Ho ricevuto il testo di questo comunicato in merito a quanto sta accadendo al Consorzio della Bonifica Burana (vedi) e lo pubblico volentieri poiché mi sembra necessario aumentare il grado di trasparenza di enti del genere. Persona giuridica pubblica a struttura associativa con sede a Modena, il Consorzio cura un bacino che riguarda 55 comuni delle province di Modena, Mantova, Ferrara, Bologna e Pistoia per una superficie di 242.521 ettari, sostenendo spese per oltre 20 milioni di euro all’anno. E tutto questo con un’amministrazione eletta da una frazione piccolissima degli aventi diritto al voto: alle elezioni del dicembre 2015 i votanti sono stati complessivamente 2.457 su una base elettorale di 173.034, pari all’1,4% (trascuriamo le complessità del sistema elettorale). Solo che stavolta è entrato nel consiglio di amministrazione un esponente di minoranza (lista Cittadini nel Consorzio), mandando l’ente in fibrillazione (evidentemente non abituato ad essere osservato da vicino). Ecco qua.

Fiume Panaro: traversa in alveo a valle del ponte Muratori, Vignola (foto del 27 marzo 2010)
E’ di qualche giorno fa la clamorosa notizia giunta a mezzo stampa dell’annullamento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale (vedi) per presunti brogli nelle votazioni, per effetto di deleghe di voto falsificate (addirittura di defunti). Alla luce di ciò il comitato promotore della lista “Cittadini nel Consorzio”, che alle elezioni del CdA del Consorzio di Burana dello scorso dicembre è riuscita ad eleggere un consigliere (vedi), ha chiesto formalmente di poter accedere agli atti elettorali anche delle elezioni di Burana, presentando un reclamo entro i termini.
- Il 24 dicembre ci viene risposto che non è possibile vedere le deleghe di voto utilizzate dalla seconda lista in competizione.
- In data 11 gennaio il comitato amministrativo del Consorzio approva una delibera in cui si sostiene che è stato presentato un accesso agli atti da parte nostra ma che non è stato presentato nessun reclamo, procedendo alle nomine dei consiglieri (con una velocità inusuale).
- Dopo nostre richieste di chiarimenti, in data 19 gennaio, stavolta mediante PEC, il Consorzio ci informa che se vogliamo accedere ai documenti richiesti dobbiamo individuare un notaio che verbalizzi l’intera operazione, che dovrà avvenire alla presenza dei presidenti di seggio, precisando che i costi dell’operazione saranno tutti a carico nostro.
Questa “Trasparenza a pagamento” a noi pare avere unicamente uno scopo dissuasorio, altamente antidemocratico, nei confronti di cittadini-candidati che chiedono solo di verificare il corretto svolgimento di elezioni in un ente di pubblica amministrazione.
Di certo non ci fermeremo davanti a questi ostacoli e al fine di ripristinare una vera trasparenza, siamo disposti anche a rivolgerci all’Agenzia Nazionale Anti Corruzione (ANAC).
Infatti, consultando il Regolamento di Accesso agli atti nazionale e regionale, fino a quello consortile, non abbiamo trovato traccia di Trasparenza “a carico” del cittadino, e nemmeno la necessità di presenza del notaio e di tutti i presidenti di seggio.
Inoltre, qualora il Consorzio volesse emendare il proprio regolamento elettorale dovrebbe comunque chiederne la preventiva approvazione della giunta regionale.
Dunque, il 26 gennaio ci recheremo nuovamente presso la sede del Consorzio, con l’obiettivo di ottenere la dovuta trasparenza. Insieme a noi inviteremo anche esponenti politici regionali e comunali.
Lista “Cittadini nel Consorzio”

Mappa del bacino servito dal Consorzio della Bonifica Burana
Oggi ci siamo trovati per la visita in Burana come promesso.
Presenti :
3 candidati per la lista dei cittadini
3 consiglieri comunali ed un consigliere regionale
Il direttore di Burana ed una sua funzionaria
Il riassunto facciamo poca fatica a farlo visto che, dopo una breve presentazione e qualche chiacchiera sul funzionamento e la contribuzione dei cittadini di Modena ( la maggior parte di loro non è consorziato Burana perchè tutte le acque di scolo di Modena sono confluite sul Naviglio che è in gestione ad STB ; per Modena solo 800 abitanti sono consorziati ), il direttore di Burana ci ha confermato la delibera che ci hanno mandato e sostiene che i documenti delle operazioni di voto possono aprirli solo davanti ad un notaio ed ai presidenti di seggio.
Ci ha ribadito di trovare il notaio e loro provvederanno a chiamare i presidenti di seggio a nostre spese.
Alla domanda dove stessero scritte queste norme non ci ha risposto con leggi ma ha parlato di norme regionali non ben definite.
Abbiamo anche discusso a lungo sull’interpretazione del reclamo come accesso agli atti da parte di Burana.
Non ci hanno mostrato nulla di quello che volevamo visionare.
Andremo a verificare in regione a quali strane norme o leggi si stanno rifacendo e se scopriamo che è tutta fuffa vedremo di tirare in ballo ANAC ed altri enti nazionali di controllo.
Stefano Pelliciari
Mi sembra strano che dopo le elezioni si possa accedere liberamente e senza mandato di un giudice alle schede elettorali o ai verbali di scrutinio…per elezioni politiche o amministrative non è possibile.
Anche io mi sono posto un quesito simile – pur sapendo che la fattispecie non è la stessa delle elezioni amministrative o politiche. Come evidenzia però il commento di Stefano Pellicciari, componente di minoranza del consiglio di amministrazione del Consorzio, la loro richiesta non è stata rigettata. E’ stato “solo” richiesta una modalità particolare (presenza del notaio; presenza di tutti i presidenti di seggio), ponendo i costi di tale operazione a carico dei richiedenti. Non mi pronuncio sulla risposta.
Ciò che merita in ogni caso attenzione è il fatto che l’organo del consorzio “consiglio di amministrazione” viene eletto con una partecipazione al voto alquanto striminzita, pari all’1,4% degli aventi diritto. Già questi numeri, decisamente singolari, meritano qualcosa di più di qualche considerazione. Meriterebbero un obbligo di revisione del dispositivo elettorale. Oltre alla sproporzione tra base elettorale e votanti (che è anche conseguenza di alcune decisioni assunte dal cda uscente – ad esempio il fatto di tenere le elezioni in un giorno feriale e con orario limitato – cosa che non agevola comunque la partecipazione -; senza un’adeguata informativa ai soci del consorzio; senza adeguata pubblicità elettorale; ecc.) è anche da considerare il fatto che assai spesso in passato esisteva un’unica lista elettorale. Il consorzio era dunque privo di una presenza di “minoranze” interessate a svolgere un’adeguata funzione di controllo. Insomma ci sono davvero molti, moltissimi motivi per iniziare a mettere il Consorzio della Bonifica Burana sotto la lente d’ingrandimento. Non c’é alcun dubbio che l’opacità (la non trasparenza, anche solo quella fattuale derivante dalla lontananza da un pubblico critico che scruta con continuità l’operato degli organi del consorzio) aumenta il rischio di comportamenti opportunistici, inefficienti, non corretti. Per questo sta bene parlarne.