Polizia Municipale: serve una diversa organizzazione, serve un nuovo comandante

Cosa deve ancora succedere affinché si prenda definitivamente atto che è opportuno un cambio del comandante del corpo unico della polizia municipale? In questi ultimi mesi gli elementi emersi ed a disposizione dell’opinione pubblica sono più che sufficienti per giungere a ritenere che un avvicendamento sia salutare. E va realizzato il più presto possibile. Si è infatti determinato una sorta di corto-circuito tra il comandante del corpo unico Fabio Venturelli e la sigla sindacale (il SULPL) a cui il comandante appartiene: il segretario provinciale, Federico Coratella, fa parte dell’organico dell’Unione – è dunque un sottoposto di Venturelli, ma è anche il suo principale “sponsor”! In questi mesi, dunque, il pressing di questa organizzazione sindacale sembra essere stato finalizzato più alla conferma del comandante che alla risoluzione delle vertenze sindacali con l’amministrazione dell’Unione. Dando così l’idea che la nomina del comandante (l’incarico è scaduto a giugno ed è stato riproposto a Venturelli per soli 6 mesi, così da avere un po’ di tempo per una “riflessione”) possa essere imposta alla giunta dell’Unione (ed all’assessore competente, il sindaco di Castelvetro Fabio Franceschini) dalla sigla sindacale maggioritaria.

Gazzetta di Modena, 23 settembre 2015, p.33.

Gazzetta di Modena, 23 settembre 2015, p.33.

Questa situazione del tutto anomala (come hanno registrato pure altre sigle sindacali, il 3 luglio scorso: pdf) ha poi avuto ulteriori singolari sviluppi, con lo stesso Venturelli che annuncia la propria indisponibilità all’incarico (poiché “a termine”) prima ai giornali che all’assessore competente (cosa che l’assessore Franceschini non ha proprio gradito – e ci mancherebbe). Il tutto mentre l’amministrazione comunale di Vignola sta chiedendo a gran voce (seppure a volte in modo un po’ scomposto) una riorganizzazione del corpo unico con l’intento, del tutto condivisibile, di un maggiore presidio della città, ovvero di un numero maggiore di agenti impiegati sul territorio. Anche per questo vorrebbe la sostituzione dell’attuale comandante che invece ha sempre difeso l’attuale organizzazione del corpo unico, avendola lui stesso forgiata. Insomma, cosa deve ancora succedere affinché si prenda definitivamente atto che è opportuno un cambio?

Il Resto del Carlino, 23 settembre 2015, p.24.

Il Resto del Carlino, 23 settembre 2015, p.24.

[1] Deve essere chiaro che non è in questione la competenza tecnica dell’attuale comandante della Polizia Municipale dell’Unione. Su questo aspetto non ho elementi per avanzare rilievi. Sono altri gli aspetti divenuti problematici nel tempo e che, dunque, rendono opportuno, ovvero salutare, un avvicendamento:

  • L’insistenza con cui il SULPL ha difeso l’attuale comandante, approntando un vero e proprio braccio di ferro prima con l’amministrazione comunale di Vignola, ma ultimamente anche con l’assessore competente dell’Unione, il sindaco di Castelvetro Fabio Franceschini, è decisamente anomala. Un avvicendamento – qualsiasi ragione vi sia alla base – è cosa naturale nei ruoli di responsabilità di strutture complesse come queste. Ancora di più dopo l’emanazione della legge n.190/2012, la cosiddetta legge anticorruzione, che prevede una rotazione degli incarichi maggiormente connessi al rischio di corruzione (vedi). Poiché l’attuale comandante è al vertice del corpo unico dal 2010 una sostituzione risulterebbe fisiologica già solo per questo motivo. Ovvero, per dirla in modo esplicito, per prevenire il formarsi di qualsiasi “cerchio magico” tra gli operatori del servizio. Il corto-circuito tra comandante e sigla sindacale (SULPL) rende l’avvicendamento una necessità.
  • I dati del 2013 (gli ultimi di cui disponiamo in quanto parte della Relazione al bilancio consuntivo di quell’anno: pdf) illustrano la situazione del corpo unico dal punto di vista dell’organico: su 59 unità di personale complessive 8 compongono l’ufficio amministrativo, 14 il reparto Sicurezza stradale e urbana, 3 il reparto di polizia amministrativa (controlli su edilizia, commercio, ecc.), 32 i presidi comunali (di questi solo 5 sono a Vignola – lo stesso numero sono a Spilamberto; Castelvetro e Castelnuovo ne hanno 6 ciascuno). E’ assolutamente comprensibile che Vignola, più di altri comuni, chieda una riorganizzazione sentendosi penalizzata (ed è difficile pensare che non lo sia). In ogni caso è tutta l’Unione Terre di Castelli che nel programma di legislatura ha chiesto una diversa organizzazione, prevedendo di “rimodulare l’articolazione dei servizi aumentando la presenza puntuale di unità operative ‘in situ’” (ovvero più agenti sul territorio) (vedi le pp.7-8 delle Linee programmatiche di governo, delibera del consiglio dell’Unione n.3/2015). E’ del tutto normale che per una diversa organizzazione si ipotizzi un comandante diverso da quello che ha realizzato (e poi difeso come la migliore possibile) l’organizzazione attuale.
Gazzetta di Modena, 24 settembre 2015, p.23. Diversamente da quanto indicato nel titolo la decisione della Giunta dell'Unione era programmata per oggi, 1 ottobre.

