Pedonalizzare o non pedonalizzare? La discussione è accesa anche tra i negozianti

All’inizio di agosto l’amministrazione comunale di Bologna è stata colta di sorpresa dalla richiesta, avanzata sulle pagine dei giornali da alcuni negozianti, di pedonalizzare anche Strada Maggiore, inserendola nell’area dei T-days (vedi). Questa è in effetti “la notizia”: che il fronte dei commercianti, da sempre compatto contro ogni progetto di “pedonalizzazione”, presenti oggi posizioni differenziate. La stessa disponibilità alla pedonalizzazione (in questo caso a Vignola, nel tratto di via Minghelli ricompreso tra viale Mazzini e via A.Plessi) si registra da parte di alcuni negozianti vignolesi, come certificato qualche giorno fa dalla Gazzetta di Modena (vedi) (l’altro tratto, quello tra via A.Plessi e via M.Pellegrini è pedonalizzato da quando è stato  realizzato il Teatro Ermanno Fabbri, grazie ad un intervento di riqualificazione della via promosso dall’amministrazione Adani). Sono segnali importanti di un mutamento in atto che forse dischiude la possibilità di elaborare un serio progetto di pedonalizzazione di alcune aree centrali della città.

Dalla Gazzetta di Modena del 22 agosto 2014

Dalla Gazzetta di Modena del 22 agosto 2014

[1] Laddove si ipotizza la pedonalizzazione subito la discussione si infiamma. E soprattutto ci si divide in fazioni “l’un contro l’altra armate”. Certo, non solo è una tradizione italiana che risale al medio evo (Guelfi vs. Ghibellini), è anche il segno dell’incapacità di affrontare “produttivamente” la discussione sui temi più importanti della vita cittadina. Che dunque i due fronti contrapposti dei “favorevoli” e dei “contrari” alla pedonalizzazione (di alcune delle aree centrali della città) non siano più così compatte come in passato e soprattutto che il fronte dei principali oppositori (la categoria degli esercenti) sia un po’ più sfumato è di sicuro una buona cosa. “L’epoca della contrapposizione fra commercianti e cittadini è finita. (…) Ci sono preoccupazioni condivise [da tutti], non bottegai da una parte e ambientalisti radicali dall’altra” – furono le parole del sindaco di Bologna Virginio Merola nell’autunno 2011, quando il progetto di “pedonalizzazione” della nuova amministrazione bolognese (la chiusura alle auto ed ai bus della T centrale il sabato e nei giorni festivi – i cosiddetti “T-days”) venne presentato alla città, suscitando subito la forte resistenza delle associazioni di categoria (si veda Il Resto del Carlino-Bologna del 4 dicembre 2011: pdf).

Quando Piazza dei Contrari era un parchegglio (era il 1985). Chi la rivorrebbe così? (foto della Fondazione di Vignola)

Quando Piazza dei Contrari era un parcheggio (era il 1985). Chi la rivorrebbe così? (foto Archivio della Fondazione di Vignola)

Ed in effetti a Bologna le “contrapposizioni” sono terminate. Anche perché il progetto bolognese ha avuto successo, portando nella T pedonalizzata una quantità mai vista di visitatori, potenziali clienti dei negozi del centro. Nessun crollo del numero dei clienti e delle vendite – come si paventava all’inizio! Tant’è che ora nessuno – neppure l’Ascom, l’associazione che più si era opposta al progetto dell’amministrazione Merola – ha più il coraggio di mettere in discussione i T-days. Anzi, come detto, vi sono altre vie cittadine che vorrebbero aggregarsi, entrando così a far parte del “circuito” di quelle pedonalizzate (vedi). E questo – ribadisco: è questa la vera notizia! – è richiesto da negozianti.

Nella mappa è evidenziato il perimetro del centro storico e (in giallo) i parcheggi a servizio del centro. La larghezza massima del centro (lungo l'asse est-ovest) è di circa 250 metri.

Nella mappa è evidenziato il perimetro del centro storico e (in giallo) i parcheggi a servizio del centro. La larghezza massima del centro (lungo l’asse est-ovest) è di circa 250 metri.

