In municipio serve un’operazione trasparenza

Sono passate due settimane dall’insediamento della nuova amministrazione comunale di Vignola (vedi). Due settimane impiegate dai nuovi amministratori per iniziare la necessaria riorganizzazione della macchina amministrativa, per dare il via all’implementazione del programma, ma anche per prendere conoscenza ed iniziare a sbrogliare i problemi più urgenti lasciati in eredità dall’amministrazione Denti. Sono compiti che già da soli bastano e avanzano per tenere impegnata l’amministrazione Smeraldi. Tuttavia sarebbe opportuno che la nuova amministrazione si facesse carico di un compito in più, il dispiegamento di una “operazione trasparenza”: raccontare alla città qual è lo stato delle cose nell’amministrazione comunale, settore per settore, servizio per servizio. Insomma tracciare una sorta di “momento zero” da tenere come punto di riferimento quando si tratterà di rendere conto (vedi) circa l’operato della nuova amministrazione “civica”.

Municipio comunale: occorre che la metafora della "casa di vetro" diventi un po' più realtà (foto del 24 aprile 2013)

Municipio comunale: occorre che la metafora della “casa di vetro” diventi un po’ più realtà (foto del 24 aprile 2013)

[1] Ripristinare un corretto rapporto tra cittadini ed amministrazione – un compito che si vuole perseguire, come testimoniato dal primo atto, certo “metaforico”, della nuova amministrazione: la ri-apertura della porta principale del municipio – passa anche per un diverso modo di fare informazione circa i “fatti” dell’amministrazione. Poche sono le amministrazioni comunali che ha investito su questo fronte e tra queste di sicuro non c’era l’amministrazione Denti (basta guardare il sito web del comune di Vignola: più una vetrina degli eventi che uno strumento per far capire ai cittadini cosa fa e come opera l’amministrazione). Quasi sempre le amministrazioni comunali trascurano le esigenze di conoscenza e comprensione dei cittadini o vi si soffermano solo quando vi sono costrette, come successo un po’ di tempo fa al Comune di Bologna: fu solo in vista del referendum consultivo del maggio 2013 sulle scuole dell’infanzia che venne organizzata un’informazione chiara e sintetica, user-friendly, sulle politiche comunali in questo settore (vedi). Su questo fronte, dunque, l’amministrazione Smeraldi dovrà essere in grado di realizzare una “rivoluzione copernicana”, mettendo il cittadino al centro.

Il sindaco di Vignola, Mauro Smeraldi, in occasione del primo consiglio comunale della legislatura 2014-2019 (foto del 21 giugno 2014)

Il sindaco di Vignola, Mauro Smeraldi, in occasione del primo consiglio comunale della legislatura 2014-2019 (foto del 21 giugno 2014)

[2] Ma è un’operazione che va fatta sin da subito, senza indugiare. Anche perché i problemi incalzano e alcune decisioni sono da assumere immediatamente. Non c’è dunque il tempo per predisporre un “sistema” generale. Occorre innovare il modo di fare informazione, almeno in questa prima fase, seguendo la sequenza dei temi che finiscono in agenda. Si adatti alla meno peggio l’attuale sito web del comune creando una o più sezioni nuove e si trovi qualcuno in grado di realizzare un po’ di infografiche (vedi), insomma più grafici e tabelle che testi (relazioni più articolate possono essere sempre allegate in pdf). Ma si inizi sin da subito a raccontare qual è la situazione (settore per settore) con riferimento a entrate/uscite, tasso di copertura finanziaria dei servizi, dati di attività, finanziamenti ottenuti da enti terzi, problemi ereditati e da affrontare, ecc.

La nuova giunta comunale di Vignola. Da sinistra: Monica Maisani, Simone Pelloni (vicesindaco), Mauro Smeraldi, Kathrine Ciardulli, Francesco Rubbiani, Erio Ricchi (foto del 21 giugno 2014)

La nuova giunta comunale di Vignola. Da sinistra: Monica Maisani, Simone Pelloni (vicesindaco), Mauro Smeraldi, Kathrine Ciardulli, Francesco Rubbiani, Erio Ricchi (foto del 21 giugno 2014)

[3] Anche in questo modo si deve contribuire a dare l’idea che una amministrazione “civica” non è solo la sostituzione di una maggioranza con un’altra, ma è anche un diverso modo di amministrare. Più partecipato, più informato, più trasparente. Non si tratta dunque solo di fare il punto sui “grandi progetti” ereditati dalle precedenti amministrazioni e tutt’ora in larghissima parte al palo: dal “polo della sicurezza” (vedi) al “polo scolastico” (vedi), passando per l’ex-mercato ortofrutticolo. Si tratta anche di “fare informazione” sui diversi settori in cui è articolata l’azione dell’amministrazione comunale, su come vengono impiegati i 18-19 milioni di parte corrente del bilancio comunale (vedi) e su come si sviluppano quelle politiche che sono centrali nell’attuale “congiuntura” economica e sociale (politiche di sviluppo economico; politiche di aiuto alle famiglie colpite dalla crisi economica; riorganizzazione del welfare locale; politiche ambientali, energetiche, di contrasto dell’effetto serra – in primis il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile adottato e poi prontamente abbandonato: vedi). Ma soprattutto si tratta di iniziare a fare chiarezza, presentando qual è lo stato delle politiche comunali (successi ed insuccessi, attuali “arretramenti”) specie laddove emergono aree critiche e specia laddove la nuova amministrazione è tenuta a prendere a breve decisioni impegnative. Mi limito qui ad una situazione “critica” (ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo):

  • fa parte dell’eredità ricevuta dall’amministrazione Denti la decisione di dismettere il terzo asilo nido vignolese. Dall’anno scolastico 2014/2015 gli asili nido vignolesi torneranno ad essere due, ovvero si ritornerà alla situazione pre-2004 (quando venne messo in funzione il terzo nido, il “Cappuccetto Rosso” a Brodano, accanto ai due nidi storici vignolesi: “Le Coccinelle” e “44 gatti”). Con il nuovo anno scolastico resteranno dunque in funzione il nido “Cappuccetto Rosso” ed il “Barbapapà”, visto che il “44 gatti” è da qualche anno in attesa di un cantiere che lo renda conforme alle norme antisismiche, mentre l’ex-“Le Coccinelle” è stato adattato ad ospitare sezioni di scuola dell’infanzia (cosa che farà da settembre). Ma in questo modo, pur in una situazione di riduzione della domanda (la crisi economica morde anche le famiglie vignolesi), molte famiglie che avevano fatto domanda di iscrizione per il proprio bambino sono rimaste in lista d’attesa, ovvero fuori. Non può essere che questa situazione venga gestita senza un’adeguata comunicazione alla città e senza un’adeguata riflessione su come “ristrutturare” i servizi per l’infanzia 0-3 anni, magari cercando sin da subito di mettere in atto un ampliamento dell’offerta per il nuovo anno scolastico. Insomma, volendo si può iniziare da qui per dare l’idea di una diversa “comunicazione” e attenzione ai cittadini.

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