Contro la manomissione delle parole: bastano dieci cassonetti nuovi a fare decoro urbano?

Viene subito in mente un bel libro di Gianrico Carofiglio: La manomissione delle parole (vedi). Una manomissione praticata in abbondanza dall’amministrazione Denti che ha interpretato spesso la politica come marketing (vedi). Con l’illusione che la comunicazione ed il marketing potessero bastare anche in assenza di un “prodotto” di qualità. Ma così non è stato, come ha certificato la valutazione – mai così severa nei confronti di un’amministrazione locale – dei cittadini intervistati in occasione del sondaggio promosso dallo stesso PD (il famoso “trevirgolacinque”: vedi). Un esempio-capolavoro di “manomissione delle parole” è il modo in cui l’amministrazione ha raccontato, con il comunicato stampa n.141 del 30 dicembre 2013, un nuovo progetto (sic!) di “decoro urbano” (qui il pdf).

Uno dei due punti-raccolta in cui sono stati sostituiti i cassonetti: all'angolo tra Viale Trento e Trieste e via Minghelli (foto dell'1 febbraio 2014)

Uno dei due punti-raccolta in cui sono stati sostituiti i cassonetti: all’angolo tra Viale Trento e Trieste e via Minghelli (foto dell’1 febbraio 2014)

[1] In realtà si tratta solo dell’introduzione di un nuovo tipo di cassonetto (che HERA ha realizzato e che sta progressivamente diffondendo nei comuni da essa servita – nel centro storico di Bologna sono presenti da tempo) un po’ più curato dal punto di vista “estetico”. E che a Vignola verrebbe collocato in tre “punti raccolta” soltanto (sui circa 370 “punti di raccolta” presenti in città, pari a circa 1.200 cassonetti). Ma anche su questo evento assolutamente insignificante l’amministrazione comunale ha costruito un comunicato stampa roboante che mistifica la realtà.

Uno dei due punti-raccolta con i nuovi cassonetti, esteticamente più curati: qui in via Bellucci, di fronte al Municipio (foto dell'1 febbraio 2014)

Uno dei due punti-raccolta con i nuovi cassonetti, esteticamente più curati: qui in via Bellucci, di fronte al Municipio (foto dell’1 febbraio 2014)

Che dice: “Chiudiamo l’anno in bellezza con il progetto Decoro Urbano. Abbellire la città ed educare al rispetto dell’ambiente attraverso i contenitori dei rifiuti. È partita a Vignola una nuova operazione di Decoro Urbano progettata con Hera, grazie al posizionamento di attrezzature di raccolta per rifiuti di nuova generazione che puntano a valorizzare le strade della città. Eleganti cassonetti diventano anche un veicolo per educare alla raccolta differenziata e aumentare la sensibilità dei cittadini verso il benessere ambientale del proprio territorio. Le attrezzature di raccolta, in color antracite, quindi visivamente poco impattanti, sono anche caratterizzate da disegni e messaggi a scopo educativo. Dotati inoltre di un QR code, leggibile con smartphone, permettono il collegamento a http://www.ilrifiutologo.it, la app che consente di informarsi sul corretto conferimento dei materiali. Le isole sono composte da contenitori di rifiuti solidi ospedalieri [un evidente errore!], contenitori per la carta e per la plastica. Sono 3 le ubicazioni individuate: via Minghelli angolo viale Trento Trieste, via Bellucci angolo via Battisti, viale Mazzini (di fronte all’edicola).

Il QR code, che indirizza al sito web del "rifiutologo", direttamente sui nuovi cassonetti HERA (foto dell'1 febbraio 2014)

Il QR code, che indirizza al sito web del “rifiutologo”, direttamente sui nuovi cassonetti HERA (foto dell’1 febbraio 2014)

[2] E’ certamente una cosa positiva la sostituzione dei vecchi cassonetti con modelli più “eleganti”, anche fossero solo poche unità. Non è questo il punto. Ma che i dieci cassonetti nuovi (presenti ad oggi in solo due “punti di raccolta”, visto che quelli del terzo sono ancora vecchi!) possano essere “venduti” come un progetto di decoro urbano in grado di incidere in modo minimamente significativo sulla realtà urbana di Vignola, beh questo è decisamente troppo!

