Spostamento della Coop ‘I Ciliegi’: e il programma civico?

Bisogna apprezzare il paradosso. Un’operazione impostata (ma non realizzata) dall’amministrazione Adani nel 2005 sta per venire portata a termine dall’amministrazione Smeraldi nel 2016. Si tratta di un “accordo di programma”: un terreno agricolo viene reso edificabile grazie ad una variante al PRG ed il privato interessato all’operazione (oggi Coop Estense/Alleanza 3.0) eroga un finanziamento “straordinario” (2,5 milioni di euro) all’amministrazione comunale per realizzare opere pubbliche (ora come allora si tratta del nuovo “polo scolastico”). In questo modo si andrebbe a consentire la ri-localizzazione del “negozio” Coop di Vignola (oggi al Centro ‘I Ciliegi’ in via di Mezzo) con relativo ampliamento: da 2.550 ad almeno 4.500 mq di superficie di vendita (a tal fine è necessaria contestuale modifica del POIC, il piano del commercio della Provincia di Modena, e del PTCP, Pianto Territoriale di Coordinamento Provinciale). Questo passaggio di testimone tra amministrazione Adani e amministrazione Smeraldi è però decisamente singolare visto che le due amministrazioni si richiamano a “valori” diversi. Nuova urbanizzazione per finanziare la “città pubblica” – questo Adani l’ha dichiarato in ogni dove. Stop al consumo di territorio – è quanto Smeraldi ha scritto nel programma. All’insegna di quest’ultimo principio Vignola Cambia ci ha fatto una intera legislatura (2009-2014). E’ difficile non cogliere la paradossalità della situazione. In ogni caso lunedì 20 giugno ore 20.30 i tecnici di Coop Alleanza 3.0 interverranno alla seduta della terza commissione consiliare per illustrare il progetto (che è stato recapitato all’amministrazione venerdì 10 giugno). La seduta della commissione consiliare, come sempre, è pubblica. Per l’occasione però “alla conclusione dei lavori della commissione seguirà dibattito pubblico” (pdf). A chi vuole avere informazioni di prima mano conviene dunque partecipare.

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La localizzazione della nuova sede Coop a nord dell’intersezione tra via Circonvallazione e via per Sassuolo (rielaborazione da Google Maps)

[1] Il primo elemento da considerare per valutare lo schema di accordo tra amministrazione comunale e Coop Estense (ora Coop Alleanza 3.0) – approvato con delibera n. 166 del 28 dicembre 2015 (qui il testo delibera: pdf; qui l’accordo allegato: pdf) – risiede nella coerenza programmatica. Ovviamente ce ne sono altri (vedi), ma questo è imprescindibile. Vi sono almeno due elementi programmatici che è difficile considerare coerenti con il progetto: la posizione in merito al “consumo di territorio” e la “politica commerciale”. E’ sufficiente richiamare le enunciazioni programmatiche (i testi sono presi dal Programma liste dei cittadini di Vignola con cui le tre liste civiche si sono presentati agli elettori nel 2014):

  • stop al consumo di territorio non compromesso ed in particolare stop a interventi edificatori in aree agricole (impresa Mancini, “basse” in generale, collina) che non siano limitati al recupero funzionale degli edifici esistenti” (pag. 34)
  • politica sul commerciale: azzeramento delle previsioni d’insediamento del commercio di Grande Distribuzione per la salvaguardia dei negozi di vicinato e delle attività in centro storico” (pag. 34)
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L’area di insediamento del nuovo centro Coop, a nord dell’intersezione tra via Circonvallazione e via per Sassuolo (foto del 5 giugno 2016)

[2] Lo stop del consumo di territorio è un principio chiaro, su cui non è necessario insistere. Il progetto lo contraddice. Il principio dell’azzeramento delle previsioni di insediamento della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) merita invece un breve commento. Occorre infatti riconoscere che già oggi l’insediamento Coop di Vignola è autorizzato fino a 4.500 mq di superficie di vendita (anche se effettivamente è, nella realtà, limitato a solo 2.550 mq di superficie di vendita). Ma di fatto è la delocalizzazione che può consentire un tale ampliamento. Senza la variante al PRG (ed al POIC) prospettata dall’accordo sottoscritto dall’amministrazione comunale con Coop di fatto non avverrebbe l’ampliamento (+76,5% della superficie di vendita di Coop). Dunque non c’è dubbio che l’affermazione “dell’azzeramento delle previsioni di insediamento della GDO” (come sta scritto nel programma) non è coerente con l’autorizzazione allo spostamento (per qualche considerazione sulle strategie di Coop: vedi).

