Una certa fragilità del PD, anche con tre candidati alle primarie

Non è il caso di credere alla barzelletta secondo cui il sindaco di Vignola, Daria Denti, avrebbe rinunciato a ricandidarsi preferendo ritornare alla propria attività professionale. Le vere ragioni sono altre (vedi). Possono essere sintetizzate nella “mancanza di feeling” con la città – da qui il famigerato “trevirgolacinque” (vedi). La scomparsa dalla scena elettorale del sindaco uscente offre una nuova chance al PD? Può essere. Il PD rimane pur sempre il primo partito cittadino – questo segnalano anche gli ultimi dati elettorali – ma potrebbe non essere sufficiente. Vediamo.

Anthony Ausgang (opera esposta ad Artefiera Bologna - foto del 26 gennaio 2014)

Anthony Ausgang (opera esposta ad Artefiera Bologna – foto del 26 gennaio 2014)

[1] La decisione del sindaco uscente di non ricandidarsi è conseguenza dell’operare di diverse “forze”. Il bassissimo gradimento ottenuto presso i cittadini vignolesi è certamente al primo posto (vedi). Ma tra i fattori concomitanti va certamente ricordata la “rottura” dell’allora presidente del Consiglio comunale Giancarlo Gasparini (vedi), in grado di coagulare attorno a sé la parte maggiormente insoddisfatta del partito locale e da mesi annunciato come candidato alle primarie PD (vedi). Ma se l’intenzione di Gasparini era nota da tempo, sino all’ultimo non era noto il nome del suo competitor. Si sapeva solo che ci sarebbe stato un competitor. Che doveva esserci un competitor. La sorpresa è stata che di competitor ne sono emersi due. Entrambi all’ultimo minuto. Dichiaratisi in occasione dell’incontro del Comitato direttivo PD del 29 gennaio scorso (vedi): il segretario del PD cittadino, Serena Bergamini e, vera sorpresa, l’assessore all’urbanistica, ambiente e agricoltura Mauro Scurani. Lasciamo a loro il compito di spiegare le ragioni della loro candidatura (in realtà è passata una settimana e manca ancora uno straccio di dichiarazione o di documento). Vedremo inoltre quali idee hanno da proporre alla città. Anche se la “festa delle idee del programma”, con annesso rito (intenso, ma del tutto episodico) del coinvolgimento dei cittadini, l’abbiamo già vissuta tante volte. Senza che poi l’impegno del PD andasse oltre il momento elettorale. E’ stato così, in effetti, anche nel 2009. Cosa potrebbe garantire i vignolesi che non sarà di nuovo così nel 2014?

Carla Bedini, Greta, 2014 (Artefiera Bologna - foto del 26 gennaio 2014)

Carla Bedini, Greta, 2014 (Artefiera Bologna – foto del 26 gennaio 2014)

[2] Nessuno dei tre candidati è un extraterrestre arrivato sul “pianeta PD” provenendo da Marte. Tutti e tre sono rimasti a lungo rispettosamente muti al cospetto dell’amministrazione Denti (Scurani, anzi, ne fa parte, senza mai aver dato pubblicamente segni di disagio). Il gesto più eclatante, le polemiche dimissioni di Giancarlo Gasparini, segnano solo l’ultimo 20% della legislatura (vedi). E’ plausibile che tutti e tre vorranno accreditarsi come capaci di un “nuovo inizio”. O forse di un “vero inizio”. Non si deve screditare preventivamente queste aspirazioni. E’ certo però che si tratta di prospettive ipotetiche. Inoltre il partito non ha tuttora risolto, nonostante il nuovo segretario (vedi), quel  deficit di autorevolezza che ne ha contrassegnato la conduzione nel corso di questi anni, specie con la segreteria Bazzani prima (vedi) e Mislei poi (vedi) – tutte cose facilmente previste, ma su cui gli interessati hanno preferito chiudere gli occhi. Lo si coglie innanzitutto nell’isolamento in cui oggi il PD si trova (testimoniato anche dal fatto che, per quanto è dato sapere, le primarie sono primarie di partito, non di coalizione). Lo si coglie ancora di più registrando uno scarto fortissimo tra gli intenti dichiarati e la capacità realizzativa. Ad esempio in merito alla ricerca di “collaborazione” di altre forze politiche e, soprattutto, civiche. Perché a parole da tempo il PD persegue una “strategia dell’attenzione” verso le liste civiche cittadine, Vignola Cambia in primis. Ma nei fatti è prevalso, per l’intera legislatura, un atteggiamento strumentale (qui una testimonianza video sulle dichiarazioni del sindaco Denti nel 2009 ed un po’ di considerazioni sulle evidentissime ragioni del fallimento di quella “strategia”: vedi). Conseguentemente, a dispetto di ipotetiche “convergenze programmatiche” con Vignola Cambia (sono parole del sindaco Denti pronunciate in occasione della prima seduta del consiglio comunale, l’11 luglio 2009), l’isolamento del PD è cresciuto e sono evaporate le prospettive di dialogo e confronto con altre forze.

