Nei giorni scorsi si è costituito presso il polo delle scuole medie superiori di Vignola il Comitato Indipendente per la Sicurezza (CIS). Si è costituito per cercare di risolvere i problemi relativi alla sicurezza all’ingresso e all’uscita degli oltre 3.000 studenti frequentanti gli Istituti di Istruzione Superiore “Agostino Paradisi” e “Primo Levi”. “Come studenti abbiamo chiesto aiuto ai rappresentanti d’Istituto che ci hanno consigliato di rivolgerci personalmente alla Consulta Provinciale; abbiamo ritenuto più opportuno ed efficacie dedicarci noi stessi alla soluzione del problema” – così dichiarano in una lettera datata 5 febbraio 2017 indirizzata ai dirigenti scolastici ed a varie altre autorità, tra cui il comandante della Polizia Municipale ed il sindaco di Vignola (che però non c’è più – vedremo se il Commissario vorrà farsi carico del tema) (pdf).
[1] Per dare evidenza al problema hanno anche prodotto un report fotografico (pdf) che illustra le tribolazioni quotidiane di quella parte di studenti, nient’affatto piccola, che deve raggiungere l’autostazione per servirzi dei bus di linea SETA per rientrare a casa. Un problema che ogni automobilista che si trovi a percorrere via Circonvallazione in orario di entrata o di uscita da scuola conosce bene, visto che si tratta di una “barriera umana”, composta da studenti di 15-18 anni, che attraversa senza troppo riguardo la Circonvallazione. Il sottopasso che pure esiste da tempo è inutilizzato (come di norma avviene per ogni sottopasso), finendo con il diventare una manifestazione di degrado (ricettacolo di ogni genere di rifiuti – come hanno puntualmente documentato i componenti del CIS). Comunque, ben venga questa sollevazione dal basso di un problema che per lungo tempo le autorità cittadine non hanno voluto vedere. Oggi non è più possibile fare finta di niente. Una risposta è dovuta. Se non dall’attuale Commissario, dalla nuova amministrazione che uscirà dalle prossime elezioni comunali.
[2] Il report documenta in modo inequivocabile l’esistenza di un problema: “La maggior parte degli oltre 3.000 studenti non ha la macchina e neppure la patente e molti non sono residenti a Vignola, quindi all’uscita di scuola si avviano alla stazione delle corriere. Le uscite dell’istituto Paradisi e dell’Istituto Levi sfociano direttamente su un marciapiede a stretto contatto con una ciclabile e con una barriera mobile artificiale costituita dal parcheggio auto a pettine di via Resistenza. Gli studenti per raggiungere l’autostazione si incamminano in gruppo verso la circonvallazione. (…) Arrivati in prossimità della circonvallazione la maggior parte degli studenti attraversa con un comportamento simile a quello di una “mandria”. Gli studenti tendono ad utilizzare le strisce pedonali di superficie in quanto affermano che nel sottopasso c’è puzza di urina e spesso con questa ci sono pure feci non ben definite.” Come risulta dalla precisa documentazione fotografica il problema della mancanza di sicurezza per i pedoni è presente lungo tutto il percorso: nell’uscita da scuola su una via Resistenza saturata dalle automobili dei genitori venuti a ritirare i figli; nell’attraversamento di via Resistenza per spostarsi sul lato in linea con il successivo attraversamento di via Circonvallazione; nell’attraversamento di via Azzani per accedere a via Circonvallazione; nell’attraversamento di via Circonvallazione; quindi nel percorso da via Circonvallazione all’autostazione, con attraversamento di via Montanara.
[3] Il CIS ha pure formulato alcune proposte per affrontare e risolvere il problema. Al di là della praticabilità o meno merita richiamare l’attenzione sulla richiesta chiarissima di più sicurezza e più qualità della vita: “Per la messa in sicurezza degli studenti all’entrata e l’uscita dalla scuola, il CIS chiede e suggerisce di valutare le seguenti proposte:
- Chiudere al traffico delle auto la parte di strada antistante gli istituti (vedi immagine allegata).
- Chiudere al traffico delle auto la parte di strada antistante gli istituti limitatamente alla sola entrata e uscita dall’istituto.
- Adottare qualsiasi altra misura ritenuta più idonea da parte della Amministrazione Comunale al fine di garantire la totale sicurezza degli studenti all’entrata e all’uscita dall’istituto e nel tratto stradale fino alla autostazione.