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L’area di insediamento del nuovo centro Coop, tra via Prada (a nord) e via Circonvallazione (a sud) (foto del 5 giugno 2016)

[3] Nella discussione sin qui condotta (senza adeguate informazioni, però, su diversi aspetti del progetto: vedi) si è cercato di giustificare l’operazione chiamando in causa l’esigenza di realizzare il nuovo “polo scolastico” (i 2,5 milioni di euro offerti da Coop sarebbero a ciò finalizzati). Su alcuni ordini scolastici in effetti (in primis scuola secondaria di primo grado) si registra una situazione di sofferenza che richiede un ampliamento degli spazi dell’edilizia scolastica (esiste una prima ricognizione – da perfezionare). Ed in effetti nel programma “civico” il nuovo polo scolastico è contemplato – qui l’unico passaggio del programma in cui il tema viene trattato:

  • ridimensionamento del progetto del nuovo polo scolastico, in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale, verificando la possibilità di realizzazione dell’opera con materiali ecocompatibili (seguendo l’esempio della convenzione tra il Comune di Milano e l’Assolegno)” (pag. 14).

Ciò che risulta però discutibile è cercare di far leva sull’obiettivo della realizzazione di una nuova scuola per legittimare la negazione di altri (assai più chiari) obiettivi programmatici. In effetti il programma è presentato come se i diversi obiettivi richiamati (stop al consumo di territorio da un lato, realizzazione del nuovo polo scolastico dall’altro) fossero del tutto compatibili, ovvero come se non fossero tra di loro in contraddizione. Invece – questo è l’aspetto problematico – la soluzione individuata (vedi la delibera della giunta municipale n. 166 del 28 dicembre 2015) si prefigge il conseguimento di uno degli obiettivi (finanziare la nuova scuola) a scapito degli altri (stop al consumo di territorio; no all’espansione della rete GDO).

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Gazzetta di Modena, 8 aprile 2016, pag.28.

[4] Questo breve ragionamento sulla “coerenza programmatica” dell’operazione non vuole certo esaurire la discussione. Vi sono ad esempio altri benefici che l’accordo prospetta (la concessione in comodato gratuito per 12 anni della superficie al primo piano del Centro ‘I Ciliegi’) – anche se questo ulteriore beneficio (oltre ai 2,5 milioni di euro) non intacca il ragionamento sulla coerenza programmatica. Ma è certo che la discussione avviata all’interno della maggioranza non può prescindere dall’affrontare questo nodo della coerenza programmatica. Vi sono inoltre ulteriori aspetti che ancora oggi, a sei mesi dall’avvio dell’iter, non sono stati adeguatamente analizzati. Manca un report adeguato – lo diciamo ancora una volta (vedi) – sul fabbisogno di edilizia scolastica realisticamente ipotizzabile nei prossimi 10-20 anni; sull’impatto sulla viabilità della nuova localizzazione di Coop (in un’area già sovraccarica in orari di punta e destinata ad accogliere pure polo della sicurezza e polo scolastico); su soluzioni alternative per l’ampliamento dell’offerta di spazi scolastici e su soluzioni alternative di finanziamento della nuova scuola. Ed altro ancora. Richiamare con chiarezza le affermazioni programmatiche (senza minimizzare quanto il progetto Coop contraddica il programma “civico”) serve per essere consapevoli di un fatto: serviranno davvero argomenti molto forti per giustificare un eventuale “cambio di rotta” rispetto agli impegni programmatici. Serve una discussione ampia, approfondita, partecipata (per un assaggio: vedi).

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4 Responses to Spostamento della Coop ‘I Ciliegi’: e il programma civico?

