Primo anno dell’amministrazione civica. Un bilancio

E’ passato poco più di un anno dall’insediamento della nuova amministrazione civica a Vignola (la prima seduta del consiglio comunale si è tenuta il 21 giugno 2014: vedi). E’ dunque salutare tentare un bilancio di questa prima annualità. Il primo anno è certamente il più impegnativo, non solo per il completo ricambio degli amministratori di maggioranza, ma anche per l’eredità ricevuta dall’amministrazione Denti, assai gravosa in alcuni ambiti (ed in alcuni casi pure inaspettata). Dico subito che la valutazione è senz’altro positiva, anche se ci sono evidenti ambiti di miglioramento. Vorrei dunque provare ad argomentare, mettendo in luce le cose positive e quelle che invece richiedono una correzione di rotta.

La nuova giunta comunale di Vignola. Da sinistra: Monica Maisani, Simone Pelloni (vicesindaco), Mauro Smeraldi, Kathrine Ciardulli, Francesco Rubbiani, Erio Ricchi (foto del 21 giugno 2014)

La giunta “civica” di Vignola. Da sinistra: Monica Maisani, Simone Pelloni (vicesindaco), Mauro Smeraldi, Kathrine Ciardullo, Francesco Rubbiani, Erio Ricchi (foto del 21 giugno 2014)

[1] La nuova amministrazione civica si è insediata a metà 2014. Il bilancio di previsione dell’anno era già definito e questo, ovviamente, ha ridotto i margini di manovra dei nuovi amministratori. E’ questa una condizione che fa sentire i suoi vincoli soprattutto a chi vuole imprimere un forte cambiamento, piuttosto che a chi si pone nel segno della continuità con la precedente amministrazione Denti. Non è un caso, dunque, che il cambiamento si è manifestato nelle prime settimane con gesti dal forte valore simbolico, come la riapertura ai cittadini della porta principale del municipio di Vignola, in precedenza chiusa dal sindaco Denti (Smeraldi riapre il Comune «Questa è la casa di tutti» – così titolava la Gazzetta di Modena il 10 giugno 2014, p.24). O come la prima seduta del consiglio comunale, non al chiuso della sala consiliare, ma all’aperto, nel giardino del municipio (vedi), sempre per dare l’idea dell’apertura delle istituzioni e del coinvolgimento della città. O come l’istituzione della cerimonia pubblica di consegna della cittadinanza italiana agli stranieri, direttamente in consiglio comunale (vedi). Gesti simbolici che trasmettono un forte messaggio di cambiamento verso la città. E che in effetti hanno impressionato positivamente tanti cittadini. Anche le prime spese per “lavori” pubblici hanno ribadito il messaggio del cambiamento: una rinnovata ed ampliata sala consiliare (davvero molto bella!) e – finalmente! – una ripresa della cura e manutenzione della città (per un’analisi dei vecchi problemi: vedi). Certo, il tutto con le (non molte) risorse a disposizione della nuova amministrazione (il ciclo elettorale porta ad impiegare il grosso delle risorse per lavori pubblici prima delle elezioni!), ma problemi trascurati da anni (come la sistemazione delle “aiuole” attorno agli alberi di viale Mazzini) hanno visto infine una risposta (vedi). Le fontane nella piazzetta di villa Braglia sono state riattivate (l’intervento era già stato preventivato dall’amministrazione Denti: vedi). E comunque si afferma una nuova attenzione alla qualità della manutenzione (vedi).

Il Resto del Carlino, 22 agosto 2014.

Il Resto del Carlino, 22 agosto 2014.