Gazzetta di Modena, 24 settembre 2015, p.23. Diversamente da quanto indicato nel titolo la decisione della Giunta dell’Unione era programmata per oggi, 1 ottobre.

[2] La decisione circa una riorganizzazione del corpo unico di Polizia Municipale dell’Unione Terre di Castelli è già stata assunta con l’approvazione delle Linee programmatiche di governo. Si tratta dunque, per la giunta dell’Unione, di trovare un accordo sul “come”, non sul “se”. Tra l’altro esse prevedono anche “un maggior coordinamento” con le altre forze di polizia (Carabinieri in primis) e “collaborazioni” con quelle associazioni di volontariato che possono contribuire ad un maggior presidio del territorio, dunque a garantire più sicurezza (es. associazione ex-Carabinieri). Sarebbe opportuno – per inciso – misurare il raggiungimento anche di questi obiettivi nella valutazione dell’attuale comandante. Indubbiamente sulla “trasparenza” occorre fare un salto di qualità (sebbene, a voler essere giusti, tutti i servizi e tutte le amministrazioni coinvolte sono deficitarie in proposito). Occorre che, qualsiasi assetto organizzativo venga messo in essere, si definiscano obiettivi “misurabili” (sia di tipo quantitativo che di tipo qualitativo) ed i corrispondenti dati di performance vengano periodicamente messi a disposizione dei cittadini (oltre che degli amministratori). Purtroppo siamo lontani anni luce da queste “buone prassi” (solo nella relazione allegata al bilancio consuntivo 2013 c’è un primo timidissimo tentativo in tal senso: pdf). Occorre, in altri termini, che anche chi ha la responsabilità del comando della Polizia Municipale si abitui a “rendere conto” in modo analitico dei risultati ottenuti e dell’impiego delle risorse pubbliche. Occorrerebbe, inoltre, che anche sulla “misurazione” della qualità del servizio si inizino a sperimentare tecniche di coinvolgimento dei cittadini (es. sulla percezione dell’equità, dell’efficienza, sulla gentilezza, sull’immagine che gli agenti danno alla collettività, ecc.). Certo, compito nient’affatto banale (ma comunque non più complesso che per altri settori – es. assistenza sociale). La selezione di un nuovo comandante – se si vorrà perseguire questa strada (come auspicabile) – dovrebbe portare ad innovare anche su questo fronte.

Entrate e spesa del corpo unico di Polizia Municipale, anni 2009-2013. La variazione intervenuta tra 2009 e 2010 è data dall'uscita di Savignano, non compensata dall'ingresso di Guiglia e Zocca (fonte: relazione al bilancio ansuntivo, anni 2009-2013).

Entrate e spesa del corpo unico di Polizia Municipale, anni 2009-2013. La variazione intervenuta tra 2009 e 2010 è data dall’uscita di Savignano, non compensata dall’ingresso di Guiglia e Zocca (fonte: relazione al bilancio consuntivo, anni 2009-2013).

PS Nel post riporto i dati relativi all’organico nel 2013 (appunto 59 unità: 56 operatori, 2 amministrativi, 1 comandante) perché sono gli ultimi disponibili in un documento ufficiale. Ad inizio 2015 l’organico era invece di 54 unità. Le Linee programmatiche di governo si propongono pertanto di riportare l’organico almeno a 59 unità (la situazione di due anni prima) nel corso della legislatura. Qui la parte relativa alla Polizia Municipale estratta dalla relazione al bilancio consuntivo dell’Unione per gli anni 2009 (pdf); 2010 (pdf); 2011 (pdf); 2012 (pdf); 2013 (pdf). Nell’aprile 2010 è cambiata la compagine dei comuni partecipanti alla gestione associata: con l’uscita di Savignano e l’ingresso di Marano, Guiglia e Zocca.

One Response to Polizia Municipale: serve una diversa organizzazione, serve un nuovo comandante

  1. Luciano Credi ha detto:

    Partita a calcio a parte fatta (provincia Di Pavia i clandestini x non essere ex federati CSI x esempio non hanno potuto giocare), con i soldatini dei Civici (x me voterebbero PD nel 2019, tradendo x esempio Sirotti, adorato pubblicamente ma meno amato che me privatamente; se mi candidassi, solo ma solo x senso di comunità, sebbene giustamente Andrea non mi creda. Perché giustamente? Rispetto al 2014 non lo farei x sciovinismo personale), a Vignola il 13/09/2013, fatta all’oratorio di Vignola. Unico gesto tecnico degno di nota, mio colpo di coscia e presenza in campo di Manni, tutti i 77 sono d’accordo con me, quelli che hanno vinto; dopo di che vorrei dire una cosa: Non posso scagliarmi ne bene ne male contro questo comandante, perché non bravo con questioni culturali su clandestini, ma non strumentalizzatore fra NOI (vi faccio/mi faccio un regalo umano) autoctoni…

    Pardon 13 settembre 2015, ma qui ha ragione Andrea, lapsus freudiano, perché?
    Ma agosto 2013 con proteste in via Libertà, dove non tutto sbaglio’ amministrazione precedente (maleducazione a parte x chi parcheggia attualmente male); perché l’allora sindaco non venne a mettere la faccia con i cittadini?
    Detto ciò, che Dio mi scampi dai civici, ma senza cattiveria verso loro, loro hanno la loro vita ed io la mia, che nel bene e nel male non vorrei mai cambiare.

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