Il 22 luglio 2010 la pavimentazione in cotto di via Garibaldi, proprio nel tratto davanti all’ingresso della chiesa parrocchiale, esplose. Si sollevò di una decina di centimetri, sembra a causa del caldo (e dell’assenza di giunti di dilatazione, non previsti nella posa dei mattoni in cotto realizzata a metà degli anni ’90 – allora era sindaco Gino Quartieri). L’amministrazione Denti intervenne prontamente rimuovendo il tratto di pavimentazione staccatosi. Solo che invece di ripristinare la pavimentazione in cotto sistemò (sic) quel tratto di via Garibaldi con un bel manto d’asfalto. Che rimase per quasi quattro mesi, visto che la pavimentazione in cotto venne ripristinata solo a metà novembre 2010. Anche per interventi di “ripristino” minori ci si accomodò ad usare asfalto e catrame (vedi). E pensare che il centro storico, stando alle dichiarazioni del sindaco Denti, era considerato “il salotto buono” della città. Per fortuna! Un episodio analogo è successo anche quest’anno: il 9 giugno è “esploso” un altro tratto della pavimentazione in cotto di via Garibaldi (in questo caso nel tratto davanti al negozio d’abbigliamento Montanari e davanti alla farmacia Plessi).

Via Garibaldi ancora asfaltata, a quasi quattro mesi di distanza dall’esplosione della pavimentazione (foto del 6 novembre 2010)
La motivazione è sempre la solita: alte temperature e mancanza di giunti di dilatazione (essendo questa la situazione non è improbabile che un simile episodio si ripresenti in una futura calda estate). Solo che in questo caso l’amministrazione civica ha avuto l’accortezza di evitare la “cura dell’asfalto”. Dopo poco più di una settimana, attorno al 19-20 giugno, un piccolo cantiere era attrezzato per il ripristino della pavimentazione in cotto (circa 35 mq). Nella giornata del 20 giugno il tratto della pavimentazione era sistemato.
Speriamo non si verifichino ulteriori episodi in questo caldissimo luglio. In ogni caso è bene tenere a mente la differente modalità d’intervento. E’ bene prestare attenzione alla diversa capacità di cura e di manutenzione della città (vedi), pur a fronte di una quadro di risorse calanti (con grande sensibilità e pure coraggio l’amministrazione Smeraldi – è bene non dimenticarlo – ha infatti evitato di aumentare le imposte comunali con il bilancio di previsione 2015, come invece hanno fatto molte altre amministrazioni in provincia di Modena). Insomma, ottimo il lavoro fatto dall’amministrazione Smeraldi. Ottimo il lavoro dell’assessore ai lavori pubblici Francesco Rubbiani.
Certo, il centro storico vignolese soffre di problemi più ampi ed impegnativi rispetto a questo (vedi). Bisogna però riconoscere che, in questo caso, l’intervento dell’amministrazione è stato tempestivo ed appropriato. Come invece non era stato quello dell’amministrazione Denti nel 2010. Chi glielo dice a quelli del PD?
PS Stefania Montaguti, residente ed esercente del centro storico, oggi consigliere comunale della lista Vignola Cambia, si lamentò nel 2010 delle modalità d’intervento dell’amministrazione Denti. Qui l’articolo apparso su Modena Qui il 12 agosto 2010 (pdf). Qui il testo della delibera della Giunta Municipale n.88 del 30 giugno 2015 relativa all’esecuzione dei lavori (pdf). In allegato la relazione del Geom. Fausto Grandi, datata 9 giugno 2015, in cui si ribadisce che all’origine del distacco della pavimentazione vi è con ogni probabilità la “mancanza di giunti di dilatazione nella pavimentazione” (associata alle alte temperature del periodo) (pdf). La spesa complessiva dell’intervento di ripristino è stata di 4.376,14 euro iva inclusa.
E’ sempre stata una grande balla. almeno per quello che ricordo, che il centro storico doveva essere il nostro salotto buono. Chi lo ha detto non ha mai fatto nulla perchè cio’ avvenisse e i risultati si vedono.
Non sono del tutto d’accordo, Rosanna, con la tua considerazione. La ripavimentazione di via Garibaldi fatta alla metà degli anni ’90 (con Gino Quartieri sindaco) e poi la nuova pavimentazione di via Barozzi, via Bonesi, via Soli, via Cantelli (fatta dall’amministrazione Adani) sono due interventi che hanno certamente migliorato la qualità del centro storico. Alla fine, però, sono risultati insufficienti per tenere alta la qualità del centro storico vignolese. Bisognava infatti favorire un nuovo ciclo di investimenti sull’edilizia residenziale in centro storico, cosa che non è avvenuta negli ultimi tren’anni se non in pochissimi casi. Da qualche anno la diagnosi è chiara (e penso anche condivisa). Per questo è stato un errore non collocare in centro storico l’intervento di ACER Modena per la realizzazione dei nuovi alloggi ERP (spostati da Mulino di Tavernelle):
https://amarevignola.wordpress.com/2012/12/26/case-popolari-nellarea-ex-enel-perche-il-progetto-non-convince/
Per questo è stato un errore non utilizzare i “buoni casa” (altrimenti inutilizzati, come hanno testimoniato i primi bandi) per incentivare la riqualificazione di edifici e appartamenti in centro storico:
https://amarevignola.wordpress.com/2012/12/12/usare-il-fondo-dei-buoni-casa-per-promuovere-la-riqualificazione-del-centro-storico-un-comunicato-delle-liste-di-minoranza-citta-di-vignola-vignola-cambia-pdl-lega-nord/
La riqualificazione dell’edilizia del centro storico è di fatto perseguita, ad oggi, solo dalla Fondazione di Vignola. Bisogna che anche la nuova amministrazione civica trovi il modo per un intervento più incisivo.