[2] Cambiamento e continuità dei programmi sono i termini entro cui si muove ogni nuova amministrazione. Per chi vuole “più cambiamento”, come la nuova amministrazione civica, è richiesto un impegno aggiuntivo, che richiede anche un po’ più di tempo, nella fase iniziale della legislatura. I vecchi programmi che non piacciono debbono essere “smontati” (cosa che non è sempre agevole) e nuovi programmi, nuovi obiettivi debbono essere messi al loro posto. In sintonia con la Fondazione di Vignola, ad esempio, è stato modificato il progetto di risistemazione di Villa Trenti (vedi) e si è proceduti convintamente in direzione del nuovo “polo archivistico” (vedi). La “discussione” delle ultime settimane sulla riorganizzazione della Polizia Municipale (certo un po’ disordinata) è motivata però da un obiettivo di grande rilevanza: portare più agenti sul territorio, a contatto con i cittadini, migliorando il presidio delle realtà più a rischio. E’ chiaro che questo riflette anche una valutazione critica sull’organizzazione, ricevuta in eredità, del corpo di polizia municipale associato dell’Unione Terre di Castelli. Cambiamento significa anche una diversa allocazione delle risorse. Anche sul fronte della riduzione dei costi dell’amministrazione la nuova giunta civica ha messo in campo interventi convincenti: innanzitutto una riduzione della spesa per la dirigenza (vedi), quindi un potenziamento dell’ufficio tributi (gestione associata assieme a Savignano), infine una riduzione degli affitti passivi a seguito di una riorganizzazione degli spazi (il trasferimento del Centro per le famiglie dell’Unione dai locali ex-Bassoli in centro storico a Vignola consente un risparmio se non di tutti almeno di parte dei 40mila euro annui di canone). Spendere meno per la macchina amministrativa, “assorbire” la riduzione dei trasferimenti statali (che di nuovo si è verificata nel 2015), non aumentare le imposte locali (diversamente da quanto ha fatto l’amministrazione comunale di Modena): sono decisioni importanti, che vanno nella giusta direzione. Semmai dovevano essere comunicate ai cittadini vignolesi con maggiore enfasi (sì, sulla comunicazione la nuova amministrazione civica deve fare decisamente meglio!). Non è un caso che anche il gruppo consiliare PD abbia dovuto ammettere, a denti stretti, che il bilancio di previsione 2015 va nella giusta direzione: ulteriore razionalizzazione della spesa comunale con l’obiettivo di non far crescere le imposte locali.

Gazzetta di Modena, 3 settembre 2014.

Gazzetta di Modena, 3 settembre 2014.

[3] Non è però solo questione di “vincoli” circa i programmi od i progetti ricevuti in eredità dall’amministrazione Denti. Insomma, non si tratta solo di ragionare su alcune collocazioni discutibili circa il “polo della sicurezza” ed il “polo scolastico” (qui semmai l’errore dell’amministrazione civica è stato quello di far intendere che una diversa localizzazione, assolutamente giustificata, era possibile prima ancora di verificare se ciò avrebbe messo a rischio i connessi finanziamenti regionali – si veda Il Resto del Carlino del 20 febbraio 2015: pdf). L’eredità più pesante era altra. Non certo le piccole bagatelle di uno Sportello Uno non bene organizzato innanzitutto con riferimento agli spazi (ed infatti prontamente riorganizzato, pur con il vincolo di locali rivelatisi insufficienti), di un sito web strampalato (l’unico che io conosca che si navigava a partire dalla “mappa del sito”!) e per questo prontamente rifatto (ancorché in modo provvisorio), di carenze d’organico alla biblioteca Auris (problema emerso durante la campagna elettorale e poi affrontato dalla nuova amministrazione). Il cambio di amministrazione (salutare!) ha fatto emergere alcuni “scheletri nell’armadio” particolarmente impegnativi da affrontare. Il primo, atteso, relativo alla Strada dei vini e dei sapori “Città Castelli Ciliegi” con il relativo “buco” di bilancio (il presidente Fabio Federici, dimessosi qualche settimana fa, ha infine ammesso trattarsi di 800mila euro! vedi). Del tutto inatteso, invece, quello relativo ai costi del teleriscaldamento vignolese, conseguenti ad una modifica al progetto ed al contratto con Vignola Energia Srl, la società del gruppo CPL Concordia (vedi). Mentre sotto la lente è stato messo anche il contratto di project financing di realizzazione e gestione dell’illuminazione pubblica (vedi Il Resto del Carlino del 17 febbraio 2015: pdf). Serviva un cambio di amministrazione per portare alla luce questi “problemi”! L’imbarazzo del PD vignolese circa queste “eredità” è palese, tant’è che non ha avuto il coraggio di proferire parola. Muto. Si tratta di casi, per così dire, “cresciuti nell’ombra”, nell’opacità di decisioni politiche ed amministrative prese lontano dai riflettori. Che chiamano in causa modelli di governance non più sostenibili. L’esternalizzazione di servizi richiede cioè una nuova e più alta capacità di controllo, improntata alla completa trasparenza, meglio se anche con il coinvolgimento dei cittadini. Tutte cose che non erano nella “cultura amministrativa” dell’amministrazione Denti nello specifico, e del PD in generale.

