Si va componendo il quadro delle elezioni comunali 2014

Nelle ultime due settimane si è progressivamente delineato il quadro delle forze politiche e civiche che si presenterà alle elezioni comunali del 25 maggio prossimo. Ad oggi i candidati sindaco sono cinque: Giancarlo Gasparini per il PD; Mauro Smeraldi per l’aggregazione civica Vignola Cambia, Città di Vignola, Vignola per tutti; Nadia Piseddu per il Movimento 5 Stelle; Antonio Guarro per il Nuovo Centro Destra ed altre liste di destra; Piergiovanni Magnani per Forza Italia. Ovviamente c’è ancora tempo per aggiunte dell’ultimo minuto, anche se l’offerta politica, già così, è di tutto rispetto (qui un confronto con il 2009: vedi). Proviamo a svolgere qualche considerazione davvero molto preliminare.

Giancarlo Gasparini, candidato sindaco del PD, durante una seduta del consiglio comunale (foto del 5 marzo 2009)

Giancarlo Gasparini, candidato sindaco del PD, durante una seduta del consiglio comunale (foto del 5 marzo 2009)

[1] Non è ancora chiaro quante e quali saranno le liste a sostegno del candidato PD Giancarlo Gasparini. Le primarie tenutesi il 2 marzo scorso erano primarie di partito, non di coalizione, anche se ad avanzare la candidatura di uno dei tre predenti (Mauro Scurani) fu il “gruppo” (sic) del Partito della Rifondazione Comunista. Alle elezioni comunali del 2009 l’allora candidato Daria Denti fu sostenuto da cinque liste: oltre al PD vi erano infatti anche Italia dei Valori, PRC, Partito dei Comunisti Italiani, più la lista civica Vignola Noi. Nessuna di queste forze è oggi in salute. Anzi, non è neppure chiaro se siano ancora in vita, anche se nel panorama politico italiano i simboli di partito sembrano durare più dei partiti stessi! Sembra insomma che il PD potrà contare soprattutto sulla sua forza, più che sull’apporto significativo di eventuali alleati. Ma ovviamente c’è tempo e spazio per sorprese. Con la trasformazione del partito, da PCI a PDS a DS a PD, il partito che governa ininterrottamente la città dal dopoguerra ha progressivamente perso voti (nonostante il PD nasca dall’unione di DS e Margherita!). Nel 2009 ottenne 4.721 voti (pari al 35,91%). La coalizione arrivò a 6.117 voti (pari al 44,9%). Anche con nuovi alleati è del tutto improbabile che le cose, nel 2014, possano andare meglio. Anzi. Nonostante ci sia la corsa a prendere le distanze dall’amministrazione uscente (esattamente come fece Daria Denti con il sindaco di allora, nel 2009, soprattutto dopo il primo turno!) non sarà facile far dimenticare agli elettori vignolesi una delle peggiori amministrazioni di sempre (vedi). Targata PD. Gasparini ne ha condiviso 4/5 della legislatura. Neppure facile sarà convincere gli elettori vignolesi che si può fare il sindaco part time di Vignola (comune capodistretto e pure perno dell’Unione Terre di Castelli) con giovamento per la politica e la città, come Gasparini ha annunciato farebbe in caso di vittoria. Chi conosce la complessità dell’azione amministrativa e la necessità di relazionarsi con continuità con Provincia (fino a quando ci sarà), Regione, ma anche con le realtà comunali significative al di fuori da questi confini (oggi sempre più la politica locale vive di network di buone pratiche) sa bene che un sindaco a metà tempo, a Vignola, significa infliggere un pesante costo alla città. In ogni caso è del tutto probabile che, come già successo nel 2009, il PD non riesca a vincere al primo turno. Si andrà dunque al ballottaggio – un evento messo in conto dalla stessa segreteria provinciale – con tutti i rischi conseguenti (o le chances – dal punto di vista degli altri contendenti).

Mauro Smeraldi, candidato sindaco sostenuto dalle liste civiche Vignola Cambia, Città di Vignola, Vignola per tutti (foto dell'8 febbraio 2014)

Mauro Smeraldi, candidato sindaco sostenuto dalle liste civiche Vignola Cambia, Città di Vignola, Vignola per tutti (foto dell’8 febbraio 2014)