Il terzo punto-raccolta citato nel comunicato: davanti all'edicola di viale Mazzini. Qui però i nuovi cassonetti non ci sono! (foto dell'1 febbraio 2014)

Il terzo punto-raccolta citato nel comunicato: davanti all’edicola di viale Mazzini. Qui però i nuovi cassonetti non ci sono! (foto dell’1 febbraio 2014)

Ed è qui che ci soccorre Carofiglio: “Quando [delle parole] se ne fa un uso sciatto e inconsapevole o se ne manipolano deliberatamente i significati, l’effetto è il logoramento e la perdita di senso. Se questo accade, è necessario sottoporre le parole a una manutenzione attenta, ripristinare la loro forza originaria, renderle di nuovo aderenti alle cose.” Ecco, a Vignola serve una politica in grado di usare parole che siano di nuovo aderenti alle cose. Che recuperi quel senso delle istituzioni che trattiene dal “vendere” ai propri cittadini la sostituzione di 10 cassonetti su 1.200 (ovvero lo 0,8%) come un “progetto di decoro urbano”! Chiudiamo dunque in bellezza (sob!) non solo l’anno 2013, ma anche la legislatura 2009-2014, avendo sperimentato un livello insopportabile di manipolazione della realtà. Questa è purtroppo una delle eredità che ci lascia l’attuale amministrazione PD. A cui è bene rispondere: mai più manomissione delle parole, mai più politica come marketing, mai più una comunicazione volta a manipolare la realtà!

Segnalazione per un progetto di "decoro urbano": rifiuti ingombranti accatastati in fondo a viale Mazzini (foto del 31 maggio 2013)

Segnalazione per un progetto di “decoro urbano”: rifiuti ingombranti accatastati in fondo a viale Mazzini (foto del 31 maggio 2013)

[3] E’ chiaro che a Vignola servirebbe davvero un “progetto di decoro urbano”. Un progetto ottenuto dall’assemblaggio di più ingredienti – e tra questi vi è anche il contributo del sistema di raccolta dei rifiuti (ma anche una politica di riduzione dei rifiuti prodotti e di riciclaggio “spinto”). Ingredienti che fanno capo tanto alle istituzioni locali ed alle loro politiche, agli esercenti dei negozi, ai cittadini ed ai loro  comportamenti (anche su questo fronte c’è tanto da fare). Certo, per la parte di propria competenza (pulizia, manutenzione, norme incentivanti il bello, ecc.) l’amministrazione comunale non ha fatto una grande figura in questa legislatura (vedi). In ogni caso affinché un’amministrazione sia credibile nel promuovere un organico progetto di decoro urbano deve, appunto, innanzitutto usare le parole “di nuovo aderenti alle cose”. Magari dopo le prossime elezioni comunali sarà nuovamente così.

Segnalazione per un progetto di "decoro urbano": alberi in viale Mazzini con annesso impianto elettrico (foto dell'1 febbraio 2014)

Segnalazione per un progetto di “decoro urbano”: alberi in viale Mazzini con annesso impianto elettrico (foto dell’1 febbraio 2014)

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One Response to Contro la manomissione delle parole: bastano dieci cassonetti nuovi a fare decoro urbano?

  1. Lanfranco Viola ha detto:

    La manipolazione delle PAROLE, ma soprattutto dell’INFORMAZIONE, Tv compresa, ha consentito il perpetuarsi di una Classe s-partitica che ci ha fatto ripiombare nuovamente in REGIME FEUDALE, dove oltre ai “nobili” per cooptazione politica, una pletora di Vassalli, Valvassini e Valvassori, si sono giocati l’economia della nazione. ( e del centro Storico di Vignola, come quello di FerrHERA.)
    Lasciandoci “gli ossi della polenta” come diceva mia nonna.
    Oggi il quotidiano Libero, riportava la notizia che Mastropasqua era stato condannato il 21-06-1989 dal PM Dante Spinacci , a DUE ANNI e10 MESI,
    PER FALSITA’ IDEOLOGICA-FALSO MATERIALE E CORRUZIONE, per aver “comperato” ( non sostenuto ) alcuni esami alla esami scomodi alla Facoltà di Economia e conseguentemente gli era stata revocata la Laurea.
    E noi uno così ce lo siamo tenuti come Boss dell’INPS, fino ad oggi.
    Ogni tanto, ma solo da poco tempo, anche, i Gastaldi cadono da cavallo.
    Era ora!!!

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