Cosa succede ai vecchi edifici della stazione ferroviaria?

A_home 6ago2014 013Uno striminzito e poco visibile cartello fornisce i dati essenziali, obbligo di legge, del cantiere: proprietario Agenzia del Demanio; progettista Arch. Antonio Zenesini; impresa Edilea Srl di Modena; lavori di “somma urgenza per la messa in sicurezza di immobili dismessi”; inizio lavori 18 luglio 2014; fine lavori 8 agosto 2014; concessione edilizia Cila prot. nr. 0022696 del 24 luglio 2014. E pochissimo altro. Le ruspe sono al lavoro da una decina di giorni. Uno dei tre edifici oggetto dell’intervento è stato per metà demolito. Comprensibilmente molti cittadini vignolesi si interrogano preoccupati su cosa succede ai tre vecchi edifici della stazione ferroviaria di Vignola.

L'edificio

L’edificio “sventrato” dai lavori di “messa in sicurezza” (foto del 6 agosto 2014)

[1] Questa parte della stazione ferroviaria di Vignola, con i relativi edifici (e pure il parcheggio), è di proprietà dell’Agenzia del Demanio (la restante parte dell’area della stazione, la palazzina passeggeri e l’area dei binari, è invece di proprietà della Regione Emilia-Romagna). Dopo che negli anni scorsi i vecchi edifici erano stati gravemente danneggiati dalle pesanti nevicate invernali l’amministrazione Denti aveva inviato all’indirizzo dell’Agenzia del Demanio diverse ordinanze con l’ingiunzione di mettere in sicurezza l’area, ordinanze che l’agenzia ha ricevuto da almeno tre anni. E’ quanto dunque sta facendo ora l’Agenzia del Demanio con il cantiere avviato. Non di demolizione si tratterebbe, ma di “messa in sicurezza”.

Il cartello di cantiere: posizionato in modo poco visibile e con informazioni striminzite (foto del 6 agosto 2014)

Il cartello di cantiere: posizionato in modo poco visibile e con informazioni striminzite (foto del 6 agosto 2014)

Come risulta dal cartello di cantiere, con nota protocollata n. 0022696 del 24 luglio 2014, l’agenzia ha comunicato all’amministrazione comunale l’inizio di lavori di tipo “leggero” (trattasi di rimozione di coppi e grondaie per alleggerire i tetti, eliminazione della vegetazione cresciuta a ridosso degli edifici, migliore recinzione dell’area al fine di evitare intrusioni, frequenti in passato come testimonia la grande quantità di rifiuti “di consumo” reperibile nell’area). In realtà i lavori sul primo edificio (quello più a sud) non sono stati affatto di tipo “leggero”, visto che ora si presenta sostanzialmente “sventrato”. E’ ipotizzabile che la condizione dell’edificio, evidentemente quello più danneggiato dalle nevicate e dunque in maggiore condizione di degrado, abbia suggerito a chi conduce il cantiere di procedere con un intervento di parziale demolizione. Occorre osservare che non sembra esistere alcun vincolo storico o  architettonico sugli edifici e recentemente (nel giugno scorso) la Regione ha inserito questi edifici in una sua circolare in cui appunto faceva ulteriormente presente la mancanza di vincoli.

Uno degli edifici (quello

Uno degli edifici (quello “di mezzo”) oggetto dell’intervento di “messa in sicurezza”. E’ evidente l’asportazione dei coppi dal tetto (foto del 6 agosto 2014)

[2] L’area della stazione ferroviaria ricopre un ruolo di grande importanza per lo sviluppo della città. Non a caso è sempre stata oggetto di “ragionamenti” sulla sua riqualificazione e sulle funzioni da allocarvi (in genere un mix di residenziale e servizi pubblici) (vedi). E’ in effetti un’area di grande superficie in larga parte in disuso e che, come accade alle vecchie stazioni ferroviarie, si incunea in profondità nel tessuto urbano. La dismissione di uno dei due rami ferroviari (quello verso Modena) ha ulteriormente liberato spazi. Il mantenimento dell’importante collegamento ferroviario con Bologna (la linea ha complessivamente circa 8.000 passeggeri al giorno) richiederebbe da tempo una riqualificazione dell’intera area, a partire dalla “palazzina passeggeri” da tempo in disuso.

L'edificio oggi sventrato come si presentava in precedenza (foto del 27 febbraio 2010)

L’edificio oggi sventrato come si presentava in precedenza (foto del 27 febbraio 2010)

Nel 2010 l’area dei binari (e la palazzina) è stata oggetto di un intervento di sistemazione promosso da FER Srl – purtroppo sulla base di un progetto qualitativamente povero (si vedano le considerazioni critiche su un’amministrazione Denti disattenta al termine di questo post: vedi). Come tutte le aree in disuso anche quest’area è divenuta nel corso del tempo un’area caratterizzata da degrado e marginalità (una palazzina era usata in passato come bivacco, poi è stata “murata”, ed ancora oggi nell’area vi sono luoghi di ritrovo e di consumo di bevande di cittadini stranieri). Insomma, sono diverse ed evidenti a tutti le ragioni che dovrebbero portare la nuova amministrazione a riprendere l’impegno dell’amministrazione Adani per un intervento di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’area. Se l’intervento di “messa in sicurezza” promosso dall’Agenzia del Demanio fosse anche il preludio ad una vendita dell’area potrebbe aprirsi un’opportunità storica per l’amministrazione Smeraldi.

L'area della stazione ferroviaria di Vignola con i relativi edifici (mappa realizzata per illustrare il progetto di risistemazione del piano binari del 2010)

L’area della stazione ferroviaria di Vignola con i relativi edifici (mappa realizzata per illustrare il progetto di risistemazione del piano binari del 2010)

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