  1. Boschi Arcadio ha detto:

    Comincio a pensare che in via Bellucci 1, in quell’edificio in cui si dice ci sia il comune di Vignola si annidi un virus.
    Un Virus che non e’ ancora stato classificato, ma che cosi a pelle avrei individuato nel ceppo della “stupidita”.
    Non puo’ essere diversamente, e’ sicuramente cosi.
    Altrimenti non si spiega come ingegneri, notai, con anche un indice di intelligenza superiore alla media possano poi manifestare un tale comportamento.
    Ormai sono esperto, posso dire che questa malattia si manifesta con i seguenti sintomi:
    1) Tangenziale di Vignola:
    ci metto un bel Supermercato
    3.0 e dall’altra parte fra una centrale Termica e il 3.0 una bella scuola, cosi nell’intervallo tutti a fare merenda nel 3.0 e contemporraneamente educazione fisica a schivare le macchine
    2) via della Pace incrocio con via Grandi: metto un bel dehors in mezzo alla strada.
    3) Centro Storico:
    lo chiudo al traffico, anzi no, ma solo di notte, vietato i motorini sotto i portici, VIETATO TUTTO.
    4) Mercato di Vignola: prima lo tiro giu’ i parcheggi poi dopo (vietato il viceversa)

    Una volta individuati questi sintomi e’ chiaro che il Virus ha colpito.

    Per cui esiste solo una cura per liberarsi da questo virus, non alimentarlo piu.
    Quindi ad esempio:
    Non occuparsi piu di Via Liberta
    Non occuparsi piu del Centro Storico.
    Non occuparsi piu del Mercato di Vignola.

    Bisogna pero iniziare un periodo riabilitativo:
    Provare a chiudere qualche buca nelle strade.
    Provare a mettere una ringhiera nella scala che dal parcheggio di via zenzano porta al Castello.
    Provare a pulire il percorso Sole.
    Provare a chiedersi prima di qualsiasi studio di fattibilita se in questo periodo di crisi ha senso avere 4 teatri nel raggio di 5 km.

    Proviamo…poi chissa’ forse il Virus muore…..

  2. mauro smeraldi ha detto:

    prova a candidarti alle prossime elezioni. Così porti un po’ di intelligenza in Municipio

  3. Boschi Arcadio ha detto:

    Mauro prima di tutto stima nei tuoi confronti.
    Perdi tempo fino a tarda notte a rispondere a e-mail irriverenti motivando e battagliando in modo intelligente.
    Quindi merito al tuo impegno per Vignola a “tempo pieno”.
    Detto questo pero’ non concedo sconti.
    Sarebbe disonesto da parte mia non essere intransigente come lo sono stato anche per le precedenti amministrazioni.
    Per me un errore e’ un errore anche da parte di chi sostengo.
    Un programma elettorale che dice “zero” consumo di territorio per me vuole dire “zero”, non “zero + 2 ettari” pur con tutte le sue spiegazioni.
    Nell’e-mail precedente ho solo voluto fare una triste constatazione:

    dal dopoguerra in poi fino ai nostri giorni ogni legislatura ha regalato una “perla” a Vignola
    – un bel grattacelo fra due ville storiche in pieno centro
    – una bella pavimentazione in Centro Storico
    – un bel deposito di Autobus sotto alla collina.
    – una tangenziale che doveva tagliare l’abitato di Brodano e che invece gli porta tutto il traffico
    – una bella Centrale Termica
    ecc. ecc.
    E tutte queste “perle” erano tutte ben motivate e argomentate da fior di laureati.
    Quindi adesso che tocca a te che ritengo migliore dei tuoi predecessori, ti chiedo di non regalarci un’altra “perla”.
    Per favore non farti contagiare.
    Un Supermercato di quelle dimensioni in Tangenziale lo ritengo devastante per la viabilita’.
    Non c’e’ contropartita economica che tenga.
    Nessuno ha chiesto al vostro mandato di fare goal al primo tiro in porta.
    Ma sicuramente profilo basso e sostanza.
    Ultima cosa e chiudo definitivamente:
    problema della scuola: mi dicono che non e’ grande, ma poca cosa, 9 classi ?.
    Possibile che non si riesca a far risorgere edifici “dormienti”?
    Ad es.l’ex Liceo Allegretti o Villa Trenti e le Barozzi sono al completo?.
    E poi pensa una scuola vicino al centro che lo rivitalizzerebbe un po’. Vicino alla stazione dei treni.
    Con l’autobus che scarica i ragazzi in piazza.

    No, no, scusa.. queste cose a Vignola non si sono mai viste, lascia perdere.
    Non siamo abituati.

    • Emanuela ha detto:

      Oltre che al problema della viabilità e a quello che l apertura di un ipermercato toglierebbero lavoro ai piccoli commercianti mi chiedo se il comune ha pensato anche alle attività commerciali che ad oggi si trovano all interno della galleria di via di mezzo,anche noi vorremmo continuare a portare a casa lo stipendio visto che il nuovo progetto di coop non prevede la realizzazione di negozi all interno della nuova struttura.

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