Il nuovo che avanza, di Mauro Smeraldi

… A nessuno, infatti, sfugge che altre formazioni politiche hanno un candidato a sindaco che “in tenera età” ha deciso di andare in pensione per diventare un professionista della politica, se sarà eletto sindaco…
Con queste parole, espressione di miseria e disonestà intellettuale, si conclude uno sproloquio di Rossella Masetti, portavoce del PD di Vignola, riferito al sottoscritto. Dopo vari attacchi personali la misura è colma.

Mauro Smeraldi (foto di Sergio Smerieri)

Mauro Smeraldi (foto del 19 febbraio 2014)

La campagna elettorale del PD vignolese, priva di contenuti e costantemente volta alla rincorsa delle proposte delle liste civiche (quelle vere), è stata di livello bassissimo, concentrata esclusivamente su polemiche ideologiche (la famigerata, quanto inesistente, alleanza da SEL a Lega Nord) e su attacchi personali (al sottoscritto e ad altri candidati). E’ tempo di ricordare alla cara (?) Rossella e ai cittadini come sono andate le cose.
Dal punto di vista politico si è registrata una corsa dalla sinistra alla destra a ricercare un accordo con le liste civiche e in particolare con Vignola Cambia. A destra siamo stati contattati dall’Avv. Aimi e da un emissario del senatore Giovanardi. A sinistra Francesco Rubbiani è stato contattato da Emilio Sabattini e dal senatore Stefano Vaccari, entrambi PD. E anche il sottoscritto ha subito forti pressioni come scrivo più sotto. A tutti abbiamo risposto che le liste civiche non vogliono accordi con questi partiti, che considerano tra i responsabili dei problemi della politica e dell’economia. Con i partiti che hanno prodotto l’allontanamento dei cittadini dalla politica e dalla vita amministrativa e che sono i responsabili del grave fenomeno dell’astensionismo, che sicuramente si registrerà anche in queste elezioni. Vignola Cambia rivendica il merito di avere riportato molte persone, per loro espressa ammissione, a ripartecipare al voto dopo brevi o lunghe pause di astensione. E di questo andiamo fieri.
Dal punto di vista personale ho subito fortissime pressioni dalla segreteria del PD, e in particolare proprio da Rossella Masetti, per partecipare a primarie di coalizione, con la promessa che larga parte del partito mi avrebbe votato. Pressioni esercitate anche attraverso amici comuni e che si sono protratte fino alla sera dell’assemblea del PD che ha formalizzato le candidature.

Da sinistra: Marco Sirotti, Giovanni Ricci, Mauro Smeraldi, Erio Ricchi (foto dell'8 febbraio 2014)

Da sinistra: Marco Sirotti, Giovanni Ricci, Mauro Smeraldi, Erio Ricchi (foto dell’8 febbraio 2014)

Non solo. Una persona che Rossella Masetti conosce bene e con il quale già mesi fa ho parlato a lungo di queste elezioni ha rinunciato a presentare la sua degnissima candidatura a sindaco per il PD per varie ragioni, ma principalmente per l’impossibilità (da lui deprecata) di andare in pensione in questo momento e di abbandonare la sua attività professionale. Nella ovvia consapevolezza dell’impossibilità di svolgere contemporaneamente in modo serio ed efficace una professione e il ruolo di sindaco di una città grande come Vignola. Altro che servizio ai cittadini e rapporto continuo con loro (così Rossella Masetti presenta la scelta di Gasparini di fare il sindaco part-time)!!!
Il PD di Vignola non è stato capace di trovare un candidato a tempo pieno e ora si arrampica sugli specchi per giustificare una scelta diversa. Per tutte queste ragioni è desolante leggere certe affermazioni ed è tempo che tutti i cittadini di Vignola conoscano la verità che ho raccontato.