[2] La preoccupazione degli esercenti circa i progetti di pedonalizzazione è certamente comprensibile. E’ la preoccupazione circa il calo del giro d’affari (peraltro in un periodo in cui la crisi economica già ha colpito e colpisce duro giorno dopo giorno). Cosa che non è però conseguenza automatica della pedonalizzazione – questo è quanto ci dice l’esperienza bolognese. Insomma, sarebbe opportuno che la discussione si aprisse sul “come fare”, ovvero sul come fare a pedonalizzare il centro storico o qualche altra area centrale (es. via Minghelli) con la ragionevole prospettiva di non danneggiare le attività commerciali, ma semmai di incrementarne il giro d’affari. Perché è indubitabile che un ingrediente della qualità del vivere urbano è l’assenza delle auto. Detto più precisamente: una città in cui sono presenti alcune aree senz’auto, ma in cui la funzione di mobilità è comunque garantita. All’auto non possiamo rinunciare (individualmente qualcuno può permettersi di rinunciarvi, ma collettivamente siamo ancora dipendenti dall’automobile per le nostre esigenze di mobilità) e questo significa innanzitutto che un centro pedonalizzato dovrà comunque essere servito da parcheggi. Anzi, da parcheggi con più posti auto rispetto ad oggi. Tutte considerazioni già svolte da tempo in altri post a cui rimando (vedi).

Auto parcheggiate in via Garibaldi, davanti alla chiesa parrocchiale. Chi vorrebbe tornare al 1971?

Auto parcheggiate in via Garibaldi, davanti alla chiesa parrocchiale. Chi vorrebbe tornare al 1971?

Liberare un’area urbana, in centro, dalle automobili vuol dire renderla più attraente, non meno attraente (significa mantenere positivo il saldo tra i nuovi frequentanti e coloro che invece, non volendo rinunciare all’auto, abbandonano il centro alla ricerca di altre destinazioni in cui soddisfare le proprie esigenze di acquisto). Lo si è fatto in moltissime città, sia in Italia, sia, soprattutto, in Europa. A Vignola realizzare un progetto di pedonalizzazione che funzioni non sarà di sicuro più difficile che altrove. Come in tutte le città un tale progetto beneficerebbe della “forza del centro”: il centro storico è un “attrattore” naturale (è il luogo di ritrovo da secoli), dunque ha capacità “naturale” di attrazione delle persone. Il centro storico vignolese, inoltre, è assai contenuto: ha un diametro di 250 metri, una distanza facilmente percorribile a piedi. La combinazione degli altri ingredienti necessari (distribuzione dei parcheggi, accesso ai garage privati, accesso per carico/scarico merci, aree di sosta riservate ai residenti, mezzi di ausilio per l’utenza debole, pedonalizzazione solo nel week-end o permanente, ecc.) va affidato ad un vero e proprio progetto, un vero “studio di fattibilità” (per qualche considerazione preliminare: vedi). Anche grazie alle ultime prese di posizione pubbliche le condizioni per tale progetto si vanno componendo. In più, una delle condizioni che la nuova amministrazione “civica” può mettere sul tavolo è certamente quella che la città tutta sarebbe coinvolta nella definizione del progetto: esercenti, associazioni di categoria, residenti e cittadini. Recuperare un corretto rapporto di ascolto e confronto con la città, recuperare fiducia, è infatti indispensabile per impostare progetti ambiziosi. Quello della pedonalizzazione del centro storico lo è di sicuro.

Auto parcheggiate su entrambe i lati di via Soli, in centro storico. A dispetto della nuova pavimentazione realizzata nel 2008 (foto del 18 maggio 2013)

Auto parcheggiate su entrambe i lati di via Soli, in centro storico. A dispetto della nuova pavimentazione realizzata nel 2008 (foto del 18 maggio 2013)

PS Auto o non auto non è di certo l’unico problema del centro storico vignolese (sul tema si vedano anche i risultati di un’indagine con questionari realizzata nell’ottobre 2010 dalla lista di cittadini Vignola Cambia: vedi). L’altro grande tema è la riqualificazione dell’edilizia residenziale (vedi), oltre al rafforzamento degli insediamenti commerciali (vedi). Sulle diverse problematiche del centro storico di Vignola si vedano i post della categoria “centro storico”.

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19 Responses to Pedonalizzare o non pedonalizzare? La discussione è accesa anche tra i negozianti

  1. DANIELA BORGHI ha detto:

    Pedonalizzare è sempre una buona idea, ricordo però che i posti auto che verrebbero eliminati sono a disco orario, non a pagamento, e che ne mancano già altri, occupati dalle varie verande degli esercizi commerciali della zona. È importante, a mio parere, ripristinare anche i parcheggi non a pagamento.

