La presentazione pubblica del “bilancio di missione” delle due aziende sanitarie modenesi (l’Azienda USL di Modena e l’Azienda Ospedaliera Policlinico), avvenuta ieri alle 18.30 alla Rocca di Vignola, ha dato informazioni importanti anche sul futuro dell’ospedale e del pronto soccorso vignolese. Da un lato le rassicurazioni del Presidente della Provincia Emilio Sabattini e del Direttore generale dell’Azienda USL di Modena Mariella Martini. Dall’altro più di un imbarazzo del sindaco di Vignola, Daria Denti. Il tutto a convergere sul fatto che non c’è alcuna minaccia diretta e immediata sul pronto soccorso di Vignola. E’ vero: sul Servizio Sanitario Regionale si sta disegnando un progetto di riorganizzazione che toccherà tutta la sanità regionale, dunque anche l’ospedale di Vignola (come annunciato dal presidente Vasco Errani il 29 novembre scorso: vedi). Il tentativo, però, è quello di migliorare i livelli di assistenza cambiando l’equilibrio tra ospedali e servizi territoriali. Sarebbe ingenuo dare credito al progetto ad occhi chiusi, ma da qui a partire con la “guerra preventiva” proclamata dall’attuale sindaco di Vignola ce ne passa (vedi).
[1] Fatto sta che il più importante momento di “rendicontazione” sulla sanità locale rivolto ad amministratori e cittadini di Vignola e dintorni è passato sostanzialmente inosservato. Inevitabile. Visto che il comune di Vignola ha fatto di tutto per non dare risalto all’appuntamento: non un comunicato stampa; non una news sul sito web del comune; nessun invito ai consiglieri comunali, ai consiglieri dell’Unione, agli amministratori dei comuni vicini! I non molti presenti hanno appreso dell’incontro pubblico tramite il passaparola. E’ stato dunque grazie ad operatori della sanità e mondo del volontariato che un po’ di pubblico è stato garantito. Il sindaco di Vignola, anzi, ha cercato di rimandare nel tempo l’incontro. Comprensibile (dal suo punto di vista). Come si fa a vestire un ruolo istituzionale quando ci si è ritagliato quello di capopopolo? Quando si è gonfiata una minaccia (dedotta da una “sciagurata intervista”- come l’ha definita il sindaco di Vignola; – quella al direttore generale politiche sociali e sanità della Regione, Tiziano Carradori, peraltro mai nominato – qui i riferimenti: vedi) per poter chiamare alla mobilitazione quanti più cittadini possibili? Come si fa a stare con un piede nella scarpa delle istituzioni e della politica e con l’altro in quella della mobilitazione, come se si fosse a capo di un semplice comitato di cittadini? Comprensibile allora che ragionare pacatamente dei risultati della sanità modenese (uscita bene anche dalla prova difficilissima del terremoto) e del suo futuro potesse provocare qualche imbarazzo a chi ha dipinto la Regione come una matrigna. Ed in effetti, come si è detto, all’incontro non è stata fatta alcuna pubblicità. Non è stato dato alcun risalto. Anche quando poteva servire proprio a richiamare l’attenzione sull’incombente minaccia (sic) – che però non c’è – spingendo ulteriormente alla mobilitazione.
[2] Ed in effetti ci si poteva aspettare un accorato appello anche da quel pulpito. Dal palco, in effetti, assieme al Presidente della Provincia e al Direttore generale dell’Azienda USL di Modena, il sindaco di Vignola avrebbe potuto proseguire nell’invito alla mobilitazione! Difendiamo il pronto soccorso! Firmate come già hanno fatto 1.200 o 1.500 cittadini di questo territorio! Invece nulla di tutto ciò. La parola “pronto soccorso” non è stata pronunciata. La parola “petizione” neppure. Nessun accenno alla mobilitazione dei cittadini – che lei fortissimamente ha voluto. Neppure citato lo slogan della mobilitazione: “nessuno tocchi il pronto soccorso di Vignola!”. Eppure se la posta in gioco è davvero così alta quella era un’occasione da non perdere. Anche quel pulpito andava usato per “difendere” la sanità vignolese. Così, però, non è stato. Il fatto, diciamolo chiaramente, è che la sanità vignolese non è sotto minaccia. O meglio, l’unica minaccia è quella che deriva dall’incapacità e dalla disattenzione della politica locale – una costante per tutta questa legislatura! E così siamo ben lungi dal poter risolvere quei nodi che rendono i servizi sanitari del distretto lontani da una condizione ottimale: un’adeguata sede per il CUP e per l’attività di specialistica ambulatoriale; la mancanza di medicina di gruppo; un’offerta di specialistica ambulatoriale e di day surgery troppo striminzita. E così via. Non uno di questi nodi critici ha trovato soluzione in questa legislatura. Non uno di questi nodi critici ha avuto l’attenzione e l’impegno del primo cittadino. Anche nell’incontro pubblico di ieri di ciò si è avuto conferma.