Mauro Smeraldi in occasione di un pranzo di autofinanziamento di Vignola Cambia (foto del 25 novembre 2011)

Mauro Smeraldi in occasione di un pranzo di autofinanziamento di Vignola Cambia (foto del 25 novembre 2011)

Io nella mia vita ho avuto modo di conoscere l’etica comunista, attraverso persone come Wainer Neri, Luigi Ori, Natale Bertoni, Giordano Succi. Con loro spesso non ero d’accordo, ma mi hanno sempre rispettato. Anche Paola Manzini (che pure era una professionista della politica, a differenza del sottoscritto che non lo sarà mai anche se dovesse diventare sindaco) era diversa. Con Paola avevo un rapporto speciale, di reciproca e profondissima stima, anche se spesso non eravamo d’accordo. Lei era politicamente e umanamente sopra dieci spanne a questi pseudo-democratici, che non conoscono neppure i concetti di rispetto e correttezza.
I miei amici comunicatori volevano che neppure stavolta rispondessi all’ennesimo episodio di eclissi della politica e della sua morale. L’ho fatto perché sono convinto che nella politica debbano trovare posto anche i sentimenti e le emozioni. Me lo ha ricordato recentemente Giordano Succi. Ma già lo aveva fatto tante volte nel corso della nostra vita. Poco più di un mese fa è morto mio padre. Giordano non lo conosceva neppure. Ma è stata una delle persone più vicine a me e a mia figlia Chiara. Di fronte allo stupore positivo che gli ho manifestato mi ha proprio risposto che anche in politica, tra persone che si rispettano, contano molto i sentimenti.
Forse questo “vecchio” modo di fare politica (e lotta politica) andrebbe conservato con cura.
Restiamo umani.
Mauro Smeraldi

16 Responses to Il nuovo che avanza, di Mauro Smeraldi

  1. Roberto Adani ha detto:

    Spero caro Mauro che però il ruolo di sindaco non sia ormai sostenibile solo per un pensionato, lo temo ma spero che ci sia ancora una possibilità residua di conciliare professione lavorativa e impegno politico, anche da sindaco, mi sembrerebbe corretto quindi rispettare sia la tua scelta di fare il sindaco andando in pensione sia quella di Giancarlo di farlo cercando di mantenere una parte della propria professione.

    • Andrea Paltrinieri ha detto:

      Roberto, bisogna avere l’onestà di dire che il sindaco in una città come Vignola (comune capodistretto e comune perno dell’Unione Terre di Castelli, una delle più grandi ed impegnative in Italia) non si può fare part-tima, se non penalizzando la città. Tu lo sai meglio di chiunque altro. Non raccontiamoci delle balle. Se Gasparini si proponesse di fare il sindaco part-tima di Marano o Savignano avrebbe il mio apprezzamento. Ma per Vignola, lo ripeto, un sindaco part-time è un pesante handicap. Che poi Rossella Masetti affermi che questa scelta “porta in sé la volontà di non rinchiudersi dentro alle Istituzioni, ma di mantenere un rapporto continuo con i cittadini certamente utile a leggere i fabbisogni della comunità che amministrerà” è semplicemente ridicolo (come se, volendolo, chi fa il sindaco a tempo pieno non avesse strumenti, sia formali che informali, per raccogliere i bisogni della comunità vignolese!). Ma capisco che il senso del ridicolo possa sfuggire anche a chi si impegna in un partito, come il PD, che in questi anni non ha fatto altro che dissipare cultura politica e competenze. Il mio appello è: evitiamo di prendere in giro i cittadini.

      • Roberto Adani ha detto:

        Caro Andrea, entrambe abbiamo conosciuto persone che avrebbero dormito in Comune, non sempre erano le migliori. Spesso in questo paese confondiamo le competenze e le capacità che facciamo fatica a misurare con il tempo che invece è facile da misurare. Gli italiani laboriosi tendono a rimanere al lavoro fino alle 8 di sera, io sono tra quelli, quando vado in Germania i manager di importanti imprese alle 5 sono nel giardino di casa davanti ad una birra. Magari non hai considerato che il vero nome di Giancarlo è Karl.