  2. itappens ha detto:

    Ormai anche una parte dei commercianti l’ha capito: per rendere fruibile e attraente i “centri commerciali naturali” delle aree urbane le auto devono stare fuori. Lascerei entrare solo i veicoli elettrici. E’ però opportuno potenziare le piste ciclabili in modo che il posto più comodo dove lasciare la macchina dovendo fare un giro il centro sia il proprio garage anche se situato in periferia

  3. Rosanna Sirotti ha detto:

    guardando dal” di fuori ” sembra molto difficile riuscire in questa operazione che presenta non pochi aspetti di criticità a cominciare dai parcheggi per finire alla mobilità. Le vie del centro storico servono da collegamento fra il Portello e via Ponte Muratori e sono frequentatissime dalle auto cosa che non sarebbe più possibile con la pedonalizzazione per cui si renderebbe necessario un nuovo piano del traffico. E le auto dei residenti dove le mettiamo? In zona pedonale a Bologna auto in sosta, vedi via Farini ‘ io non ne ho viste Però è anche vero che a Bologna ci vado raramente.

    • Andrea Paltrinieri ha detto:

      Ciao Rosanna, gli interrogativi sono assolutamente leciti. Ma rispondere puntualmente non è banale. Serve, appunto, uno studio di fattibilità. Rilevo però che nelle strade dell’intero centro storico vi stanno parcheggiate circa 90-100 auto. E che nel parcheggio di Corso Italia, in superficie, vi sono 85-90 posti auto (e raramente è interamente occupato). Ci sono inoltre altri parcheggi che vanno usati meglio (li ho indicati in giallo nella mappa): quello di via Zenzano (occorre però “riqualificare” il tunnel ed il collegamento con il centro storico, tramite via Posterla) e quello del tratto iniziale di via Libertà (ex-magazzini Toschi). Insomma, l’impressione è che sia possibile garantire la dotazione necessaria di parcheggi a servizio del centro (residenti, operatori, visitatori). Ribadisco, è un’impressione. Per uscire dall’indeterminatezza serve un vero studio di fattibilità. Ovviamente ci sono altri problemi, ma anche questi possono essere (plausibilmente) adeguatamente affrontati.

  4. Antonio Tavoni ha detto:

    Le vie del centro NON dovrebbero essere comunque il collegamento privilegiato tra il ponte e il portello. Lo sono diventate con il senso unico istituito durante l’Adani bis nel tratto centrale di Corso Italia. Dopo diversi anni è più che evidente che alla circumnavigazione di Palazzo Dallaj gli automobilisti preferiscono di gran lunga il taglio per il centro… che non è fatto per sopportare questo volume di traffico (come ci insegnano, lo stato delle pavimentazioni, delle grondaie, degli spigoli di muri e colonne… degli specchietti delle macchine parcheggiate). Ci vuole appunto un piano complessivo e che non guardi al singolo dettaglio, ma questo nel quadro generale si è dimostrato un errore al quale occorre porre rimedio.

  5. Yakko ha detto:

    solo io vedo come essenziale un passaggio diverso sul tratto tra Formica e Vignola? ovvero: la scelta del passaggio attraverso il centro storico è ulteriormente peggiorato, ad esempio, il giovedì fino alle 15, per via del mercato (venendo da Savignano occorre arrivare almeno fino a via dei Cappuccini per poter risalire dentro Vignola, peraltro usando un’altra via stretta e poco adatta a sostenere molto traffico, e tuffandosi nell’ingorgo su via Plessi).
    il passaggio delle auto dal centro storico, a mio avviso, andrebbe evitato tout court, potenziando il parcheggio di via zenzano e ipotizzando un “taglio” a sud del castello che possa magari congiungersi fino a via frignanese (mi rendo conto delle difficoltà tecniche ed economiche di realizzare un progetto del genere, che sarebbe da valutare come UTC). Inoltre il parcheggio in Corso Italia (notavo ieri, non lo uso mai) ha bisogno di essere “sponsorizzato”, visti i costi orari che lo rendono inviso a chiunque, dal momento che non può essere restituito alla popolazione.
    in ogni caso, concordo con Andrea che il centro è uno spazio talmente piccolo e ridotto che può essere reso totalmente pedonalizzabile purchè sia fruibile l’accesso “lateralmente” (per esempio: può essere messo a disposizione il parcheggio dell’old river? anche su via portello siamo al limite dei posti…)

    tutto questo, chiaramente, in parallelo ad una bella educazione civica sulla dismissione delle auto e ad una serie di minibus per il trasporto cittadino 😉

    ok, ok, torno alla realtà…

  6. boschi arcadio ha detto:

