 pioppi che si trovavano nell’area verde attigua al Centro Nuoto presso i campi da tennis. Le ragioni dell’abbattimento sono molteplici: parte di queste piante, a seguito di un’opportuna verifica agronomica, sono risultate a rischio caduta, quindi esisteva un reale problema di pubblica sicurezza. Altre piante, per le quali non esistevano immediati pericoli di caduta, erano comunque in un mediocre stato di salute, come risulta evidente anche dai loro tronchi. Entro il mese di febbraio 2018, in ogni caso, sarà ripiantato esattamente lo stesso numero delle piante che sono state abbattute, sostituendole peraltro con specie autoctone e tipiche delle nostre colline. Nello specifico, saranno messe a dimora 10 roverelle, 11 frassini maggiori e 10 aceri campestri, all’interno della medesima area in questione, ma con una disposizione più funzionale e razionale. La ditta che si è aggiudicata l’appalto per l’abbattimento e la ripiantumazione, infine, ha assunto formalmente l’impegno anche a fare manutenzione alle nuove piante per il periodo di un anno”.