  2. Andrea Paltrinieri ha detto:

    E’ sorprendente la rapidità con cui Rossella Masetti, da poco divenuta portavoce del PD di Vignola, ha assunto l’atteggiamento del perfetto funzionario del partito. Ovvero di colui che è in grado con “disinvoltura” di cambiare posizione a seconda della convenienza, ovvero dell’interesse (supremo) del partito. Perché a gennaio di quest’anno era disposta a lavorare affinché Mauro Smeraldi, nel caso avesse accettato di candidarsi alle primarie PD, potesse vincerle (contro Gasparini, candidato di lungo corso). Evidentemente allora non l’avrebbe tacciato di voler diventare un “professionista della politica” (cosa che Mauro non è, né sarà anche nel caso risultasse eletto sindaco). E non avrebbe cercato di metterlo in una dubbia luce morale come colui che ““in tenera età” ha deciso di andare in pensione”. Ma oggi gli interessi sono cambiati. E questo basta affinché il candidato prima preferito oggi venga fatto bersaglio di argomenti fasulli, ma utili comunque per gettare discretito. Non si diventa infatti “professionisti della politica” perché nel momento in cui ci si ritira dal lavoro si compie la scelta di mettersi a disposizione della città, tra l’altro a tempo pieno. Certo, Mauro ha questa possibilità, datagli dalla decisione di interrompere l’attività professionale. Ma non è certo in questo modo che si diventa professionisti della politica. Questi ultimi sono coloro che della politica fanno una professione, non coloro che si mettono a disposizione per amministrare una città AL TERMINE della vita professionale! Il concetto è molto semplice ed anche un funzionario di partito dovrebbe risultare in grado di comprenderlo. Che dunque si rappresenti la scelta di Mauro Smeraldi come il divenire un “professionista della politica” può solo essere un esempio di disonestà intellettuale. Ma il tentativo di arrampicarsi sugli specchi non termina qui. C’é un secondo capitolo che caratterizza il comunicato stampa predisposto da Rossella Masetti. Si tratta dell’elogio della scelta di Giancarlo Gasparini di proporsi come sindaco a part-time. Rossella Masetti vorrebbe convincerci che “mezzo candidato” è meglio di uno intero. Dividendosi tra professione ed impegno amministrativo si avrebbe un beneficio per tutti, grazie alla “volontà di non rinchiudersi dentro alle Istituzioni, ma di mantenere un rapporto continuo con i cittadini certamente utile a leggere i fabbisogni della comunità che amministrerà.” Stupisce che il PD non imponga la stessa cura ai candidati sindaco di Modena, Carpi, Sassuolo, Formigine – per stare ai principali comuni della provincia! Il fatto è che le cose non stanno così. Doversi dividere tra professione ed amministrazione è chiaramente un handicap! Ma la “linea” del partito è oggi quella di nascondere il problema!
    Come ho già avuto modo di dire l’intento è apprezzabile ed in un comune di piccole dimensioni l’impresa può anche riuscire. Ma chi conosce la complessità del lavoro amministrativo sa bene che a Vignola una tale scelta si tradurrebbe ineluttabilmente in una penalizzazione della città. Ho provato a spiegarlo, con dovizia di particolari, in questo post:

    Un sindaco part-time a Vignola? Meglio di no

    Qui il testo completo del comunicato del portavoce del PD di Vignola:
    «Il Partito democratico di Vignola esprime piena e totale condivisione rispetto alla scelta del nostro candidato a sindaco Giancarlo Gasparini che in ogni occasione ha ribadito la sua volontà di continuare a svolgere, anche se in modo parziale, la sua professione di pediatra, sentendosi un cittadino prestato temporaneamente alla politica e non un professionista della politica stessa. Una opzione che porta in sé la volontà di non rinchiudersi dentro alle Istituzioni, ma di mantenere un rapporto continuo con i cittadini certamente utile a leggere i fabbisogni della comunità che amministrerà. Giancarlo Gasparini mette in campo, dunque, oltre ai contenuti, una forte innovazione personale coerente con la domanda di una nuova stagione politica e il Pd, anche per questo, chiede ai cittadini di premiarlo e di eleggerlo sindaco di Vignola, certi che saprà offrire alla sua comunità un buon governo rispondente alle attese di tanti cittadini. A nessuno, infatti, sfugge che altre formazioni politiche hanno un candidato a sindaco che in “tenera età” ha deciso di andare in pensione per diventare un professionista della politica, se sarà eletto sindaco. Anche questa è una ragione in più per votare Gasparini sindaco».

