Più parcheggi a pagamento? Un progetto condivisibile, ma non può essere gestito in modo così maldestro

Guardo perplesso l’amministrazione Smeraldi che si incarta sulla questione della messa a pagamento dei parcheggi nell’ex-mercato ortofrutticolo. Perché indubbiamente ci sarebbero delle buone ragioni per aumentare le zone con sosta a pagamento nel centro urbano di Vignola (non necessariamente nell’ex-mercato). Ma ci vorrebbe una visione, ovvero ragioni consistenti pubblicamente riconoscibili, per una tale operazione. E dico subito che le ragioni ci sarebbero anche, ma se non vengono comunicate con largo anticipo il “cittadino comune” percepirà solo l’intenzione di fare cassa (e più o meno è quanto emerge dalle proteste riportate da Il Resto del Carlino del 3 febbraio: pdf). Se poi l’intento di ragionare su una tale ipotesi viene anche comunicata ai giornali prima che l’idea sia affinata e poi anche condivisa con l’intera maggioranza allora significa che non si è ancora capito come si fa politica: un progetto comprensibile su cui si lavora per costruire il consenso prima della decisione (pur sapendo che un consenso unanime non ci sarà mai, specie su progetti come questo). Non mi è chiaro cosa è successo, ma su questa vicenda l’amministrazione civica non fa bella figura. Anche se il tema sarebbe di quelli da proporre alla città.

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Il Resto del Carlino, 15 gennaio 2016, pag.23.

[1] La notizia era diventata di pubblico dominio grazie ad un articolo di Valerio Gagliardelli su Il Resto del Carlino – Modena del 15 gennaio scorso (pdf) in cui riportava voci di “un’ipotesi della quale si è parlato (e si parlerà) nella giunta vignolese, ancora tutta da valutare nel merito”. L’ipotesi era quella di mettere a pagamento la sosta delle auto nell’ex-mercato ortofrutticolo, nel centro di Vignola (“lasciando comunque una piccola area regolata da disco orario”). Le ragioni di un tale “progetto”, riportate dal quotidiano locale, risultano in realtà abbastanza strampalate ed è dunque lecito dubitare che siano davvero quelle che possono reggere una tale iniziativa. Che comunque – se questo è il modo di procedere – nasce già morta. E’ infatti plausibile che le reazioni di contrarietà che generano anche solo rumors del genere siano sufficientemente forti da bloccare l’iniziativa di un’amministrazione che, peraltro internamente non concorde, vorrebbe ragionare sul tema. Ed in effetti sempre Il Resto del Carlino – Modena, facendo un veloce sondaggio tra alcuni esercenti del centro, giunge alla scontatissima conclusione: “l’idea scontenta tutti”. Ma è un peccato che un tale esito sia stato determinato dal modo maldestro con cui l’amministrazione ha maneggiato un tema importante, ma impegnativo. Ora la corsa è in salita. O forse non ci sarà proprio.

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Il Resto del Carlino, 3 febbraio 2016, pag.15.

[2] E’ oramai da dieci anni che Vignola è in attesa di una revisione del “piano della sosta”. Un tema che si è posto in modo forte dopo la realizzazione del parcheggio interrato in Corso Italia (inaugurato nel settembre 2004) e dopo la messa a pagamento dei parcheggi di Corso Italia, viale Trento Trieste e Piazza Carducci. Un lavoro di progettazione del nuovo Piano della sosta era stato fatto dall’amministrazione Adani nel 2006, ma non se ne fece nulla (vedi). A fine 2007 l’allora assessore Daria Denti annunciava che il nuovo piano della sosta non era in agenda (L’Informazione di Modena, 12 dicembre 2007: pdf) – la motivazione, di comodo, era nell’auspicato beneficio che avrebbe portato l’apertura della Pedemontana, allora attesa a breve (venne poi inaugurata nel febbraio 2009: vedi). Non c’era fretta. E infatti non se ne fece nulla in quella legislatura ed anche in quella successiva. Merita una menzione una delle motivazioni allora richiamate: «E’indubbio – dice ancora l’assessore Denti – che l’apertura della pedemontana, prevista per il 2008, cambierà quantitativamente e qualitativamente la sosta in centro.» Ovviamente di questo “cambiamento” nessuno se n’è accorto. Comunque, le ragioni per aumentare le zone di sosta a pagamento in centro ci sono. E come avviene in molte città, è un’operazione che starebbe bene fatta anche a Vignola. Ma con criterio. E soprattutto con grande trasparenza circa la “visione” e le ragioni che la sorreggono.