La centrale di cogenerazione di Vignola Energia Srl, gruppo CPL Concordia (foto del 24 maggio 2015)

La centrale di cogenerazione di Vignola Energia Srl, gruppo CPL Concordia (foto del 24 maggio 2015)

[4] Insomma sulla governance del “comune-holding” serve un forte cambiamento e la nuova amministrazione civica, per prima, prova a fare qualcosa di innovativo. Oggi molte funzioni e servizi non sono gestiti direttamente, ovvero “in house” come si dice in gergo. La ricerca di efficienza ha portato a rivedere gli “ambiti ottimali” per l’erogazione di questi servizi, ampliandoli sempre più e dunque affidandoli ad enti che operano su scala sovracomunale. Un comune gestisce sempre meno direttamente e sempre più, invece, si affida ad enti di secondo livello, società partecipate, società di scopo o altro ancora. Su una società interamente controllata come la Vignola Patrimonio si può nutrire l’illusione che il problema si affronti sostituendo l’amministratore unico con un consiglio di amministrazione (garantendo la “parità di spesa” per i vertici della società) (Gazzetta di Modena dell’8 febbraio 2015: pdf). Ma è appunto un’illusione. Ciò che serve è invece trasparenza sulla performance e sull’impiego del denaro pubblico e controllo (almeno potenziale) dei cittadini. Qualcosa di promettente si sta muovendo sul versante della sanità, un altro caso di servizi gestiti per conto del comune da una specifica azienda sovracomunale. Il sindaco Smeraldi, infatti, ha promosso una “commissione non istituzionale” che periodicamente si riunisce in sedute aperte al pubblico (è il lato della partecipazione). Ad essa sta affiancando un sistema puntuale di monitoraggio delle prestazioni sanitarie erogate nel distretto (è il lato della trasparenza). Questo nuovo sistema di monitoraggio (vedi) verso l’azienda sanitaria (non esistono esperienze del genere negli enti locali), se funzionante, potrebbe diventare un riferimento per altri ambiti in cui i servizi per i cittadini vignolesi sono affidati all’esterno: dalla gestione rifiuti al marketing territoriale.

Lavori di manutenzione in viale Mazzini (foto del 20 giugno 2015)

Lavori di manutenzione in viale Mazzini (foto del 20 giugno 2015)