Valentina Bonomo, Julian Opie (Artefiera Bologna - foto del 26 gennaio 2014)

Valentina Bonomo, Julian Opie (Artefiera Bologna – foto del 26 gennaio 2014)

[3] In realtà basta passare in rassegna quanto realizzato dall’amministrazione uscente sui principali assi programmatici (democrazia, solidarietà, ambiente – per Vignola Cambia) per cogliere uno scarto assai marcato. Segno anche questo del livellamento verso il basso delle competenze dell’amministrazione (vedi) così che sempre più spesso l’unica abilità è stata quella di assumere idee elaborate da altri, per poi maldestramente metterle in atto (vogliamo passare in rassegna quanto realizzato in questi anni su un fronte non certo impegnativo come il coinvolgimento dei cittadini? vedi). E’ come se da tempo il PD avesse perso capacità elaborativa e fosse alla ricerca di nuove idee e visioni al di fuori di sé – ed in effetti è quanto si registra. Altro che “sinistra pensante” (vedi)! Democrazia locale, governance della holding-comune, politiche ambientali, gestione e valorizzazione del patrimonio, mobilitazione delle energie civiche e solidaristiche – su questi ed altri temi di grande rilevanza per il futuro di questo territorio il PD non sembra avere idee e progetti all’altezza delle sfide del presente. Ma non si tratta solo di questo.

Yuri Albert, I am not Lichtenstein (I tried to reason it out), 2005 (Artefiera Bologna - foto del 26 gennaio 2014)

Yuri Albert, I am not Lichtenstein (I tried to reason it out), 2005 (Artefiera Bologna – foto del 26 gennaio 2014)

[4] Il fatto vero è che è sempre più urgente una discontinuità nell’amministrazione della città. La discontinuità è attesa e ricercata da una parte crescente di cittadini che vuole una politica aperta, trasparente, amichevole, ovvero sempre meno “chiusa” nel palazzo municipale. E soprattutto in grado di innovare, anche in modo significativo ed a volte in modo radicale, con i programmi ed i progetti del passato. Serve dunque una capacità di revisione anche radicale. Serve dare priorità assoluta agli interessi della collettività, senza sacrificare una parte di questi alle esigenze di carriera di qualcuno del partito. Ed è su questo fronte che il PD si trova inevitabilmente in difficoltà. Avete sentito qualcuno, anche tra gli attuali candidati, dire qualcosa di fronte all’ennesimo episodio di “occupazione” delle istituzioni (come successo con la nomina del segretario GD nel CdA dell’ASP G.Gasparini: vedi)? Il punto è proprio questo. E anche: chi avrà la capacità e la forza di realizzare un vero e proprio “check-up” delle politiche comunali, della macchina amministrativa, delle partecipate e controllate, del bilancio comunale? Forse chi ha amministrato sinora? Improbabile. Servirebbe quella che tecnicamente si chiama una “due diligence”, ovvero un processo di analisi ed “investigazione”, da realizzare nelle prime settimane della nuova legislatura, per analizzare le condizioni dell’ente, così da poter rappresentare con la massima trasparenza ai nuovi amministratori ed ai cittadini tutti qual è l’esatta condizione delle finanze, dei servizi, delle risorse umane, ecc. E così da poter aprire con le forze economiche e sociali, con le realtà associative, con i cittadini tutti una fase di rivisitazione in merito all’allocazione delle risorse. Quali obiettivi porsi e quali risorse mobilitare per il loro conseguimento. Nulla di questo è stato fatto in questi anni, mentre ci si è affidati ad un atteggiamento continuista pur a fronte di una drammatica crisi economica che – ora lo sappiamo con certezza – ci accompagnerà ancora per molto tempo, riducendo le opportunità (soprattutto per i più giovani) ed aumentando le disuguaglianze (vedi). E, per finire, chi può avere la forza e la capacità di portare alla luce gli eventuali “scheletri nell’armadio”, come il famigerato “buco” di cui proprio gli amministratori PD hanno parlato alla stampa (ma non negli atti ufficiali!) circa la Strada dei vini e dei sapori (vedi)? Ecco. Servirebbe un salto di qualità verso un’amministrazione competente, trasparente, partecipata. Ma sarà capace di farlo il PD? E’ lecito dubitarne.

