Una bella mostra di sculture di legno nella Sala della Meridiana. E uno spunto per le politiche locali

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Una bella mostra di sculture di legno è approdata nella Sala della Meridiana (accesso dal portico d’ingresso della Rocca di Vignola). Per i curiosi dell’arte merita una visita. “Luci ed ombre del legno” – questo il titolo – sarà visitabile a Vignola dal 25 giugno al 17 luglio (pdf). Sono le opere di un gruppo di artisti vincitori della X edizione del “Simposio del Tesino”, un concorso internazionale di scultura in legno che si svolge nel corso di una settimana di fine luglio in alcune località della Valsugana (TN). Una mostra viaggiante, dunque. Che con Vignola è giunta alla sesta ed ultima tappa – dopo Trento, Verona, Dozza (BO), Monzuno (BO), Borgo Valsugana (TN). E che serve come lancio promozionale del prossimo Simposio internazionale di scultura in legno che si terrà da martedì 26 a domenica 31 luglio (vedi) nei quattro comuni dell’altopiano del Tesino (Valsugana): Castello Tesino (il più grande: 1.211 abitanti), Pieve Tesino (667 abitanti), Cinte Tesino (370 abitanti), Bieno (423 abitanti). La formula è intelligente e potrebbe essere uno spunto per amministratori locali.

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Vinzenz Senoner, In attesa della vita (particolare), opera vincitrice del Simposio 2015 (foto del 26 giugno 2016)

Tra le opere esposte alla mostra “Luci ed ombre del legno” ve ne sono alcune davvero molto belle. Il fatto non è casuale, visto che sono le opere premiate nell’edizione 2015 del Simposio internazionale di scultura in legno – il “Simposio del Tesino” – che si tiene dal 2002 in Valsugana (vedi). Ideazione ed organizzazione sono del locale Centro di documentazione sul Lavoro nei Boschi. La manifestazione coinvolge 4 comuni del Tesino (Castello Tesino, Pieve Tesino – famoso per aver dato i natali ad Alcide De Gasperi, Cinte Tesino, Bieno) ed ha il supporto della Provincia Autonoma di Trento e di altri enti.

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Vinzenz Senoner, Stupore, 2015 (foto del 26 giugno 2016)

Già il simposio si svolge con una formula interessante, una sorta di “residenza d’artista” (in modo simile al Simposio Internazionale di Scultura su Pietra di Fanano: vedi). Gli scultori, selezionati tramite un bando (su circa un centinaio di domande presentate i partecipanti selezionati sono una ventina, 21 nel 2016), vengono ospitati in loco e nella settimana del Simposio debbono realizzare la loro opera (la materia prima, un tronco di pino cembro di altezza circa 1,70-1,80 m e diametro di circa 0,40-0,50 m, viene fornita dagli organizzatori). Più precisamente hanno 5 giorni di tempo per realizzare l’opera (dal martedì al sabato), mentre l’ultimo giorno tutte le sculture vengono radunate in un unico luogo ed avviene la premiazione dei vincitori del concorso (qui il Regolamento 2016: pdf). La lavorazione delle sculture avviene in luogo pubblico (cittadini e turisti possono assistere ai lavori) secondo una logistica di area: 15 scultori a Castello Tesino, 2 a Pieve Tesino, 2 a Cinte Tesino, 2 a Bieno. L’evento costituisce indubbiamente un fattore di attrazione turistica per l’altopiano del Tesino.

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Vinzenz Senoner, Giovinezza, 2013 (foto del 26 giugno 2016)

Ma l’evento non si esaurisce in ciò. Le opere selezionate ogni anno vanno ad alimentare il locale museo dove è allestita una esposizione permanente delle opere vincitrici (una formula abbastanza comune, ma non banale – in vigore al Simposio di Fanano come al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza) – ulteriore elemento di attrazione turistica (vedi). Ed in più, anche (ma non solo) con funzione promozionale e di marketing, viene annualmente organizzata una mostra itinerante – quella che, da ultimo (dopo altre 5 tappe in Nord Italia), è giunta in questi giorni a Vignola. Questa mostra si svolge nel primo semestre (da gennaio a luglio) ed è non solo cosa che merita in sé, ma evento che contribuisce a promuovere il Simposio di luglio nel Tesino. Insomma, nell’arco di quindici anni gli organizzatori hanno messo a punto un intelligente dispositivo di promozione del Simposio e dei suoi prodotti artistici. Tanto di cappello, perché questa “macchina organizzativa” testimonia come dovrebbe operare un territorio per fare (intelligentemente) promozione (ovvero marketing territoriale) senza doversi inventare operazioni improbabili (e culturalmente vuote). Un’offerta di esperienza estetica (una mostra d’arte) che funge da promotore turistico.

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In primo piano sulla destra Othmar Winkler, Cristo incompiuto, 1945 (foto del 26 giugno 2016)

E’ solo il caso di rimarcare che operazioni minimamente complesse, come questa, mancano tuttora sul territorio dell’Unione Terre di Castelli dove, con l’unica eccezione del Poesia Festival, ogni ente opera ancora (stupidamente) con la logica del “faccio da me”. In attesa che la giunta dell’Unione si impegni finalmente in un abbozzo di pianificazione “strategica” della cultura e del marketing territoriale (vedi), godiamoci questa bella mostra. Segnalo in particolare le straordinarie opere di Vinzenz Senoner (di Santa Cristina, BZ) e quelle dell’ospite “storico” Othmar Winkler di Trento.

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