[2] La curiosità maggiore dell’imminente competizione elettorale la suscita indubbiamente la candidatura di Mauro Smeraldi, stimato professionista vignolese, sostenuto da tre diverse liste civiche: Vignola Cambia, Città di Vignola, Vignola per tutti (vedi). Nessuna di queste ultime è nata all’ultimo minuto, strumentalmente, a sostegno di questa candidatura. Le prime due si sono presentate per la prima volta nel 2009 e, conquistato un consigliere ciascuno (rispettivamente Chiara Smeraldi e Francesco Rubbiani), hanno partecipato a questa legislatura dai banchi dell’opposizione. Vignola per tutti ha fatto invece la sua prima comparsa nel 1995 e si è quindi presentata periodicamente alle elezioni comunali (nel 2009 ha sostenuto la candidatura di Graziano Fiorini della Lega Nord, portandolo al ballottaggio). Se guardiamo al risultato elettorale del 2009 – come puro esercizio, visto che in cinque anni molto è cambiato nel quadro politico sia locale che nazionale e che la sommatoria dei voti di liste presentatesi separate cinque anni fa è un’operazione astratta (se questa “coalizione civica”, il suo candidato ed il suo programma fossero ritenuti convincenti potrebbe chiaramente ottenere consensi assai più alti) – questa è la situazione: Vignola Cambia 985 voti (pari al 7,5%); Città di Vignola 775 voti (pari al 5,9%); Vignola per tutti 542 voti (4,1%) (i dati si riferiscono ai voti alla lista; quelli ai candidati sindaco sono un po’ maggiori). Sommandoli si arriva a 2.302 voti (pari al 17,5%). Una siffatta somma è ovviamente molto approssimativa. La novità di una candidatura davvero autorevole, la curiosità verso questa aggregazione civica ed il programma che sta predisponendo, un certo desiderio di cambiamento in città – sono tutti ingredienti che rendono plausibile il fatto che il potenziale elettorato di questa “vignola civica” sia significativamente maggiore rispetto alla somma delle tre liste nel 2009. Per trasformare l’attuale curiosità in sostegno convinto occorre ovviamente un lavoro di qualità sul programma e sulla squadra – mi sembra che ci siano tutte le condizioni perché ciò possa avvenire (vedi).

Chiara Smeraldi, lista civica Vignola Cambia, e Simone Pelloni, Lega Nord, in occasione della prima seduta del consiglio comunale (foto dell'11 luglio 2009)

Chiara Smeraldi, lista civica Vignola Cambia, e Simone Pelloni, Lega Nord, in occasione della prima seduta del consiglio comunale (foto dell’11 luglio 2009)

[3] Nadia Piseddu, 25 anni, ingegnere aerospaziale è il candidato del Movimento 5 Stelle, sostenuta da un gruppo locale attivo dal 2012 e che, in verità, è noto più per la presenza stanziale in Corso Italia (con il banchetto) che per le iniziative locali. Gli aderenti al Movimento rivendicano il fatto di essere “cittadini alla prima esperienza”. Che si debba pur iniziare è un dato di fatto, che la mancanza di esperienza (e di competenza) venga presentata come un valore è un segno di questi tempi contraddistinti dall’antipolitica (con la tendenza a fare di ogni erba un fascio). Anche perché a ben vedere i temi sollevati dal M5S a Vignola sono davvero poca cosa (e nulla di nuovo) – per averne un’idea basta leggersi la prima intervista della candidata M5S (Il Resto del Carlino del 13 marzo 2014, p.22: pdf). Comunque, il M5S è un’attività “in franchising”. Ciò che conta è il logo, non il personale che trovi a gestire il “negozio” locale (od i “prodotti”, ovvero le idee od i programmi, che vengono esposti in vetrina). Alle elezioni politiche del febbraio 2013 il M5S, a Vignola, ha ottenuto 3.283 voti (pari al 23,24%) risultando il secondo “partito” dopo il PD (5.561 voti, pari al 39,36%). Difficilmente riusciranno a bissare un tale risultato anche alle elezioni comunali 2014 (vista la mancanza di candidati di rilevo e di un programma davvero mirato per Vignola), ma ovviamente anche senza tali requisiti potranno esercitare un certo appeal verso quella parte dell’elettorato che cerca il cambiamento per il cambiamento, senza troppo preoccuparsi di ciò che potrà succedere dopo.

Chiara Smeraldi in occasione di una seduta del consiglio comunale. Si vede, a fianco, il consigliere Francesco Rubbiani (foto dell'11 ottobre 2011)

Chiara Smeraldi in occasione di una seduta del consiglio comunale. Si vede, a fianco, il consigliere Francesco Rubbiani (foto dell’11 ottobre 2011)

