E’ stata presentata al pubblico qualche giorno fa. E’ la nuova rete pubblica wi-fi della Regione Emilia-Romagna distribuita su larga parte del territorio regionale (vedi). La localizzazione dei nuovi punti di accesso (hotspot) è il risultato di un bando regionale appena chiuso rivolto agli enti locali e finanziato con un milione e 400 mila euro da Regione Emilia-Romagna e Lepida Spa. Il bando finanzia 1.103 nuovi hotspot wi-fi su 183 comuni (anche tramite Unioni di comuni). Solo che Vignola è rimasta fuori. I suoi punti wi-fi non sono stati ammessi al finanziamento (caso unico assieme al comune di Riccione). Non è dato sapere di chi la responsabilità, se dell’amministrazione Smeraldi o della gestione commissariale. Sta di fatto che Vignola “perde un giro”, perde un’opportunità.[1] Dei 1.103 nuovi punti di accesso a Internet assegnati dalla Regione ai territori, 653 sono “indoor” (59%) e 450 “outdoor” (41%). Ognuno di essi deve essere collegato direttamente ad un punto di accesso alla rete Lepida: nel caso non lo sia l’ente interessato dovrà finanziare i costi per realizzare le connettività mancanti in fibra ottica o con link radio a 26GHz. I lavori dovranno essere terminati entro il 2017. Nasce in questo modo “EmiliaRomagnaWiFi” – un nome uguale in tutta l’Emilia-Romagna per la rete che raccoglie i punti wi-fi dai quali si potrà accedere a Internet in modo semplice e senza restrizioni. Una segnaletica specifica indicherà i luoghi che offrono il servizio gratuito e ad acceso libero.

La segnaletica del wi-fi comunale in viale Mazzini. Ma funziona? Viene usato? (foto del 27 novembre 2010)
[2] 1.103 nuovi hotspot in 138 comuni (o Unioni di comuni). Però non nel comune di Vignola che pure è tuttora in sofferenza con la connessione wi-fi, ad esempio in centro storico. Nonostante l’accesso gratuito ad Internet sia stato più volte sbandierato in passato. Dei 15 hotspot ipotizzati neppure uno è stato ammesso al finanziamento. Nella graduatoria complessiva risultano tutti “out”. Sarebbe interessante capire cosa è successo. Tutt’altro che esaltante la situazione dell’Unione Terre di Castelli, anche se per alcuni comuni la situazione va meglio. Sono stati ammessi al finanziamento 5 hotspot a Marano e 5 a Montese, più 1 a Spilamberto ed 1 a Savignano. Zero invece a Castelvetro, Castelnuovo, Guiglia e Zocca (qui la graduatoria completa: pdf). Sarà forse che hanno già tutto il territorio coperto da wi-fi pubblico? Difficile crederlo.
[3] Ma c’è un ulteriore aspetto che merita di essere considerato. Con questo progetto la Regione Emilia-Romagna fa un salto di qualità sulle modalità di accesso. Tra le novità, infatti, c’é la possibilità di navigare senza bisogno di autenticarsi, 24 ore su 24 tutti i giorni, sull’infrastruttura Lepida a banda ultra larga. Basta dunque con complicate procedure di registrazione. Wi-fi libero per tutti. Finalmente. Si prende atto dell’evoluzione del quadro normativo che dal 2010 non impone più l’identificazione dei soggetti ai quali si fornisce la connettività a Internet (commi 1, 4 e 5 dell’articolo 7 del decreto Pisanu: vedi), ma solo “consiglia” di dotarsi di un sistema di registrazione e autenticazione degli utenti. Bene, la Regione Emilia-Romagna dice ora che se ne può fare a meno. Evidentemente per sicurezza e controllo sono a disposizione altri strumenti. E’ un’ottima cosa e sarebbe bene che anche gli enti locali – a partire dal comune di Vignola – ne prendessero atto. Accesso libero per tutti. Questo è lo standard. Vediamo di non metterci troppo tempo per adeguarci.
PS. Qualche amministratore locale poi periodicamente vorrebbe rilanciare il tema della “smart city” – ma qui non solo manca la smartness (nessuno, né a livello comunale, né a livello di Unione si è preoccupato di costruire scenari ed elaborare approcci sistematici su come le nuove tecnologie possono semplificare la vita dei cittadini ed anche offrire nuovi servizi abilitanti, per fare cose impossibili con le old technologies). Anche sul livello dell’offerta di pubblico accesso alle nuove tecnologie “basiche” siamo indietro (si salva appena la biblioteca comunale Auris)
Un anno dopo qualcosa si muove. Qui il comunicato stampa del Comune di Vignola (Comunicato stampa n. 31/2018 del 6 marzo 2018).
Wi-fi gratuito, nuovi hot-spot in arrivo a Vignola
Accedere gratuitamente a internet sarà ancora più facile nel territorio di Vignola. La Regione Emilia-Romagna ha infatti approvato nei giorni scorsi, per il territorio vignolese, l’installazione di 11 nuove antenne per la diffusione del segnale internet wi-fi, in aggiunta a quelle già presenti.
“Nello specifico – spiega l’assessore Massimo Venturi, che per conto del Comune ha seguito questo bando, a cui Vignola ha partecipato nell’ambito dell’Unione – già dalle prossime settimane saranno avviate le procedure per l’installazione delle 11 nuove antenne wi-fi in punti ben definiti del territorio comunale, 4 all’esterno e 7 all’interno. In particolare, le nuove installazioni saranno al bar dell’autostazione delle corriere (outdoor), in via Domenico Cimarosa presso le scuole Aldo Moro (outdoor), in via Cantelli presso l’omonimo teatro (outdoor), quattro dentro la biblioteca comunale (in sostituzione di 4 antenne non più compatibili con il nuovo servizio), una in via Cornadura a Brodano presso le scuole Calvino (outdoor), tre dentro al municipio di Vignola. In questo modo – continua Venturi – Vignola aumenta sensibilmente la propria copertura wi-fi sul territorio comunale, rendendo estremamente più semplice, e soprattutto gratuito, accedere a internet. Grazie al progetto “Emilia Romagna wi-fi”, infatti, all’interno del quale rientrano queste nuove installazioni, ci si potrà connettere alla rete senza procedure di registrazione e in modo estremamente veloce”.
“Oggi – spiegano dalla Regione – gli hotspot wi-fi pubblici in regione sono oltre 3000, di questi la maggior parte sono attivati da Lepida. La previsione è di arrivare al 2020 con 4000 punti complessivi. Questo è reso possibile anche grazie a due bandi pubblici rivolti agli enti nel corso del 2017 per la candidatura di siti in cui realizzare nuovi access point. Il primo bando ha messo a disposizione 1103 nuovi dispositivi di accesso a Internet, di cui il 59% (653) “indoor” ed il 41% (450) “outdoor”, il secondo ha visto la candidatura di ulteriori 725 punti. L’Emilia-Romagna è fra le prime regioni in Italia per la diffusione dei servizi infrastrutturali ed è in linea con la media degli altri Paesi europei. Questa sensibilità e questa ricettività all’innovazione qualificano il territorio emiliano-romagnolo come “early adopter ” di iniziative, sperimentazioni ed in generale di soluzioni previste dall’Agenda Digitale Europea, che possano poi replicarsi e diffondersi in altri territori”.