Volantino affisso presso uno stand delle associazioni in viale Mazzini: peccato che nessuno fosse in grado di rispondere alle domande sul cosa ed il perché (foto del 22 dicembre 2013)
PS Qui il pieghevole di invito alla presentazione di ieri, martedì 14 gennaio 2014, ore 18.30 (pdf). E qui invece la sezione con il Bilancio di Missione 2012 delle due aziende sanitarie modenesi (vedi). Qui un po’ di dati sul distretto sanitario di Vignola dall’edizione 2011 del Bilancio di Missione dell’Azienda USL di Modena (vedi).
PPS (aggiunto il 19 dicembre 2014) Qui il pdf dell’articolo “Ospedale, deve decidere la conferenza modenese” apparso su Il Resto del Carlino del 18 gennaio 2014.
Concordo sull’analisi dell’incontro di ieri alla Rocca di Vignola: le minacce di Carradori si sgonfiano di fronte all’annuncio del dr. Lenzotti di un potenziamento della rete dell’Emergenza Urgenza nel nostro Distretto, specie a riguardo della montagna dimenticata. E’ un peccato che proprio oggi Davide Faraone (Direzione del PD) sia indagato in Sicilia per uso improprio di fondi pubblici, perchè pochi giorni fa aveva azzeccato l’analisi sulla riconversione degli ospedali piccoli. “In Inghilterra, la chiusura degli ospedali rurali ha comportato un impoverimento culturale ed economico delle comunità limitrofe” (Adnkronos, sul sito ANAAO-ASSOMED). E’ di fondamentale importanza mantenere un collegamento sanitario efficiente con i paesi più disagiati, specie nella stagione invernale.
Ma alla Rocca non c’erano soltanto rose e viole: è imbarazzante convocare un incontro così importante alle 18.30 di un feriale, sapendo che durerà almeno 2 ore e poi cominciare alle 19; senza contare la scarsa pubblicità per un evento la cui partecipazione dovrebbe essere un indicatore forte di penetrazione delle istituzioni nella comunità…..Stupisce che il Sindaco non si sia pronunciato sull’argomento Casa della Salute, luogo dove (oltre a migliorare l’assistenza primaria) si potrebbe fare sperimentazione di nuove forme di collaborazione fra Medici di Famiglia e Specialisti. Non esiste oggi una figura che potrebbe essere molto utile al Medico di Medicina Generale, quella dello Specialista di Sintesi, dedicato al paziente fragile affetto dalla combinazione delle 4 epidemie del millennio (Broncopneumopatia cronica, Scompenso cardiaco, Insufficienza Renale e Diabete 2), orientato alla prevenzione della tossicità ed alla semplificazione del trattamento in pazienti complessi, trattati con molti farmaci e spesso valutati per compartimenti stagni in base alla patologia d’organo. Oggi questa figura non esiste e non si identifica con lo Specialista in Medicina Interna. Basterebbe l’organizzazione di un Master, semplice e piuttosto breve, per creare alcune figure di questo tipo, da testare proprio nella Casa della Salute, proprio a Vignola. Ma quando ?