  3. antonio ha detto:

    Non avrei voluto scrivere,ma ho necessita’ di rispondere ad un falso scritto su questo post:nessun emissario del Senatore Giovanardi ha contattato VC, il NCD,non fara’ accordi con nessuno,ricordo che il responsabile del simbolo e del partito a Vignola è A.F.Orlando,il quale ha carta bianca e puo decidere in piena autonomia,non siamo fi,naturalmente si deciderà con gli iscritti al partito di Vignola in maniera democratica,invito il bloggherista,a rispettare la verità

    • Erio Ricchi ha detto:

      Ecco una precisazione al Sig. Antonio Francesco Orlando. Mauro Smeraldi fu contattato dal consigliere comunale di Castelvetro nonche’ dirigente provinciale del Nuovo Centro Destra, Bruno Rinaldi, nel mese di febbraio (all’incontro ero presente anch’io assieme a Mauro e ad un altro militante di Vignola Cambia), per verificare se poteva esserci una possibilità di convergenza o condivisione di qualche tipo. In quella occasione ricordo bene il riferimento al Senatore Giovanardi, il quale (parole di Rinaldi), se lo avessimo voluto, era disponibile ad incontrarci. Voglio ricordare anche che all’epoca dei fatti, a Vignola non si erano ancora concretizzate le due formazioni di NCD e FI. Nessuno ha parlato di quanto potrà succedere tra l’eventuale primo turno ed il ballottaggio.
      Cordiali saluti
      Erio Ricchi
      Coordinatore della Lista Civica VIGNOLA CAMBIA.

  4. Andrea Paltrinieri ha detto:

    “Il confronto politico è e deve rimanere sui contenuti e sulle idee che ciascuno di noi ha per la Vignola del futuro; come la portavoce del PD Rossella Masetti, che anche oggi, insieme a tanti di noi impegnati in prima linea nei vari schieramenti in gara, ha contribuito ad arricchire tale confronto con idee e contenuti politici.” Sono parole di Giancarlo Gasparini (fb). Che quelle del comunicato stampa di Rossella Masetti fossero “idee e contenuti politici” è sfuggito a me ed a buona parte dei cittadini vignolesi. Idee e contenuti politici per la Vignola dei prossimi cinque anni sarebbero semmai queste (e altre del genere):

    Su partecipazione e democrazia locale liste civiche battono PD 4 a 0

  5. sergio smerieri ha detto:

    Io voglio aggiungere un ulteriore elemento, del tutto personale, alla discussione: a mio avviso l’ordine dei medici (pediatri) dovrebbe esso stesso vietare che un suo iscritto svolga, durante la carriera, due attività per nulla sinergiche e richiedenti allo stesso tempo attenzione, ricerca, serenità. In caso di una emergenza, nell’uno o nell’altro ambito…che metà ci spetterebbe come cittadini o come pazienti? Mica l’infermiera con sensibilità pediatrica spero… o il Montanari della situazione. E anche sul fatto che metà dello stipendio venga dato in beneficenza vorrei dire la mia…beh se uno lavora la metà, non è che lo da “in beneficenza”..semplicemente non trattiene quello che non gli spetta, lavorando la metà.
    E comunque le giornate sono fatte per tutti di 24 ore nelle quali bisogna anche riposare… Due lavori stressanti ( proprio per come Gasparini ha sempre inteso fare la sua professione dandogli quindi atto di essere un esempio di disponibilità e competenza) rischiano di subirne le conseguenze sotto l’aspetto qualitativo. Ah se l’avessero fatto presidente della Fondazione !….quello era suo ruolo : prestigio, competenza, solidarietà, abnegazione…e part time.
    Ma evidentemente la tua ex sindaco, ha preferito un astronauta a te… e hai avuto ragione ad abbandonare la nave. Auguri Giancarlo, spero che per tutti noi tu perda e tu possa continuare a dare il tuo insostituibile contributo alla comunità, e te ne saremo grati. In caso di vittoria, con un PD spappolato alle spalle e una città da rifare…non la vedo bene.
    Tuo affezionato Sergio

  6. Erio Ricchi ha detto:

    Caro Roberto, se ti sembra corretto rispettare sia la scelta di Mauro che quella di Giancarlo, potresti cominciare a parlarne un pò con la Rossella, perchè mi sembra che su questo punto ed anche sul concetto di correttezza abbiate punti di vista un pò distanti.
    Cari saluti.