    Ok supponiamo di vietare l’accesso alle auto in centro storico.
    Come e’ gia’ stato segnalato si aggrava il collegamento dal ponte Muratori a via Frignanese.
    Per cui tanto per aggiungere un po’ di argomenti alla discussione mi faccio alcune domande.
    1) Perche’ non ripristinare la viabilita’ su Corso Italia come una volta?
    Anche il giovedi mattina?
    E’ stato fatto un parcheggio in pieno centro e al giovedi mattina non e’ raggiungibile dal ponte Muratori….mi sembra un assurdo.
    La viabilita’ in centro a Vignola soffre soprattutto quando le persone vanno o tornano dal lavoro, facilitiamo gli spostamenti, poi al sabato, alla domenica e gli altri giorni dopo le 19 la viabilita’ in Corso Italia puo’ tornare come adesso.
    2) Perche’ gli autobus che provengono da Bologna devono fare un percorso di guerra come l’attuale? Permetterei il transito in Corso Italia solo il giovedi mattina. Tutti gli altri giorni non devono piu’ passare dal viale Trento Trieste, ma percorrere via Resistenza con obbligo di fermata su viale Mazzini\Municipio, stazione dei Treni, e scaricare gli studenti in sicurezza davanti alle scuole e non in autostazione cosi alla mattina alle 8 evitiamo di assistere all’invasione della Tangenziale da un’orda di svaniti.
    Le scuole Aldo Moro e Barozzi per ora sono frequentate da minori e non credo prendano l’autobus e i genitori che li accompagnano vivrebbero una viabilita’ un po’ piu’ tranquilla.
    Dato che via Resistenza e’ a senso unico gli autobus percorrerebbero viale Trento Trieste solo nell’altro senso.
    3) Perche’ piazza Braglia non viene usata come parcheggio solo alla mattina? Ne guadagnerebbe il centro storico e il giovedi di mercato.

    Infine per chiudere devo fare due segnalazioni:
    la prima riguarda la rotonda del Portello (quella per andare in piscina) non e’ possibile per un autobus scendere e parcheggiare in piscina perche’ non passa. Le auto sono parcheggiate troppo vicine al muretto (che deve essere abbattuto) che delimita le strisce pedonali.
    La seconda riguarda i dossi di via Modenese di fronte all’Hotel Cartiera.
    Non e’ possibile fare dossi a spigolo vivo come questi. Capisco limitare la velocita’ delle macchine non capisco perche’ le si debba anche rompere.
    Ma Vignola ce l’ha ancora un Ufficio Tecnico ?
    Auguri alla nuova Amministrazione……. ha ereditato molti pasticci.

    Boschi Arcadio

    • boschi arcadio ha detto:

      Devo rettificare un errore nel commento precedente. Ho scritto viale Trento Trieste quando invece intendevo viale Vittorio Veneto.
      Boschi Arcadio

