La battuta viene facile: nel giorno della memoria il PD si ricorda di essere opposizione. Ed è una buona notizia – molti non ci avrebbero scommesso (io tra questi: vedi). Striminzito è il comunicato rilasciato il 27 gennaio dopo l’intensa discussione del consiglio direttivo nella serata di giovedì 26. E, ad essere sinceri, il comunicato non è proprio un capolavoro di chiarezza (vedi). Comunque, il passaggio cruciale è questo: “Pur avendo sempre agito con responsabilità e nell’interesse della collettività vignolese, il Partito democratico chiede ora al sindaco di prendere atto della situazione che la sua stessa maggioranza ha determinato e, in coerenza, di rassegnare le sue dimissioni con effetto immediato.”

Gazzetta di Modena, 27 gennaio 2017, pag. 30. Ricostruzione equilibrata e rispondente a realtà, quella di Pederzoli. Ma non scommetterei sulla veridicità del contenuto delle ultime due righe.
Premessa e conseguenza non hanno nesso, ma pazienza. Neppure si dice cosa succederebbe nel caso in cui il sindaco non raccolga l’invito a “rassegnare le dimissioni con effetto immediato”. Ma pazienza. Una parola chiara del tipo “il PD di Vignola ritiene chiusa questa legislatura ed è pronta a fare … al fine di tornare alle elezioni al più presto” non avrebbe guastato. Ma pazienza. Anche sulla diagnosi si rimane molto in superficie (“Il Pd, da subito, aveva denunciato che una maggioranza così eterogenea non avrebbe potuto reggere l’impatto del governo quotidiano della città” – la controprova che il problema non è stato quello viene da Savignano dove una maggioranza altrettanto eterogenea ha fatto due legislature, contro la mezza legislatura dell’amministrazione Smeraldi). Ma pazienza. Ci accontentiamo dell’invito alle dimissioni, segno del fatto che non si ricerca alcun accordo. Così pare. Come ho già scritto, il collasso della maggioranza “civica” è una sconfitta per chi ci ha creduto. Ma a fronte di un siffatto evento non c’è alternativa, per una politica responsabile, se non quella di azzerare tutto e tornare al più presto alle elezioni per fare chiarezza. Senza troppo indugiare. E’ doveroso gestire questo passaggio con la massima trasparenza. Poi si vedrà di ricostruire un’offerta politica credibile – per chi ne sarà capace. Cosa non facile. Ma un passo alla volta.