Vorrebbe già passare all’incasso, il sindaco di Vignola. Politicamente parlando, s’intende. E dunque fa la mossa di intestarsi la “vittoria”, facendo intendere che se il pronto soccorso di Vignola non verrà toccato, ciò è merito della “guerra preventiva” da lei promossa. Ma ovviamente è una lettura di parte. Perché la Regione ha detto quello che già tutti sapevano e – orrore, orrore – quello che pure Carradori, il “cattivissimo” direttore generale politiche sociali e sanitarie della Regione, ha detto (guardarsi il video dell’intervista, please). Ovvero che in questa regione le linee guida regionali sono poi declinate dai singoli territori. Dunque, sarà attraverso decisioni assunte dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Modena (in cui siedono i rappresentanti dei 47 comuni della provincia – qualcuno più assenteista di altri, leggi Vignola) che verrà implementato localmente il programma di riorganizzazione a cui la Regione sta lavorando (e che non è “di Carradori”, ma dell’intera giunta regionale, visto che su quel programma ci ha messo la faccia Vasco Errani:
https://amarevignola.wordpress.com/2013/11/30/cambia-il-servizio-sanitario-regionale-mettiamo-il-cittadino-in-cabina-di-regia/
Dunque nessuna novità. E di certo nessun “passo indietro”, né della Regione, né di Carradori. La cosa è tanto nota (almeno agli amministratori!) che il sindaco di Vignola, rispondendo a Il Resto del Carlino, sente in dovere di giustificarsi: “Ma la nostra mobilitazione – afferma – pur sapendo cosa dicono le normative, dopo quelle dichiarazioni [di Carradori] era doverosa”. In realtà, come detto, non è affatto cambiato il programma di riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale, con i suoi obiettivi condivisibili ed i suoi elementi di incertezza. Nelle sue dichiarazioni, poi, ci sono due elementi che vanno evidenziati. Innanzitutto il sindaco Denti se la prende con il “metodo Carradori”: avrebbe “accennato a quei possibili tagli tramite i giornali”. Certo, poiché il sindaco di Vignola sulla sanità è un po’ distratto, è servito Il Resto del Carlino a richiamarle l’attenzione sui cambiamenti prospettati (non sull’ospedale di Vignola, ma su tutta la sanità regionale), usando appunto l’intervista rilasciata da Carradori il 17 dicembre (dove, tra l’altro, si parlava soprattutto dell’Azienda USL unica di Romagna). Ma le stesse cose erano state dette il 29 novembre scorso: da Carradori, da Lusenti, da Errani.
https://amarevignola.wordpress.com/2013/11/30/cambia-il-servizio-sanitario-regionale-mettiamo-il-cittadino-in-cabina-di-regia/
In secondo luogo si afferma “che Vignola ha già dato”. Dato cosa? Che cosa Vignola avrebbe dato? E quando? Forse con il PAL 2011-2013? Vuole allora il pessimo primo cittadino vignolese dirci cosa avrebbe “dato” l’ospedale di Vignola? Quali tagli sono stati fatti a insaputa dei cittadini vignolesi (visto che nessun comunicato stampa del comune di Vignola nel periodo 2011-2013 parla di tagli fatti alla sanità locale). Il fatto vero è che – e questo Carradori lo dice in modo chiarissimo – più che di tagli, si vorrebbe operare una diversa allocazione delle risorse: più ai servizi territoriali e meno all’ospedale, più alla specialistica ambulatoriale ed alla day surgery e meno ai posti letto per acuti. E così via. Ultimissima cosa. Il sindaco Denti tira in ballo pure “Roma” (“Ma a Roma le cose cambiano da un giorno all’altro e non si può mai escludere nulla in tal senso”). Ma Roma non c’entra nulla! Il Titolo V della Costituzione assegna chiaramente alle Regioni la competenza sull’organizzazione del servizio sanitario. Dunque Roma non c’entra davvero nulla con l’ospedale di Vignola. Eppure il sindaco continua ad inventare minacce fasulle o alibi a copertura dell’incapacità degli amministratori locali.
Qui l’articolo de Il Resto del Carlino del 18 gennaio 2014, con le dichiarazioni del sindaco Denti:
Fai clic per accedere a la-regione-sui-presunti-tagli-osped-vignola-carlino-18gen2014.pdf