    Erio

  7. Roberto Adani ha detto:

    Caro Erio, faccio fatica perfino a comprendere fino in fondo il significato politico di “andare in pensione in tenera età”, capita, perlomeno a me è capitata, anche una frase infelice o poco chiara, da qui a dire che Rossella volesse denigrare Mauro mi sembra eccessivo, se lo voleva denigrare non è nemmeno stata molto efficace. Mi sembra che la cosa importante sia di non dire menzogne sulle persone. Se Mauro ha potuto andare in pensione per dedicarsi a questa avventura ha fatto bene, se lo avesse fatto per candidarsi in una coalizione di centro sinistra avrebbe fatto molto meglio, a me ad esempio questa operazione tutti insieme amorevolmente delle liste che sostengono Smeraldi non convince proprio, ma penso di non offendere nessuno dicendolo. Dopodichè il sistema elettorale di elezione di un sindaco focalizza sulle persone, non è che ci si può meravigliare più di tanto se i candidati vengono analizzati ai raggi X anche per le loro storie personali. Per il clima poi che si respira è necessario che vi prepariate, se mai vi capitasse di vincere, a una situazione in cui su ogni delibera aleggerà il sospetto e la chiacchiera dell’interesse personale, sarà così per Gasparini, sarà così per Smeraldi. Guarda, Vignola è il paese del pettegolezzo, le “balle” viaggiano alla velocità della luce e diventano ben presto verità a cui nemmeno puoi rispondere, perché rimangono in questo sfondo oscuro, meglio quindi la luce del sole, se Mauro ha ritenuto offensive queste parole, e questo non mi permetto di metterlo in dubbio, credo possa trovare assieme a Rossella una celere occasione per chiarire.

  8. Ricci Giovanni ha detto:

    Caro Antonio
    nessuna inesattezza o falsità. Ero presente all’incontro con Bruno Rinaldi che ci ha riferito la disponibilità di Giovanardi ad incontrarci.
    Questo prima della discesa in campo di Guarro

  9. Migliori Fabrizio ha detto:

    Una classe dirigente locale del PD che propone Giancarlo Gasparini come candidato sindaco part-time significa non avere la consapevolezza del carico di lavoro che ciò comporta in una città di 25.000 oltre le responsabilità politiche di essere comune capofila dell’Unione di Terre di castelli. Noi proponiamo Mauro Smeraldi a tempo pieno, un cittadino come gli altri.

  10. Roberto Adani ha detto:

    Caro Fabrizio, io penso di sapere bene cosa voglia dire fare il sindaco a Vignola in termini di impegno e fatica. Vorrei ricordare che , con la collaborazione anche di Andrea, rinnovammo totalmente la struttura dirigenziale del comune, dopo dieci anni tutta la struttura dirigenziale era stata rinnovata e i giovani precari entrati negli anni nella struttura erano stati stabilizzati. Posso affermare senza timore di smentita che la struttura che io ho lasciato a Vignola è di altissima qualità. Inoltre, io sono entrato in comune con dirigenti a tempo indeterminato e ho lasciato il comune con dirigenti tutti ad incarico a scadenza del sindaco e quindi chiunque sia il prossimo Sindaco potrà, se lo vorrà, ma lo sconsiglio dal farlo, cambiarli tutti scegliendo quelli che più gli aggradano. Non è una cosa da poco. A questo si aggiunge una struttura dell’unione costruita scegliendo le migliori professionalità presenti nei comuni di origine. Con questa macchina organizzativa abbiamo inventato da zero la più importante Unione d’Italia, perché poi siamo andati in giro per l’Italia a spiegare come si facesse e abbiamo contribuito in modo fondamentale a scrivere la legge regionale sulle unioni che oggi permette alla regione di basare su di esse il nuovo modello istituzionale. Abbiamo costruito l’ASP per i servizi sociali e lo abbiamo fatto anche quando le forze politiche sui comuni del distretto non erano omogenee. Con quella macchina abbiamo trovato finanziamenti e risorse, senza attingere per un solo euro all’ICI dei vignolesi, per finanziare e realizzare quasi 10 milioni/anno di investimenti concentrati prevalentemente sulle scuole (penso che oggi non si riuscirà a farli in un intera legislatura). Potrei andare avanti con il lavoro per ottenere e realizzare la Pedemontana, la caserma dei Pompieri, il nuovo liceo, la ristrutturazione dell’ospedale, la tenenza dei carabinieri, il teatro, la nuova biblioteca, la finanza di progetto etc.
    Potrei andare ancora molto avanti sui progetti, ma non vedo nei programmi di nessuna forza politica oggi, progetti di tale ambizione e complessità, né intravedo di conseguenza la possibilità di recuperare risorse remote. In tutta sincerità se ci fosse un sindaco capace di motivare la macchina comunale e quella dell’Unione sono sicuro che per l’ordinarietà delle azioni presenti nei programmi, la macchina amministrativa potrebbe assolutamente raggiungere questi obiettivi con il solo accompagnamento di una buona amministrazione. Non ho nessuna preoccupazione o dubbio che per questi obiettivi non basti un metà tempo di qualità concentrato sui rapporti tra amministrazione e cittadini. Questa cosa la sostengo da qualche anno e non la propongo in questo momento come tema elettorale e penso di sapere di cosa parlo.

