Percorso Sole allo sbando? Ottimisti

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Droga e balordi di notte: Percorso Sole allo sbando” – è il titolo che campeggia sulla Gazzetta di Modena di oggi, sabato 23 luglio 2016. Un articolo originato da un recente controllo dei Carabinieri che, in realtà, non è che abbia messo in luce granché. Una coppia di “ragazzi” (lei italiana, lui magrebino) con un’accetta in uno zaino – denunciati, così pare, per il “possesso di strumenti atti ad offendere”. E automaticamente definiti “due balordi” dall’articolista (peraltro anonimo, visto che il pezzo non è firmato). Ma anche tre ragazzi (età 20-22 anni) scoperti non lungo il Percorso Sole, ma “nei pressi … a ridosso della piscina, con modiche quantità di hascisc.

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Il Percorso Sole nei pressi dell’interruzione provocata ad inizio 2014 dall’erosione del fiume (foto del 23 luglio 2016)

In realtà qualsiasi controllo dei Carabinieri sulle strade porterebbe a risultati analoghi (ed ogni tanto, infatti, le cronache locali ne danno conto). Non sono dunque i due episodi – a basso tasso di illegalità – citati dall’anonimo cronista a rappresentare lo stato di degrado del Percorso Sole ed a giustificare affermazioni secondo cui sarebbe “la casa degli sbandati” (anche se solo al calar del sole). Evidentemente nel periodo estivo i giornali locali hanno bisogno di notizie per riempire le pagine. Non voglio certo dire che sul Percorso Sole va tutto bene. Chiunque vede che non è così. Incapacità di controllo e di manutenzione stanno lentamente, ma progressivamente, portando quell’area verso il completo degrado. Ed anche la nuova amministrazione “civica” al momento si è distinta più per i proclami che per concrete iniziative in grado di invertire la direzione del processo – dal degrado alla riqualificazione. Ma è appunto la perdita di capacità di intervento dell’amministrazione comunale che merita attenzione. Alcuni episodi sono illuminanti.

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Il Resto del Carlino, 8 maggio 2011.

[1] “Partirà questo fine settimana il nuovo servizio in bicicletta della Polizia Municipale dell’Unione Terre di Castelli lungo la ciclabile Vignola-Modena e gli altri percorsi ciclabili del territorio, tra cui anche il Percorso Sole. Una pattuglia composta da due agenti in mountain bike equipaggiati con l’abbigliamento adatto (primo fra tutti il caschetto!) percorreranno i numerosi percorsi ciclabili del territorio, in modo particolare durante il fine settimana quando sono numerosi gli sportivi e le famiglie che si dedicano ad attività all’area aperta, per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e il rispetto delle regole. Dopo questo primo fine settimana è probabile che il servizio venga esteso anche alle serate infrasettimanali, durante le quali verranno battuti anche percorsi alternativi.” – è un comunicato stampa del 17 giugno 2011 (pdf), ovvero del sindaco Denti. Che in difficoltà proprio a seguito di un omicidio lungo il Percorso Sole (vedi) si inventò i “vigili in bicicletta”. Non si è dovuto attendere il cambio di amministrazione per un colpo di spugna sull’iniziativa. Un anno dopo il roboante annuncio era già tutto finito, con le biciclette – un paio di mountain bike – appese al chiodo. Vedere la polizia municipale a presidiare il territorio girando a piedi è abbastanza difficile. Ma in bici è impossibile. Era una boutade quella del sindaco Denti – ed in effetti la prova dell’efficacia non era sulla realtà, ma in termini di “colonne” sulle pagine dei quotidiani locali. Nel frattempo, però, altre amministrazioni comunali hanno istituito i “vigili in bicicletta” – che in effetti non è un’idea malvagia, se la si prende sul serio. Così il comune di Modena che nel periodo estivo, da maggio a settembre, prevede pattuglie della polizia municipale sulle due ruote (iniziativa ripetuta anche quest’anno: vedi). Magari prima o poi qualcuno si sveglia anche nell’Unione Terre di Castelli che sull’innovazione della Polizia Municipale ci aveva fatto una battaglia campale (vedi).

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Il Resto del Carlino, 10 luglio 2015.

[2] «Speriamo di riuscire a far partire i lavori in agosto», spiega Erio Ricchi, assessore all’ambiente del Comune di Vignola. “L’operazione tabula rasa farà piazza pulita delle costruzioni abusive o fatiscenti lungo il Percorso Natura nel territorio vignolese. Si chiuderebbe così una vicenda di degrado lungo le sponde del Panaro nota da almeno 15 anni.” Era il luglio 2015 (non 2016!) – meglio precisarlo (Il Resto del Carlino – Modena, 10 luglio 2015: pdf). Nulla si è mosso. Le baracche sono ancora lì. Questo un vero segno del degrado di una delle aree che, se adeguatamente mantenuta e curata, sarebbe assai bella, paesaggisticamente parlando. Tra l’altro sul tema si era pure espresso il consiglio comunale, in ciò adeguatamente sollecitato da una mozione del gruppo consiliare PD il 25 novembre 2014 (finalmente svegliatisi dopo anni di torpore) che chiedeva appunto un deciso intervento di rimozione delle baracche e di riqualificazione dell’area. La mozione prevedeva pure una relazione dell’assessore competente, da presentare in commissione, dopo 6 mesi. Tutto inghiottito nel grande vuoto della politica locale. Comunque ad oggi, luglio 2016, le “baracche” e relativo degrado sono ancora al loro posto. In parte coperte da una vegetazione che, tra non molto, le inghiottirà completamente. Che sia questa la soluzione?