  7. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Ciao Arcadio, debbo dire che non trovo convincenti le tre questioni che sollevi. (1) E’ indubbiamente vero che per chi viene da via Ponte Muratori la viabilità sia oggi più complicata, specie se non intende proseguire verso Modena lungo via C.Battisti. Però questo non è solo il prezzo da pagare per una diversa sistemazione di Corso Italia (che io, ad esempio, certamente preferisco). E’ anche una situazione voluta, un tentativo di scoraggiare il traffico “di attraversamento” lungo l’asse est-ovest. Vignola ha una sua particolare conformazione, con il fiume che impedisce la realizzazione di un anello attorno alla città (il progetto del “completamento” della circonvallazione, con un tratto che attraversa le “basse” e riemerge su via Ponte Muratori, – progetto di inizio anni ’80, per fortuna è stato abbandonato – allora fu decisiva l’opposizione della DC) e questo rende non semplicisssima, o comunque più complicata, la “soluzione” della viabilità attorno al centro storico. In effetti nella parte sud l’antico centro medioevale non ha strade che lo circondino e che dunque possano svolgere una funzione di attraversamento. E’ anche per questo che spesso il centro storico stesso viene impropriamente attraversato per andare da est verso ovest (dal ponte in direzione Marano, per intenderci). (2) Questo è anche il motivo dell’attuale “percorso di guerra” riservato ai bus provenienti da Bologna. In questo caso è un prezzo da pagare. Ma io non tornerei di sicuro indietro. (3) Anche sulla piazza di Villa Braglia per me l’imperativo è: non tornare indietro. Le auto sono state tolte (finalmente)! Evitiamo di rimetterle, anche solo temporaneamente. Non mi sembra che nella “fame” di parcheggi nel giorno di mercato Villa Braglia possa dare un contributo significativo. Inoltre, come detto, di sicuro NON la sacrificherei. I parcheggi a servizio del centro storico in realtà già ci sono (sono quelli nella cartina), vanno solo meglio organizzati (a partire da quello pessimo, anche per via dell’attuale sistema di collegamento al centro, di via Zenzano). Serve invece organizzare un grande parcheggio a Nord di via Bellucci, in aggiunta a quello dell’ex-mercato ortofrutticolo (fino a quando sarà usato come parcheggio di superficie – dopo quei posti auto andranno comunque garantiti o sottoterra o sul tetto di qualche palazzo che lì viene costruito). La zona dell’ospedale e quella della stazione ferroviaria sono quelle che hanno maggiori chances (tra l’altro ci sono già parcheggi, che andrebbero dunque riorganizzati, ampliati, sopraelevati, ecc.), ma lì occorre un po’ di “riqualificazione urbana”. Per il resto servirebbe anche una piccola navetta elettrica con ciclo no-stop di 10-15 minuti a servizio del centro ed in grado di collegare i diversi parcheggi. In nessun caso, però, arretramento circa gli spazi sottratti alle auto!

    Sulla rotonda di via Portello hai perfettamente ragione! E’ uno scandalo! Realizzare una rotonda con caratteristiche tali da impedire il passaggio dei bus! Questo, tra l’altro, è uno dei motivi addotti per l’impossibilità di mettere a senso unico (discendente) la via della piscina. Gli autobus scolastici debbono infatti necessariamente risalire da quel tratto di via Portello, visto che non riescono a completare il percorso, sbucando su via Frignanese. Ecco, lì un bel “tapiro d’oro” andrebbe consegnato al progettista!

    • boschi arcadio ha detto:

      Vignola ha una conformazione che qualsiasi soluzione di viabilita’ non e’ convincente. Non mi piace l’accanimento contro le auto. Purtroppo ce le abbiamo, ci costano e ci servono anche se non piacciono neppure a me. Il traffico nel caso specifico di Vignola (paese pedemontano che non e’ Ferrara, quindi scordati le biciclette) ce l’hai comunque, lo puoi contrastare fin che vuoi, ma ce l’hai ed e’ di coloro che ogni giorno vanno a laborare e DEVONO passare da Vignola. Quindi il contrastare la viabilita’ comporta piu’ caos e inquinamento.
      Un altro discorso riguarda i parcheggi.
      Proprio per la problematica di come e’ Vignola devi anche tenere conto che tante persone anziane che vengono in centro spesso hanno difficolta’ di deambulazione e il parcheggio lo vogliono il piu’ vicino possibile al centro, quindi nel caso di Villa Braglia un po’ di flessibilta’ non guasterebbe.
      Per finire:
      gli autobus che da Bologna vanno all’autostazione durante il periodo scolastico, ma ti sembra normale che transitino per viale Vittorio Veneto invece che in via Resistenza ?. Cioe’ lontano dalle scuole e dalla stazione dei treni.
      Ma hai presente com’e’ la situazione in Tangenziale alle 8 di mattina?
      Vuoi che ti mandi qualche foto?
      Contrastiamo anche gli autobus pubblici?
      Come vedi non e’ per nulla semplice e nessuno ha la soluzione vincente pero’ un po’ di flessibilita’ non mi dispiacerebbe.

      PS: ti ripeto “scordati le biciclette” : ne avevo quattro, me le hanno rubate tutte e sono “terrorizzato” all’idea di comprarne un’altra per andare in centro in bici.
      Ci vado in macchina…..pensa a fare i parcheggi (villa Braglia mi andrebbe bene).