    • Andrea Paltrinieri ha detto:

      Ho solo un punto su cui sono radicalmente in disaccordo con te Roberto. E’ quando dici: “la macchina amministrativa potrebbe assolutamente raggiungere questi obiettivi con il solo accompagnamento di una buona amministrazione. Non ho nessuna preoccupazione o dubbio che per questi obiettivi non basti un metà tempo di qualità concentrato sui rapporti tra amministrazione e cittadini. ” Non è così Roberto. I prossimi anni non saranno affatto di ordinaria amministrazione. Non confondiamo il fatto che si è drasticamente ridotta la capacità di investimento, ovvero di fare opere materiali (più o meno grandi), con il fatto che PER QUESTO rimane solo l’ordinaria amministrazione. E dunque va bene anche un sindaco part-time. Questo sarebbe un errore gravissimo. L’ordinaria amministrazione, per questo territorio, è la morte lenta. E’ come la storia della rana nella pentola sul fornello … Quando si accorge di essere cotta è troppo tardi! Noi abbiamo invece bisogno di progetti ambiziosi e di un’amministrazione in grado di farne percepire l’urgenza e poi di lavorarci per realizzarli. Anche in una situazione di forte riduzione della capacità d’investimento. Abbiamo bisogno di re-inventarci un modo di funzionare della democrazia locale, che sia più trasparente e più partecipato. Ho già osservato che il PD ed il suo candidato non hanno nulla da dire in proposito; eppure questa è una sfida fondamentale:

      Su partecipazione e democrazia locale liste civiche battono PD 4 a 0


      Abbiamo bisogno di far partire davvero il tecnopolo come componente di una più ampia strategia di sviluppo locale (tra l’altro per la prima volta anche la Fondazione di Vignola ha attivato una linea di erogazioni dedicata allo sviluppo locale).
      Abbiamo bisogno di rimettere assieme i cocci di un’Unione Terre di Castelli gestita politicamente in modo dissennato in questi anni – con autoritarismo, non con autorevolezza – grazie allo splendido modo di fare di Daria Denti (e ad un partito che per facilitarle la carriera l’ha voluta mettere a fare il Presidente a metà legislatura – con che esiti si è poi visto).
      Abbiamo bisogno di gestire una complessa riorganizzazione della sanità che non potrà non toccare anche il profilo dei servizi in questo distretto:

      Cambia il Servizio Sanitario Regionale. Mettiamo i cittadini in cabina di regia!


      Abbiamo bisogno di portare a termine un PSC disastrato, anche perché frutto di continue riscritture. Abbiamo bisogno di affrontare in modo diverso i temi ambientali, portando un’intera città a cambiare stili di vita! Ed altro ancora.
      Serve dunque una grande capacità di “visione” del futuro di questa città. Può essere che nel programma delle tre liste civiche non ce ne sia abbastanza. Il fatto, però, incontestabile, è che in quello del PD ce n’é meno ancora. E serve dunque un sindaco a tempo pieno, non a part time! Anzi, un sindaco a tempo pieno, per questi tribolati e difficili tempi, sarebbe pure insufficiente. Anche con un’ottima squadra bisognerà lavorare disperatamente per contrastare il declino. In ogni caso bisogna avere l’onestà intellettuale di riconoscere una cosa molto semplice. Fare il sindaco part-time a Vignola è un handicap. Si può provare a contrastarne gli effetti, ma l’handicap non si cancella. Mi dispiace constatare che anche tu – la persona che nel PD di Vignola ha la visione più lucida del cosa significa amministrare la città – ti accodi al coro del partito che minimizza quello che è e rimarrà un grave handicap. E se non è percepito come handicap significa davvero che Gasparini non ha una visione ambiziosa sul futuro della città. Un amministratore ordinario per l’ordinaria amministrazione.