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Il Resto del Carlino, 4 agosto 2015.

[3] Da oltre due anni un tratto per Percorso Sole (a monte del ponte Muratori) è stato eroso dalla corrente del fiume Panaro. Il percorso è interrotto, infatti, dal gennaio 2014. Il M5S per primo enfatizzò la vicenda – era il periodo della campagna elettorale per le elezioni comunali 2014. In due anni e mezzo nulla è cambiato. Siamo a fine luglio 2016 e nessun ente è intervenuto (spetterebbe alla Provincia di Modena, ente nel frattempo “eroso” dalla legge Delrio). Un anno fa, nell’agosto 2015, l’assessore all’ambiente del comune di Vignola, Erio Ricchi, andava sui giornali dichiarando “situazione inaccettabile”. Anche qui nulla è cambiato. L’erosione rimane, determinando situazioni di pericolo (il Percorso Sole viene regolarmente transennato, ma si creano sempre nuovi passaggi). Succede così che qualche baldo motociclista finisca nel fiume (un episodio di qualche mese fa). Sino ad ora “incidenti” senza gravi conseguenze. Viene da chiedersi se davvero non si riesca a negoziare un intervento con la Provincia o, almeno, a concordare un intervento (effettuato dal comune) con la prospettiva di un rimborso magari su altri fronti. La tutela della incolumità delle persone lo richiederebbe (ma dovrebbe essere sufficiente la possibilità di garantire la piena fruibilità di uno dei percorsi naturalistici e paesaggistici più interessanti del territorio). Qualcuno ci stupirà con effetti speciali? Temo di no.

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Il Percorso Sole interrotto (foto del 23 luglio 2016)

[4] Tre storie di ordinaria amministrazione (sic). Assai più disturbanti che l’intercettare una coppia con un’accetta nello zaino. Poi è vero, il genere letterario che oggi va per la maggiore è il noir. E’ a questo genere che appartiene l’incipit del pezzo della Gazzetta: “Quando cala il sole e i tanti frequentatori tornano a casa, il Percorso Sole si trasforma nella casa degli sbandati, gente che vive ai limiti della legalità, protetti dall’inaccessibile e incontrollabile verde che circonda la pista più utilizzata di tutta la valle Panaro.” Ma più che al blitz dei Carabinieri (chissà perché ogni loro intervento diventa automaticamente un “blitz” – così per l’anonimo articolista), bisogna guardare ai “blitz” della politica locale, purtroppo tutti giocati sui media. Sono le routines che non funzionano. E’ comprensibile che, essendo questa la situazione, la cosa che preoccupa di più la politica locale è il dover “rendere conto” (vedi). Anche i nuovi amministratori sono assai poco propensi, in effetti. Anche la non felice condizione del Percorso Sole ci parla di questo.

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Transenne che delimitano il territorio perso dalla collettività (ovviamente si aggirano facilmente) (foto del 23 luglio 2016)

[5] Adeguatamente stimolata l’amministrazione “civica” può fare meglio. Ecco allora una proposta. Se esiste un assessore all’ambiente – dubitarne è lecito – che faccia almeno una cosa. Un “contatore” dei metri quadri di territorio di cui si è persa la capacità di manutenzione e di controllo. Basta un pannello a numeri mobili da affiggere presso il municipio: “oggi abbiamo perso il controllo e/o la capacità di manutenzione di tot metri quadri”. Ad occhio nell’area del Percorso Sole negli ultimi tempi si è “persa” una discreta fetta di territorio – almeno due ettari (probabilmente di più). Territorio sottratto alla collettività senza che le istituzioni (comune, Unione, Provincia) siano state in grado di fare alcunché. Iniziare a contare le “perdite” aiuterebbe certamente. Questo elemento di consapevolezza collettiva potrebbe sollecitare una reazione. Altrimenti non resta che il progressivo (e silenzioso) degrado. E per qualcuno “il naufragar m’è dolce in questo mare”. Ma non è buona cosa.

 

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One Response to Percorso Sole allo sbando? Ottimisti

  1. Luciano Credi ha detto:

    Per essere giusti bisogna essere politicamente scorretti x descrivere ogni degrado. Ma ora credo di averci messo fin troppo la faccia in questa difficilissima e coraggiosa contro narrazione avviata da Andrea. Fermiamoci alla canzone di Gianna Nannani, ragazzo d’Europa… Chiedo SCUSA A TUTTI se in questa contro narrazione sono stato a volte maleducato, ma è anche vero che i giornali ufficiali arrivano spesso solo dopo la sociologia… E l’antropologia…

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