[4] Sul versante del centrodestra la novità degli ultimi giorni sta nella spaccatura dell’originario PDL (un fenomeno già iniziato, in verità, prima delle elezioni politiche 2013 e che ora si manifesta in modo eclatante anche a livello locale). A Vignola (come peraltro a Castelvetro) si presenteranno due candidati contrapposti: uno per Forza Italia, l’altro per il Nuovo Centro Destra. I rispettivi nomi sono Piergiovanni Magnani e Antonio Guarro. Il quadro che ne risulta ha una sua singolarità. Piergiovanni Magnani, infatti, classe 1964, è nato e risiede a Guiglia, dove peraltro è assessore da tre legislature. A Vignola ci lavora (è bancario), ma difficilmente ciò è sufficiente per averne una conoscenza approfondita. Le prime dichiarazioni ai giornali non consentono di apprezzare il personaggio – si galleggia su temi noti: “sprechi” all’Unione (ovviamente non meglio identificati), il PSC, l’ospedale (minacciato?), valorizzazione turistica del territorio, più ascolto dei cittadini. Tutte parole d’ordine buone per ogni programma elettorale (qui la presentazione più diffusa, apparsa sulla Gazzetta di Modena del 16 marzo scorso: pdf). Vedremo nel prosieguo della campagna elettorale. Antonio Guarro è attualmente consigliere comunale NCD (però eletto nel 2009 nella lista del PDL, di cui ha fatto parte fino a pochi giorni fa, quando è avvenuta la rottura tra lui e Stefano Nadalini, da una parte, e Giancarlo Ceci, dall’altra, ridivenuto esponente di Forza Italia). Nella legislatura 2004-2009 era stato eletto consigliere con l’Italia dei Valori. Questa spaccatura testimonia di un rapporto centro-periferia, nel partito, mai risolto. Già in passato i candidati sindaco delle forze politiche di centrodestra erano individuati d’imperio dalle segreterie  provinciali (o loro spezzoni), non frutto di valutazioni locali. Fu così per Francesco Munari (legato ad Alleanza Nazionale) nel 2004 e per Maria Pia Bazzani nel 2009 (vedi) – in entrambi i casi con esiti disastrosi. Comunque, nel 2009 il PDL ottenne 2.026 voti (pari al 15,4%) e patì pure lo smacco di arrivare solo terzo al primo turno (superato dalla coalizione che sosteneva Graziano Fiorini che andò così al ballottaggio: vedi). Visto anche il crollo dei voti del PDL berlusconiano nelle recenti elezioni non sembra implausibile ipotizzare che entrambe le contrapposte liste di centrodestra non raggiungeranno, insieme, il risultato del 2009 (anche se il candidato Guarro sarà sostenuto, come sembra, da altre liste).

Antonio Guarro (ora passato a NCD) e Giancarlo Ceci (ora Forza Italia) in occasione della prima seduta del consiglio comunale (foto dell'11 luglio 2009)

Antonio Guarro (ora passato a NCD) e Giancarlo Ceci (ora Forza Italia) in occasione della prima seduta del consiglio comunale (foto dell’11 luglio 2009)

[5] Il quadro dell’offerta politica può ovviamente ancora evolvere, anche se non vi dovrebbero essere grosse sorprese. Come hanno certificato le elezioni politiche del 2013 stiamo vivendo un periodo di grande mobilità elettorale (vedi). Plausibilmente ne vedremo il riflesso a livello locale alle prossime elezioni comunali, anche per via delle novità che caratterizzano l’offerta politica e civica alle elezioni locali 2014. L’impressione, in effetti, è che ci sia una gran voglia di cambiamento e che il comune, dopo questa travagliata legislatura, sia davvero contendibile. Si tratterà di vedere quale lista o coalizione andrà al ballottaggio assieme al PD. Il momento del voto è anche il momento che sintetizza una valutazione sull’offerta politica oltre che su quanto fatto da chi ha amministrato la città nella legislatura 2009-2014. L’accendersi a intermittenza, solo in occasione dei momenti elettorali, dell’attenzione dei cittadini sulla politica locale (sui problemi e le sfide che la città si trova a fronteggiare) ovviamente non è un elemento che aiuta. Eppure la scelta del sindaco e della maggioranza chiamata a governare la città è un passaggio cruciale – lo ha testimoniato, in negativo, proprio l’esperienza dell’amministrazione Denti (vedi). Insomma, con il voto si può davvero fare la differenza a livello locale. Per questo è opportuno “stressare” candidati e programmi e cercare di affinare la valutazione. Una sfida nella sfida.

PS Qui i dati sulle elezioni a Vignola alle elezioni politiche del 2013 (Camera dei Deputati: pdf) e qui invece i dati relativi alle elezioni comunali del 2009 (vedi).

One Response to Si va componendo il quadro delle elezioni comunali 2014

  1. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Tra tutti costoro ci sarà qualcuno capace di inserire nel suo PROGRAMMA, anche un vero rilancio del Centro Storico di Vignola come
    destinazione TURISTICA ?

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