Il programma occupazionale “Garanzia Giovani” arranca (vedi). Va invece decisamente meglio il programma “Garanzia Politici”, specie dalle parti del PD. Palma Costi, che per il primo anno di legislatura ha mantenuto il doppio incarico di assessore regionale e di consigliere regionale (a suo tempo giustificato con i conseguenti minori “costi della politica”), si è dimessa da consigliere. Ha così liberato il seggio in Assemblea Legislativa, subito occupato (il 18 novembre) da Enrico Campedelli (sindaco di Carpi fino a maggio 2014, poi rimasto senza incarichi) che in tal modo non grava più sulle fragili spalle del PD di Modena.
Allo stesso tempo sappiamo tramite Prima Pagina di giovedì 19 novembre che anche l’ex-sindaco di Vignola Daria Denti è approdata in viale Aldo Moro, nella segreteria della Presidente della Commissione consiliare II (Politiche economiche: vedi), la consigliera Luciana Serri (ex-sindaco di Lama Mocogno e ad oggi unico politico di riferimento di questo territorio: vedi). Si tratta di ulteriori episodi nella commistione istituzioni-partiti. Il problema della “politica come professione” è reale. Altrettanto reale è l’inadeguatezza di questo modo di affrontarlo.

Prima Pagina, 19 novembre 2015, p.9.
[1] La vicenda della successione Costi-Campedelli è davvero singolare. Merita un approfondimento. I fatti sono questi: alle elezioni regionali del 23 novembre 2014 Palma Costi viene eletta consigliere regionale. Non va bene invece la corsa di Enrico Campedelli (ex-sindaco di Carpi) che risulta solo primo dei non eletti. Dopo poco Palma Costi è chiamata nella giunta Bonaccini. Sarebbe dunque logico che si dimettesse. E’ infatti impossibile svolgere bene entrambi i ruoli: assessore e consigliere (per quanto sia possibile ricoprirli contemporaneamente). Lo sanno tutti. Lo sa bene anche Palma Costi che della politica non è certo una neofita. Ma così non avviene. Quale la ragione? Quella ufficiale riguarda i costi della politica. Avendo optato per l’indennità da assessore la Regione avrebbe risparmiato un’indennità da consigliere. Così almeno venne argomentata allora. Il fatto singolare è che gli argomenti di allora sembrano non valere più un anno dopo. Le economie conseguenti alla decisione di mantenere il “doppio incarico” vengono infatti meno con la decisione di pochi giorni fa, giustificata con una strampalata (perché ad orologeria) constatazione, quella di una “difficoltà oggettiva di portare avanti il ruolo di assessore e consigliere con dedizione e responsabilità, come sono abituata a fare”. Ma che i due ruoli non potessero coesistere lo si sapeva sin da allora. Si è preferito far finta di niente. Allora veniva comodo così. Alla prima convocazione dell’Assemblea Legislativa per contrastare la “disaffezione” verso la politica (manifestatasi poche settimane prima, quando al voto regionale si era presentato solo il 37,7% degli elettori! vedi) il tema della “sobrietà” e della “riduzione dei costi della politica” tiene banco. Si veda il resoconto fatto da la Repubblica Bologna di quella prima seduta (vedi): “Un segnale, il presidente proverà comunque a darlo sui costi della politica. Oltre al taglio dei 400mila euro all’anno di spese di funzionamento dei gruppi, anche lo stipendio degli eletti, oggi pari a circa 6mila euro, potrebbe essere ridotto. E non sarà esente da tagli neppure la giunta: “Ho in mente di tagliare anche lì. La sobrietà deve essere il pilastro di questa legislatura”. Gli assessori, che ieri hanno assistito dagli spalti all’insediamento del consiglio regionali, sarebbero stati già avvertiti. Intanto Palma Costi e Paola Gazzolo, nominate in giunta, manterranno il doppio incarico come consigliere, per “risparmiare” sulle indennità.”

XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara – Post Monument (foto del 3 luglio 2010)
Ma c’è dell’altro, probabilmente. Enrico Campedelli aveva manifestato l’intenzione di candidarsi per la segreteria del PD regionale, contrapponendosi a Paolo Calvano, ferrarese (poi risultato eletto senza alcuno sfidante). Non sarà che il seggio di consigliere regionale è stato usato come mezzo di scambio per evitare la complicazione di una competizione per la segreteria regionale? Un sospetto del tutto legittimo. Ora infatti, dopo aver rinunciato a candidarsi alla segreteria regionale (dal 23 maggio 2015 c’è il nuovo segretario regionale: vedi), Campedelli può “incassare” l’ambito seggio in Assemblea Legislativa. E il PD di Modena? Non ha forse così un problema (economico) in meno? Solo oggi Palma Costi constata quello che tutti già sapevano (lei stessa per prima): “Dopo un anno di grandi fatiche sono stata costretta a constatare come i due incarichi siano difficilmente conciliabili (per tempo e sovrapponibilità degli impegni).” Brava! Comunque sia è difficile non cogliere la “strumentalità” di questa operazione. Si fa quello che serve al partito (o, più probabilmente, al gruppo dirigente del momento). Le istituzioni vengono dopo. Invece sarebbe sufficiente “darsi una regola” e poi attenersi a quella. Ma questo partito, oramai frammentato in clan (parlare di “correnti” rimane un’idealizzazione che non trova riscontro nella realtà), c’è oramai solo una cosa che sa fare: sistemare gente. Più precisamente: sistemare politici; organizzare carriere. Appunto, un programma “Garanzia Politici”. Amen.

XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara – Post Monument (foto del 3 luglio 2010)
[2] Graziano Pattuzzi (ex-presidente Provincia e sindaco di Sassuolo) presidente della società Autostrada Regionale Cispadana (vedi). Emilio Sabattini (ex-presidente Provincia) a capo della società Autostradada Campogalliano Sassuolo Spa (vedi). Vanni Bulgarelli a capo di SETA Spa (vedi). Michele Andreana (ex-capogruppo PD a Modena) presidente della società della Farmacie Comunali di Modena (vedi). Andrea Casagrande (ex-consigliere provinciale PD) alla presidenza di ACER Modena (vedi). Luca Gozzoli (ex-sindaco di Spilamberto e consigliere provinciale PD) all’ufficio di gabinetto del presidente della Provincia Muzzarelli (vedi). Francesco Lamandini (ex-sindaco di Spilamberto), in attesa di migliore collocazione, a capo di ATC MO2 (vedi). Mentre in passato a Gino Quartieri (sindaco di Vignola dal 1987 al 1999) era stato dato un incarico triennale dal comune di Modena (assessore Daniele Sitta) per improbabili competenze sulla mobilità. E Liliana Albertini (sindaco di Vignola dal 1981 al 1987 e quindi parlamentare per pochi mesi) per lungo tempo nel consiglio direttivo della Fondazione di Vignola. Una lista assolutamente incompleta, ma comunque già così di discreta lunghezza, che attraversa la Prima e la “Seconda” Repubblica e, c’è da scommetterci, proseguirà anche nell’eventuale Terza Repubblica. Adesso sappiamo che nella lista c’è da aggiungere il nome di Daria Denti (sindaco di Vignola 2009-2014 e poi non più ricandidatasi: vedi), chiamata qualche mese fa nella “segreteria del Presidente della Commissione II – Politiche economiche, ovvero la consigliera regionale modenese Luciana Serri” (Prima Pagina, 19 novembre 2015, p.9: pdf).

XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara – Post Monument (foto del 3 luglio 2010)
[3] Sono perfettamente consapevole del fatto che ai politici di professione non è possibile rinunciare. Non è salutare. Ma se le carriere politiche sono impostate in questo modo, piegando le istituzioni alle loro esigenze (ed a quelle del partito di appartenenza – qui da noi il PD), diventa cosa difficile difendere la “politica come professione”. Ha ragione Cinzia Franchini, presidente nazionale di Fita-CNA e quasi-candidata alle scorse elezioni regionali con il PD, nelle sue rimostranze contro Palma Costi (Prima Pagina, 19 novembre 2015, p.9: pdf). Questo argomentare a fisarmonica (prima: il doppio incarico si può fare, e poi si risparmia sui costi della politica; oggi: il doppio incarico è insostenibile; silenzio sui costi della politica), ovvero secondo le convenienze del momento, è il tarlo che erode dall’interno la credibilità della politica. Ma è un classico per il PD (potrei aggiungere: per ogni partito). Non c’è statuto, codice etico, codice di autodisciplina che tenga. Opportunismo e cinismo circolano ampiamente all’interno del partito e dei suoi gruppi dirigenti. Impossibile stupirsi se anche i cittadini si rivelano sempre più “disincantati”. Esistono rimedi? Solo blandi. Trasparenza e obbligo vero alla rendicontazione possono offrire informazioni a disposizione dei cittadini, sta però nella capacità di giudizio di questi usarle per promuovere o sanzionare, dunque per interrompere una carriera politica o per farla avanzare. E non è detto che sia sufficiente. Ma bisogna comunque provarci.

XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara – Post Monument (foto del 3 luglio 2010)
PS Qui il “Benvenuto Campedelli!” sul sito web del gruppo PD nell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna (vedi). “Gli iscritti al Partito Democratico non possono far parte contemporaneamente di più di un’assemblea elettiva e di un organo esecutivo, tranne i casi in cui questo sia strettamente richiesto da una delle cariche istituzionali ricoperte.” (art.19, comma 3 dello Statuto del PD dell’Emilia-Romagna: vedi). Il senso della formulazione non è chiarissimo. A questa norma si appellavano i sostenitori di Campedelli che chiedevano la rinuncia del “doppio incarico” a Palma Costi (vedi). Comunque, anche se tale norma non fosse interpretabile in tal senso è evidente che il “doppio incarico” consigliere-assessore è insostenibile (se si prendono sul serio i relativi adempimenti). Come è risultato evidente (ma solo un anno dopo … dopo aver “sistemato” un po’ di altre cose). Qui l’interpretazione della vicenda da parte del Corriere di Bologna (18 novembre 2015, p.7: pdf). Illuminante e condivisibile.

Prima Pagina, 30 novembre 2015, p.8.
PPS Ulteriore aggiornamento in merito alla “carriera” dell’ex-sindaco di Spilamberto Francesco Lamandini. In occasione dell’assemblea di metà mandato di ASPPI Modena, l’associazione modenese dei piccoli proprietari immobiliari, tenutasi il 29 novembre 2015, è stata data comunicazione ai soci dell’avvicendamento al vertice: nuovo presidente è divenuto proprio Francesco Lamandini (sostituisce il dimissionario Giovanni Guazzaloca) . Un esempio interessante dei rapporti tra il partito egemone (PCI-PDS-DS-PD) e la galassia delle associazioni di categoria. Che alla bisogna si prestano ad “accogliere” ex-amministratori come qualsiasi società partecipata dagli enti locali. Della vicenda ha dato notizia Prima Pagina il 30 novembre 2015 (pdf). Nell’articolo si riferisce che Francesco Lamandini ricopriva già cariche all’interno dell’associazione, essendo infatti fino ad allora vicepresidente.
In un magico mondo, dove tutti i posti di staff, (che sono legittimi ed è normale che vengano assegnati a persone di cui il politico si fida),venissero assegnati per Titoli, esperienze nazionali ed internazionali, pubblicazioni scientifiche ecc ecc, del grande elenco che hai fatto solo una persona potrebbe accedervi e questa mi spisce dirtelo ma è Daria Denti. Il suo curriculum non è opinabile. Gli altri sono un bellissimo esempio di come al mondo la fortuna abbia più impatto del merito.