      • Andrea Paltrinieri ha detto:

        Non mi piace l’accanimento contro le città. E contro i pedoni. … Scherzi a parte … Certo, all’auto non possiamo rinunciare. Se non sbaglio l’ho scritto anche nel post. Ma questo non vuol dire che tutte le zone della città debbano vedere auto in circolazione e in sosta. La maggior parte della città rimarrà a disposizione delle auto. Ma alcune, limitate, aree le vogliamo pedonalizzare? Le vogliamo, cioè, rendere esclusivo dominio delle persone? Che poi vuol dire anziani, adulti, bambini? Lo si è fatto in tante città. Si può fare, con tutti gli accorgimenti del caso, anche a Vignola. Io penso, ad esempio, che il sacrificio della “piazza” Corso Italia (oggi parcheggio permanente) sia giustificato se consente di spostare lì delle auto normalmente parcheggiate in centro storico, se consente, cioè, di pedonalizzare il centro storico (e come scrivo nel post in centro storico – le ho contate – ci stanno circa 90-100 auto parcheggiate; non ci vorrebbe molto a ricollocarle in uno dei parcheggi in zona – ovviamente dopo adeguata sistemazione). Per le soste brevi (e per gli anziani) si può mantenere il parcheggio di Piazza Carducci. Comunque, essendo passati oramai più di dieci anni dall’approvazione del vigente Piano Urbano del Traffico (PUT) sarebbe ora di rimetterci mano, ripensando alla viabilità a Vignola. Diverse delle questioni che tu sollevi potrebbero trovare soluzione lì dentro. Concordo comunque sugli auguri alla nuova amministrazione, visto che di “pasticci”, o anche solo di problemi non affrontati (e dunque incancreniti), ne ha ricevuti in eredità parecchi.

        • Ivano ha detto:

          Cosa significa esclusivo dominio delle persone? Che ci potranno andare solo quelli che abitano abbastanza vicino da potersi recare a piedi in centro? Che i negozi dovranno dire ai loro clienti di parcheggiare in quell’orrendo parcheggio nelle basse davanti al ribalta? Sono dell’idea che prima di assumere l’idea, un po’ ideologica se vogliamo che pedonalizzare é comunque meglio bisognerebbe chiedersi cosa fare di concreto e reale per il centro storico. Un esempio, proviamo a chiederci chi vedrebbe la bellissima libreria per bambini e i vari negozi senza un passaggio auto?
          In sintesi d’accordissimo sul pedonalizzare, ma prima serve capire cosa fare di questa sfortunata, urbanisticamente parlando, parte di città. Qualcuno ci ha pensato? Mi pare che qualche associazione commercianti e altri soggetti queste domande se le pongano da anni, mi sbaglio.
          Forse tu Andrea hai più memoria però?

  8. antonio tavoni ha detto:

    Nelle motivazioni al tapiro d’oro in questione ci metterei anche l’eliminazione del marciapiedi nel lato verso la fossa di via Portello… (per poter fare un maricpiedi più largo dal lato del nuovo bellisssssimo palazzo sorto dove c’era il mulino?) così, siccome la maggioranza delle persone che escono dal centro a piedi lo fanno proprio da quel lato (si viene dritti dal portico di via Barozzi o si gira l’angolo di via Cantelli)… o la gente a un certo punto cammina in mezzo alla strada per mancanza di marciapiedi o attraversa alla cieca in mezzo alla curva o… entra all’Old River a farsi due tortellini in brodo, visto che il marciapiedi rimasto finisce proprio lì!

  9. Andrea Paltrinieri ha detto:

    Rispondo ad Ivano. (1) Il centro storico di Vignola ha un diametro di 250 metri. I parcheggi al suo servizio sono a 100-200 metri (vanno però meglio organizzati – lo dico e lo ridico, a scanso di equivoci). E’ una distanza che riescono a percorrere tutti, dunque in centro storico potranno andarci domani (se mai verrà pedonalizzato) come oggi (che non lo è). Non drammatizziamo aspetti che drammatici non sono. (2) In molti paesi italiani ed in tantissimi paesi europei nei centri urbani vi sono aree sottratte alle auto. Anche Vignola ha “pedonalizzato” alcuni limitatissimi pezzi di città negli ultimi vent’anni. Quando queste operazioni sono fatte con intelligenza – è su questo che vorrei finalmente spostare la discussione, sul “come” – hanno sempre dimostrato di funzionare. Hanno dato più qualità della vita a residenti e visitatori, senza danneggiare i negozianti (anzi, spesso il giro d’affari è aumentato, essendo queste aree divenute più attrattive). Il “paradosso” bolognese da cui parto è proprio questo: sono dei commercianti a chiedere una “pedonalizzazione” ulteriore, estendendo l’area dei T-days a Strada Maggiore. (3) Cosa fare di questa parte della città – urbanisticamente non semplice, ma “monumentalmente” la più interessante e dunque attrattiva – è un buon interrogativo. Io ho in mente un’area in cui, senza auto, sia possibile mettere i tavolini di bar, osterie, pub, ecc. in strada; fare iniziative culturali a go-go (dalla musica alla presentazione di libri … ecc.), laboratori per bambini e per grandi, e così via. Tutte cose che vengono meglio se fatte in un contesto di qualità, come è il centro storico di Vignola.

