Lunedì 17 ottobre incontro sulla cartografia manoscritta negli archivi, di Achille Lodovisi

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Esiste un tesoro fatto di immagini e informazioni riguardanti la storia ambientale, sociale, economica e delle relazioni politiche, che giace tra le carte degli archivi e sovente viene trascurato o considerato superficialmente in chiave estetica o pittoresca. Tale tesoro è la cartografia manoscritta prodotta da stati, enti amministrativi, religiosi e privati per le più disparate necessità. Sinora, la storia della cartografia ha analizzato soprattutto le mappe a stampa, concentrandosi sporadicamente sulle mappe manoscritte, incappando così in un errore ingenuo. Le informazioni geografico/ambientali/sociali veicolate mediante la cartografia stampata, infatti, sono in moltissimi casi la sintesi e l’interpretazione (a volte volutamente errata) del contenuto di elaborati cartografici manoscritti che restavano gelosamente custoditi nelle cancellerie e negli archivi.La cartografia manoscritta aveva un’evidente importanza strategica per la gestione di affari di governo o di privati in cui era indispensabile una conoscenza accurata della topografia quali la definizione delle giurisdizioni e delle proprietà, la risoluzione delle controversie di confine, la gestione delle acque dei fiumi e dei canali, la dinamica dei litorali, la conoscenza del territorio ai fini militari, l’imposizione fiscale, la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, ecc.
Sciaguratamente la ‘filosofia’ archivistica ottocentesca, fortemente influenzata dalla vis classificatoria del positivismo, ha proceduto al riordino di interi fondi documentali separando le mappe dal resto delle carte ad esse collegate, deprivando così sia i documenti, sia le rappresentazioni cartografiche del loro valore informativo, che emerge completamente solo se si mantengono uniti e si analizzano criticamente entrambi i supporti documentali.
Anche gli archivi storici comunali hanno subito tale destino per quanto concerne la documentazione cartografica.
Durante l’incontro di lunedì 17 ottobre (ore 20.30 presso la biblioteca comunale di Vignola), il relatore tenterà di tracciare alcune linee di metodologia della ricerca relative ai documenti e ai fondi cartografici, cercando di introdurre, sulla base di casi di studio concreti, le problematiche e le molte opportunità che questi ultimi offrono non solo agli studiosi di storia locale, ma anche a coloro che si occupano di pianificazione territoriale. Il medesimo relatore è già consapevole che si concederà alcune divagazioni, che potrebbero interessare gli studiosi locali e gli appassionati alle patrie storie. In particolare si soffermerà sul rapporto tra cartografia e ricerche toponomastiche e sull’opera di uno dei maggiori cartografi del Seicento italiano, il vignolese (da Monteorsello) Giacomo Cantelli, la cui opera è stata raccolta dal Comune di Vignola in un prezioso fondo cartografico presso la Biblioteca comunale.

Achille Lodovisi

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PS Achille Lodovisi è il relatore dell’incontro su “Il disegno del mondo. La cartografia manoscritta negli archivi: una fonte inesauribile, ambigua ed ignorata” che si terrà lunedì 17 ottobre, ore 20.30, presso la biblioteca comunale di Vignola (vedi). Le immagini sono porzioni di un mappario estense della seconda metà del XVI secolo.

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