Ma sì, indubbiamente non hai torto. Anche se qualche differenziazione in più va applicata.
1) Non si tratta affatto solo di posti di staff. Tutti i vertici degli enti controllati o partecipati sono “politicizzati”. Per trovare competenze di alto livello bisogna rivolgersi ai tecnici, ovvero a coloro che si sono formati al di fuori della politica (penso ad esempio ad Andrea Segré a capo del CAAB a Bologna). Ma, appunto, sono casi rari, rarissimi.
2) L’avvicendamento tra Palma Costi ed Enrico Campedelli sarebbe un fatto assolutamente normale. Ma anche qui il modo in cui viene effettuato – e soprattutto i tempi – risponde ad una finalità di partito. Le istituzioni vengono usate. Pessima lezione da parte del PD. Che in questo modo continua a consumare la sua già scarsa credibilità, visto che è incapace di darsi norme e rispettarle senza alcuna strumentalità. Il post si occupa soprattutto di questo che è il fatto davvero disturbante.
3) Dell’ex-sindaco Daria Denti abbiamo saputo grazie alla news data da Prima Pagina. Tra l’altro sembra che l’incarico risalga a qualche mese fa. Comunque fino a quando non è chiaro il ruolo (nell’articolo si dice semplicemente che è stata chiamata a far parte della “segreteria del Presidente della commissione”) è anche difficile fare considerazioni sull’appropriatezza dell’incarico.
4) La cosa singolare della vicenda complessiva è che sono tutti uomini (e donne) di partito. Che l’incarico sia fiduciario oppure no, che servano competenze vere oppure no, che si scarichi un problema sulle istituzioni oppure no la cosa non cambia. L’appartenenza fa premio su tutto. Lo ha dimostrato anche Daria Denti nel suo ruolo di sindaco: l’appartenenza partitica e la lealtà (personale) fanno premio su tutto. Esemplare la triste vicenda del consigliere ASP indicato dall’allora sindaco di Vignola:
https://amarevignola.wordpress.com/2012/01/15/pasticciaccio-brutto5-pubblicato-atto-di-nomina-e-cv-di-giuseppe-novembre/
5) Il titolo del post è decisamente enfatico. In realtà anche la “macchina occupazionale”, l’agenzia di collocamento del partito è in difficoltà. Anche se il tasso di “occupazione” relativo a politici, amministratori, ed ex è comunque migliore rispetto a quello garantito dal programma “Garanzia Giovani” (anche in questa regione). Se non fosse così paurosamente basso il livello qualitativo dei politici la cosa potrebbe anche avere qualche giustificazione. Insomma, della “politica come professione” non possiamo farne a meno (qualcuno ama illudersi ed è dunque bene ribadirlo). Ma anche nel PD ed anche in questa regione il livello dei politici di professione è davvero basso. Probabilmente anche per questo la nomina di un politico salta all’occhio.
Ma questo è nulla. Che dire dell’ex assessore Basile che sul suo sito fb risulta assessore a Vignola? Quale è la sua attuale delega?
Ciao Alessio, direi che si tratta di un peccato veniale. Forse per dimenticanza, per non dimestichezza con fb, o per vanità. Il “peccato” vero, in realtà, è stato l’averla come assessore a Vignola. Dunque un “peccato” condiviso anche con altri – in primis con chi l’ha nominata. Uno di quegli assessori relativamente a cui è oggettivamente difficile ricordarsi di “che cosa ha fatto”. Io in effetti non me lo ricordo. Comunque, colgo l’occasione per un piccolo aggiornamento. Dal 29 novembre l’ex-sindaco di Spilamberto Francesco Lamandini è divenuto presidente di ASPPI Modena, l’associazione modenese dei piccoli proprietari immobiliari. Piccoli politici “crescono”? Qui la notizia riportata su Prima Pagina del 30 novembre 2015:
Fai clic per accedere a asppi-prima-pagina-30nov2015.pdf