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Superamenti dei limiti di legge del PM10 nel mese di gennaio (anni 2012-2016) (fonte: ARPA E-R). Su base annua sono consentiti max 35 superamenti. L’inquinamento dell’aria è associato a patologie respiratorie (con anche aumento della mortalità)

[3] In passato ci si era illusi di poter realizzare “città a misura di bambino”. Che si trattasse solo di uno slogan era evidente a chiunque facesse il calcolo di quante automobili per bambino sono in circolazione nelle nostre città. All’incirca 10 a 1. Le città, almeno in Italia (in altre parti del mondo le cose vanno un po’ diversamente), sono divenute in realtà “città delle automobili”. Certo, l’automobile è un bene a cui difficilmente possiamo rinunciare. Ma questo non vuol dire non dover percepire o anzi accettare la sua “invadenza”. E’ anche, tra l’altro, la principale fonte di inquinamento dell’aria da polveri sottili (PM10) – un tema riemerso nell’inverno 2015-2016 a seguito dell’anomala (?) mancanza di piogge (qui il report di Legambiente Emilia-Romagna sul 2015: vedi). Certo il tema dell’inquinamento dell’aria a Vignola è di più difficile trattazione da quando non è più presente la centralina di rilevazione dei livelli di inquinamento (eliminata per questione di costi dalla rete regionale – qui gli ultimi dati disponibili, quelli del 2012: vedi). Dunque, anche quella minoranza di cittadini che potrebbe essere alleata di un’amministrazione che volesse ridurre la presenza delle auto in città e allontanarle dal centro ha oggi meno informazioni per convincersi che qualche onere in più (percorsi pedonali più lunghi) è giustificato. Oltre ad essere facilmente tollerabile. Meno informazioni sugli effetti collaterali dell’auto, dunque. Ma anche nessuna campagna di sensibilizzazione da parte dell’amministrazione comunale (insomma, sotto questo aspetto nessuna novità significativa rispetto all’amministrazione Denti). Inoltre dovrebbero essere le zone più vicine al centro storico ed al centro urbano quelle sottoposte a pagamento per il parcheggio (che è comunque una forma di occupazione di suolo pubblico ed in quanto tale andrebbe pagata, magari non molto, ma pagata). Converrebbe dunque lasciare a sosta libera l’ex-mercato ortofrutticolo, mettendo invece a pagamento la sosta nel cuore cittadino, diciamo il quadrilatero tra Corso Italia, via C.Battisti, via G.B.Bellucci, via M.Pellegrini. Anche perché sappiamo bene (in occasione degli studi per il piano della sosta del 2006 venne pure documentato) che esercenti ed operatori dei negozi sono ben lieti di parcheggiare “davanti al negozio” andando poi ad “aggiornare” il disco orario con la dovuta frequenza. Comunque sia, serve una pianificazione di respiro – che potrebbe essere costruita su alcune idee guida:

  • alcuni grandi parcheggi con sosta libera (quello di via Zenzano da riqualificare al più presto; quello della stazione ferroviaria, ulteriormente ampliabile una volta acquisita l’area del demanio; quello della piscina; un altro da individuare nella zona nord del centro, es, all’altezza dell’ospedale, forse nell’area dell’ex-distributore Agip). Il messaggio in questo caso è: se non vieni in centro in auto, ma fai un po’ del tuo percorso a piedi, nulla è dovuto;
  • una fascia intermedia con sosta con disco orario (dovrebbe rientrare in questa zona il parcheggio nell’attuale ex-mercato ortofrutticolo, magari con sosta lunga di 2-4 ore);
  • una fascia di prossimità al centro con sosta a pagamento (Corso Italia e la zona “quadrilatero” di cui sopra), per la ragione che l’uso della zona più importante della città per lasciare in sosta un’automobile deve avere un costo. Magari con pedonalizzazione di quel “francobollo” del nostro centro storico (vedi);
  • occorrerebbe anche finalizzare gli introiti dei nuovi parcheggi a pagamento (nell’ipotesi di 5-6 euro al giorno per posto auto, 100 posti auto equivarrebbero a circa 100mila euro all’anno – ovviamente i tecnici di SABA hanno informazioni molto più precise). Tali risorse dovrebbero essere impiegate per offrire servizi e dunque per aiutare la rete commerciale del centro: finanziamento dell’incubatore di imprese Armillà (vedi), minibus urbano elettrico o altre cose del genere (in cui però sia chiaro il nesso con l’agevolazione della fruizione della rete commerciale del centro);
  • si potrebbe comunque consentire la sosta gratuita ed illimitata, anche nelle zone a “strisce blu”, ad alcune categorie che meritano maggiore tutela (donne in gravidanza, anziani over 70 anni) a testimonianza di una certa attenzione “sociale” (con pass a richiesta o simili).