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12 Responses to Una certa fragilità del PD, anche con tre candidati alle primarie

  1. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Ma fino ad oggi ,qualcuno dei “candidati” ha mai accennato all’IMPORTANZA che potrebbe avere un rilancio
    dell’INDUSTRIA TURISTICA PER IL CENTRO STORICO di Vignola ?
    Sarebbe interessante saperne di più .
    Il tempo l’hanno avuto per informarsi e documentarsi.

  2. itappens ha detto:

    L’eterna proposizione della supposta vocazione turistica… ad ogni tornata elettorale se ne parla, io penserei a qualificare il centro storico e soprattutto il PAESAGGIO (ANCHE) per la funzione turistica senza illusioni di “industria turistica” che non ci sarà mai, semmai turismo di nicchia da sviluppare con intelligenza insieme ai comuni dell’Unione e oltre

  3. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Gentile itappens, visto che oltre a rimanere anonimo, fa una affermazione ,che io ritengo sbagliata, le chiedo su cosa basa la sua affermazione.
    Ha mai operato nel settore della ricettività?
    Fa parte forse ,di qualche associazione di categoria?
    Sa come si muove e quale Budget ha a disposizione ogni anno l’A.P.T. servizi della Regione ?
    Sa cosa come si muove il Turismo Culturale o delle Città d’Arte ?
    Ha mai conosciuto qualche funzionario cooptato nel settore ?
    Solo se risponderà Sì, fornendone prova, crederò che lei sa quello che dice. altrimenti la inviterei ad evitare di intervenire solo per sentito dire.. Rimango in attesa.

  4. itappens ha detto:

    Gentile Lanfranco, mi chiarisca quale parte del mio intervento ritenga sbagliata e argomenti con parole sue il progetto di rilancio dell’INDUSTRIA TURISTICA PER IL CENTRO STORICO. L’elaborato sarà certamente di maggior interesse che non la mia eventuale conoscenza di funzionari cooptati nel settore, che ammetto di non aver mai frequentato se non sotto mentite spoglie (forse perché essere cooptato è disdicevole per un funzionario del settore ?)

  5. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Gentile itappens (?),provo a spiegarmi meglio.
    La domanda di nuove destinazioni di TURISMO CULTURALE è STATA SEMPRE IN CRESCITA , anche durante tutti gli anni,recenti di “crisi” conclamata.in particolare il Mercato Straniero
    Solo una classe amministrativa dirigenziale, totalmente incompetente a Vignola come a Ferrara o Pavia, non se ne è mai accorta.
    Proprio nel momento in cui tutti fanno finta di pre-occuparsi della mancanza di lavoro, specialmente per i nostri giovani.
    Parlo in generale:

    1 ) Abbiamo l’HARDWARE ,cioè i nostri CENTRI STORICI
    2) Abbiamo un Mercato Turistico Straniero che le cerca.
    3) Abbiamo Monumenti unici
    e potrei continuare.

    1) NON abbiamo ,ai vertici ,persone competenti, oneste e serie
    2)NON abbiamo associazioni di categoria interessate, a fare l’interesse dei propri iscritti, ma solo a galleggiare come para- politici
    3) Non abbiamo la CONSAPEVOLEZZA DI QUANTI POSTI DI LAVORO E DI QUANTA RICCHEZZA IL SETTORE POTREBBE PRODURRE.in tempi brevi, cioè mesi.
    4) NON abbiamo un SOFTWARE capace di gestire il tutto.
    5) NON abbiamo l’onestà di ammettere che non ce ne frega niente.

    E poi ,cosa peggiore, ci sono persone come lei, che ritengono di poter intervenire, senza avere alcuna esperienza specifica.
    nel settore.
    Ricordi che Napoleone disse :” Preferirei comandare un esercito di pecore comandate da un Leone, che un esercito di leoni, comandati da una (o più) Pecore.”
    L’industria Turistica in Italia produce il 10% del PIL e il 13% dell’occupazione.
    L’Industria Turistica in Spagna produce il 20% del PIL con solo la metà delle loro coste ,che affacciano sul Mediterraneo,( rispetto al nostro paese).
    Rifletta.

    • Andrea Paltrinieri ha detto:

      Scusa Lanfranco, faccio solo un’osservazione senza entrare nel merito del dibattito. Spezzo una lancia sul fatto che tutti possano intervenire anche “senza avere alcuna esperienza specifica”. La libertà di parola è assicurata, specie se la ricerca del confronto è genuina. Concordo sul fatto che le politiche di promozione del turismo possono e debbono essere più incisive. Questo territorio ha dei centri storici interessanti (con un monumento unico come la Rocca vignolese) ed anche un bellissimo paesaggio collinare (Savignano, Castelvetro, Vignola). Ma di certo il rilancio di un’economia in sofferenza non può affidarsi esclusivamente al settore turistico.