[5] La riorganizzazione della viabilità attorno alle scuole medie Muratori è annunciata per l’autunno: il progetto, ancorché non facile da leggere, è già disponibile sul sito web comunale (vedi; la rotatoria alla confluenza di via Libertà su via Circonvallazione è in programma per il 2016). Vedremo presto come andrà. In ogni caso si tratta di un progetto complesso, su cui l’amministrazione è al lavoro da mesi. Senza un serio lavoro di istruttoria non si affrontano progetti complessi. Ma questo è quanto sembra avvenire in merito al centro storico ed all’ipotesi della sua pedonalizzazione. Qui è difficile non pensare a “fughe in avanti”: si annunciano progetti che ancora non ci sono, con tutti i rischi del caso (tra cui le inevitabili fiammate polemiche: vedi). Posto che l’obiettivo è condivisibile (pochi si dichiarano esplicitamente contro la pedonalizzazione, ma tanti chiedono che prima siano soddisfatti requisiti che oggi non lo sono) bisogna iniziare a lavorare con continuità in vista di un obiettivo differito nel tempo (vedi). Altri progetti complessi, poi, stentano ad entrare nell’agenda di governo dell’amministrazione civica: uno di questi è la riqualificazione energetica della città (ed il tema, certo non facile da trattare, del cambiamento climatico – forse anche questo caldissimo luglio ci ricorda quanto in breve tempo potrebbe diventare decisivo). Anche il rapporto con gli altri comuni dell’Unione Terre di Castelli (e con l’Unione stessa) va meglio messo a fuoco: a proposito di gestione dei rifiuti si era appena detto “basta sperimentazioni a macchia di leopardo” che a Vignola si annuncia un nuovo progetto sperimentale, il porta a porta nella zona artigianale. Serve dunque al più presto recuperare una progettazione di Unione, tanto per i rifiuti quanto per il PAES (vedi), così che, come oramai chiedono i cittadini più avvertiti, questo territorio si muova in modo coordinato.

Il sindaco Mauro Smeraldi ed il vicesindaco Simone Pelloni in occasione della seduta di insediamento del consiglio comunale (foto del 21 giugno 2014)

Il sindaco Mauro Smeraldi ed il vicesindaco Simone Pelloni in occasione della seduta di insediamento del consiglio comunale (foto del 21 giugno 2014)

[6] Su coinvolgimento e partecipazione dei cittadini le iniziative non sono mancate. Un percorso partecipato per decidere il futuro di Villa Trenti (per una valutazione: vedi). La “parola ai cittadini” anche come dispositivo di coinvolgimento nella formulazione del bilancio comunale. La prima “giornata della democrazia” l’1 marzo 2015 (ancorché dedicata a temi non facili da trattare come gli “istituti di partecipazione”: vedi). Sono le prime tappe di un percorso che tiene fede al gesto simbolico della riapertura dell’ingresso principale del municipio. Certo, è possibile e si deve fare di più, ma la strada è tracciata. Dove invece sono mancate iniziative è sul versante della “trasparenza” dei luoghi decisionali, seppur prevista nel programma elettorale (apertura ai cittadini del Comitato di distretto, assemblea soci ASP, consulta economica, ecc.). Le difficoltà incontrate vanno superate con l’iniziativa politica (es. coinvolgendo su questo tema il gruppo consiliare PD dell’Unione), non certo accantonando gli obiettivi. Insomma, serve davvero una “rivoluzione della trasparenza”, ma per farla bisogna diffondere la consapevolezza dell’importanza dell’obiettivo e cercare alleati anche al di fuori della coalizione civica. La “politica nell’era della sfiducia” (Pierre Rosanvallon) richiede trasparenza e possibilità di controllo dei cittadini (ogni volta che un cittadino vuole deve poter controllare senza dover chiedere permesso – e questo tramite il web è teoricamente possibile, basta volerlo). Anche sul coinvolgimento dei cittadini nella gestione del “bene pubblico” città ci si aspettava di più: nei parchi pubblici più importanti occorre promuovere la nascita di “comitati di cittadini” (sull’occasione persa dall’amministrazione Denti con il Parco di via di Mezzo: vedi). Insomma, ci sono obiettivi che nel corso delle tribolazioni del primo anno (la gestione dell’eredità Denti) sono stati trascurati e vanno invece recuperati. Avanti!

Locandina dell'incontro pubblico

Locandina dell’incontro pubblico “Vignola un anno dopo”, 25 giugno 2015.

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