Insomma, ci sono molti modi per rendere interessante un progetto volto ad ampliare la sosta a pagamento! Dimostrando ai propri cittadini di essere davvero preoccupati per la “città bene comune”, ma di essere anche in grado di tenere in considerazione obiezioni e contrarietà (quando non mosse dal puro egoistico tornaconto).

2 Responses to Più parcheggi a pagamento? Un progetto condivisibile, ma non può essere gestito in modo così maldestro

  1. Daniela Borghi ha detto:

    ma basta!!! Tasse, tasse, tasse!!!! e nel mio caso, come nel caso di tutti gli abitanti zona Bettolino, zero servizi. Non solo sono molte decine di anni che pur pagando tasse, continuiamo a vivere in una zona dimenticata da tutti quando si parla di investimenti, ora dobbiamo anche pagare altre tasse per poter venire nel centro del nostro paese??? La zona Bettolino cui faccio riferimento è la parte della frazione che si trova dopo la chiesa; questa zona è fonte di entrate per il comune di Vignola, ma di ben poche spese e/o investimenti. E’ una zona senza illuminazione pubblica, la strada in quel tratto è di competenza provinciale sia per quanto riguarda le manutenzioni che per la pulizia della sede stradale e dei fossi ( che tra l’altro vengono in realta regolarmente puliti dai frontisti). Abbiamo chiesto in più occasioni il prolungamento della ciclabile, che attualmente arriva solo all’altezza delle scuole, e ci siamo sentiti rispondere che non ci sono soldi, anche se in realtà notiamo da anni che ogni anno ogni singolo quartiere ha annualmente le proprie spese di manutenzione e miglioramento. Noi invece no, a quanto pare non ci sono mai i soldi per migliorare il nostro quartiere, che è sempre lo stesso da almeno 50 anni, fa eccezione solo la rotonda di via dell’agricoltura che, personalmente, non ritengo abbia portato grossi vantaggi agli abitanti del nostro quartiere,
    Per non parlare dei grossi problemi che abbiamo con la raccolta rifiuti: ogni anno aumento il costo e diminuiscono i cassonetti ed i passaggi,
    E ora continuiamo anche ad aumentare i parcheggi a pagamento??? Complimenti!!!!!

  2. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Ciao Daniela, nel tuo commento affronti due temi: “tasse” e “investimenti nel quartiere”. Vediamo. L’attuale amministrazione civica si è insediata a giugno 2014. Da allora si è caratterizzata chiaramente per una cosa: il rifiuto di aumentare le imposte locali. Dunque nessun aumento delle “tasse” locali. In una situazione di riduzione dei trasferimenti statali e di mancate compensazioni per l’eliminazione di imposte di pertienenza locale (IMU/TASI prima casa ecc) questo ha significato “razionalizzazione della macchina amministrativa” e un po’ di tagli sui servizi. Non è dunque il caso di prendersela con questa amministrazione per le “Tasse, tasse, tasse!!!!”.

    Le tariffe dei parcheggi (ovvero la messa a pagamento di parcheggi) per fortuna non sono tasse. Queste ultime si pagano indipendentemente dai servizi fruiti. Le tariffe si pagano per i servizi che si usano. Rimarranno cetamente zone di sosta auto non a pagamento, magari un po’ più lontane dal centro (neanche tanto poi: il parcheggio di via Zenzano, che sarà presto riqualificato, rimarrà a sosta libera ed è a 200 metri dal centro storico). Se debbo andare in centro io in genere parcheggio lì. Un piccolo sacrificio (200 metri a piedi) e si evita di pagare per la sosta dell’auto. Chi vuole invece poter parcheggiare in centro – la zona di maggior pregio di Vignola – è giusto che paghi un po’ (anche perché le auto inquinano ed occupano suolo stradale).

    Per quanto riguarda gli investimenti nel quartiere, invece, posso solo dirti di richiedere, assieme agli altri residenti di Pratomavore, un incontro pubblico con l’amministrazione comunale in cui questa venga a presentare ed a discutere il programma degli investimenti e lo stato dei servizi per il quartiere. Questa amministrazione crede fermamente (assai più che quelle del passato) nella partecipazione dei cittadini alla definizione delle decisioni del comune. In questi giorni sono tra l’altro in corso incontri di presentazione della bozza di bilancio di previsione 2016 in diversi punti della città. Partecipate. O chiedete esplicitamente che un incontro del genere venga organizzato anche a Pratomavore. L’amministrazione civica è sensibile a queste richieste e certamente si dimostrerà disponibile ad un confronto con i cittadini residenti nel quartiere.

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