      • Ziva ha detto:

        quando si parla di cultura io ritengo debba farsi a 365°. abbiamo un Unione che non è solo sulla carta, ma di fatto. è l’Unione che dovrebbe seguire questo aspetto molto importante per tanti aspetti (qualità di vita, turismo, commercio ecc ecc).
        sono solo una sognatrice?

  6. itappens ha detto:

    Adesso tutto è chiaro.

  7. Luciano Credi ha detto:

    Mi piace la sottolineatura alla Maclhuan della differenza fra hardware e software… ossia noumeno e fenomeno; coltura e cultura… stilo (il mezzo per incidere sulla cera) e stile (il modo con cui si incide sulla cera)… insomma ogni parola anche scurile e non ha 2 piani della significazione, uno materiale e l’altro concettuale… l’hardware (coltura) parte meccanica del computer… software (cultura) parte concettuale del computer… i programmi (politici?)… Ma nel turismo? I ristoranti da una parte e dall’altra le iniziative culturali.

  8. lanfrancoviola2011 ha detto:

    Provo a rispondere ad entrambi.
    Se hai subito un incidente stradale e sei mezzo morto con fratture e ferite, per RISANARTI, bisogna iniziare da qualche parte.
    Se hai anche un grosso taglio ,OGNI SOCCORRITORE,può chiudere la ferita, solo ricucendola, ( basta un ago ed un filo con tanto alcool che costa poco ) a patto che tu sia capace da saperlo fare. ;poi si cicatrizza da sola.
    ( e se non lo sai fare tu, puoi trovare qualcuno che lo faccia, ma devi scartare tutti quelli che se ne sono occupati fino ad oggi ,con le mani infette )
    Così, cessa l’ emorragia e hai più tempo per intervenire sulle fratture gravi, per le quali, forse necessiti di una radiografia ,di stecche di acciaio, di bende gessate ecc.
    Il chè richiede necessariamente più risorse e più tempo.
    Non ho mai sostenuto, nei miei interventi, che LA RIPRESA DELL’INDUSTRIA TURISTICA
    (che può avvenire nel giro di qualche mese solo migliorando il Software) il che costa poco,
    ,possa completamente “guarire l’incidentato”. caduto da-i Monti.
    Ma vedere un centro Storico che RINASCE con l’INDUSTRIA TURISTICA,
    POTREBBE RAPPRESENTARE L’IMMAGINE DI UN COMUNE CHE SA COME MUOVERSI .e quindi potrebbe infondere Fiducia a coloro che stanno aspettando di capire chi andrà al Timone., dopo tutti questi capitan Schettino.
    l’HARDWARE esiste già e per colpa di troppi incompetenti politicizzati, da troppo tempo, E’ SOTTO UTILIZZATO e langue per visitatori e fatturato.
    Tutta la regione ha lo stesso numero complessivo di Turisti che pernottano ( gli altri non sono Turisti, ma visitatori, escursionisti gitanti ecc.) di 10 anni fa ,mentre il numero è aumentato in Europa del 50% in questo periodo.
    Il problema non è “il fatto che le politiche di promozione del Turismo possono e debbono essere più incisive” è che bisogna rendersi conto che: SE PRIMA NON SI DISINFETTA LA FERITA
    ( dagli incompetenti Tutti ) ogni intervento sulla stessa non porterà mai alla sua GUARIGIONE nemmeno parziale.
    PS Non ha senso pensare di dover scegliere:
    ” i ristoranti da una parte e dall’altra le iniziative culturali” ?
    Sarebbe come dire :
    In inverno ( mentre piove ) per stare bene:
    meglio “stare ben coperti o dall’altra ripararsi dalla pioggia con un ombrello” ?
    Sono necessari entrambi, per non ammalarsi, ma il buffo è che li abbiamo entrambi, a Ferrara come a Vignola,ma a qualcuno non hanno ancora spiegato che gli ombrelli si devono aprire affinché ci proteggano e che se rimangono chiusi non servono a nulla.
    Speriamo bene che molti personaggi cambino con le prossime Elezioni.
    OVUNQUE!
    http://www.estense.com/?p=359986

  9. dunnangall ha detto:

    “Nessuno venda la Terra su cui un Popolo cammina”
    Ogni movimento vero e forte puo’ solo ripartire da qua, attorno aleggia solo opportunismo e belle parole fondate sulla sabbia.
    Buona serata

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