A nostro parere la proposta numero 1 permette una indiscussa riqualificazione del territorio che potrebbe usufruire della creazione di nuovi spazi a costo zero. Spazi utilizzabili a scopo ricreativo, sportivo (sport urbani), spazi di studio all’aperto attrezzati con panchine e tavoli. Spazi per mercatini autogestiti da studenti ma anche da associazioni contadine locali o per mercati eco-solidali, in modo da sensibilizzare i giovani ai problemi riguardanti l’ambiente o semplicemente fungendo da punto di incontro. Questo progetto sarebbe quindi anche volto a rimpossessarsi del territorio e aumentarne il valore, soprattutto da un punto di vista culturale.”
[4] Le proposte avanzate sono decisamente stimolanti, ma presentano pure evidenti controindicazioni. Sarebbe straordinario pedonalizzare il tratto di via Resistenza antistante le sedi dei due Istituti di Istruzione Superiore e trasformarlo in una striscia di “parco urbano” su asfalto, magari con un lungo nastro per lo skate, pareti per i writer (liberando così le superfici degli edifici scolastici) o cose del genere. Si tratta tuttavia di valutare se la viabilità regge, ovvero “funziona” ugualmente, nel momento in cui si pone una netta cesura lungo via Resistenza (permanente o temporanea che sia) (per considerazioni circa l’isola ambientale attorno alle scuole medie Muratori: vedi). La risposta non può essere che tecnica, ovvero circa il “funzionamento” o meno di un tale ridisegno della viabilità. Ma la domanda “si può fare?” sta bene posta. Ed è anche posta nella tempistica giusta visto che è in corso di redazione un nuovo Piano Urbano del Traffico (PUT): vedi. Sarebbe anzi interessante sapere se il nuovo PUT ha individuato quell’area come un’area critica necessitante di un intervento e di modifiche per garantire, appunto, la sicurezza degli studenti in entrata ed in uscita da scuola. Sarebbe comunque stato lungimirante per l’amministrazione comunale aprire, nell’ambito del PUT, un confronto con le istituzioni scolastiche del territorio, proprio a partire dalle scuole medie superiori fruite da studenti già in formazione come “cittadini”. Ma questo non è stato fatto. Tale compito dovrà dunque essere recuperato dalla futura amministrazione. Ma c’è anche un ulteriore aspetto che va considerato. L’area del “polo scolastico” superiore è oggi non solo saturo, ma insufficiente in termini di spazi per accogliere una popolazione scolastica fortemente cresciuta. Per questo diverse classi dell’Istituto Primo Levi sono oggi ospitate presso l’edificio ex-scuola media Barozzi. E per questo la Provincia di Modena, titolare delle competenze per l’edilizia scolastica “superiore”, ha il progetto di realizzare nell’area del polo un edificio scolastico aggiuntivo. Sino ad ora la soluzione è stata quella di aggiungere edifici, saturando sempre più l’area. Ma un ulteriore edificio scolastico significa ancora qualche centinaia di studenti in più condensati nell’attuale polo. Bisogna iniziare a porsi l’interrogativo se tale processo di “densificazione” non arrivi a superare la soglia di sostenibilità sociale ed ambientale dell’area. Anche questo è un interrogativo da porsi, magari in abbinamento ai ragionamenti del nuovo PUT. Potrebbe davvero risultare che la soluzione “isola ambientale” (ovvero pedonalizzazione di via Resistenza) non sia poi così peregrina come potrebbe apparire a prima vista.
[5] Il Comitato Indipendente per la Sicurezza (CIS) non intende limitarsi a scrivere una lettera alle autorità scolastiche e cittadine. Si propone invece come sollecitatore di temi nei confronti della città tutta, per cui sta promuovendo una raccolta di firme (ogni adulto dovrebbe sentirsi destinatario di quelle preoccupazioni, così come dovrebbe sentirsi interpellato da quelle proposte). Si propone anche, più direttamente, come interlocutore delle forze politiche e civiche che a breve si candideranno al governo della città. Si tratta di un livello di consapevolezza non banale che va pertanto salutato con sollievo. “Come Comitato autogestito informiamo le Autorità Scolastiche, l’Amministrazione Comunale che è nelle nostre intenzione raccogliere firme di adesione a questa nostra richiesta. (…) Il Comitato autogestito si augura inoltre che questa proposta per la sicurezza stradale degli studenti delle scuole superiori venga valutata per l’inserimento nei futuri programmi elettorali delle liste politiche che si presenteranno alle prossime elezioni amministrative dei comuni dell’Unione.” Non è forse quanto dovrebbe fare ogni cittadino di fronte ad un problema collettivo?