    • Ivano ha detto:

      Perfetto, non drammatizziamo, ma per quello che so io alcuni commercianti aderenti a Confcommercio, con cui ho discusso nel direttivo locale, si lamentavano molto della situazione commerciale del centro. Sbagliano? Il presidente stesso provinciale, Galassi, motivò la sua uscita dal centro storico come scelta puramente commerciale. Non si sono ancora resi conto dei vantaggi di una eventuale pedonalizzazione? Può darsi. Oppure vorrebbero capire meglio come poter rendere questi 250mq uno spazio maggiormente vivibile da famiglie, ma anche da eventuali clienti. Con quali risorse? Con quali idee? Laboratori per bambini? Presentazioni libri? Perfetto, porteranno clienti? Domanda un po’ semplice, ma dal punto di vista del commerciante anche essenziale, non credi? Si potrebbe anche partire dall’esercente e provare a motivare una spinta unitaria dei commercianti senza scadere nel marketing più osceno.
      Comunque avanti con idee e progetti.
      Sarebbe peraltro molto interessante che in queste discussioni si includesse anche un piccolo, ma significativo dibattito sull’ex mercato ortofrutticolo e sulla disposizione del mercato del giovedì, temi molto legati tra loro che aspettano risposte da anni.

  10. Stefania Montaguti ha detto:

    Caro Ivano sarebbe interessante anche che in queste discussioni si tenesse conto dei residenti e dei problemi che attualmente un’apertura indiscriminata e malamente gestita alle auto in centro storico comporta. Invece fino ad ora ho sentito puramente argomentazioni riguardanti il commercio, i commercianti etcc…Da residente con un bambino piccolo ti dico che secondo me il centro andrebbe chiuso seduta stante 24h su 24h lasciando naturalmente spazio a carico e scarico, persone diversamente abili (come peraltro viene fatto in tutte le città) etc. Da commerciante ti dico che il centro storico andrebbe chiuso almeno la notte e nei weekend o almeno bisognerebbe provare a farlo, naturalmente con un progetto strutturato. Riusciamo a trovare un compromesso tra queste due esigenze?Io spero proprio di si perchè ti assicuro che la situazione attuale non è favorevole a nessuna delle due categorie in discussione. Ma tu hai idea di quanti veicoli a motore passino in centro storico?E soprattutto le velocità che fanno il rumore e l’inquinamento?Il centro storico è storico perchè caratterizzato da una struttura particolare, la presenza di portici fa si che tutti i gas di scarico si incanalino sotto le volte per non parlare dell’iinquinamento acustico provocato dalle auto su di una pavimentazione per niente adatta al passaggio delle automobili.
    Tu dici che nessuno vedrebbe le vetrine se non ci fosse il passaggio delle automobili e io ti dico che in molti casi le vetrine non si vedono perchè le auto parcheggiate ne nascondono la visuale. Dove sta la verità? Via Garibaldi che dovrebbe essere una via esclusivamente pedonale è ad oggi una strada usata specialmente la mattina da commercianti, corrieri, furgoncini e chi più ne ha più ne metta. E questo secondo te incentiva le persone ad uscire a piedi?Se hai un bambino devi avere più di 4 occhi se non vuoi rischiare che rimanga sotto una macchina. A me questa non sembra per niente una buona qualità della vita.

  11. Ivano ha detto:

    Cara Stefania, inizio col dirti che in nessun caso mi troverai a favorevole alla situazione esistente. Semplicemente esistono punti di vista e situazioni che non possono essere facilmente declinati e risolti, ecco perché non auspico che la situazione rimanga tale ne però che il centro venga pedonalizzato completamente come dici tu dall’oggi al domani. Come hai letto ho scritto: avanti con idee e progetti. Traduco: oggi pedonalizzare senza un reale e duraturo progetto di qualificazione del centro e delle sue funzioni sarebbe un passaggio poco comprensibile per alcuni soggetti, non solo commercianti credo. Quello che credo si potrebbe fare é: prendersi qualche mese di tempo e provare a fare due conti, stendere nero su bianco alcune idee, coinvolgere gli esercenti e i residenti poi provare, sperimentare, cercare soluzioni che portino ad una maggiore qualità della vita, a avari eliminando le macchine.
    Alla domanda su come si fa a chiudere un ospedale psichiatrico (a volte il paragone sembra calzante con alcune nostre realtà locali), Franco Basaglia rispondeva che bastava chiuderlo. Ecco, non basta rispondere così, serve un orizzonte più ampio. Tutto qui per me.
    Saluti socialisti