  11. Daniele ha detto:

    Credo che trovare delle giustificazioni adesso a questo non serva.
    Non fare la lista con PD, per poi farla con esponenti tesserati in Lega Nord e ad altri schieramenti di Destra non è stata una scelta lungimirante.

    L’ho già ribadito in un altro intervento ma ripeto: per me e per molti cittadini di Vignola la scelta del tutti insieme appassionatamente non funziona.

    Senza contare inoltre la vicinanza di Vignola Cambia al Movimento 5 stelle, vicinanze “ideale” se volete, ma ben evidenziata da almeno metà dei consiglieri sui social media.

    E badate bene, per me Smeraldi è pure un candidato valido, ma non a queste condizioni.
    Non mi sento rappresentato da una lista multipartitica con consiglieri che non perdono l’occasione per delirare sul “no euro” o sui “processi via web” o “roma ladrona”.

    Fa troppo comodo addossare sempre e solo la colpa di tutto il male della società ai “partiti”, anche a livello locale.
    Quando vi faceva comodo nei partiti ci avete sguazzato tutti, per poi tirarvene fuori con un “no io non lo conosco e non voglio averci nulla a che fare” quando sono iniziati i problemi,
    giudicando solo dall’esterno.
    No, per me qui ci vuole un briciolo in più di onestà intellettuale: le cose se si vogliono cambiare si inizia col cambiarle dall’interno, costruendo e non disintegrando solo tutto.

    Nei “partiti” e qui parlo a livello locale, c’è anche gente molto in gamba e che potrà si sicuro dare un contributo attivo alle nostre realtà: parlo di ragazzi giovani, miei coetanei, con competenze e preparazione, candidati per diverse cariche a livello comunale a Vignola e non solo.

    Ben vengano le liste civiche ci mancherebbe, ma nella coscienza che non stiamo combattendo una guerra contro “i cattivi” (I partiti) e “i buoni” (le liste civiche).

    Le zone d’ombra ci sono ovunque e nessuno è immune da critiche.
    Tantomeno voi, considerato che l’accozzaglia multipartitica resta il vostro tallone di Achille.

    Basterebbe ammetterlo senza troppi giri di parole, evitando però, proprio per questo, di pretendere sempre di fare la morale agli altri e guardandosi magari un poco di più al proprio interno.

  12. Roberto Adani ha detto:

    Le tue sintesi sono un po’ di parte, io direi un amministratore capace, misurato sui progetti e non sulle proprie possibilità professionali.
    In tempi non sospetti ti dissi che il sindaco era diventato un ruolo da pensionato, colpa della politica, anche di sinistra, che non ha saputo distinguere tra deputati nullafacenti strapagati, e amministratori locali capaci chiamati a gestire sui territori, la responsabilità della maggiore azienda presente : il comune o l’unione. Così come i CDA di aziende anche complesse, si gestiscono non a tempo pieno se c’è una struttura esecutiva importante, penso che lo stesso si possa fare con il comune se si aggiunge a questo una particolare cura al rapporto con i cittadini, che tra l’altro si gioca spesso la sera e i festivi o in momenti programmabili. Paradossalmente il ruolo di un sindaco a tempo pieno che supplisca quello della struttura troppo debole è più importante nei piccoli comuni. Preferisco un sindaco capace a metà tempo supportato da un ottima squadra che un sindaco poco capace e onnipresente in una situazione come quella di Vignola. Se il punto debole di Gasparini può essere la difficoltà di conciliare politica e professione, il punto debole di Smeraldi che ha dalla sua il tempo, è la squadra a mio parere. I programmi sono nella sostanza piuttosto simili o sovrapponibili e nessuno dei due si lancia in progetti ambiziosi che necessitino di un sindaco riconosciuto e autorevole dentro, ma soprattutto fuori i confini comunali. E’ chiaro nel caso di Smeraldi che la scelta civica è anche una scelta molto più chiusa entro i confini comunali e che nel caso fosse lui il sindaco non potrebbe essere anche presidente dell’unione e Vignola dovrebbe quindi rinunciarvi a priori, visto che almeno Castelnuovo, Castelvetro, Marano, Spilamberto e Zocca saranno con tutta probabilità con sindaci tutti PD, ma soprattuto se si considera il fatto che i punti di programmatici comuni alle varie liste civiche presenti sul territorio mi sembrano poca cosa per governare un unione.

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