PS Per chi è interessato ecco i recapiti dei coordinatori del Comitato Indipendente per la Sicurezza (CIS):
Aidan Gianaroli (aidan.gianaroli@gmail.com – Liceo Scientifico Allegretti 3B)
Luca Brandalesi (lucabranda19@libero.it – Liceo Scientifico Allegretti 3B)
PPS Qui il testo inviato al segretario comunale di Vignola (pdf) e qui, invece, il modulo per la raccolta firme della petizione (pdf).
Grazie Andrea per le informazioni sul CIS formato dai ragazzi delle scuole di Via resistenza.
Poiché sono d’accordo sull’iniziativa, che penso vada anche a favore della Comunità, mi sono messa in contatto con loro per verificare se può essere utile l’ aiuto dei nonni: “un passaggio di testimone da nonni a nipoti?!” perché “i nipoti” possano riprendersi un pezzetto di territorio che appartiene anche a loro ma, finora, usato/abusato dagli adulti.
I ragazzi hanno messo in risalto un annoso problema che adulti poco lungimiranti non hanno saputo, o voluto?! , risolvere. (certamente un po’ complicato ma, con un’intelligente buona volontà, risolvibile).
Trovo ammirevole e giusta questa loro proposta e, come ben scrivi, sarebbe proprio straordinario chiudere il pezzo di strada antistante le loro scuole per farlo diventare un piccolo “giardino” urbano con spazi per musica, pittura, giochi, ecc. circondato da fioriere di verde che servano da piccolo polmone per filtrare i gas di scarico
(credo che quel “pezzo di strada” sia uno dei punti della città che, oltre a costituire pericolo per chiunque vi si aggiri, abbia un concentramento altissimo di CO2).
Le auto potranno uscire dalle strade laterali, che non mancano.
A presto
Un comitato di studenti che conquista nuovi spazi per la scuola è una bella cosa. L’idea dell’isola ambientale è affascinante, ma di non facile esecuzione. Con la realizzazione del senso unico in sia libertà, via resistenza è rimasta l’unica via di uscita da Vignola sulla tangenziale, le vie laterali (tipo via cervi), a parte via Agnini, sono piccole strade di quartiere che non sopporterebbero la deviazione di tutto il traffico. Chiudere a livello di via Agnini sarebbe improponibile per la presenza di diverse abitazioni e comunque rimarrebbe un grande polo scolastico (che qualcuno pensa di ampliare sullo stesso fronte) con un unico sbocco su via resistenza. Io prenderei in considerazione di spostare la sede ASL nell’area del vecchio distributore di fronte all’ospedale, (già destinata a quella funzione) e invece di costruire un nuovo ampliamento del LEVI eliminando anche l’ultimo pezzo di giardino, convertirei la sede ASL a scuola. In questo modo si conquisterebbe un nuovo sbocco su via libertà e su via varagnolo con lo spazio verde davanti alla sede ASL da trasformare in piazza giardino di uscita dal polo scolastico. All’inizio di via libertà c’è anche un discreto parcheggio.Ripenserei poi la collocazione delle palestre, realizzando la nuova palestra scolastica al Poggio ( e non nella zona tunnel) facendo del Poggio il complesso sportivo della scuola, come in origine doveva essere, un collegamento aereo tra polo scolastico e nuova palestra del poggio a scavalco della tangenziale potrebbe mettere in sicurezza l’attraversamento della tangenziale. Idee in libertà su cui ragionare…
Caro Andrea, se posso, approfitto di questo blog per chiedere se c’è qualcuno disposto a dare una mano al CIS, il Comitato di studenti di cui hai scritto sopra, per la raccolta di firme da completare entro il 1° marzo 2017 (il P.U.T. rimane nell’ Albo Pretorio, disponibile per eventuali osservazioni da parte dei cittadini, fino al 2/3/2017).
Pur consapevole delle grandi difficoltà che ci sono (illustrate anche da Adani) e pur consapevole del GRAVE MOMENTO in cui “versa”
Vignola, non mi sento di girare la testa dall’altra parte. Anche perché ritengo che il problema messo in evidenza dai ragazzi non riguardi soltanto loro ma tutta la Comunità di “Terre di Castelli”.
Firmiamo e facciamo firmare!
Grazie a te in primis, e grazie a coloro i quali vorranno collaborare.
Le firme le ho raccolte e già consegnate al Comitato: grazie a tutti …per la grande affluenza… ci sarebbe voluto un vigile urbano a dirigere il traffico di firmatari !!!…spero che qualcuno non si sia preso un crampo alla mano…!?!