  12. Andrea Paltrinieri ha detto:

    E’ un grido di dolore. Non tanto su i cantieri per il rifacimento dell’asse principale del centro storico bolognese (via Rizzoli e via Ugo Bassi) – i più impattanti nella recente storia bolognese. Ma per il fatto che questi cantieri si prefiggono semplicemente di realizzare strade a misura di bus, senza prospettare nessun altro cambiamento significativo per questo pezzo centralissimo di città. Interventi di abbellimento estetico di cui invece ci sarebbe assai bisogno. Il tutto sul Corriere di Bologna del 17 gennaio 2015, a firma di Marco Marozzi. Ecco i passaggi centrali:

    “Non ha senso, senso lungo, oltre le troppe buche, rifare le strade portanti, la via Emilia della città storica, solo per favorire il traffico degli autobus che i lavori pagano. Poi sulla via si affacciano portici orrendi, negozi brutti che nemmeno cercano di avere un’anima. È una grande sfida per tutti, quella Ugo Bassi-Rizzoli. Dove non si deve ripetere quel che è successo in Strada Maggiore: proteste durissime hanno lasciato il campo a illusioni su una via magnifica da passeggiare, commercianti divisi e poi tutto è tornato come prima. Autobus sfrecciano, parcheggio e traffico nascondono ogni prospettiva. Le Due Torri soffocate ancora una volta, insieme agli antichi palazzi, la pista ciclabile di fronte al Portico del Servi delimitata da bussolotti di plastica bianchi e rossi.”

    Ed anche:

    “Una città storica non può continuare a essere disegnata da un’azienda di trasporti, Tper, quella che ha lavorato in Strada Maggiore e scava in Ugo Bassi-Rizzoli. Fa il suo lavoro, ovviamente fa i suoi interessi, interessi di parte. La politica urbanistica, del traffico (che non è solo trasporti) non può essere demandata a lei, per quanto brava possa essere. Bologna non ha da decenni una politica della città storica, come non la ha del commercio. Si aggiustano strade su massetti di cemento armato che rischiano di sprofondare di nuovo in pochi anni. Il grande, storico negozio a lato di De Paz, a fianco del Municipio, è vuoto perché l’Unipol non riesce ad affittarlo. Non c’è nessun indirizzo né economico né estetico, nessun pensiero pubblico nelle vetrine che nascono, muoiono, cercano di sopravvivere. La capacità è di uscire dal maquillage e di fare davvero la città storica del futuro. Sapendo che i portici patrimonio Unesco sono un lavoro duro, che esce dai colonnati e scende nelle strade, nei panorami di città che offriamo.”

    Qui l’articolo completo, dal significativo titolo “Un centro più bello o a misura di autobus?”:
    http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2015/17-gennaio-2015/centro-piu-bello-o-misura-autobus-230857224034.shtml

    • Rosanna Sirotti ha detto:

      Amare Vignola. A Bologna sono stata di recente dopo un lunghissimo periodo di assenza. Mi sono ritrovata in un centro storico del tutto diverso da quello che frequentavo durante gli anni di università: triste, squallido e direi anche poco pulito, trasandato così come lo sono una buona parte dei negozi ancora aperti. A Bologna si agisce in controtendenza rispetto a quanto avviene in altre realtà meno belle  e meno ricche di storia che cercano in tutti i modi di valorizzare ciò che hanno ed investono sul futuro: mi  sembra che a Bologna si guardi all’oggi e massimo al domani. Questa politica mi sembra abbastanza diffusa in Emilia! Vorrei che Vignola si allontanasse dall’oggi e guardasse al dopodomani. E che la nuova Amministrazione, se pure a piccoli passi, utilizzando le poche disponibilità su cui può contare, valorizzasse la città lasciando da parte iniziative demagogiche irrealizzabili e progetti che sono stati utili soltanto per chi li ha materialmente fatti. 

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